CITAZIONE (piccic @ 12/1/2007, 22:27)
Ma tu Ciccio, nella fantascienza, hai autori preferiti?
Certo.
Ma non sono un fan sfegatato di un autore; se vedo il suo nome in copertina, magari mi soffermo, leggendo con più attenzione la quarta di copertina, ma mi piace soprattutto andare a scovare qualcuno (per me) sconosciuto.
Comunque: apprezzo molto il compianto Asimov, ma molto di più come divulgatore e professore, che non come scrittore di romanzi.
Trovo che alcuni dei suoi libri siano a volte inutilmente prolissi nelle spiegazioni scientifiche. Non tanto per una questione di gusti personali, ma perchè IMHO allontanano dei potenziali lettori, che allargherebbero il bacino d'utenza del genere. Tale allargamento di utenza gli è invece riuscito benissimo con i suoi innumerevoli saggi. Ci sono idee e concetti che veramente precorrono i tempi, visioni future immaginifiche, spiegazioni di concetti scientifici mediamente complessi resi fruibili dai più. In questo senso è stato geniale, per me.
Il suo romanzo che ho letto con più piacere parla di viaggi nel tempo, e racconta di come degli scienziati riescano a portare nel nostro tempo un bambino preistorico, e del rapporto che lui avrà con la sua educatrice / mamma. Purtroppo non ricordo il nome, ma ricordo che era molto toccante.
Ho amato Dan Simmons: il suo Ciclo di Hyperion è IMHO una "cassetta per gli attrezzi" per l'aspirante scrittore di fantascienza. Ha la capacità di unire una immaginazione sfrenata ad una visione lucida e senza errori di una civiltà futura. E' il ciclo di fs migliore che abbia letto.
Mi sono divertito molto con Heinlein e i suoi "Fanteria dello spazio" e "La luna è una severa maestra".
Apprezzo Robert Silverberg perchè IMHO scrive in modo talmente scorrevole che non ti accorgi del passare del tempo.
Ammiro il compianto Dick perchè è stato un precursore, anche se un pò schizzato. La sua trilogia di Valis (soprattutto il primo romanzo) è stata per me una folgorazione: non credevo si potesse costruire un romanzo così allucinato e al contempo così chiaro e lucido. Ma ci sono suoi romanzi che mi hanno fatto sbadigliare: "Noi marziani", ad esempio, è IMHO leggibile fino a metà, poi diventa noioso; tutte le idee sono seminate nelle prime cinquanta pagine, ti fanno pensare e riflettere, poi non sapeva più come andare avanti.
E poi Douglas Adams: purtroppo non è più con noi, ma se consideri le sue opere come fs, anche se ironica, lui può stare con i Grandi.
Edited by |ciccio| - 13/1/2007, 14:42