quando lessi Devilman la prima volta (edizione Dynamic) rimasi letteralmente sconvolto dal fatto che l'autore facesse crepare, nei modi più orribili tra l'altro, uomini donne e bambini, fino a quel momento non mi era mai capitato di vedere ne un film ne un cartone o di leggere un fumetto con situazioni tanto shokkanti, si vabbè, ci sono i film horror,ma non ne ho mai visto nessuno arrivare a certi livelli, ad esempio la morte della piccola amica di Akira, inglobata poi da Jinmen nel guscio mi lasciò di sasso.
ma più che la descrizione di una scena violenta, è la capacità di far vivere al lettore quella esperienza, che non viene solamente mostrata così, nuda e cruda, ma fatta vivere attraverso i suoi protagonisti, ad esempio
la morte di Mikiè si cruenta, ma è la scoperta fatta attraverso gli occhi di Akira a renderla ancor più dolorosa, quando leggo ancora quelle pagine mi vengono i brividi, e si che sono pochi tratti di un disegno ormai datato, ma è l'insieme di più elementi a rendere il tutto molto più intenso, è la storia, la sceneggiatura, il tratto, è tutto un insieme a rendere Devilman quello che è, e forse è questa un'alchimia irripetibile a rapirci,e questo vale anche per Nagai, che forse ha contnuato sulla strada dell'horror per emulare questo suo capolavoro, e il fatto che gira e rigira molte sue opere facciano riferimento a questo manga, se non sono delle vere e proprie storie parallele, è dovuto al fatto che forse anche l'autore è rimasto affascinato dalla sua stessa opera quanto i suoi lettori, quasi come non si capacitasse di esserne stato lui stesso il creatore, e tenti in tutti i modi di fare qualcosa che riesca ad eguagliare quanto fatto già trent'anni fa.
Edited by Taro - 11/5/2005, 21:27