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AMON 114'S FICTION GALLERY

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amon114
view post Posted on 6/5/2010, 14:43     +1   +1   -1




Capitolo 9

Lacrime




“No, No, No, ti prego, no, ti prego fa che non sia così, no…”

La mente non controlla il corpo, non c’è spazio per nient’altro che l’angoscia più nera. Con due balzi scende dal robot, in un secondo è a un metro da lei, paralizzato.
Davanti ai suoi occhi, in un lampo, altri volti senza vita, il pallore della morte, la maledizione che si ripete.
Vede Dogar che la sostiene, accarezzandole dolcemente i capelli, l’abbandono del suo corpo è una barriera che gli impedisce di avvicinarsi, crolla in ginocchio.

Dogar, che era concentrato nel cercare di tornare in contatto con Maria, solleva lo sguardo, ed incrocia la disperazione di Duke.
“E’ viva, sento il suo cuore, non vuole morire, Duke, ed è di nuovo lei. Non sento più l’odio: qualunque cosa l’avesse presa, ora l’ha lasciata andare. Ce la farà, vedrai, tua sorella è forte”

Gli occhi di Duke si velano di lacrime, si stringe il petto con le braccia, cerca di fermare il tremito delle mani, ma non riesce ancora ad avvicinarsi.

“Pazzo, sono stato un pazzo…l’ho voluta con me, l’ho strappata dal suo mondo, che io sia maledetto...”

Dogar solleva Maria, e la depone tra le braccia del fratello.
“Toccala, è viva, ce la farà, ti ho detto. Riprendi il controllo, Duke, c’è ancora bisogno di te, qui..”
Duke la accoglie, stringe la sua testa al petto, ed un calore rasserenante lo pervade, il battito del cuore rallenta, le lacrime finalmente riescono a scorrere sulle guance.

“Duke, da dove venite? Dove siete stati tutto questo tempo?”

Duke gli racconta brevemente, un racconto confuso, Dogar intuisce che erano vissuti su un altro pianeta, che aveva combattuto con la sorella contro Vega il tiranno, che avevano trovato una famiglia là, e che Duke, ma soprattutto Maria, avevano ancora forti legami con quel pianeta che li aveva accolti.

Maria apre gli occhi, e Duke cerca di parlarle:
“Fatti forza, Maria, ti riporterò sulla Terra, lo giuro, tu devi vivere, ti aspettano, là...”
Maria gli sorride debolmente, non riesce a parlare, ma entra comunque in contatto con il fratello: sarebbero tornati, certo, ma non prima di aver compiuto il loro dovere, sul loro pianeta natale.
Duke annuisce: sua sorella arriva dove lui non riesce. Si accorge in quel momento che sono due parti dello stesso cuore.
Maria sprofonda di nuovo nell’incoscienza, uno stato di sonno profondo, il corpo deve risparmiare energie vitali per sopravvivere.

“Andiamo, Dogar, torniamo alla città” di nuovo la determinazione brilla negli occhi del Principe di Fleed.

A bordo di Grendizer, allibiti ed immersi in un silenzio surreale, sorvolavano la devastazione più totale.
La Città della Luce è completamente distrutta, la folla che popolava la piazza principale sterminata, macerie, cadaveri ed il suono sinistro del rilevatore di Vegatron.

“Duke, guarda, c’è qualcuno ancora vivo!”
Dogar indica una figura barcollante, che cerca di farsi strada tra le macerie sostenendosi a stento contro i muri semidistrutti.
Atterrano, Duke dice a Dogar di restare sullo spacer, e badare a Maria, lui avrebbe fatto il più velocemente possibile, per evitare un’eccessiva contaminazione.

Quando si avvicina vede che è un ragazzo, una guardia probabilmente, dalla divisa che indossa, e che è gravemente ferito, crolla tra le sue braccia e lo depone a terra.

“Chi sei, come ti chiami?”

Il ragazzo parla a stento, si chiama Hadur, è una guardia governativa. Con uno sforzo enorme, gli racconta l’accaduto: quando Grendizer aveva allontanato la dea dalla città, il popolo fleediano aveva trovato la forza per reagire e si era ribellato alla dittatura: era scoppiata una sanguinosa rivolta dove prima il sacerdote e poi il capitano avevano perso la vita.
Il governatore era riuscito a rifugiarsi nella centrale di Vegatron che alimentava la città protetto da alcuni soldati, tra i quali lui stesso, ma era ormai fuori controllo, preda della follia.
Non erano riusciti a fermarlo: era entrato nella sala del reattore e lo aveva manomesso provocando così una tremenda esplosione.
Ricordava le ultime deliranti parole, urlate mentre si chiudeva nella camera stagna:

"Non permetterò che quel maledetto Principe raccolga il frutto dei miei sacrifici..se non sarò io il Re di Fleed, allora non lo sarà nessuno!!" .
Hadur si era salvato solo perché era riuscito a scappare nel bunker protettivo della centrale, l'esplosione però era stata fortissima ed anche il bunker, seppur fatto di Gren, alla fine era crollato.

Terminato il racconto, le forze lo abbandonano definitivamente, e Hadur muore tra le braccia di Duke.
Il popolo di Fleed non esiste più.


Di nuovo in viaggio, di nuovo alle spalle la distruzione e la morte, ma questa volta cerca di convincersi che tutto è più sostenibile: non è solo, ed ha una meta. La Terra.
Un’occhiata a Dogar, che non ha ancora lasciato la sorella, nemmeno per un minuto.
Non impazzirà per il dolore, non perderà il controllo pensando che se non fosse tornato su Fleed, i sopravvissuti alla prima catastrofe sarebbero ancora vivi, soggiogati, ma vivi.
Caccia quel pensiero con un gesto della mano. Si massaggia le tempie nel tentativo di concentrarsi su altro. La rotta, deve pensare alla rotta e a Grendizer. Deve portare in salvo la sorella, riparare almeno a quell’errore. Il puntello di quel nuovo obiettivo lo sostiene.
Lui ha fatto quello che era giusto, ha cercato di liberare il suo popolo.
Non è Dio, è solo un suo strumento.


FINE...

Spin Off Concluso ....



Nel prossimo post la seconda serie de " Il ritorno dell'Imperatore delle Tenebre"


 
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amon114
view post Posted on 30/6/2010, 14:35     +1   +1   -1




Il Ritorno dell’imperatore delle Tenebre


2° Serie

Capitolo 16

Le Colpe dei Padri

Prima parte




I forti rumori provocati dagli urti rimbombavano nella cabina di pilotaggio, l’altoparlante gracchiava, Lori Ikersson aprì gli occhi.

6 anni prima New York

Le luci dei flash, il continuo cambio di posizione, gli incitamenti del fotografo ad essere il più sensuale possibile, Lorì era inebriata da tutto questo. Il suo piccolo paesino in Svezia, le dicerie e le malelingue sull’improvvisa fuga della madre, la follia del padre tornato malconcio dalla sua ultima spedizione, tutto questo era estremamente lontano. Ora lei e sua sorella Lori erano a New York nella più importante metropoli del mondo, e lei era una modella in piena ascesa, la sua carriera andava a gonfie vele. Adorava la sua nuova vita e voleva a tutti i costi lasciarsi il passato alle spalle.
Loru Ikersson stava in piedi ad osservare i movimenti armoni e sensuali della sorella, il suo sguardo spento annoiato, per nascondere di fronte agli altri il disprezzo per la sorella. Nel suo tailleur grigio lungo fino alle ginocchia, il portamento fiero e lo sguardo altero, nascondeva tutta la sua rabbia, per il mondo, per la madre. Oh quanto gliela ricordava sua sorella,anche lei frivola e fragile ,priva di senso di responsabilità verso le figlie,verso il marito. Suo padre un archeologo di fama mondiale, si era totalmente immerso nel lavoro dopo la fuga della madre, partiva continuamente insieme a quel suo amico greco, avevano fatto una grande scoperta, diceva. Poi un giorno tornò a casa sconvolto’Abbiamo risvegliato il male’ diceva in continuazione’ Moriremo tutti! L’esercito delle tenebre attaccherà dal mare dal cielo e dalla terra. Moriremo .Moriremo tutti.’ Le autorità svedesi stanche dei suoi continui allarmi alla fine lo rinchiusero in un istituto per malattie mentali. La psicologa diceva che la paranoia era dovuta alla depressione in cui il dottore era caduto dopo l’abbandono da parte della moglie. Nella sua stanza il padre non faceva altro che disegnare esseri spaventosi con volti umani sul petto. Era solo la sua paranoia dicevano,solo le manifestazioni delle due paure,solo terrificanti disegni di una mente malata. Qualche mese dopo il professor Ikersson fu trovato morto nella sua stanza,sulla parete accanto ai mostri una scritta. ‘ Che l’umanità ci perdoni’

Intanto sua sorella aveva finito e si avvicinava a lei, un asciugamano sulle spalle, il pareo legato in vita.
- Sei venuta a vedermi lavorare finalmente.- Disse sorridente.
- Lavoro? Tu farti fotografare per delle riviste maschili lo chiami lavoro?- rispose fredda.
- Certo che lo è cara la mia scienziata pazza. -
- Non sono venuta qua per discutere del tuo stupido lavoro. –
- Ah No? Allora dimmi sorellina. –
- Sono venuta a salutarti. Sto per partire.-
- Partire?Ancora con questa storia?Quando ti deciderai a lasciare il passato alle spalle? Quando Loru, quando lo farai?-
La sorella non rispose subito e con un gesto si alzò gli occhiali sopra la testa, il suo sguardo era truce, gelido.
- Hai visto cosa sta succedendo Lori. Come puoi ignorarlo? Come puoi fare finta di non sapere? Nostro padre aveva ragione Lori, quei mostri quella guerra, lui lo aveva detto e nessuno gli ha creduto. - Mentre parlava le scorrevano davanti gli ultimi giorni di vita di suo padre, logorato dalla depressione, i suoi occhi si inumidivano sempre di più .
- Sappiamo tutte e due che aveva ragione . Il governo ci ha risarcite. Con quei soldi siamo venute in America. Qui possiamo realizzare i nostri sogni. “
- Presto non ci sarà più un mondo in cui coltivare sogni.-
- Cosa vorresti fare allora? Andare in Giappone a fare che? Solamente a dire. Salve sono la figlia del professor Ikersson, mio padre lo aveva predetto. E allora?-
- Come puoi non capire? Tu pensi di essere al sicuro qui? Guarda fuori Lori. Guarda ci sono ancora le macerie dell’attacco di un anno fa. Credi che non torneranno? Credi che sia solo un problema Giapponese?-.
- No! – Sbottò Lori - Non lo credo, Ma cosa possiamo fare noi? Cosa?-
- Aiutarli- Rispose secca Loru – Riscattare la reputazione di nostro padre .Lui si riteneva responsabile del risveglio dei Mikenes. Ricordi Lorì? Noi non possiamo ignorarlo,abbiamo una responsabilità -
- Io non sono responsabile degli errori di mio padre. Io non ho colpa.- Sbottò Lori ormai in lacrime
- Io andrò in Giappone e li aiuterò. -
- Siamo solo delle ragazze. Come credi che potremmo aiutarli? –
Lori mise la mano nella tasca del Tailleur e tirò fuori una foto, la foto di una donna, una donna bellissima.
- E’ Bellissima! – Disse Lori sorpresa – Ma cosa..?-
- Questa è Jun Hono, il pilota di Venus Alpha. Lei è la dimostrazione che anche noi possiamo fare qualcosa in questa guerra. Domani partirò per il Giappone e mi addestrerò per diventare un pilota di robot. Il mio compagno di corso all’università è già partito Ieri.Lla guerra si sta facendo sempre più cruenta. C’è bisogno di nuove forze. –
- Il tuo amico giapponese, quel Kabuto.-
- Sì, Koji Kabuto, il pilota di Mazinger Z. –
- Ma il suo robot non si era mostrato inadeguato contro i Mikenes? Il suo è un suicidio.-
- Koji è disposto a morire, e lo sono anch’io. Addio sorella!- Loru Ikersson uscì dalla sala lasciando sua sorella sola e sbigottita con un grande vuoto dentro.



Venus e Groizer X arrivarono a Tokio. Il mostro si accaniva morbosamente contro gli edifici della città. Un fiume di persone correva per le strade tra le macerie,le fiamme,e i crolli di detriti. Il mostro emanò un raggio rosso dagli occhi,proprio addosso alla folla per strada.
- Una carneficina. – Urlò Jun terrorizzata.
- Dobbiamo assolutamente fare qualcosa. Subito.-
Boss e gli altri sul Groizer x erano ammutoliti da un tale atroce spettacolo,corpi bruciati di uomini donne e bambini. Il centro di Tokyo trasformato in pochi istanti,in un ammasso di fiamme e macerie.

- Raggio fotonico – Dagli occhi di Venus due raggi partirono verso il mostro colpendolo alle spalle,Questi si voltò con il suo ghigno terrificante. Spiccò un salto e Venus se lo trovò immediatamente di fronte. In quel balzo lasciò cadere al suo il Million Alpha fino a quel momento prigioniero nelle sue mani. Il robot delle sorelle Ikersson cadde al suolo.
- Lorì ,Loru . Rispondete.- Urlava Boss,ma dal Million ancora nessuna risposta.

Intanto il mostro era a pochi metri di Venus e con uno scatto fulmineo afferrò il robot di Jun per la gola. Tremende scariche uscivano dalla mano del mostro che avvolgevano completamente Venus. Nella cabina di pilotaggio Jun si contorceva dal dolore.
Boss fece partire un raggio dal Groizer nel tentativo di liberare Venus dalla presa. Il Mostro però lo neutralizzò facendosi scudo con l’ormai inerme robot.

Sul Million Alpha Lorì cercava disperatamente di riattivare i motori per far muovere il robot,ma i comandi sembravano non rispondere. Tra un tentativo l’altro cercava di mettersi in contatto con la sorella Loru,ma nonostante i suoi disperati tentativi,non ci riusciva,la radio non funzionava. Lori aprì il portellone di emergenza e uscì fuori dal robot,avrebbe raggiunto sua sorella sull’altra cabina pilotaggio situata nella parte destra del petto del Robot. Il portellone della cabina di pilotaggio era semidistrutto,all’interno il corpo di sua sorella giaceva a terra in una pozza di sangue




Per i vostri graditi commenti cliccate il link sotto.Grazie
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Edited by amon114 - 5/9/2010, 20:44

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amon114
view post Posted on 7/4/2012, 23:56     +1   +1   -1




Le colpe dei padri
Parte 2

Erano ore ormai che se ne stava solo , rinchiuso nel suo ufficio scarno asettico ,non aveva più detto una sola parola dalla fine della battaglia. Jun sapeva che Tetsuya si stava logorando internamente dal primo giorno in cui erano tornati i mikenes .Le morti di quei ragazzi gli pesavano come un macigno ,ne sentiva la piena responsabilità. L’ultima battaglia si era risolta con il gesto estremo delle sorelle Ikesson, ancora altre vittime, Tetsuya aveva provato ad intervenire ,ma non ci era riuscito, non era riuscito a salire sul Grande Mazinga ,le sue menomazioni avevano ormai privato il guerriero dell’unica cosa che sapeva fare , combattere. Jun ricordava ancora le ultime parole di Tetsuya prima di rinchiudersi in se stesso. “ avrei rinunciato alla mia stessa vita, per salvarle, Sarei disposto a fondermi con Mazinga se potessi, vorrei poter diventare un Mikens, e tornare a combattere.

Cinque anni prima.
Il dottor Kabuto era accigliato, teso, i suoi occhi erano lucidi .Stringeva forte i pugni in una tensione, mai manifestata prima. Ishimori lo osservava dalla porta d’ingresso della torre,il professore non si era nemmeno accorto che il suo assistente era tornato dalla sala elettrica .La battaglia con Cherubinus stava incalzando, ma Tetsuya e il Grande Mazinga, non sembravano in grande difficoltà. Perchè allora tanta tensione nel Direttore. Sullo schermo Mazinga stava avendo nettamente la meglio sul mostro guerriero, le urla di Jun al microfono imploravano Tetsuya di non infierire su quello che fino a poco prima si pensasse fosse un semplice mostro guerriero,e che poi si era scoperto essere il principe di Mikenes costretto a combattere contro la propria volontà, dall’ignobile ricatto del Generale Nero. Il pilota di Mazinga non si era fatto minimamente scalfire dalla sconvolgente scoperta, e continuava a combattere con la solita tenacia. Il Dottor Kabuto abbassò la testa sconsolato ancora avvolto nei suoi pensieri, strinse forte il microfono come per dire qualcosa, ma le parole sembravano non uscire delle sue labbra, strinse con più forza il microfono poi lo lasciò. “ Riuscirai mai a perdonarmi per quello che ti ho fatto, Tetsuya” disse con un filo di voce, si voltò e vide lo sguardo dell’assistente fisso su di lui. Kabuto guardò dritto negli occhi Ishimori ,ma non per scrutare i pensieri del suo assistente ma piuttosto per ritrovare in quegli occhi la sua umanità perduta ,per specchiarsi in quegli occhi vivi , avrebbe voluto rubarli , per poter piangere. Ishimori fece finta di nulla e si avvicinò allo schermo , Cherubinus si era schiantato sulla fortezza nemica. La battaglia era finita . Ischimori posò nuovamente lo sguardo sul direttore della fortezza delle scienze ,la tensione non era passata. A cosa era dovuto quello stato d’animo? Possibile fosse così forte il senso di colpa nei confronti di Tetsuya? Si è vero. lo aveva trasformato in guerriero, in uno strumento di guerra,gli aveva riservato un destino di lotta e sacrificio,ma Tetsuya era un orfano e la vita che lo avrebbe atteso se non lo avesse adottato Kabuto non sarebbe stata poi così semplice. Come mai quel profondo senso di colpa? E come mai era apparso solo ora, cosa l’aveva scatenato? Forse l’aver visto il ragazzo combattere così privo d’umanità? Ma non era questo l’intento iniziale. “Forgeremo questo ragazzo come fosse una Katana, sarà l’arma perfetta con cui sconfiggeremo i Mikenes. Loro si stanno preparando e noi dobbiamo fare altrettanto.” Queste erano state le sue parole il giorno in cui aveva portato per la prima volta quel piccolo orfano alla fortezza. Qualcosa era cambiato? Quell’arma era diventata perfetta ,mai esitante ,come da copione il giovane Tetsuya non lo aveva mai deluso sotto l’aspetto della determinazione e della combattività. Forse Kabuto si era reso conto che stava privando il ragazzo della propria umanità, la stessa che lo stesso scienziato aveva perso anni prima in quel misterioso incidente.

20 anni prima
Yuzo lavorava ormai da ore, con le lacrime agli occhi, tra i due lettini ,in uno la sagoma di un cyborg,lo stesso che sarebbe dovuto servire per fondersi con l’Energer Z, nell’altro il corpo insanguinato e morente del suo unico figlio, Kenzo. Yuzo lavorava senza sosta per poter salvare il figlio. Non avrebbe dovuto coinvolgerlo in quella maledetta spedizione. Lo aveva mandato a Bados a riprendere il Robot costruito con la collaborazione di Hell, ma qualcosa era successo,qualcosa di terrificante era successo in conseguenza all’esperimento di Utsugi. Kenzo era tornato gravemente ferito,lo avevano portato da lui quasi incosciente. Yuzo ricordava con terrore le ultime parole del figlio prima di perdere conoscenza “ Si è risvegliato.”
“Cosa?” gli aveva urlato
“L’abbiamo risvegliato” ripeteva Kenzo con fatica.
“ Cosa avete risvegliato?” chiese di nuovo disperato
“ Il Male”


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amon114
view post Posted on 26/2/2014, 00:25     +1   +1   -1




e colpe dei padri

Parte 3

Non riusciva a vedere nulla era troppo buio,si sentiva solo disorientato, impaurito ,gli tremavano le gambe mentre procedeva a tastoni ,non aveva idea di dove si trovasse.
- Shiro– una voce seguita dall’eco aveva fatto il suo nome
- Chi c’è? – Terrorizzato
- Shiro – di nuovo la voce questa volta ,però sembrava più vicina.
Il ragazzo si portò la mano alla cintura per prendere la pistola laser,i suoi movimenti erano esitanti ,la sua mano tremava , le sue braccia andavano da un lato all’altro in quel buio totale. Il tocco gelido una mano forte stinse il suo braccio. Shiro cadde, cercò di divincolarsi, ma niente da fare, due occhi luminosi lo stavano guardando .Una tenua luce sembrava affiorare da quella che sembrava una caverna. Vide il corpo di suo fratello ciondoloni, privo di sensi, quell’uomo lo aveva preso per un braccio, si sentì trascinare via, non riusciva a reagire, la luce si faceva man mano largo nel buio , ed il ragazzo riuscì a vedere la schiena di quell’uomo possente che li stava trascinando. Un lungo camice bianco,le mani gelide come come l’acciao.
- Tu? – Sbottò Shiro in quello che sembrava una smorfia di gioia e disperazione.
- Vi trascinerò via da qui! –
Shiro ne era sicuro. La sua mente non riusciva a concepire quello che stava accadendo. Puntò forte i piedi e tirò via il braccio cercardo di divincolarsi dalla presa, ci riuscì . L’uomo si voltò . Era suo padre.

- Shiro – Il suono del bip, il volto familiare di Tetsuya . Era in un letto e quella era l’infermeria, sdraiato nel letto accanto c’era suo fratello Koji privo di sensi.
- Come ti senti Shiro?- chiese Tetsuya
- Tetsuya , ho sognato…- Non riuscì a terminare la frase perché nel letto accanto Koji era scattato in avanti urlando “ Papà !No!” .
Shiro guardò Tetsuya, poi Koji .

Qualche ora dopo

- Come è possibile che abbiamo fatto lo stesso sogno? –
- Non è così incredibile. Potrebbe essere un effetto dell’energia emanata da quella barriera di Mikenes nell’ultima battaglia.-
Tetsuya cercava di dare una sorta di risposta sensata per tranquillizzarlo, senza molto successo.
- Già. L’ultima battaglia. Come sta Koji?- Chiese Shiro
- Ha riportato diverse ferite,ma la sua pellaccia dura gli permetterà di alzarsi dal letto tra meno di una decina di giorni…-
- No! Intendevo come ha reagito alla distruzione dello Zeta? –
- Ah Già Mazinger z. Io non …-

Le lacrime non cessavano di sgorgare dai suoi occhi, le parole di suo nonno echeggiavano nella sua mente “ Koji. Con Mazinger z potrai diventare un Dio o un demone, sarai solo tu a scegliere.”
- Che ingenuo che sono nonno. Credevo che Mazinger fosse indistruttibile. Ora l’ultimo dono che mi ha lasciato. è sepolto in fondo al mare. L’ho distrutto nonno. Ho disonorato il tuo ricordo. Perdonami Non sono mai diventato quello che volevi. Il dio che salva..-
- Che dici? – Il volto di Sayaka gli apparve davanti all’improvviso, era un viso stanco,provato dalle lacrime e dalla stanchezza . Koji non si era accorto di lei credeva di essere solo.
- Tu hai salvato il mondo molte volte , non sei mai stato una delusione, ne per tuo nonno e soprattutto per me…- La ragazza scoppiò in lacrime.
- Koji credevo di averti perso per sempre. – disse singhiozzando.
- Sayaka io…tu…Perdonami per quello che ti ho fatto. –
Nel buio oltre la stanza un ombra scura illumina gli occhi ,un'onda imoercettibile invade la stanza
- Sono felice che stai bene Kabuto. – Improvvisamente il suo viso era cambiato.
- Sayaka! –
- Addio Kabuto ! non posso perdonarti ,non devo- Continuò gelida.Usci dalla stanza lasciando il ragazzo incredulo con le parole affogate in gola.

Più tardi nella sala controllo
- Dopo la distruzione di Million Alpha e sopratutto di Mazinger zeta, le difese della fortezza delle scienze si sono notevolmente ridotte-
Tetzuya e Shiro ascoltavano le parole dello scenziato in videoconferenza,il voltonel monitor era freddo quasi indifferente.
- Le nazioni unite hanno affidato la difesa del Giappone all'istituto di ricerca del dottor Umon,tutti i robot e moduli da combattimento in dotazione alla fortezza dovranno essere trasferiti immediatamente al Centro .-
- Ma come può......-
- Cosa ti è successo Gennosuke? - Tetzuya venne interrotto da Koji appena giunto nella sala.
- Vedo con piacere che stai bene Kabuto- replicò secco lo scenziato
Koji era avvolto in vistose fasciature e si reggeva con fatica sulle stampelle.
- Dovresti sapere meglio di tutti quanto vendo cara la pelle - ribattè con fatica
- Non si può dire lo stesso per il magnifico Mazinger zeta purtroppo. - sul volto dello scenziato comparve quasi un sogghigno.
_ Come puoi parlare così ?- Koji si gettò in avanti e quasi cadde,Shiro accorse sorreggendolo per un braccio.
- Come può odiarmi fino a questo punto?Come può godere della fine di Mazinger. Tu . Proprio Tu,il miglior allievo di mio nonno.-
-Nessuno gode di alcunchè- La voce dello scenziato si fece secca,autoritaria
- I tempi cambiano,le macchine sono solo macchine, ciò che qualchel anno fa poteva essere un miracolo della scienza,oggi si è mostrato inadeguato, chi poteva essere considerato inarrivabile ,può essere superato. tuo nonno non era quel santone che credi , e nemmeno il migliore. Oggi dopo anni di ricerche finalmente siamo giunti all'arma definitiva,lo Shin Gredizer zeta racchiude in se anni di ricereche terrestri e studi sulla tecnologia aliena. La piu grande arma prodotta dall'uomo è finalmente stata ultimata.Non c'è piu bisogno di voi. Con lei ho concluso tenente Kabuto.-
Koji cercò di controbattere,ma Yumi lo interruppe ancora
- Non abbiamo più bisogno di voi- disse secco
- Comandante Tzurugi, proceda ad avviare la procedura di trasferimento di tutte le armi della fortezza,il prima possibile- ricevuto rispose Tetzuya tra i denti.
- Non ti darò il robot di mio padre- urlò Shiro e corse via dalla sala.
Yumi chiuse la comunicazione.
- Come può chiederci questo Tetzuya?- Chiese affranto Koji
- Non lo so, sembrano tutti irriconoscibili. Il professor Yumi è cambiato moltissimo da quando..-
- Anche tu fratello? Pensi anche tu che sia io la causa di tutto.-
- No Koji,non volevo dire questo è solo che- Tetzuya cercava inutilmente di rincuorare Koji,senza trovare le parole,non era molto bravo in questo,non lo era mai stato.Aprì bocca i per continuare me venne interrotto dal suono dell'allarme.
- Cosa succede, Ishimori?- Chiese preooccupato
- Una violazione degli standard di sicurezza, il Great Mazinger sta per decollare senza autorizzazione-
- Oh no Shiro!- Impecò Tetzuya.
Sul volto di Koji comparve un sorriso di approvazione.

Edited by amon114 - 26/2/2014, 09:41

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amon114
view post Posted on 11/6/2014, 14:56     +1   -1




E VISSEO TUTTI FELICI E CONTENTI !
 
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