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Come lavorate, voi?

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view post Posted on 14/8/2010, 15:29     +1   -1
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Pregiudicato per Girellate

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Io non sono così sistematico

diciamo che lavoro col metodo del modellino di DAS (altro mito anni 70), animella flebile in filo di ferro e poi dove mi viene da rifinire aggiungo un pezzo di DAS e rifinisco.

Magari avrà un braccio e una gamba però la cosa è andata avanti

Anche perché io credo all'ispirazione....

CITAZIONE (H. Aster @ 21/6/2010, 21:58)
Non so se questa discussione debba stare proprio qui; in caso contrario, sono certa che qualcuno della staff provvederà a spostarla in più opportune locazioni.

Come lavorate, voi?

O meglio, come agite, quando è arrivata l'idea e si tratta di tradurla in parole?

Illustro il mio metodo di lavoro; poi mi piacerebbe sentire come vi comportate voi.

Quando inizio un racconto, lungo o corto che sia, serio o umoristico non importa, io devo aver ben chiari due punti: l'inizio e la fine.
Non posso assolutamente scrivere se non so come va a finire, questo per me è tassativo.


Una volta sistemati questi punti, è un po' come aver preparato la cornice del puzzle: gli altri pezzi prima o poi andranno al loro posto, di questo non c'è da preoccuparsi.

Il resto, sono tutte domande e risposte.

Faccio un esempio citando la mia ff su Naida.
Prima domanda: come ha potuto sopravvivere Naida fino al momento in cui la vediamo nell'episodio 25?
Risposta più logica: è stata prigioniera di qualche veghiano.
Seconda domanda: quando vediamo Naida, lei è indubbiamente in buone condizioni. Come mai, visto che i veghiani non sono notoriamente padroni gentili?
Risposta più logica: Naida è bellissima. E' ovvio che un veghiano che l'ha comprata non l'abbia fatto per mandarla a lavorare come una bestia. Meglio pensare che i suoi compiti siano stati di ben altra natura.
Terza domanda: Chi potrebbe essere stato a comperarla?
Risposta più ovvia: ironia della sorte, proprio il nemico giurato di Actarus: Hydargos.

Eccetera eccetera. In questo modo, il racconto cominciava già a stare in piedi, e da domanda è nata altra domanda.


E voi, come lavorate?

 
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view post Posted on 2/9/2010, 17:58     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Ciao, Gianni! Scusa il ritardo con cui rispondo, ma sono appena rientrata sul web dopo un mese d'assenza.

All'ispirazione credo anch'io, e anche pure al metodo tappabuchi: scrivo più o meno di getto le parti che m'ispirano maggiormente, e poi via a sistemare quel che manca. Suppongo che sia così anche col metodo modellino del das.

Ma la fase creativa come la vivi? Voglio dire, com'è che nasce una storia da raccontare?
 
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warlord8
view post Posted on 2/9/2010, 20:30     +1   -1




ispirazione...

è la chiave principale per fare un prodotto buono. Scrivo (in maniera pessima) da anni ormai e ho sempre visto una cosa importante, che se non si è ispirati e ci si sforza di fare comunque il lavoro si avrà un testo mal eseguito, piatto e privo di pathos e di spessore.

Personalmente non sto a pensare molto sul finale di una storia, sono un fautore della filosofia di sviluppare la storia man mano che la si scrive. A mettersi dei paletti fin dall'inizio si rischia di snaturare completamente la storia. Ovvio, un'idea finale bisogna averla, ma non bisogna forzarsi ad arrivarci a tutti i costi o si rischia d'essere frustrati e insoddisfatti se non si hanno idee su come continuare.

Poi magari sbaglio eheh ognuno ha il suo modo di lavoro su queste cose ^_^
 
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view post Posted on 2/9/2010, 20:52     +1   -1
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Vedi un po' come siamo diversi...
Tu vedi come paletti quello che per me è fondamentale per lavorare: sapere come si va a finire. In pratica, non scrivo una riga finchè non ho ben chiara la fine, e senza quella non provo nemmeno a mettere giù niente.
Se mai, è la parte centrale quella in cui posso spaziare come meglio credo... ma la fine no, io tiro i fili e tutto deve andare al suo posto.

Comunque, straquoto quel che dici circa l'ispirazione. Se non c'è si può magari buttar giù qualcosa di passabile, ma non saranno mai le pagine migliori del lavoro.
 
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warlord8
view post Posted on 2/9/2010, 21:01     +1   -1




CITAZIONE (H. Aster @ 2/9/2010, 21:52)
Vedi un po' come siamo diversi...
Tu vedi come paletti quello che per me è fondamentale per lavorare: sapere come si va a finire. In pratica, non scrivo una riga finchè non ho ben chiara la fine, e senza quella non provo nemmeno a mettere giù niente.
Se mai, è la parte centrale quella in cui posso spaziare come meglio credo... ma la fine no, io tiro i fili e tutto deve andare al suo posto.

Comunque, straquoto quel che dici circa l'ispirazione. Se non c'è si può magari buttar giù qualcosa di passabile, ma non saranno mai le pagine migliori del lavoro.

il mondo è bello perché vario, non esiste (grazie a Dio) un modo solo di lavorare o di preparazione. Per chi un metodo non funziona, per un altro è ottimale. L'importante è riuscire a fare ciò che si desidera e con i risultati finali sperati.

Questa faccenda dello sviluppare la storia man mano che la si scrive, ho deciso d'applicarla dopo aver visto gli sviluppi delle campagne di GDR cartaceo dove ho fatto da master. Quando i personaggi uscivano dalle righe, cercavo in ogni modo di riportarli dove volevo io, rovinando così il gioco. Alla fine, un personaggio è libero di modificare la storia come vuole e generare una fine alternativa o comunque una variante magari più interessante di quella che magari il master si era prefissato.

Poi è ovvio... fra scrivere una storia e fare un GDR c'è un oceano, ma a volte si somigliano. Ma anche in questa categoria, per un semplice gioco, ci sono teorie di ogni genere su come un Master deve gestire l'avventura e i giocatori :prof: tutte e nessuna sono valide
 
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view post Posted on 2/9/2010, 21:28     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Verissimo, alle volte un personaggio sembra acquistare vita e imporsi su chi scrive, pretendendo spazio e magari anche di alterare la storia. Anni fa sentivo i personaggi prendermi la mano, e alle volte il risultato per me non era troppo valido: il personaggio aveva acquistato in peso e profondità, ma la storia risultava squilibrata, o addirittura avevo scritto parti magari belle ma che non c'entravano nulla con il resto, e che andavano quindi sforbiciate via.
Adesso, pur lasciando ai personaggi una certa libertà, li tengo comunque col guinzaglio, anche se non troppo corto.

Ho fatto qualche volta da master ai gdr, e in effetti il paragone calza. Hai proprio ragione.
 
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view post Posted on 3/9/2010, 07:47     +1   -1
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Pregiudicato per Girellate

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CITAZIONE (H. Aster @ 2/9/2010, 18:58)
Ciao, Gianni! Scusa il ritardo con cui rispondo, ma sono appena rientrata sul web dopo un mese d'assenza.

All'ispirazione credo anch'io, e anche pure al metodo tappabuchi: scrivo più o meno di getto le parti che m'ispirano maggiormente, e poi via a sistemare quel che manca. Suppongo che sia così anche col metodo modellino del das.

Ma la fase creativa come la vivi? Voglio dire, com'è che nasce una storia da raccontare?

Mah ho scritto 2 cose in 10 anni :-)
Sono uno dei rari italiani che legge più di quello che scrive :-)
La fase creativa ARRIVA se Arriva :-)
 
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view post Posted on 4/9/2010, 21:45     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Siamo in due, leggo anch'io molto più di quel che scrivo.
Del resto, le due cose sono strettamente legate, non ti pare?
 
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view post Posted on 24/10/2014, 23:18     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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Forse questo thread merita di tornare in superficie.

Come lavoro io: parto in genere da una frase. Spesso mi viene in mente all'improvviso, altre addirittura la sogno (il "proverbio" di Fleed nella "Guerra", ad esempio).
Può essere parte di un dialogo, o la battuta conclusiva del racconto; a volte sono solo due parole. Quale che sia, la frase continua a frullarmi in mente - forse dovrei dire molestarmi - fino a costruirsi intorno una trama: e a quel punto comincio a scrivere.
Scrivo in ordine fondamentalmente cronologico, anche se spesso le scene salienti le abbozzo in anticipo, spesso solo come dialoghi senza "movimenti di scena", per fissare qualche scambio che mi sembra efficace; poi mi metto a lavorare prima di scalpello e poi di lima, tagliando, spostando e rivedendo tutto, cercando di ridurre aggettivi ed avverbi a nomi e verbi, e revisionando infinite volte la punteggiatura. Quando sono relativamente sicura del testo, lo faccio leggere ad alcuni lettori selezionati :wub: che mi aiutano a scovare le inevitabili magagne... e poi se ci riesco aspetto un po' prima a di pubblicare (unica eccezione la "Guerra", che ho scritto praticamente in diretta, e continuo a chiedermi come ce l'abbia fatta).
So sempre come la storia andrà a finire, ma non sempre come farà a finire nel modo previsto: per questo mi faccio guidare dai personaggi. Li metto in una situazione e e mi chiedo come si comporterebbero. Quoto Aster: è un po' come essere attori.
Inoltre, visto che ora sto lavorando secondo una storyline continua, è fondamentale crearmi una "leggenda", un passato per ciascun personaggio che magari non emergerà mai, ma che per me è indispensabile per prevedere le sue reazioni e i suoi movimenti nelle situazioni in cui lo inserisco.
Nella costruzione dei racconti amo molto giocare con i punti di vista: tutto è sempre visto attraverso gli occhi di un personaggio. Quando cambio personaggio, è come se cambiassi inquadratura: per questo i capitoli sono spesso composti di trafiletti staccati ed hanno un ritmo a volte un po' spezzettato.
Infine: anche se scrivo dacché mi ricordi (almeno dalla prima media, comunque) ho cominciato lavorare in modo rego!are da quando sono arrivata qui, e qui ho iniziato anche a trattare temi un po' diversi dai miei soliti (distopie ed umorismo demenziale). E da quando questo accade, mi sono accorta che leggo, e anche mi guardo attorno, in modo diverso, osservando per trarre spunti, chiedendomi come descriverei una scena o organizzerei un dialogo. È come se avessi un occhio in più, e di questo devo ringraziare tutti quelli che mi hanno stimolato a continuare. :wub: :wub: :wub:
 
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Eliodora
view post Posted on 25/10/2014, 00:04     +1   -1




È bellissimo questo thread, è come se apriste una finestra nella vostra stanza e ci invitaste a sbirciare nella vostra mente e nel vostro cuore...Complimenti e..buon lavoro! :clap: :clap: :clap:
 
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view post Posted on 25/10/2014, 00:25     +1   -1
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Professore della Girella

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Bello e interessante. Io sono ancora in fase organizzativa : voglio scrivere, ho delle idee ma non riesco a materializzare un bel niente ( vero é che esco da anni burrascosi in cui ho corso dietro al tempo) . Quindi tutte le mie frasi e idee , quando arrivano ( sempre nel momento meno opportuno ... Ovvio) le scrivo in quel supermegagslattico oggetto di fondamentale importanza che é l'i-phone , oppure in un libretto che sta sempre a portata di mano in borsetta !! Chissà se anche per me questo forum segnerà il via alla fase di scrittura !!
 
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view post Posted on 25/10/2014, 13:51     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Molti sono arrivati qui convinti di non saper scrivere, e hanno poi scoperto di saperlo fare, e bene. In certi casi, molto bene. Sono sicura che ce la farai: se posso permettermi un consiglio, non farti problemi di tempi, di modi, di sistemi... datti solo fiducia e vai tranquilla. ;)
 
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view post Posted on 25/10/2014, 14:24     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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@pianetaazzurro: quoto Aster. Se le idee ti vengono in mente (certo che lo fanno sempre nel momento meno opportuno!) vuol dire che una storia sta "lavorando": lasciati andare e non pensare a chi leggerà. Scrivi una storia che a te piacerebbe leggere, e sono sicura che i risultati ti sorprenderanno.
Ma attenta: é un'attività che crea dipendenza, e l'astinenza é durissima...
 
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view post Posted on 25/10/2014, 17:56     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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QUOTE
Scrivi una storia che a te piacerebbe leggere, e sono sicura che i risultati ti sorprenderanno.

Mi associo :innocent.gif:

Ho scritto poche ff in vita mia, ma ricordo che una l'avevo appunto sognata. Cioè, avevo sognato l'inizio e poi ho voluto immaginare come continuasse.
 
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view post Posted on 25/10/2014, 21:01     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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È successo anche a me.

Sogni, una frase che ti ritrovi in testa, uno spunto trovato in un libro o un film... le possibilità sono infinite.
L'importante è coglierle e sfruttarle. ^^
 
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