ACT 4. I sopravvissuti del pianeta Fleed
Dopo aver esplorato i dintorni per circa due ore, Duke ha capito di trovarsi presso le rovine della città culturale di Logol, trovando le rovine della scuola e della biblioteca che era solito frequentare. La capitale non era lontana.
Pur appartenendo alla famiglia reale, aveva frequentato le scuole come un normale cittadino. Naturalmente aveva a disposizione anche i precettori privati, ma il padre aveva voluto che lui frequentasse la popolazione comune.
Al suo ritorno, delle fitte nuvole si erano addensate nel cielo, in preludio ad un violento temporale.
Si accorse che c'era qualcosa ai suoi piedi. Era una tavoletta con sopra incisi dei caratteri in lingua fleediana. Raccolse la tavoletta e la lesse. Sbiancò in viso.
(Maria Grace Fleed è nelle nostre mani. Vieni al palazzo reale.)
Entrò rapidamente nella cabina di Goldrake, ma di Maria neanche l'ombra. Scese, e facendo affidamento solo sulla sua memoria, si diresse correndo verso il palazzo reale.
Improvvisamente si levo un vento furioso, e cominciò a cadere una fitta pioggia.
Corse a perdifiato. A causa della fitta pioggia, il terreno disseminato di rovine divenne scivoloso, e inciampò più volte. Corse per più di trenta minuti. A causa della fitta pioggia non si vedeva a 100 metri di distanza. Si ricordava bene. La forma, semidistrutta, era molto cambiata, ma quello era decisamente il palazzo reale. Correndo si accorse di qualcosa di cui non aveva memoria. Sull'ala destra del palazzo reale c'era qualcosa. In quel momento cadde un fulmine che illuminò il cielo scuro. Si femo, impietrito.
[Maria!] Maria era legata ad una croce. (Chi mai può avere fatto questo). Riprese a correre, raggiungendo il palazzo reale e dirigendosi verso la vicina scalinata, per liberare Maria. In quello stesso istante fu sorpreso da una voce acuta. [Fermo lì]. Si girò. Davanti a lui c'era un giovane uomo.
[Sei..sei un fleediano?] La voce era strozzata, e dalla sua bocca usciva del vapore, a causa dell'aumento della temperatura corporea, dovuto alla lunga corsa.
[Esatto] Era evidente che il giovane stava reprimendo la sua rabbia. Da sotto i lunghi capelli lo guardava con sguardo affilato.
[Cosa significa questo? Sei tu che hai fatto tutto ciò?]
Il tono di voce era leggermente irato per il comportamento irrispettoso tenuto verso Maria.
[Io? Sarebbe meglio che dicessi 'noi']
[Cosa?]
Si accorse della strana atmosfera alle spalle dell'uomo. Dietro al giovane si erano radunati 100, no 200 uomini, riempiendo a metà la sala.
[Anche loro sono...Anche loro sono Fleediani?]
[Esatto]
[E così dunque...voi siete i soli sopravvissuti]
Nonostante la strana atmosfera, il suo cuore si riempì di gioia nell'incontrare così tante persone tutte insieme. Ma non poteva lasciare Maria legata a quella croce, sotto la pioggia.
[Non so quale sia il motivo, ma tirate giù mia sorella da quella croce]
[Non posso farlo]
[Perché? Io sono...]
[Lo so chi sei! Duke Fleed] gridò il giovane facendo uscire tutta la rabbia che prima aveva represso.
[Il principe Duke Fleed, il traditore del suo pianeta, e la sorella, Grace Maria Fleed!]
Queste parole lo colpirono come dardi acuminati. Era proprio ciò che aveva più temuto. L'unico modo per risolvere questo equivoco, a questo punto, era il confronto diretto.
[Non è così. Noi non abbiamo tradito il pianeta Fleed]
[Che stai dicendo. Durante quell'ultima guerra da incubo, hai portato via Goldrake da Fleed e hai venduto l'anima al Grande Re Vega]
[No c'è un errore]
[Taci! Non ti eri forse fidanzato con la figlia di quel demonio maledetto? Ti sei fatto sedurre da quella strega.]
Con queste parole, la gente che fino a poco prima era rimasta in silenzio cominciò a mormorare, poi, rompendo la calma, l'aria si riempì di voci che maledivano il principe Duke Fleed.
[E' così. Maledetto traditore.][Questa volta sei venuto fin qui per ucidere noi sopravvissuti][Credi davvero che ci faremo uccidere così facilmente?][Uccidiamolo!][Uccidiamolo prima di essere uccisi noi!]
Fu travolto dalla pressione della folla [Vi sbagliate! Ascoltatemi!] Nonostante gridasse a pieni polmoni, la sua voce era cancellata dalle grida della folla. Ma non aveva altra scelta. Doveva a tutti i costi chiarire questo equivoco. Sarebbe stata la prima prova nella difficile ricostruzione di Fleed.
In quel momento una voce che sovrastò quelle di tutti rimbombò nella sala. [Fate silenzio tutti quanti!].
Come l'acqua che ritorna tranquilla dopo che vi è stato gettato un sasso, calò il silenzio. Tutti si voltarono verso colui che aveva parlato.
Nel mezzo della folla si aprì uno spazio, proprio come succede quando si alza un sipario. In quello spazio si ergeva un vecchio. [No...nonno] Il giovane ne era intimorito. Il vecchio parlò di nuovo
[Pegasus! Te l'avrò ripetuto mille volte di non fare di testa tua.]. Era un vecchio magro e piccolo di statura, ma si avvertiva che aveva una certa autorità. Camminò lentamente in mezzo alla folla. Actarus, avvertendo la pressione che il vecchio esercitava, deglutì.
[A quanto pare il principe vorrebbe dire qualcosa. Avremo tutto il tempo dopo per decidere il suo destino e quello della principessa. Non è vero Pegasus?]
Nessuno fu contrario alla decisione del vecchio, e anche il giovane che prima aveva sobillato la folla, Pegasus, tacque.
Era evidente che il vecchio era colui che aveva guidato i fleediani superstiti fino a quel momento. In ogni caso, Duke vide in quella circostanza l'unica occasione che aveva per chiarire l'equivoco.
[Grazie signore...Ascoltatemi tutti! Io non ho mai tradito il pianeta Fleed. Mai. E' vero, ero fidanzato con la figlia di Re Vega il Grande, Rubina. Ma era tutto un inganno di Re Vega il Grande. Ci fece fidanzare, promettendo l'unione di Vega e di Fleed allo scopo di portare la pace nell'universo, solo per allentare l'attenzione di mio padre, poi attaccò a sorpresa con il suo esercito. Rubina mi amava veramente. Ma anche lei fu ingannata da Re Vega il Grande. L'obiettivo di Re Vega il Grande era quello di distruggere Fleed, e di impadronirsi di Goldrake. Goldrake era stato costruito riunendo tutte le conoscenze scientifiche di Fleed, affinché fosse messaggero di pace. Ma Re Vega il Grande voleva usarlo come strumento di invasione e dominio. Non appena inizò l'attacco da parte dell'esercito di Vega, mio padre fu il primo a capire quale era l'obiettivo di Re Vega il Grande e mi disse: Fuggi nello spazio con Goldrake. Non deve cadere nelle mani di Vega. Io non volevo lasciare Fleed. Ma non si poteva fare altro e così ho obbedito all'ordine di mio padre e sono fuggito nello spazio. Mentre Goldrake lasciava Fleed non ho fatto altro che maledire Re Vega, che aveva ingannato mio padre, e me stesso, che pur essendo il principe di Fleed non sono riuscito a difendere il pianeta. Ho vagato senza meta nello spazio, finché non sono malamente atterrato sul terzo pianeta del sistema solare situato nella via lattea, la Terra. Era un pianeta molto simile a Fleed. Sono stato salvato da un uomo di quel pianeta. Era mia intenzione vivere come un terrestre e dimenticare tutto. I terrestri erano gentili e l'uomo che mi aveva salvato comprendeva bene i miei sentimenti. Ma Re Vega il Grande stava per allungare le sue adunche mani anche sulla Terra. Non avrei più voluto salire su Goldrake. Pensavo fosse a causa sua che Fleed era stato distrutto da Vega. Ma le invasioni di Re Vega il Grande continuarono senza pietà. I mostri spaziali attaccarono la Terra uno dopo l'altro. La Terra non era dotata di città in grado di respingere l'invasione di Re Vega il Grande. Così ho preso la mia decisione. Avrei combattuto affinché non si ripetesse la tragedia di Fleed. Così cominciò una lunga guerra. Combattei con l'aiuto di alcuni terrestri coraggiosi e alla fine riuscii ad abbattere il tiranno. Ormai il pianeta Vega è stato distrutto. Nessuno attaccherà più il pianeta Fleed].
Così termino il racconto sulla lunga e difficile guerra. Aveva testimoniato la verità nel modo più fedele possibile. Non avrebbe potuto fare null'altro. Mentre parlava, non si era levata una voce. Ma in mezzo alla folla c'era ancora chi lo guardava severo. Specialmente Pegasus. Nel suo sguardo c'era una strana luce di sfida. (Ma perché? Cosa li spinge ad essere tanto ostili?) pensò Duke. Il vecchio parlò di nuovo [Dunque, principe...perché sei ritornato su questo pianeta?]
[Durante la guerra, Rubina è venuta sulla Terra. E mi ha detto che il pianeta Fleed stava rinascendo. Sono ritornato per ricostruire il pianeta Fleed. Rubina è morta per proteggermi dall'attacco dei Veghiani. Lei voleva veramente la pace tra Vega e Fleed. E' per questo che è morta.]
Il silenzio continuò per un po'. A romperlo fu una ragazza che si fece largo tra la folla
[Gente! C'è stato un grosso equivoco. Ci siamo sbagliati su di lui]. Seguendo la ragazza, si fece avanti un ragazzo. Aveva circa la stessa età di Pegasus [Giusto! Perché non uniamo le forze per ricostruire il pianeta?] Duke ne fu felice. Anche se pochi, qualcuno lo aveva compreso, e per lui questa era la cosa più importante. Ma la voce che seguì era quella di Pegasus. [Aspettate!]
ContinuaEdited by isotta72 - 17/7/2012, 07:54