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Gioco Estivo

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view post Posted on 26/6/2013, 23:17     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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- Sono stata insultata!!! - strillò Alice.
- Chi ha osato? - tuonò Blocken, inferocito.
- LUI!!! - e Alice additò lo stupefatto Gandal.
La testa di Blocken svolazzò davanti al sempre più stupito Gandal: - Come ti sei permesso di mancare di rispetto ad una signora?
- Una signora...? - Gandal gettò un'occhiata ad Alice: in effetti, apparteneva al genere femminile.
Con molta buona volontà, si poteva definirla "signora".
- Chiedi subito scusa! - ordinò Blocken.
- Di che? - replicò Gandal, prontissimo. In realtà, ancora non capiva cosa avesse detto di sbagliato.
- Mi ha scambiata per una cuoca!!! - esplose Alice.
In certi casi, Gandal sapeva essere davvero sarcastico: - Immagino che anche la cuoca vera potrebbe offendersi...
- AAAAAAAAAAGH!!!! - urlò Alice - DEVE MORIRE!!!!!
 
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view post Posted on 27/6/2013, 07:02     +1   -1
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La testa di Blocken svolazzava minacciosa davanti a Gandal, il cui volto si aprì per lascar vedere una figura femminile.
"Senti ragazzina, mio marito è una dannata testa di cavolo!!! Su questa base lo sanno tutti!!!"
Alice era stupita ma non aveva nessuna intenzione di rinunciare alla sua vendetta.
"CHE GLI SI TAGLI LA TESTA!!!!"
"Farfallina, tesoruccio, vorrei esaudire i tuoi desideri, ma...vedi...uccidere una donna..."
Lady Gandal prese la palla al balzo per stornare l'attenzione da sé.
"Quale è il motivo della vostra GRADITISSIMA visita?"
"Punire un fedifrago mentitore!!!!!!!!!"
"Che si troverebbe...???"
"Nelle cucine di questa base!"
"Ah! Prego faccio strada!!!"
Alice, frastornata, seguì la montagna blu, seguita a ruota dal conte.

Al Centro di Ricerche Spaziali, Actarus era davanti allo schermo, ai suoi lati Jun e Venusia che si guardavano in cagnesco. Iniziava a sentire un certo caldo...
"Cosa ne pensi, padre?"
"Che dire, la Luna sta assumendo una serie di sfumature dal ciliegia acceso al rossiccio smorto come in questo momento...non so che pensare."
L'ingresso di Alcor deviò momentaneamente l'attenzione delle due ragazze.
"Cosa mi sono perso?"
Actarus sperò in un aiuto cameratesco: mentre parlava faceva dei cenni eloquenti in direzione di Jun.
"La Luna questa sera è davvero strana, poco fa era rosso ciliegia acceso...!!!"
Alcor ostentò una innocenza davvero irritante.
"Davvero romantica non credi?"
"Come scusa?"
 
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Ill.mo Fil. della Girella

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Il professor Kabuto si riprese dalla sediata di Jun: la situazione era drammatica. Tetsuya e Jun non c'erano e la Fortezza era circondata da Mikeros, Demonica e mikenesi vari con tanto di tric trac per festeggiare la vittoria. Ma l'orrore era solo agli inizi. Infatti, un incauto assistente disse:
"Coraggio, professore! Il Grande Mazinga è uscito!"
"Oh, bene! Allora Tetsuya ce l'ha fatta!"
"Professò, sono io!" disse una voce alla radio. Kabuto sussultò nervosamente.
"Boss?"
"Bingo, professò! Mi sono infilato qui di nascosto! HAHAHA! Ora le faccio vedere come sistemo i Mikenes!"
Il Grande Mazinga fece un ottimo spettacolo di tip tap degno di Fred Astaire, per passare poi ad un'eccellente versione di Ninì Tirabusciò, con sculettamenti vari.
"ESCI SUBITO DI LI', IDIOTA!!!" gridò il professore, quasi mangiando il microfono.
"Eh, professò, portate pazienza, è la prima volta, quanto la fate lunga! Tutti 'sti bottoni mica sono facili, li sto usando a caso, ma imparo presto!"
Mentre il Grande Mazinga faceva il ballo del sabato sera nella tipica posa di John Travolta sotto lo sguardo allucinato dei Mikenes, il professore svenne. Il Generale Nero era stravolto: Mazinga era diventato completamente scemo. Adesso stava sculettando con maggior forza di prima.
"Come facciamo a combattere contro un idiota? Ci perdiamo la faccia qui! C'è in gioco l'onore dei Mikenes!"

Nel frattempo, mentre alla Base di Procton stavano osservando la luna che stava diventando rossa, poi verde ciclamino e blu pervinca, inframezzata con documentari sui castori, Pollon si infilò di soppiatto. Aveva sottratto di nuovo l'arco e le frecce di Eros: voleva imparare ad usarli. Mirò con attenzione Actarus: il principe fu colpito in pieno e fu travolto d'amore per Jun.
Poi Pollon mirò su Jun, ma la colpì mentre osservava Procton: lei si innamorò quindi subito del professore.
"Bene!" pensò Pollon. Era riuscita finalmente a far innamorare una coppia. Poi si accorse che qualcosa non quadrava...

Edited by joe 7 - 29/6/2013, 21:58
 
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"Signorina, metta giù le mani! Non è il momento di perdere la concentrazione!"
"Ha ragione, professor Procton... mi chiedo se la diga riuscirà e tenere" rispose Alcor, completamente preso dal documentario sui castori.
Uno strillo di Jun lo costrinse a smettere di contemplare la luna:
"Actarus, niente di personale ma preferisco gli uomini più maturi... e adoro i tuoi bei baffetti, professore!"
"Jun, luce dei miei occhi! Per te sono disposto a farmi crescere non solo i baffi, ma anche la barba!"
Alcor e Venusia si guardarono interdetti.
"Ho l'impressione che qualcuno si stia divertendo a prenderci in giro. Questi casini li combina solo Pollon, e non è previsto che lei si intrufoli nella nostra serie" disse lei.
"Giusto! Dobbiamo trovarla!"

Non ci volle molto ad Alcor per scovare Pollon nascosta sotto la scrivania del professore: il problema era riuscire a raggiungerla mentre Procton, Jun e Actarus vi si rincorrevano intorno a velocità vorticosa.
Con sprezzo del pericolo vi si buttò a capofitto estraendo dal suo nascondiglio la fanciulla.

"Ora tu vieni con noi!"
"Dove?"
"A cercare Tetsuya... e poi alla base Skarmoon! C'è qualcosa che non va lassù... ecco, lo dicevo! La diga è crollata!"

Edited by shooting_star - 28/6/2013, 00:06
 
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La felena con il suo carico di varia umanità...ehm...giunse alla base Skarmoon.
"Ashemo, dobbiamo cercare un coniglio ed una donna di nome Alice, la riconoscerai dalle ali"
"Ashura...ali quali ali??"
"Ashcometipare...le ali, le ali, vai a cercarla e basta!"
"Madama la regina, posso io involarmi libero, nevvero??"
"Fal...quello che sei! Non mi dispiacerebbe averti al mio servizio!"
"Addio!!!!!!!!!!"
La falena si involò immediatamente...rimanere al servizio di quella strillona era veramente troppo!
Un urlo fendette l'aria, quasi del tutto immobile, della base lunare.

Tetsuya stordito stava tornando alla Fortezza, vide il Grande Mazinga sculettare in modo del tutto improprio davanti ai nemici, ammiccando in maniera provocante neanche fosse una ballerina di facili costumi. Il suo sistema nervoso già sufficientemente scosso saltò del tutto!!!
-Professore chi cavolo sta pilotando Mazinga? Shiro forse? Ma come ha potuto fare questo? Io sono una persona seria!!!!!!!! Una donnaccia! Mazinga si comporta come una donnaccia!!!!!!!! Ma io distruggo tutto!!!!!!!! No, mi licenzio, ecco. Prima uccido chi sta pilotando Mazinga e poi mi licenzio! Si!...Che devo fare per prima cosa??? Penso di stare impazzendo.."

La corsa affannosa intorno al tavolino non accennava a diminuire di velocità.
"Pollon devi fare qualcosa abbiamo bisogno di Actarus e del professore!"
"Ma io non ho fatto nulla...una freccettina innocua..."
Venusia era verde di bile.
"Una freccettina...innocua...te la farei vedere io!!! Due sculaccioni come si deve. Cosa ci metti in quel talco che sbandieri tanto...tua madre non controlla???"
"Venusia cerca di calmarti. Contattiamo Tez e poi andiamo sul Scarmoon: i colori lunari stanno diventando davvero inquietanti!
 
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Anche i Mikenes persero la pazienza. Un Mazinga che ballava in quel modo osceno era davvero un insulto: bisognava reagire. Il Generale Nero mandò i guerrieri Picchiatutto A4 e Pestasodo B2.
"Aspettate, non sono ancora pronto!" gridò Boss, tirando leve, pestando bottoni, accendendo fornelli a gas e azionando comandi per il bancomat. Dal petto del Grande Mazinga si aprì uno sportello dal quale partì un pugno a molla che stese all'istante i due mostri.
"Professore, ma Mazinga aveva quell'arma?" chiese Tetsuya sconvolto.
"No. Non chiedermi come ha fatto Boss"
All'improvviso, un paio di molle spuntarono sotto i piedi del Grande Mazinga, che gli fece fare un volo velocissimo verso la Fortezza Mikeros, spiaccicandocisi contro come una foglia di fico. La Fortezza e Demonica furono traforate all'istante. Boss tirò a sè la cloche, gridando disperatamente: il grande Mazinga obbedì agli ordini e fece un giro a 180 gradi, puntando verso il basso e centrando in pieno la Fortezza della Scienza. Dopo questi pochi secondi di combattimento feroce, nella baia di Izu tutto tornò sereno e silenzioso e i granchi camminavano placidi sulla spiaggia, incuranti delle varie rovine fumanti diffuse un pò dappertutto.
La potenza distruttiva di Boss si dimostrò veramente senza limiti.

Edited by joe 7 - 28/6/2013, 15:48
 
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view post Posted on 28/6/2013, 22:37     +1   +1   -1
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Il professor Kabuto emerse dalle macerie.
Si guardò in giro, contemplando i rimasugli di quello che fino a pochi secondi prima era stata la Fortezza delle Scienze...
- Io lo ammazzo - esclamò.
Tetsuya spuntò a sua volta tra i detriti.
- Prof... ma che stai dicendo? -esclamò.
- Io lo ammazzo!
- Calma, professore! - gridò il giovane, abbrancandolo per trattenerlo - Tu sei sempre stato la calma e la compostezza fatte persona... tu mi hai sempre detto di mantenere il sangue freddo, non lasciarmi trascinare dalla collera... non sei stato tu ad insegnarmi tutto questo?
- Sì - esclamò Kabuto, divincolandosi - Ma quel deficiente ha distrutto la mia Fortezza! IO LO AMMAZZO!!!
Il professore acchiappò un rimasuglio metallico contorto e balzò verso Mazinga deciso a fare giustizia; Tetsuya fece per corrergli dietro e fermarlo, quando improvvisamente si accorse che su quella spiaggia devastata non c'erano solo lui, l'irato Kabuto e lo sculettante Mazinga...
 
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Ill.mo Fil. della Girella

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L'Imperatore delle Tenebre di Mikene osservò compiaciuto la Marchesa Yanus a rapporto vestita da infermiera: era particolarmente sexy così. Non sapeva il perchè di questa tenuta, ed era un ottimo argomento per attaccar bottone.
"Come mai questo insolito vestito, Marchesa?"
"Ecco, ci sono delle buone e delle cattive notizie, mio imperatore"
"Sentiamo prima le buone"
"Ecco, abbiamo sconfitto il Grande Mazinga e distrutto la Fortezza della Scienza"
"FANTASTICO!! E Kabuto? L'avete ammazzato?"
"Bè, no, ma per il momento non credo che ci darà problemi. E' in giro per tutto il Giappone con una spranga di ferro in mano, cercando uno che è fuggito con una notevole velocità dalla Fortezza, inseguito appunto dal suddetto professore" specificò Yanus, che amava essere molto precisa.
"Se è rincretinito, cavoli suoi, meglio così. Ordinate immediatamente l'attacco al mondo intero!!!"
"Ecco, il problema è la cattiva notizia, mio imperatore, e il motivo per cui indosso questo vestito inconsueto"
"Qualcuno si è fatto male?"
"Come minimo è un eufemismo, mio imperatore. Mikeros e Demonica non esistono più. Il Generale Nero e i sette generali sono in ospedale per fratture multiple, perdita di arti vari, e sparpagliamento diffuso di viti, rondelle, molle e fili che il mio esercito gatto sta cercando con fatica in fondo al mare. I vari Mikenes nelle astronavi sono ugualmente sparpagliati, e lo stesso si può dire dei mostri guerrieri che erano lì. Ci sono rimasti i più scassi, che erano nella mia Isola Vulcano: ma sarebbero sconfitti facilmente anche da Boss Robot. Insomma, siamo col sedere per terra, se mi permette l'espressione"
L'imperatore stette zitto per un minuto buono.
"Ma allora...abbiamo vinto o abbiamo perso?"
"Faccia lei, maestà. E non ho ancora detto il peggio. Ecco qui la cifra di quello che ci costerà mettere tutto a posto" disse Yanus, estraendo un foglio dalla cartelletta con la cifra. Una cifra che copriva tutto il foglio. Davanti e dietro.
Per la prima volta in vita sua, l'Imperatore Supremo delle Tenebre di Mikene si mise a piangere in modo vergognoso.
"Non faccia così, sire" disse Yanus, costernata "Pensi alla salute!"
 
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La regina ed Ashura perlustravano la base stanza per stanza, finalmente giunsero alle cucine, lo spettacolo che si presentò loro era a dir poco stravagante: Alice parlava fitto con un gigante blu con mezza faccia da uomo e mezza faccia aperta con dentro una donna, Blocken cercava di decapitare il dottor Hell.
"CHE GLI SI TAGLI LA TESTA!!!!!!!"
Un urlo potente fece tremare la base dalle fondamenta!
La faccia di Gandal si aprì e chiuse diverse volte prima che questi riuscisse ad articolare parola.
"Co-cosa è stato? Forse un meteorite ci ha colpito???"
Alice, livida, tremava come una foglia.
"La regina, la regina, la regina...."
Gandal esterrefatto girò lo sguardo intorno: Ashura, Blocken ed il dottor Hell erano come pietrificati, immobili. Pumpkin era nascosto sotto un tavolo forse per paura di essere servito per cena. Infine individuò una pulce piuttosto pingue.
"Chi, quella, una regina??? Come può fare tanta paura un tale...quella!!!"
"Non l'hai sentita urlare!"
"CHE GLI SI TAGLI LA TESTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
La potenza dell'urlo era stata tale da accartocciare alcune lamiere delle paratie d'acciaio, viti e bulloni volarono all'interno della stanza come proiettili, tutti si sdraiarono sul pavimento per evitarli, il conte Blocken uscì dall'incanto della freccia di Cupido!

"Come non è il momento????"
-Ti ripeto Alcor, ora non è il momento ci risentiamo, ciao!-
"Mi ha attaccato il telefono in faccia! Tez mi ha attaccato in faccia!"
"Va bene Alcor, vuol dire che dovremo cavarcela da soli! E tu vieni con noi!"
Venusia afferrò Pollon e la trascinò verso di se.
"Ma io non ho fatto nulla!!!"
"Stai zitta! Peste! Tu ed il tuo borotalco!!!! Ne combini un sacco ed una sporta! Se fossi tua madre..."
"Dai Venusia, non serve inveire, abbiamo fretta! La Luna sta assumendo un colore piuttosto cupo...e cosa è quel fumo nero???"
Un ultimo sguardo alle persone che continuavano a vorticare intorno al tavolo a folle velocità, ed i ragazzi andarono verso i loro velivoli: non potevano fare nulla per loro ora, forse quando si fossero stancati a sufficienza, l'effetto della freccia sarebbe svanito.
 
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Nel frattempo, il ministro Zuril era a comando di un gigantesco stormo di minidischi con venti mostri di Vega. Gli era venuta un'idea geniale: mandare molti mostri di Vega, anzichè uno alla volta, contro Goldrake.
Soltanto una mente acuta e brillante come la mia poteva concepire un piano simile, pensò soddisfatto lo scienziato.
"Arrivano i mostri di Vega!" esclamò Procton, cercando di divincolarsi dalla stretta dell'abbraccio di Jun. "Actarus, vai!"
"No, fino a che Jun non mi avrà promesso eterno amore!" sospirò Actarus, avvinghiato ad una gamba della ragazza, che cercava di mandarlo via, seccata.
"Maledizione, muoviti, bisogna fermarli subito!" gridò Procton, esasperato.
"Perchè non l'hai detto subito, tesoruccio? Ci penso io!" squittì Jun, scappando subito via. Actarus fece per inseguirla, ma Procton, spazientito, lo fermò prendendolo per il bavero e gli disse a voce bassa, puntandogli una pistola sul naso:
"Senti, figliolo, la vedi questa?"
"Sì" disse Actarus con due occhi così, sorpreso e spaventato "Ma, padre, questo tuo comportamento non è da te!".
"A volte bisogna usare dei metodi estremi, figliolo, per farsi capire. Se al dieci non sei a bordo di Goldrake, io ti sparo. E' chiaro? Uno. Due."
Actarus volò con la velocità del lampo dentro il tunnel per andare da Goldrake. Partì a saetta con la navetta. Si tuffò nell'hangar trasformandosi in Duke Fleed. Poi a mezz'aria si accorse che Goldrake con l'astronave non c'era più. Non ebbe il tempo di stupirsi perchè stava cadendo e non poteva fermarsi. Dopo un urlo prolungato, fece un notevole buco per terra con uno schianto che rimbombò per tutto l'hangar.
Non si sa come, Jun era riuscita a salire prima di lui su Goldrake e lo stava usando contro i mostri di Vega. Presa dall'amore per Procton e dalla foga di fargli vedere chi è lei, combattè con una furia inumana: Goldrake era diventato una belva scatenata. I venti mostri di Vega furono ridotti in coriandoli uno dopo l'altro in pochi secondi. Lo stesso per i minidischi. Zuril era annichilito: dovette ritirarsi subito, se no ci sarebbe rimasto pure lui. Goldrake tornò indietro alla base, danzando di gioia e portando con sè qualche pezzo dei mostri distrutti.
"Yu-huuu, Proctoncino! Li ho sistemati tutti, sei contento? Quando ci sposiamo?" sussurrò Jun alla radio, entusiasta.
Il professor Procton impallidì vistosamente.

Edited by joe 7 - 30/6/2013, 22:33
 
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Nel rientrare con Goldrake, Jun non si avvide del buco antropomorfo nel basamento dell'astronave e...ci parcheggiò sopra.
Procton si nascose nella stanza del generatore, protetto da pesanti porte a chiusura ermetica.


Zuril, con le pive nel sacco, decisamente depresso stava rientrando alla base.
Alcor, Venusia e Pollon erano già atterrati su Skarmoon. Il fumo nero individuato dalla Terra veniva dall'interno della base.
Non fu difficile trovare tutti...bastò seguire i segni della devastazione.
Affacciandosi con circospezione videro uno spettacolo sconcertante: nelle cucine tutti gli occupanti, esclusa la regina, sembravano dei birilli che sbattevano l'uno contro l'altro, gli occhi vuoti, le pareti della cucina erano accartocciate in più punti.
"Povera regina, sicuramente urla tanto perché è tanto sola..."
Lacrimoni di compassione rigarono il visetto da paste di Pollon.
Alcor e Venusia erano basiti.
"Regina? Regina di che?"
Pollon sussurrando presentò ciascuno dei birilli ai suoi accompagnatori, alcuni di loro erano ben noti ad Alcor che non si capacitava di come e perché fossero arrivati fino lì, poi indicò la regina.
"Quella gnappetta una regina??? E perché lei non è rimbambita come gli altri?"
"Zitto Alcor, é stata lei a fare tutto questo disastro...il suo urlo ha una potenza incredibile!!!"
"Cavolo!!!!!!!!!! Dobbiamo fare attenzione!!!!"
La regina osservava compiaciuta il suo operato.
 
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Ill.mo Fil. della Girella

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"TAGLIATEGLI LA TESTA! TAGLIATEGLI LA TESTA! TA..."
La Regina di Cuori si interruppe all'improvviso a bocca aperta e non si mosse più, come in un fermo immagine. Alcor, Venusia e Pollon si voltarono verso Zuril, apparso all'improvviso con un telecomando in mano.
"Una mia piccola invenzione. Il pulsante STOP blocca istantaneamente i seccatori. Ma guarda chi abbiamo qui. Bene, anche se la spedizione è stata un disastro, almeno avrò qualcosa da raccontare a Re Vega. Soldati, portateli fuori e fucilateli all'istante. Tutti."
"Ehi, un momento! Potresti usarci come ostaggi!" obiettò Alcor.
"Ci ho provato quando Goldrake ha distrutto i miei mostri: ho fatto finta di avervi come ostaggi. Per la cronaca, Actarus vi ha mandati al diavolo. Quindi non valete un fico secco."
"Actarus?" esclamò Venusia "Impossibile!"
"Forse era un altro a guidare Goldrake..." ipotizzò Alcor.
"Non mi interessa. Portateli via" concluse Zuril.
"Ehi, un momento! Posso darti informazioni preziose sulla base di Goldrake!"
"So già dov'è, grazie."
"Posso dirti come si usa Mazinga Z!"
"Non mi interessa quel catorcio. I bambini veghiani ne fanno di migliori."
"Allora il Grande Mazinga!"
"Al momento è seppellito a testa in giù nella Fortezza della Scienza in rovine. E' inservibile. Portateli via"
"Un momento!" gridò Pollon "E questo? E' l'arco dell'amore!"
"E che me ne importa?" disse obiettivamente Zuril.
"Con la tua faccia, scommetto che hai un amore non corrisposto" sibilò perfida la bambina.
Zuril incassò il colpo. La principessa Rubina era il suo sogno proibito. Fissò perplesso l'arco e le frecce.
"Ma funziona?"
"E come no! E' di Eros dell'Olimpo!"
Zuril afferrò l'arco e le frecce.
"Requisisco questo materiale. I bambini non devono andare in giro con delle armi. Per adesso sbatteteli in cella"
Zuril corse veloce verso le stanze della principessa di Vega, estasiato.
"L'imbecille ci è cascato" pensò Pollon, sogghignando "l'arco dell'amore possiamo usarlo solo io e Eros. Se lo usa un umano, diventerà l'arco dell'odio"
 
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Actarus si risvegliò da quello che gli sembrava un incubo... gli sembrava di ricordare che era innamorato di Jun e che suo padre gli aveva puntato contro una pistola. Mai più peperoni a cena, decise. Ma... dove si trovava? era buio e sicuramente non era a letto... e poi aveva addosso la tuta da combattimento. Ahia, altro che peperoni. Allungò la mano sopra di sè e toccò qualcosa di molto duro. Tamburellò con le dita... il tipico suono del gren. Era intrappolato sotto Goldrake.
Vediamo se ricordava bene il libretto di istruzioni... provò a gridare "Goldrake, un po' avanti!"
Funziona!
Il robot si alzò quel tanto da permettergli di strisciar fuori dalla buca e di infilarsi nell'abitacolo. Uno strano profumo aleggiava nell'aria... Violetta? Gelsomino? E c'erano le luci e il riscaldamento accesi... qualcuno aveva usato Goldrake senza chiedegli il permesso. Alcor? No, una donna. Venusia? Maria? Chiunque fosse stata, se la sarebbe dovuta vedere con lui. Con uno straccio imbevuto di alcool, cominciò a ripulire l'interno dell'abitacolo dalle tracce dell'intrusa.
All'improvviso, sul video apparve Alcor: "Presto, Actarus, vieni sulla luna! C'è un casino terribile... siamo tutti qui... sì, proprio tutti! Devi venire a salvarci!"
Mai un attimo di pace, pensò Actarus.
"Goldrake, avanti!"
Il robot uscì all'aperto e la prima cosa che Actarus vide fu la luna avvolta in un inquietante fumo nero. Puntò sulla base Skarmoon.
 
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Zuril, armato dell'arco sottratto a Pollon, faceva "capoccella" alla porta della principessa Rubina.
-Finalmente sarai mia!!!-
Mirò e centrò la ragazza nel principesco posteriore. Una collera spropositata accese di un rosso carminio le guance di Rubina.
"Tu!!!!!!!!! Come hai osato bucare le mie terga!!!!!!!!!!!!!!! Io ti...io ti...io ti...TAGLIATEGLI LA TESTA!!!!!!!!!!!!!"
"Ah, ma allora è un vizio!!!"
Zuril era esterrefatto. Era stato ingannato, l'avrebbe fatta pagare a quella perfida bambina.
"TAGLIATEGLI LA TESTA!!!!!!!!"
Il ministro correva a perdifiato per la base rincorso da una urlante e furibonda principessa.
Le urla di Rubina raggiunsero le prigioni e riscossero la regina, che si chiese chi mai potesse aver preso il suo posto. Prese un poderoso respiro.
Alice aveva notato e cercò di avvertire gli altri.
"Tappatevi le orecchie!!!!"
"CHE GLI SI TAGLI LA TESTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Lo spostamento d'aria provocato dal poderoso urlo divelse le porte delle prigioni, fece volare in aria le guardie scagliandole a metri di distanza, fece tremare la base dalle fondamenta, e fece arretrare Goldrake che era ormai giunto in prossimità della base Skarmoon.
Un denso fumo nero avvolse la base e parte della Luna.
"Deve trattarsi di una nuova arma. Dovrò fare attenzione!"
 
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"Ma senti, Proctonicino, non ti piacciono proprio le donne? Perchè ti sei rifugiato in questo bunker e mi tieni fuori?" chiese Jun, mentre si limava le unghie con cura davanti alla porta sbarrata. Osservò con calma la distesa di cadaveri persone svenute che avevano cercato di dissuaderla dal raggiungere Procton, il suo amorino. Praticamente in tutta la base di Goldrake non c'era una sola persona che stesse in piedi.
"Bè, sei carina, certo, ma mi sembri un pò violenta...non sei il mio tipo, ecco" disse Procton dall'interno, tenendosi lontano dalla porta per precauzione.
"Ma no, Proctonicino, dentro sono tenerissima, credimi. A volte torna fuori il mio passato da teppista, tutto qui."
"Teppista?"
"Certo, io e Tetsuya facevamo parte della banda più forte del Kanto. Il professor Kabuto diceva che erano esperienze utili per l'addestramento."
L'avevo sempre detto che Kabuto è un pazzo furioso, pensò Procton, sudando freddo.
"OK, andiamo a sposarci adesso, Proctonicino!" disse Jun, schioccando le dita. In risposta, il soffitto esplose, mostrando la mano di Venus Alfa che strinse a sè Procton. La novella King Kong meccanica seguì gli ordini di Jun e si diressero tutti sulla torre più alta di Tokyo.
"Così vediamo meglio se c'è qualche chiesa dove sposarsi, Proctonicino" spiegò Jun.
All'improvviso comparve la Trivella Spaziale guidata da Maria.
"Lascia stare Procton, mostro!" gridò Maria contro Venus Alfa, che teneva stretta il professore in mano.
Ma io questo film l'hò già visto, pensò il professore, perplesso.

Edited by joe 7 - 2/7/2013, 21:55
 
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