|
|
| Re Vega gettò le carte sul tavolo. "Basta! Getto la spugna! Qualsiasi cosa facciamo finiamo sempre pari! Non c'è gusto, siete noiosi!" "Allora che si fa?" Chiese Tetz. "Giochiamo al gioco dell'uva? Ognuno se ne va a casa sua?" La proposta di Kylo venne accolta con rassegnazione: tra gare e bevute erano tutti esausti neanche avessero sostenuto una guerra di due giorni.
Himika battè la bipenne in terra diverse volte. "Siete noiose, barbose e moleste! Mi sono scocciata, me ne torno a casa!" Maria sbadigliò. "La regina ha ragione,: siamo sempre pari. Poi tra un po' torneranno gli uomini a starci tra i piedi... a proposito: queste unghie che ti hanno fatto Rubina sono uno schianto." "Vero? Devo fare una foto per farmele rifare uguali la prossima volta." Venusia, da brava padrona di casa, distribuì i regalini che aveva preparato per le sue ospiti e le accompagnò alla porta. Era stanca ma anche le altre signore non erano da meno.
Cosa è capitato a Gargamella? Smaug lo utilizzò come tuttofare: cuoco, magiordomo, cameriere personale, adorava soprattutto come il mago riuscisse a strigliare le sue scaglie alla perfezione, a renderle affilate come coltelli ma splendenti come lastre di vetro colorato. "Miaooooooo" (trsduzione: che noia, che barba, che noia) "Di che ti lagni Birba, tu hai acqua e cibo a volontà senza dover fare nulla, sono io che mi spacco la schiena per tutti e due!" "Mirgnau miauuu." (Domani che facciamo?) "Quello che facciamo sempre: conquistare l'Universo! Ora scusami che devo andare a portare la cena al nostro signore."
Ai lettori: per ora il gioco estivo si chiude qui, buona settimana di Ferragosto a tutti!
|
| |