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| Personalmente non so se la questione riguarda il manga (o i due manga Zero e Zero vs Generale oscuro) nel complesso o solamente l'utilizzo dell'elemento "metateatrale". Tutta la faccenda era partita dalla critica dell'utilizzo di richiami più o meno ironici al marketing e ai clichè narrativi (i vari universi paralleli, i gadget legati a Mazinga Z e la motivazione del perché si scontrasse una volta sola a settimana con il mostro, i vari traumi di Tetsuya che saltavano fuori dal nulla e qui vengono spiegati con la pianificazione genetica dei vari cloni che fa il verso agli sceneggiatori della toei) e con l'accusa che questi ridicolizzassero troppo la trama rovinandone il pathos. Ora da parte mia, come opinione personale, non la penso così dato che il manga si pone fin dall'inizio come un qualcosa di sperimentale e citativo e che comunque l'elemento assurdo si concilia bene con la apocalitticità comunque presente in modo consistente.
Ora il focus della critica sembra essersi spostato sul manga in generale, disegno compreso. Da parte mia il manga lo apprezzo, ben consapevole che non vuole essere il Mazinga classico ma qualcosa di fortemente alternativo. Il disegno in se non mi piacerebbe tantissimo, ma poi a conti fatti è funzionale allo sviluppo della storia e non lo trovo repulsivo. Sull'impersonalità del tratto e sul paragone (non so se per somiglianza nelle forme e nella finalità "vuota") con i manga hentai non so che dire
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