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I 7 anni del Ranch e altro su Goldrake

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view post Posted on 6/9/2014, 18:11     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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L'addio finale a me sembra molto frettoloso proprio perché si trascura Venusia. Righel (in originale) piangendo dice che non è un addio definitivo e che quindi bisogna salutarsi con il sorriso" (altro segno del suo voler fare il rude e poi cedere alla sensibilità) e Mizar quello insegue Goldrake, mentre sono del tutto tralasciati i sentimenti dell'eroina centrale (che non mostra neanche una lacrima o riservo, è proprio trascurata).

Comunque riguardo a Righel mi viene da considerare una cosa : il ruolo di doppia identità di Actarus nei primi episodi mi sembra un po' forzato e messo li a forza per reciclare l'idea dei supereroi e differenziare Duke Fleed dai piloti delle altre serie.
Dico questo perché
1 Il fatto che Righel gli dia del fannullone è un classico (il capo che rimprovera l'eroe non conoscendone la doppia identità), ma non c'entra molto con il contesto: per quanto sia burbero mi sembra improbabile che Righel dia del fannullone al figlio del padrone. Poi oltretutto Actarus è tutto fuorché fannullone.
2 Quando Mizar racconta a Righel che Actarus è Duke Fleed, Righel rimane offeso perché Actarus non glie lo ha mai detto. Ma Righel non dovrebbe sapere nemmeo dell'esistenza di Duke fleed (poco prima pensava che gli alieni fossero amici) non solo non conoscerne la vera identità
3 Venusia scopre l'identità di Actarus in modo molto forzato : Actarus si trasforma per salvarla mentre cade dal crepaccio. Ma perché? La tuta da pilota mica gli conferisce superpoteri
 
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CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 19:11) 
L'addio finale a me sembra molto frettoloso proprio perché si trascura Venusia. Righel (in originale) piangendo dice che non è un addio definitivo e che quindi bisogna salutarsi con il sorriso" (altro segno del suo voler fare il rude e poi cedere alla sensibilità) e Mizar quello insegue Goldrake, mentre sono del tutto tralasciati i sentimenti dell'eroina centrale (che non mostra neanche una lacrima o riservo, è proprio trascurata).

Venusia è tutt'altro che trascurata, ma il discorso è lungo, puoi approfondirlo qui: #entry543815831

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 19:11) 
Comunque riguardo a Righel mi viene da considerare una cosa : il ruolo di doppia identità di Actarus nei primi episodi mi sembra un po' forzato e messo li a forza per reciclare l'idea dei supereroi e differenziare Duke Fleed dai piloti delle altre serie.

L'identità segreta e il costume di Actarus è un chiaro omaggio ai supereroi americani: d'altra parte, se Actarus è un alieno, non può rivelare questo a tutti. Anche Devilman di Nagai comunque ha un'identità segreta.

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 19:11) 
Dico questo perché
1 Il fatto che Righel gli dia del fannullone è un classico (il capo che rimprovera l'eroe non conoscendone la doppia identità), ma non c'entra molto con il contesto: per quanto sia burbero mi sembra improbabile che Righel dia del fannullone al figlio del padrone. Poi oltretutto Actarus è tutto fuorché fannullone.

Actarus si assenta diverse volte nella serie perchè deve guidare Goldrake, e Rigel, non sapendolo, gli dà del fannullone. Nota che Rigel nei primi episodi non dice questo ad Actarus, ma lo fa dopo, segno che prima "fannullone" evidentemente non era. Inoltre, tra Rigel e Procton c'è un rapporto di profonda amicizia, non tra padrone-lavoratore, quindi Rigel si sente libero di esprimersi come vuole verso Actarus, che considera in sostanza come "il figlio - un pò scapestrato - del mio amico".

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 19:11) 
2 Quando Mizar racconta a Righel che Actarus è Duke Fleed, Righel rimane offeso perché Actarus non glie lo ha mai detto. Ma Righel non dovrebbe sapere nemmeo dell'esistenza di Duke fleed (poco prima pensava che gli alieni fossero amici) non solo non conoscerne la vera identità

Mizar dice al padre non solo l'identità segreta di Actarus, ma anche chi è Duke Fleed. Inoltre, Rigel, nell'episodio in cui scopre la vera identità di Actarus (ep38), sa già da tempo che gli alieni sono malvagi, sin dall'ep26 in cui Hydargos occupa l'Osservatorio e ferisce a morte Venusia.

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 19:11) 
3 Venusia scopre l'identità di Actarus in modo molto forzato : Actarus si trasforma per salvarla mentre cade dal crepaccio. Ma perché? La tuta da pilota mica gli conferisce superpoteri

In quel momento Actarus si trasforma in Duke Fleed davanti ai suoi occhi perchè è diventata una condizione necessaria per mantenere il loro rapporto, che ormai si stava rovinando proprio a causa dell'identità segreta di Actarus. Vedi qui: #entry534290004

PS: Scusa, ma perchè lo chiami "Righel" con la H? Il nome si scrive Rigel.
 
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view post Posted on 6/9/2014, 19:06     +1   -1
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Quello di Righel è un mio errore, non sapevo esattamente come si scrive (o forse l'ho letto così da qualche parte)

Sono tutte spiegazioni giuste
1 Rigel in confidenza con il figlio dell'amico
2 Il fatto che Actarus si assenti spesso dalla fattoria da quando sono arrivati gli invasori
3 Mizar che spiega al padre tutto su Duke Fleed. Forse ad essere poco chiare sono le parole di Rigel poi (magari sarebbe stato chiaro se avesse detto "Actarus perché non mi hai mai detto di chiamarti Duke Fleed, di essere il difensore della Terra)

Per la scoperta del segreto di Actarus bisogna chiedersi una cosa : è Venusia che lo scopre o è Actarus che si rivela
Secondo me è Actarus che si rivela decide volontariamente di rivelare la propria identità a Venusia e quindi le da fiducia e che quindi segna un passo importante nell'evoluzione del personaggio della ragazza e del suo rapporto con il protagonista.
Quindi il fatto che Actarus si trasformi davanti a Venusia perché ormai aveva deciso di rivelarsi e non perché era necessario per salvarla, ci può stare, anche se però sono più propenso a credere che fosse una anche "semplificazione" degli autori per rendere la scena della rivelazione in maniera più clamorosa.

Il fatto che Venusia sia trascurata nella scena dell'addio non me lo so spiegare. Anche qui sarei tentato di interpretare la cosa in maniera più "arida" come tirare via degli sceneggiatori che vista la finalità non romantica della storia hanno preferito concentrare l'attenzione più sul dispiacere di Mizar, in qualche modo alter ego dei piccoli spettatori che vedevano finire la serie, che su quello della ragazza innamorata.
Poi magari è pure vero che Venusia ha i mezzi per raggiungere Fleed e che quindi sa che quello non è un addio ma un arrivederci.
Del resto non è improbabile che ci possano essere dei seguiti (che poi però non ci sono stati) magari dei film in cui i robot tornano ad incontrarsi (quindi Duke che torna sulla Terra, Koji che si reca su Fled con il cosmo special e eventualmente Mazinga ecc..)

Edited by GOTAN X - 7/9/2014, 11:14
 
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CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 20:06) 
3 Mizar che spiega al padre tutto su Duke Fleed. Forse ad essere poco chiare sono le parole di Rigel poi (magari sarebbe stato chiaro se avesse detto "Actarus perché non mi hai mai detto di chiamarti Duke Fleed, di essere il difensore della Terra)

A dire il vero questo è proprio quello che dice Rigel, almeno nella mia versione originale coi sottotitoli che ho. Non parla di "difensore della Terra", ma è sottinteso.

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 20:06) 
Per la scoperta del segreto di Actarus bisogna chiedersi una cosa : è Venusia che lo scopre o è Actarus che si rivela
Secondo me è Actarus che si rivela decide volontariamente di rivelare la propria identità a Venusia e quindi le da fiducia e che quindi segna un passo importante nell'evoluzione del personaggio della ragazza e del suo rapporto con il protagonista.
Quindi il fatto che Actarus si trasformi davanti a Venusia perché ormai aveva deciso di rivelarsi e non perché era necessario per salvarla, ci può stare, anche se però sono più propenso a credere che fosse una anche "semplificazione" degli autori per rendere la scena della rivelazione in maniera più clamorosa.

E' così anche secondo me. Poi, la scena del salvataggio e della trasformazione davanti agli occhi di Venusia è volutamente spettacolare per appassionare gli spettatori alla storia: ma sottolinea anche il profondo cambiamento di rapporto tra Actarus e Venusia, che da quel momento non potranno mai più essere come prima: in un certo senso restano come prima, ma questo rapporto è diventato più profondo e le due persone hanno imparato a conoscersi meglio vicendevolmente.

Venusia fino ad allora non sapeva nulla dell'identità di Actarus. Anzi, c'è una scena piena di ironia - secondo me voluta dagli autori - nell'ep1 in cui Venusia e gli altri scambiano Alcor per un alieno, e poi Venusia si sente sollevata nel sapere che Alcor è un terrestre come gli altri. Actarus, che era presente nella scena, avrà pensato sicuramente che sarebbe meglio non dire nulla della sua identità a Venusia per non spaventarla. Questo spiega anche il suo essere recalcitrante sul fatto di rivelarsi a Venusia: e se lei non lo avesse più accettato, sapendo che era un alieno?

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 20:06) 
Il fatto che Venusia sia trascurata nella scena dell'addio non me lo so spiegare.

Nel dossier c'è una spiegazione molto semplice e chiara: Venusia era detestata dagli spettatori giapponesi (vedi #entry537486130), e per questo, dopo che l'avevano fatta salire sul Delfino Spaziale, gli autori hanno preferito farle tenere un basso profilo, mettendo sulle luci della ribalta Maria al suo posto (che infatti fu molto amata dai fan giapponesi). Ma la relazione di Venusia con Actarus non scompare, anzi, diventa ancora più profonda: gli autori hanno seminato un mucchio di indizi al riguardo. Se leggi tutto il dossier te ne accorgerai.

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 20:06) 
Anche qui sarei tentato di interpretare la cosa in maniera più "arida" come tirare via degli sceneggiatori che vista la finalità non romantica della storia hanno preferito concentrare l'attenzione più sul dispiacere di Mizar, in qualche modo alter ego dei piccoli spettatori che vedevano finire la serie, che su quello della ragazza innamorata.

Non è così, secondo me: il rapporto tra Actarus e Venusia è invece uno dei cardini attorno ai quali gira tutta la serie (solo che è stato messo volutamente in modo non evidente).

Inoltre - almeno sempre secondo la mia opinione - è riduttivo chiamare "romantica" la serie di Goldrake. Io almeno non la trovo così: è drammatica, ma non romantica. Il rapporto tra Actarus e Venusia non è quello trasognato che si può trovare tra due adolescenti come Candy e Terence, che sono l'esempio classico di amore romantico e tormentato. Invece, il rapporto tra Actarus e Venusia è un rapporto adulto tra due persone mature, che si sviluppa coi suoi alti e bassi, portando ad un reciproco approfondimento di conoscenza dell'uno e dell'altro. Di rado ci sono rapporti simili nell'anime, anzi,la relazione tra Actarus e Venusia credo che sia un unicum per tutta la produzione giapponese.

Venusia non è una "ragazza innamorata" (almeno poteva esserlo all'inizio), ma è una donna che ama. Apparentemente è la stessa cosa, ma non è così: il rapporto qui è più maturo e adulto.

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 20:06) 
Poi magari è pure vero che Venusia ha i mezzi per raggiungere Fleed e che quindi sa che quello non è un addio ma un arrivederci.

Certo, è un arrivederci, tant'è vero che la Cosmo Special permette di raggiungere Fleed (Alcor stesso lo dice nell'ep73). Per questo Venusia è sì dispiaciuta, ma non affranta: è solo una separazione breve.

CITAZIONE (GOTAN X @ 6/9/2014, 20:06) 
Del resto non è improbabile che ci possano essere dei seguiti (che poi però non ci sono stati) magari dei film in cui i robot tornano ad incontrarsi (quindi Duke che torna sulla Terra, Koji che si reca su Fled con il cosmo special e eventualmente Mazinga ecc..)

Personalmente dubito molto che ci sarà un seguito di Goldrake: Nagai ha voluto raccontare la storia interiore di Duke Fleed, e l'ha conclusa con l'ultimo episodio della serie. Al massimo, ci saranno dei remake come l'imminente Goldrake Giga, ma Atlas Ufo Robot finisce qui, senza seguiti. Puoi vedere il percorso interiore di Duke nell'analisi su Naida e Rubina qui: #entry557952681
 
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Riguardo alla profondità di Goldrake posto qui un mio intervento scritto altrove
CITAZIONE (GOTAN X @ 3/9/2014, 10:52) 
Ho riflettuto molto sul perché Goldrake venga recepito come tanto drammatico e profondo, e sono giunto alla conclusione che bisogna prendere in considerazione due elementi

1 L'Illusione Prospettica : La prospettiva è quella tecnica che si usa per rendere in un quadro il senso della profondità e delle distanze nonostante la tela su cui si dipinge sia piatta.
Nello stesso modo inserendo in una storia al momento giusto alcuni elementi "ad effetto" (eroi pacifisti, innamorate che si sacrificano, figli dei cattivi che ne fanno risaltare il lato umano) si crea una sensazione di profondità anche se la serie non esprime in effetti particolari messaggi filosofici o complessi
(a mio parere in Goldrake sono pochi gli episodi veramente profondi, quello di Naida sicuramente si, ma quello di Rubina è solo melodrammatico e strappalacrime, raggiunge egregiamente il suo scopo ma non è particolarmente scioccante o profondo)

2 Il legame particolare che si viene a creare tra lo spettatore e la storia , un legame non "analitico o razionale, ma sentimentale e "fruitivo".
Alcuni elementi di storia e personaggi possono essere fortemente sentiti dai funs anche se non sono centrali o funzionali alla finalità della storia.
Actarus può affascinare più di Terence di Candy, Maria piacere più di Madoka di Orange Road e Boss fare più ridere di Fantozzi, e non c'è nulla di male in questo, anzi l'accoglienza degli spettatori è un elemento determinante per il successo di una serie (tanti cattivi particolarmente amati sono diventati buoni (Godzilla) o tanti personaggi "enigmatici" hanno generato prequel o spin off (Raoul di Ken, Darth Fener ecc..).

La confusione nasce secondo me quando si vuole per forza tirare le somme mescolando insieme tutto quanto (quello che la serie è, il motivo per cui ci piace, le fantasie che ci ispira). Così Goldrake diventa la Corazzata Potemkin, ogni particolare ha un significato recondito, e tutto viene appesantito da un'"autopsia" eccessivamente minuziosa

Ora senza generare flame o entrare in contrasto con i thread in cui si approfondiscono diversi aspetti di Goldrake (che non è mia intenzione attaccare), può essere almeno in parte condivisibile quello che ho scritto cioè che Goldrake non è in realtà eccessivamente profondo (o più profondo di altre opere) e che semplicemente riesce a toccare le "corde giuste"?
 
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CITAZIONE (GOTAN X @ 8/9/2014, 19:32) 
Ora senza generare flame o entrare in contrasto con i thread in cui si approfondiscono diversi aspetti di Goldrake (che non è mia intenzione attaccare), può essere almeno in parte condivisibile quello che ho scritto cioè che Goldrake non è in realtà eccessivamente profondo (o più profondo di altre opere) e che semplicemente riesce a toccare le "corde giuste"?

Goldrake lo ritengo come un anime molto complesso ed elaborato, che necessita di un certo studio ed analisi per essere completamente compreso: la storia di Naida che hai citato è di una complessità tale da rimanerne impressionati, e così pure quella di Rubina.

Qui non parlo solo dei "miei gusti" o del "secondo me", ma del fatto che Goldrake contiene elementi assai profondi sull'animo umano. E' anche spettacolare e coinvolgente, quindi significa anche che è ben raccontato. Profondità e chiarezza non sono necessariamente in contrasto.

Poi, ciascuno può pensarla come meglio crede: io personalmente penso a Goldrake come a un capolavoro di psicologia e umanità disegnata.
 
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Bellissima discussione.

Sulla scoperta del segreto di Actarus concordo con voi: lui sceglie di rivelarsi e questo delinea fortemente il rapporto di fiducia tra i due protagonisti, Actarus e Venusia.
Se non ricordo male il DS, dopo la scena della grotta e dopo essersi parlati all'aria aperta, dopo la pioggia, lei chiede tempo per pensarci e lui dice a se stesso che "Venusia capirà".
Sarei curiosa di conoscere se in lingua originale dice esattamente la stessa cosa!
 
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CITAZIONE (joe 7 @ 8/9/2014, 19:54) 
Goldrake lo ritengo come un anime molto complesso ed elaborato, che necessita di un certo studio ed analisi per essere completamente compreso(...) Goldrake contiene elementi assai profondi sull'animo umano. E' anche spettacolare e coinvolgente, quindi significa anche che è ben raccontato. Profondità e chiarezza non sono necessariamente in contrasto.

Io sono d'accordo sul fatto che Goldrake presenti momenti molto drammatici e sono d'accordo sul fatto che meriti di essere studiato e analizzato.
Quello in cui non mi ritrovo è il punto di partenza che gli autori volessero finalizzare l'opera non alle battaglie ma alla profondità, e l'approfondimento troppo minuzioso di alcuni particolari.
Penso che si possa prendere in considerazione la mia ipotesi dell'"illusione prospettica" come strategia narrativa e registica.
Goldrake è si drammatico e toccante, come lo sono altri anime dell'epoca (es. il grande Mazinga, L'Uomo tigre, Tommy Young, Tekkaman, Kyashan) considerando anche il fantasma della seconda Guerra Mondiale e di Hiroshima, il dramma del diverso (orfano o alieno) il conflitto generazionale ecc...ma secondo me non è volutamente pensato dagli autori come una serie con molteplici chiavi di lettura, dei messaggi nascosti ecc.. come potrebbe essere opere di Tomino, Miyazaki o Matsumoto, è un anime fondamentalmente lineare, pensato per essere fruito da un pubblico vasto e in gran parte infantile.
 
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CITAZIONE (Daisuke_Umon @ 9/9/2014, 11:01) 
Bellissima discussione.

Sulla scoperta del segreto di Actarus concordo con voi: lui sceglie di rivelarsi e questo delinea fortemente il rapporto di fiducia tra i due protagonisti, Actarus e Venusia.
Se non ricordo male il DS, dopo la scena della grotta e dopo essersi parlati all'aria aperta, dopo la pioggia, lei chiede tempo per pensarci e lui dice a se stesso che "Venusia capirà".
Sarei curiosa di conoscere se in lingua originale dice esattamente la stessa cosa!

Non conosco purtroppo la versione originale, ma già dall'atteggiamento di Actarus si può capire la sua fiducia in Venusia. Il fatto della rivelazione infatti implica questo. Certo, Actarus si era già rivelato prima ad Alcor, ma il fatto di essersi rivelato a lei è una situazione diversa da quella di Alcor. Infatti, nel secondo caso, era necessario rivelarsi ad Alcor perchè lui aveva intenzione di combattere contro Vega, e non aveva senso nascondersi davanti ad un futuro alleato.

Ma nel caso di Venusia la situazione è diversa: Actarus qui non si rivela ad un "potenziale alleato", anzi, sappiamo che Venusia dovrà insistere parecchio con Actarus per poter combattere con lui. Quindi la motivazione è un'altra: quella di chiarire il rapporto tra lui e Venusia, dicendo quindi la verità. Ma perchè farlo, se, come dicono alcuni, Actarus considera Venusia solo un'amica? Se così fosse, alla domanda di Venusia "Dove sei stato", Actarus avrebbe potuto rispondere con una bugia o andando sul generico ("Stavo facendo una commissione per Procton" per esempio). Oppure addirittura risponderle che "sono fatti miei". Invece non vuole mentire a Venusia, ha timore a rivelarsi a lei perchè non sa come reagirebbe: sono preoccupazioni che implicano un forte interesse e profondo rispetto verso di lei.

Quindi, é assai probabile che Actarus nella versione originale abbia pensato "Venusia capirà": al limite, se non l'ha pensato (e io non lo credo), è già implicito questo pensiero nel suo comportamento.

Guardando la serie in questi giorni, noto anche certe piccole situazioni che sono molto significative: nell'ep7, Venusia grida contro il padre perchè passa tutto il tempo a guardare il cielo, ma Actarus le dice di lasciarlo stare, che in fondo è un suo divertimento. Venusia resta perplessa davanti alla sua osservazione, ma poi non dice più niente a Rigel. Questo significa che anche Venusia ha un profondo rispetto delle opinioni di Actarus (nota che lui interviene in un rapporto tra figlia e padre, cioè un rapporto familiare: è qualcosa di intimo, ciònonostante Venusia ha ascoltato l'osservazione di Actarus, uno che non è della famiglia. In questo modo, implicitamente, Venusia considera Actarus come se lo fosse). Inoltre, in quell'episodio, Venusia fa per la prima volta l'osservazione: "Ma perchè Actarus se ne va via sempre quando compare un UFO?". Questo suo disagio andrà avanti fino ad esplodere appunto nell'ep23, in cui Actarus sarà costretto a rivelarsi.
 
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CITAZIONE (joe 7 @ 9/9/2014, 13:35) 
Ma nel caso di Venusia la situazione è diversa: Actarus qui non si rivela ad un "potenziale alleato", anzi, sappiamo che Venusia dovrà insistere parecchio con Actarus per poter combattere con lui. Quindi la motivazione è un'altra: quella di chiarire il rapporto tra lui e Venusia, dicendo quindi la verità. Ma perchè farlo, se, come dicono alcuni, Actarus considera Venusia solo un'amica? Se così fosse, alla domanda di Venusia "Dove sei stato", Actarus avrebbe potuto rispondere con una bugia o andando sul generico ("Stavo facendo una commissione per Procton" per esempio). Oppure addirittura risponderle che "sono fatti miei". Invece non vuole mentire a Venusia, ha timore a rivelarsi a lei perchè non sa come reagirebbe: sono preoccupazioni che implicano un forte interesse e profondo rispetto verso di lei.

Concordo.
A mio avviso, Actarus è stato disegnato quasi imbarazzato: alla domanda di lei "dove sei stato?", mi sembra che lui le risponda "non te lo posso dire."
Dovrei rivedere l'episodio, ma credo che lui abbassi il capo rispondendole così.
Sembra sacrificato dalla sua posizione di "doppia identità": non le può dire una bugia e nello stesso tempo nè dirle che non è nato sulla Terra, perchè potrebbe spaventarla.
La sua rivelazione, con il suo costume (un vestito certo non necessario nel merito perchè non salva Venusia con superpoteri come un superman, ma utile allo spettatore per far capire che ha intenzione di dire la verità) è un momento magnifico della puntata.

Non ho presente in questo istante la tua citazione sull'episodio 7: me lo riguarderò!
Ma mi fai venire in mente una puntata che mi piace molto, la sesta, sull'attacco a Tokio.
Danbei-Rigel si lamenta di Actarus perchè non ha fatto nulla per salvare la figlia (in realtà ha "solo" salvato la città...!), mentre Alcor è proprio "un bravo ragazzo".
E' un contrasto che suscita simpatia perchè mentre gli spettatori sanno che Actarus ha salvato Venusia e Tokio, i personaggi, a parte Procton e Alcor, ancora non sanno niente.
 
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Sono d'accordo, bellissima discussione.
Provo a dire qual è la mia impressione... se possibile, sono d'accordo sia in Joe che con Gotan.
Probabilmente è vero che gli autori non avessero intenzione di finalizzare l'anime alla profondità, ma di farne un prodotto lineare, destinato a un pubblico in larga parte infantile. Al tempo stesso, nessuna scelta narrativa, inclusa una scelta apparentemente casuale, è mai davvero immotivata; e se lo fosse, acquisterebbe significato dalle scene che la precedono o la seguono. Un'opera appartiene agli autori solo fino al momento in cui è pubblica, dopodiché appartiene ai fruitori, che sono, e devono essere, liberi di leggerla ed interpretarla secondo la propria sensibilità ed il proprio vissuto (ed in questo senso il Goldrake che ho visto a otto anni e mezzo non è lo stesso che vedo oggi).
Quindi anche le interpretazioni più analitiche sono accettabili e giuste. Il punto rimane la volontà o meno degli autori di dar vita ad un'opera complessa ed a più chiavi di lettura: ma non sono sicura che l'intenzione di chi crea sia un elemento così importante nella valutazione e la comprensione di un'opera e dei suoi reali significati.
NB: parere personale ed ovviamente aperto a critiche...
(Mi scuso di non aver usato la funzione quote, ma da cel è un disastro :()
 
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CITAZIONE (shooting_star @ 9/9/2014, 14:17) 
Il punto rimane la volontà o meno degli autori di dar vita ad un'opera complessa ed a più chiavi di lettura: ma non sono sicura che l'intenzione di chi crea sia un elemento così importante nella valutazione e la comprensione di un'opera e dei suoi reali significati.

Infatti io avevo parlato anche del

CITAZIONE
Il legame particolare che si viene a creare tra lo spettatore e la storia , un legame non "analitico o razionale, ma sentimentale e "fruitivo".
Alcuni elementi di storia e personaggi possono essere fortemente sentiti dai funs anche se non sono centrali o funzionali alla finalità della storia.
Actarus può affascinare più di Terence di Candy, Maria piacere più di Madoka di Orange Road e Boss fare più ridere di Fantozzi, e non c'è nulla di male in questo, anzi l'accoglienza degli spettatori è un elemento determinante per il successo di una serie (tanti cattivi particolarmente amati sono diventati buoni (Godzilla) o tanti personaggi "enigmatici" hanno generato prequel o spin off (Raoul di Ken, Darth Fener ecc..).

Quindi la risposta dei funs è sicuramente un punto essenziale per determinare il successo (specie se duraturo) di un opera.
Le intenzioni degli autori sono però importanti nel momento in cui si va ad analizzare un determinato particolare per comprenderne il significato non il valore
Mi spiego meglio :
Se l'autore ha in mente di creare una storia semplice lineare, può essere fuorviante cercare di leggerci un significato recondito perché magari non c'è.
Se invece analizziamo il valore di un particolare : perché quel particolare ci ha colpito, entusiasmato, perché è fondamentale a spiegare l'accoglienza del pubblico allora si, è lecitissimo e utilissimo parlarne anche per 100 pagine

Spesso avviene una sovrapposizione e confusione tra significato e valore.
Goldrake poi è un terreno particolarmente caldo perché si sentono opinioni di utenti che lo analizzano freddamente, dimezzandone il valore e relegandolo a semplice serie dell'epoca e altri che gli attribuiscono una profondità e uno status di capolavoro eccelso.
A me premeva vedere se è possibile trovare una via di mezzo tra le due posizioni
 
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CITAZIONE (GOTAN X @ 9/9/2014, 13:23)
Io sono d'accordo sul fatto che Goldrake presenti momenti molto drammatici e sono d'accordo sul fatto che meriti di essere studiato e analizzato.
Quello in cui non mi ritrovo è il punto di partenza che gli autori volessero finalizzare l'opera non alle battaglie ma alla profondità, e l'approfondimento troppo minuzioso di alcuni particolari.
Penso che si possa prendere in considerazione la mia ipotesi dell'"illusione prospettica" come strategia narrativa e registica.
Goldrake è si drammatico e toccante, come lo sono altri anime dell'epoca (es. il grande Mazinga, L'Uomo tigre, Tommy Young, Tekkaman, Kyashan) considerando anche il fantasma della seconda Guerra Mondiale e di Hiroshima, il dramma del diverso (orfano o alieno) il conflitto generazionale ecc...ma secondo me non è volutamente pensato dagli autori come una serie con molteplici chiavi di lettura, dei messaggi nascosti ecc.. come potrebbe essere opere di Tomino, Miyazaki o Matsumoto, è un anime fondamentalmente lineare, pensato per essere fruito da un pubblico vasto e in gran parte infantile.

Per semplicità, metto insieme i vostri interventi, con una risposta per ciascuno. Personalmente, credo che Goldrake sia stato creato da Go Nagai con una intenzione ben chiara sulla storia, e cioè sul fatto che il cuore di Goldrake sono i personaggi e il loro stato psicologico (quello di Actarus sopra tutti), mentre le battaglie sono solo il contorno della vera storia. Lo si può notare nell'intervista fatta agli autori e nell'analisi su Venusia, Naida e Rubina di Gerdha: sono situazioni troppo complesse e curate per dire che non sono state volute dagli autori. Inoltre, non bisogna confondere il pubblico "infantile" con un pubblico "ingenuo". Tra l'altro, a dire il vero, Goldrake era una serie per adolescenti, che infatti furono la maggioranza a seguirlo in Giappone, non per bambini.

CITAZIONE (Daisuke_Umon @ 9/9/2014, 14:07)
Concordo.A mio avviso, Actarus è stato disegnato quasi imbarazzato: alla domanda di lei "dove sei stato?", mi sembra che lui le risponda "non te lo posso dire."
Dovrei rivedere l'episodio, ma credo che lui abbassi il capo rispondendole così.
Sembra sacrificato dalla sua posizione di "doppia identità": non le può dire una bugia e nello stesso tempo nè dirle che non è nato sulla Terra, perchè potrebbe spaventarla.
La sua rivelazione, con il suo costume (un vestito certo non necessario nel merito perchè non salva Venusia con superpoteri come un superman, ma utile allo spettatore per far capire che ha intenzione di dire la verità) è un momento magnifico della puntata.

Non ho presente in questo istante la tua citazione sull'episodio 7: me lo riguarderò!
Ma mi fai venire in mente una puntata che mi piace molto, la sesta, sull'attacco a Tokio.
Danbei-Rigel si lamenta di Actarus perchè non ha fatto nulla per salvare la figlia (in realtà ha "solo" salvato la città...!), mentre Alcor è proprio "un bravo ragazzo".
E' un contrasto che suscita simpatia perchè mentre gli spettatori sanno che Actarus ha salvato Venusia e Tokio, i personaggi, a parte Procton e Alcor, ancora non sanno niente.

L'imbarazzo di Actarus è evidente nella scena: vedi #entry534290004. E' anche uno dei tanti esempi di "psicologia disegnata" della storia: lo stato psicologico di Actarus è qui descritto con una precisione sconcertante, basta vedere la scena fotogramma per fotogramma.
La scena che hai citato dell'ep6 me la ricordo, ed è un richiamo ai supereroi, dove il protagonista è considerato un buono a nulla perchè è scappato mentre invece aveva fatto invece l'eroe di nascosto. E in effetti mi aveva colpito questa stranezza: Goldrake era ben più evidente del TFO di Alcor, eppure nessuno sembra che si sia mai accorto della sua esistenza (nell'ep5 Banta lo considera addirittura un alleato degli alieni quando lo vede). Certo, Venusia nell'ep6 era svenuta nell'autobus, ma possibile che nessuno le abbia parlato di un robot gigante che era intervenuto a salvarli? Insomma, nessuno (almeno fino all'ep6, ma praticamente fino alla rivelazione di Actarus) nessuno, dicevo, si fa delle domande su chi sia questo strano robot che appare, salva e scompare. Per adesso, non trovo ancora una spiegazione sufficiente a questa stranezza: probabilmente gli autori hanno voluto accentuare lo stato di "mistero" presente nel personaggio. La prima sigla italiana, col suo ritornello "ma chi è", senza volerlo ha detto molto sullo stile del personaggio.

CITAZIONE (shooting_star @ 9/9/2014, 14:17)
Sono d'accordo, bellissima discussione. Provo a dire qual è la mia impressione... se possibile, sono d'accordo sia in Joe che con Gotan. Probabilmente è vero che gli autori non avessero intenzione di finalizzare l'anime alla profondità, ma di farne un prodotto lineare, destinato a un pubblico in larga parte infantile. Al tempo stesso, nessuna scelta narrativa, inclusa una scelta apparentemente casuale, è mai davvero immotivata; e se lo fosse, acquisterebbe significato dalle scene che la precedono o la seguono. Un'opera appartiene agli autori solo fino al momento in cui è pubblica, dopodiché appartiene ai fruitori, che sono, e devono essere, liberi di leggerla ed interpretarla secondo la propria sensibilità ed il proprio vissuto (ed in questo senso il Goldrake che ho visto a otto anni e mezzo non è lo stesso che vedo oggi). Quindi anche le interpretazioni più analitiche sono accettabili e giuste. Il punto rimane la volontà o meno degli autori di dar vita ad un'opera complessa ed a più chiavi di lettura: ma non sono sicura che l'intenzione di chi crea sia un elemento così importante nella valutazione e la comprensione di un'opera e dei suoi reali significati.
NB: parere personale ed ovviamente aperto a critiche...
(Mi scuso di non aver usato la funzione quote, ma da cel è un disastro :()

Come ho detto prima, il pubblico di Goldrake non fu infantile, ma adolescente: inoltre, le sue profondità psicologiche sono tali da richiedere la mentalità di un adulto. E' giusto interpretarla come si vuole: la mia interpretazione si basa sul fatto che l'autore abbia voluto creare un'opera assai più complessa di come sembra ad una prima lettura. L'analisi di Gerdha l'ho trovata molto convincente e ha potuto aiutarmi a capire molte stranezze della serie che non quadravano in tutte le letture e analisi che avevo fatto finora. Personalmente, credo che sia importante cercare di capire le vere intenzioni dell'autore, almeno fino a quanto sia possibile arrivarci, in modo da comprendere veramente il significato della storia. Per fare un esempio, non si possono capire bene i Promessi Sposi se non si cerca di capire cosa voleva dire Manzoni con questa opera.

CITAZIONE (GOTAN X @ 9/9/2014, 14:32)
CITAZIONE (shooting_star @ 9/9/2014, 14:17) 
Il punto rimane la volontà o meno degli autori di dar vita ad un'opera complessa ed a più chiavi di lettura: ma non sono sicura che l'intenzione di chi crea sia un elemento così importante nella valutazione e la comprensione di un'opera e dei suoi reali significati.

Infatti io avevo parlato anche del

CITAZIONE
Il legame particolare che si viene a creare tra lo spettatore e la storia , un legame non "analitico o razionale, ma sentimentale e "fruitivo".
Alcuni elementi di storia e personaggi possono essere fortemente sentiti dai funs anche se non sono centrali o funzionali alla finalità della storia.
Actarus può affascinare più di Terence di Candy, Maria piacere più di Madoka di Orange Road e Boss fare più ridere di Fantozzi, e non c'è nulla di male in questo, anzi l'accoglienza degli spettatori è un elemento determinante per il successo di una serie (tanti cattivi particolarmente amati sono diventati buoni (Godzilla) o tanti personaggi "enigmatici" hanno generato prequel o spin off (Raoul di Ken, Darth Fener ecc..).

Quindi la risposta dei funs è sicuramente un punto essenziale per determinare il successo (specie se duraturo) di un opera.
Le intenzioni degli autori sono però importanti nel momento in cui si va ad analizzare un determinato particolare per comprenderne il significato non il valore
Mi spiego meglio :
Se l'autore ha in mente di creare una storia semplice lineare, può essere fuorviante cercare di leggerci un significato recondito perché magari non c'è.
Se invece analizziamo il valore di un particolare : perché quel particolare ci ha colpito, entusiasmato, perché è fondamentale a spiegare l'accoglienza del pubblico allora si, è lecitissimo e utilissimo parlarne anche per 100 pagine

Spesso avviene una sovrapposizione e confusione tra significato e valore.
Goldrake poi è un terreno particolarmente caldo perché si sentono opinioni di utenti che lo analizzano freddamente, dimezzandone il valore e relegandolo a semplice serie dell'epoca e altri che gli attribuiscono una profondità e uno status di capolavoro eccelso.
A me premeva vedere se è possibile trovare una via di mezzo tra le due posizioni

Come ho detto, credo che l'intenzione di Nagai sia stata quella di fare un'opera assai complessa sotto l'apparenza di una storia semplice e lineare. Per fare un altro confronto: Evangelion è molto complesso come struttura narrativa e significati impliciti, ma lo è apertamente. Goldrake invece è un'opera complessa, ma lo è "nascostamente": può essere letta come un'opera semplice per ragazzini o un'opera complessa e molto adulta. Solo che questo secondo livello di lettura è più difficile da notare. Evangelion infatti manca della "semplicità apparente" di Goldrake, mostrandosi come un'opera difficile sin dalle prime scene.

Credo sia meglio cambiare il titolo della discussione, qui i "sette anni" della festa della fattoria non ci sono più... :huh.gif:
 
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view post Posted on 9/9/2014, 15:05     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Esiste un'intervista degli autori relativa alla profondità dei personaggi?
Se si dove la posso trovare?
 
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Ill.mo Fil. della Girella

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CITAZIONE (GOTAN X @ 9/9/2014, 16:05) 
Esiste un'intervista degli autori relativa alla profondità dei personaggi?
Se si dove la posso trovare?

Certo, si trova qui: #entry507243889
 
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