@pianetaazzurro e shooting: ragazze, vi stupirò ma mentre scrivevo ho il post ho pensato proprio la stessa cosa...
Quindi non posso che quotare convintamente!!!
In effetti i meccanismi narrativi che scattano e la grandezza di certi personaggi è tale che, pur essendo storicamente determinati e collocabili evidentemente colgono l'universo le umano e quindi attraversano il tempo e le ere perché hanno sempre qualcosa da dirci e noi abbiamo sempre qualcosa da dire su di loro...quindi si rinnovano pur rimanendo fedeli a se stessi...
D'altronde stiamo parlando di classici...
@shooting:
CITAZIONE
CITAZIONE (Delari @ 16/1/2015, 19:03)
intendevo dire che il vero eroe è in primis un'eroe nel cuore. Un gentiluomo non è necessariamente un'eroe, ma tutto inizia da lì: poi alla gentilezza d'animo si aggiunge il coraggio e la tenacia di rispondere per i propri ideali, magari di lottare per essi. I tipi come James Bond e Batman non li ho mai sopportati, mi scuso con i fans... Secondo me sono degli spacconi violenti e arroganti, nient'altro. Sono distinti nel loro comportamento, sì, ma non hanno un cuore gentile, almeno IMHO.
Sono d'accordo con te, anche quando aggiungi IMHO: temo che in alcuni ambiti la gentilezza del cuore non sia considerata dote necessaria per un eroe.
Inoltre, credo che sarebbe bene definire cosa si intenda per "gentilezza d'animo".
A differenza del coraggio, termine la cui accezione probabilmente non è molto cambiato attraverso i secoli (e se ho detto una stupidaggine attendo con pazienza i meritati strali), credo che la gentilezza sia un concetto molto più variegato, e che un comportamento gentile secondo un canone possa apparire inadatto ad un eroe in un altro.
Gentilezza può essere mitezza, dolcezza, o anche altruismo e generosità; può essere empatia o dono di sé.
Quoto convintamente.
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pianetaazzurro:
Tornando al serio, spero di intervenire presto in questa discussione in maniera un po' più "cattedratica e colta"!!!
Se ho dato quest'impressione ho fallito nel mio intento...
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Delari:
Del resto, c'è anche molta libertà di interpretazione. Molti vedono o vedevano il mitico Achille come un'eroe, altri solo come un'assassino spietato.
Dal mio punto di vista, un vero eroe deve essere anche un gentiluomo: non per il comportamento educato (soprattutto verso l'altro sesso) ma per il cuore gentile. E' la gentilezza d'animo, secondo me, che comporta il vero eroe.
Concordo pienamente con te ma noi siamo eredi di una concezione di eroe che si è stratificata nei secoli attingendo valenze dalla poesia cortese e cavalleresca via via fino al nostro Romanticismo e, se vogliamo, anche un po' dal Decadentismo...
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josomeda:
ed ecco arrivare anche l'antieroe, inteso come quello che è un essere umano che cerca di elevarsi a livello di eroe, pur conscio dei propri limiti. Un cuore gentile non è condizione sufficiente, secondo me. E di personaggi che sono dotati di eroismo, ma non hanno animo gentile me ne vengono molti in mente, a partire da Ryoma Nagare per restare in tema nagaiano. Quelli come dovremmo catalogarli?
Come eroi romantici e insieme novecenteschi...
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Aster:
Virtù?
Non sempre, almeno IMHO.
Qualcuno considerava Agamennone un eroe. Mah. Mai trovato il lui nulla di eroico, anzi, si è sempre comportato da colossale fetente.
E comunque, a parte proprio l'Ulisse dell'Odissea, in genere gli eroi affiancano a grandi virtù dei difetti enormi che me li hanno sempre resi poco simpatici: da Teseo e Giasone in primis.
Bene, ne hai citati quattro anche a me cordialmente antipatici...
Ma per gli ultimi due molto ha giocato a loro sfavore il
topos dell'eroina "usata" e abbandonata e il fatto che li hanno rappresentati certi geniali come Euripde e Apollonio Rodio...che comunque sono riusciti pienamente a ottenere quello che volevano...che non è di sicuro quello che noi vorremmo...
Giasone , ad esempio, che ripudia Medea è una riuscitissima rappresentazione del cittadino greco medio nel quale Medea, donna per di più barbara, suscita un sano senso di orrore (!)...
E comunque tutti pagano il fio della loro
hybris, più che tracotanza, il loro non stare nei limiti. Come tu stessa noti gli eroi antichi sono grandi nei vizi come nelle virtù, eccessivi e debordanti...è questa la loro grande forza ed insieme debolezza. E gli dei o il fato non perdonano...