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Dalla spada all'alabarda spaziale, L'eroe dal mito classico a quello moderno

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view post Posted on 18/1/2015, 13:33     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Anch'io mi associo. Chi aggredisce quando non dovrebbe perchè a) quello che ha di fronte non è un nemico o perchè b) non è capace di saggiare il pericolo non è coraggioso, solo incosciente.
 
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view post Posted on 18/1/2015, 15:02     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Onestamente, non ho mai considerato coraggioso Achille: era invulnerabile e praticamente invincibile.
Coraggioso invece era Ettore, che ha affrontato Achille pur sapendo di non aver possibilità contro di lui.
 
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view post Posted on 18/1/2015, 15:16     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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Vero, sono buoni tutti a combattere senza paura quando si è invulnerabili. E quindi si torna al punto: ma Achille è un eroe, giusto... o no? NB: non parlo di simpatie personali, parlo del ruolo.
O forse è un eroe per per i suoi tempi, mentre dal nostro punto di vista per poter essere considerato tale gli manca qualcosa che invece Ettore, come fa notare Aster, ha.
 
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Eliodora
view post Posted on 18/1/2015, 15:21     +1   -1




Ah, ragazze! In questi ultimi giorni sono presissima... :hate-wall.gif: :hate-wall.gif: :hate-wall.gif:

Spero di postare entro stasera...la palla è mia! ;)

Nel frattempo quoto Aster su ogni parola.... :clap: :clap: :clap:

E, dato che non avevo ancora letto, quoto in tutto anche shooting... :clap: :clap: :clap:

Spero di riprendere quanto prima, ma la vedo dura.... :29784128hj5.gif: :29784128hj5.gif: :29784128hj5.gif:
 
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view post Posted on 18/1/2015, 15:23     +1   -1
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Penso che i canoni dell'eroe, come quelli di altre figure, cambino anche (di poco) in base ai mutamenti culturali, alle evoluzioni delle società.
 
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view post Posted on 18/1/2015, 15:26     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Tranquilla, Eliodora!

Uno che è poco considerato è invece Menelao: si tende a vederlo come il cornuto di turno.
Non è così.
Prima sfida a duello Paride "vediamocela tra noi due", e avrebbe vinto senz'altro se gli dei non si fossero messi in mezzo.
Poi riesce ad impedire che i troiani portino via il cadavere di Patroclo combattendo da solo finché Ulisse non arriva a dargli manforte.
Non per nulla, Menelao è il re di Sparta, direi... e comunque, IMHO è più eroe lui di altri eroi "ufficiali".
 
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view post Posted on 18/1/2015, 17:21     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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"Eroe" è per molti un sinonimo per "uomo invidiabile, esempio, modello" (spesso tanto ammirevole quanto irraggiungibile).

Achille era figlio di una dea; era un'uomo di grande bellezza; era invulnerabile; era un grande guerriero, ammirato e osannato; poteva avere tutte le donne che desiderava; poté scegliere lui stesso la sua esistenza, che volle fosse breve ma gloriosa.
Gli antichi Greci erano convinti che dopo la morte seguisse l'Ade, il regno delle ombre, cioè un'esistenza grigia, fatta di rimpianto e di ricordi per l'eternità (fuorché per pochi eletti che gli Dèi portavano a vivere ai Campi Elisi). Era quindi necessario per loro, anzi desiderabile, godersi la vita il più possibile finché si era in tempo. Secondo il punto di vista di molti uomini di quel tempo, Achille era certamente invidiabile, il tipo di uomo che avrebbero voluto essere. Quindi, per queste persone, era indubbiamente un'eroe.

L'interpretazione che il vero eroe deve essere in prima linea dotato di qualità morali viene da altre culture: io almeno non ci vedo nessun eroe della mitologia greca a sacrificarsi per il bene altrui, anche a costo della vita se necessario.
 
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Eliodora
view post Posted on 21/1/2015, 22:07     +1   -1




Allora, dove eravamo rimasti? ;)

@Calatea: quoto in pieno;) e complimenti per il titolo del thread...davvero suggestivo :clap: :clap: :clap:

@Aster: emergo dalle sabbie mobili...;) Menelao è un principe ed un eroe greco a tutti gli effetti. Nel mito, essendo Elena ambita da tutti i principi - che, abbiamo visto, non erano certamente dolci educande - fece giurare a tutti i suoi pretendenti, qualunque fosse stata la sua scelta, che gli altri l'avrebbero accettata e anzi sarebbero intervenuti in difesa del marito qualora qualcuno avesse insidiato la sua sposa. La scelta cadde su Menelao... E ritroviamo tutti i principi intorno a Troia...;)

Al personaggio di Menelao nuoce l'essere il fratello di Agamennone, il capo della spedizione, e quindi di essere tenuto un po' in ombra e il fatto che siano gli dei, in fin dei conti, a volere la continuazione della guerra...
Ma, più che il tradimento della bella mogliettina e la conseguente fama, credo che ad offuscare la sua immagine e a renderlo, oltre che "tradito" :innocent.gif: , anche felice :innocent.gif: contribuiscano gli eventi narrati dai cicli epici riguardo i momenti della caduta di Troia...

Troia è ormai in mano ai Greci, Menelao si introduce nella reggia meditando tremenda vendetta nei confronti della moglie fedifraga: qui uccide Deifobo, il terzo marito di Elena, fratello di Paride e che la donna ha sposato dopo la morte di Paride (secondo un'altra versione viene guidato dalla stessa Elena, che ha preso accordi con un' ambasceria segreta, fulgido esempio di amore maritale.. :huh.gif: ) e sta per scagliarsi contro la traditrice e fargliela pagare una volta per tutte, come si era frequentemente ripromesso... ma Elena, che a quanto pare ha una certa...esperienza di certi ... uomini si denuda prontamente il petto.
Folgorato dalla sua beltà Menelao si riprende contento la moglie ( ben più tragica fine avranno le donne troiane, come ricorda Euripide ) e i due se ne torneranno in patria dove vivranno felici e contenti fino a tarda età...Potenza dell'amore! ;)

@Delari:
CITAZIONE (Delari @ 18/1/2015, 17:21) 
"Eroe" è per molti un sinonimo per "uomo invidiabile, esempio, modello" (spesso tanto ammirevole quanto irraggiungibile).

Achille era figlio di una dea; era un'uomo di grande bellezza; era invulnerabile; era un grande guerriero, ammirato e osannato; poteva avere tutte le donne che desiderava; poté scegliere lui stesso la sua esistenza, che volle fosse breve ma gloriosa.

Vero in generale, ma sarebbe opportuno non giudicare il passato con categorie mentali moderne... sul fatto che potesse avere tutte le donne che voleva se intendiamo che tutte cadevano ai suoi piedi fulminate dal suo fascino rischieremmo di identificare Achille con Brad Pitt che lo impersona in Troy, ammesso che l'attore in questione faccia a tutte le donne quest'effetto...;)
Se invece intendiamo che avesse disponibilità di "usufruire" di tutte le donne che volesse questo è vero come per tutti i cittadini greci che normalmente avevano la moglie, per generare figli legittimi e per l'amministrazione della casa, la concubina, che poteva coabitare nella stessa casa con la moglie, e l'etera, una specie di geisha, per non parlare di tutte le schiave in dotazione alla famiglia...

CITAZIONE
Gli antichi Greci erano convinti che dopo la morte seguisse l'Ade, il regno delle ombre, cioè un'esistenza grigia, fatta di rimpianto e di ricordi per l'eternità (fuorché per pochi eletti che gli Dèi portavano a vivere ai Campi Elisi). Era quindi necessario per loro, anzi desiderabile, godersi la vita il più possibile finché si era in tempo. Secondo il punto di vista di molti uomini di quel tempo, Achille era certamente invidiabile, il tipo di uomo che avrebbero voluto essere. Quindi, per queste persone, era indubbiamente un'eroe.

Come sopra , vero in generale. Sul fatto che molti uomini del tempo ( di quale tempo? La "Grecia antica" dura almeno dodici secoli, se ci vogliamo fermare alle soglie dell'età greco-romana. Se pensiamo che l'impero bizantino finisce nel 1453 con la caduta di Costantinopoli aggiungiamo un'altra quindicina di secoli, secolo più secolo meno. Va bene che le mode e i modelli di riferimento non mutavano all'odierno ritmo vertiginosissimo, ma nel corso di ventiquattro secoli non credi che gli ideali abbiano subito qualche variazione?) avrei le mie riserve perché gli eroi presenti nel poemi omerici sono numerosissimi e ognuno di loro, pur nello schematismo di base, sono rappresentati con qualità e caratteristiche spesso molto differenti.

CITAZIONE
L'interpretazione che il vero eroe deve essere in prima linea dotato di qualità morali viene da altre culture: io almeno non ci vedo nessun eroe della mitologia greca a sacrificarsi per il bene altrui, anche a costo della vita se necessario.

Mi dispiace, ma devo contraddirti. Sono numerosi gli eroi ( e quindi i semidei) greci considerati dei benefattori dell'umanità, nonostante i loro limiti e i loro difetti, anche perché, forse più realistici di noi in questo, la presenza di difetti e limiti non era in contrasto con l'idea che di eroe essi avevano. L'elenco sarebbe lungo: Ercole, Teseo, Prometeo, la stessa Antigone....o Ettore... :innocent.gif:

Per lui mi piace citare un passo dei Sepolcri del Foscolo:


E tu onore di pianti, Ettore, avrai
Ove fia santo e lacrimato il sangue
Per la patria versato, e finché il Sole
Risplenderà su le sciagure umane


a testimonianza di come, a distanza di millenni, la qualità dell'eroismo di Ettore viene pienamente colta e compresa. Nella figura di Ettore coesistono mirabilmente entrambe le idee di eroe, quella antica e quella moderna: egli è altissimo modello di eroe omerico ( e non dimentichiamo che nel racconto, nato in ambito greco, egli è un nemico!) e di eroe vicino agli ideali cavallereschi così come alla nostra sensibilitá e modo di sentire...

Ettore è il principe ereditario, che si trova a dover difendere la propria città dall'attacco dell'esercito greco per la colpa del fratello Paride cui non risparmia aspri e durissimi rimproveri.
È costretto, per senso del dovere, a guidare l'esercito troiano, a rischiare la vita in prima fila per errori non suoi, totalmente uomo spesso contro dei e semidei. La consapevolezza della propria fine lo accompagna, sempre più chiara a lui stesso, per tutta l' Iliade, talvolta deve essere anch'egli spronato sul campo di battaglia e , pur rispettando il nemico, si insuperbisce e si esalta alle sue vittorie... non dimentichiamo che uno degli epiteti a lui attribuito è quello di Ettore massacratore, letteralmente "uccisore di uomini".

Segue...;)

Edited by Eliodora - 21/1/2015, 22:37
 
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view post Posted on 21/1/2015, 22:36     +1   -1
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letto... interessantissimo come sempre!!!
 
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Eliodora
view post Posted on 21/1/2015, 22:38     +1   -1




:wub: :wub: :wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 21/1/2015, 23:00     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Circa Deifobo: ho il ricordo che Elena fosse stata costretta a sposarlo e lo detestasse, e che a quel punto fosse stata contenta di tornare da Menelao. Se vogliamo, é una donna oggetto (tipica condizione della donna di allora): Menelao le è imposto come marito, scappa con Paride scoprendo poi d'aver fatto un errore visto che lui risulta pavido e poco eroico, rimasta vedova deve sposare Deifobo che non le piace e infine torna da Menelao e vive felice e contenta. O quasi.

Su Ettore: quoto ogni parola.

Graves sostiene che l'Iliade sia stata scritta da un simpatizzante di Troia: in fondo le figure più nobili (Ettore, Priamo, Andromaca) sono Troiani. Al confronto, i greci appaiono più grezzi e sgradevoli. In effetti...
 
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Eliodora
view post Posted on 21/1/2015, 23:18     +1   -1




@ Aster: i tuoi interventi sono piccole bombe atomiche...producono post a catena ;)

Su Elena donna -oggetto la tradizione avrebbe le sue riserve... è una delle poche figure femminili dotate di un'autonomia decisionale, d'altronde è figlia di Zeus e di una mortale e la sorella Clitemnestra è donna "dal maschio cuore": diventa amante del cugino di Apgamennone in assenza di quest'ultimo, prepara una trappola al suo ritorno e lo massacra a colpi d'ascia bipenne nella vasca da bagno dove lo ha attirato non risparmiando la povera Cassandra che come schiava Agamennone si è portato appresso da Troia... diciamo che le sorelle non sono proprio mammolette...;)

Sulla posizione del Graves si potrebbero approfondire alcuni aspetti....

Ci torno sopra appena posso!!! :dribble: ;)
 
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view post Posted on 21/1/2015, 23:38     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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L'altra tradizione vuole Elena totalmente egoista, ma la trovo riduttiva, appuattisce il personaggio.

Clitennestra aveva i suoi motivi per odiare il bastardo che l'aveva sposata: il porcone le aveva ucciso il primo marito e il figlio e l'aveva violentata per costringerla a sposarlo. Poi le ha fatto credere d'aver organizzato per la loro figlia Ifigenia le nozze con Achille, mentre in realtà Ifigenia verrà sacrificata. Come non bastasse, torna a casa dopo 10 anni portandosi l'amante e relativi pupi... mi è sempre spiaciuto per la povera Cassandra, ma il fetente se ne è andato in cerca, eccome.
 
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Eliodora
view post Posted on 24/1/2015, 00:50     +1   -1




Sulla figura di Elena sono attestate varianti spesso contraddittorie.

Si racconta ad esempio che Stesicoro sia stato spinto a scrivere una palinodia di quanto aveva precedente affermato , sicuramente in maniera non lusinghiera, dopo essere stato privato della vista da parte Elena come punizione.

Gorgia, sofista e retore - il che è tutto dire- compose l'Encomio di Elena, dimostrando con affermazioni "paradossali" la sua innocenza come causa scatenante della guerra di Troia, seguito in ciò da un grandissimo,oratore quale Isocrate....

Una variante la vede al sicuro in Egitto, dove attende fedele il ritorno del marito Menelao, mentre avrebbe seguito Paride a Troia solo il suo simulacro, inviato dagli dei.
A questa lezione si ispira Euripide nella tragedia omonima ( interessantissima per la presenza del tema del doppio)...ma all'autore piace dire cose nuove in modi nuovi, d'altronde prepara l'Ellenismo.

Di certo un carattere di ambiguità la accompagna e la caratterizza dall'inizio della tradizione epica...
Nell' Iliade alla coppia virtuosa Ettore/Andromaca ( sui cui mi auguro di tornare quanto prima) viene contrapposta la coppia "dissoluta" Paride/Elena.
Come è stato detto Elena vive tra rimorso e passione. E comunque da regina: raffinata e profumata ( mentre Andromaca scende personalmente nelle scuderie per nutrire i cavalli del marito) non indossa che candidi veli e non si mescola alla gente della città: si circonda solo delle ancelle eleganti che si è portata appresso dalla Grecia.
Spesso si lamenta della sua sorte e rimbrotta aspramente Paride, che non si dimostra valoroso guerriero e non manca di sottolineare la sua viltá, ma, precisa il poeta con sottile intuito, non lo guarda mai in viso (Il, III, 566), come se fosse consapevole della sua incapacità di starne lontana, e quando si dice che mille volte meglio per lei sarebbe stato morire che commettere l'errore causa di tanti mali aggiunge subito che queste sventure furono volute dagli dei: Elena compie vari sforzi per liberarsi dal dominio di Afrodite ( si autodefinisce "cagna perversa" ) ma la dea non fa che rendere irresistibili le sue tendenze: la sua bellezza è insieme il suo potere e la sua rovina, e lei ne è consapevole, vittima , ma solo vfino ad un certo punto ( secondo il mito è stata lei stessa a scegliere come marito, fra i tanti pretendenti, Menelao).

Ambigua, dicevamo... Dall'Odissea veniamo a conoscenza del fatto che la notte della presa di Troia, Elena, insieme a Deifobo, si aggira per ben tre volte intorno al cavallo ( che sapeva bene contenere gli eroi greci: glielo ha rivelato Odisseo che lei ha riconosciuto una volta nella reggia troiana mentre vi si aggirava travestito, lo ha accolto e sfamato) chiamando i guerrieri ad uno ad uno e imitando la voce delle rispettive mogli. Gli eroi si trattengono a stento, solo ad Anticlo, che sta per rispondere, Ulisse deve tappare la bocca, per evitare che si tradisca...

"Così Elena cerca di perdere il marito, che pretende di amare, Ulisse, che stima tanto, Diomede, Anticlo, e le loro speranze" scrive P.Citati... è il perverso ed irresistibile fascino di Elena...

A seguire prossimamente...;)
 
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view post Posted on 24/1/2015, 15:02     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Elena sembra incarnare il più classico Eros e Thanatos: ama e distrugge.
 
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