@ shooting_star
QUOTE
non credo che per Duke si possa parlare di mancanza di coraggio dovuta alla perdita di istinto di autoconservazione, un altro partendo dalle stesse premesse sarebbe potuto arrivare a conclusioni diverse, e ben più egoistiche, per esempio il disprezzo della vita, che invece lui ama disperatamente, in tutte le sue forme, proprio perché ne sa la fragilità. Credo che Duke sia partito dai propri traumi per cercare di risolverli nel miglior modo possibile, trasformando il male in bene. E per questo ci vuole coraggio (e cuore, nel senso etimologico del termine).
Devo essermi spiegata male. Non intendevo che Duke disprezzi la vita, al contrario, lo sappiamo tutti che la ama e che soffre anche vedendo morire la pù piccola creatura; rimane però il fatto che non tiene molto alla
sua propria vita. Intendevo il suo coraggio fisico, il desiderio di sopravvivere, non la sua forza morale che lo ha portato a fare le sue scelte (stare sulla Terra e difenderla nonostante l'orrore per la violenza).
Avevamo discusso lungamente su questo tema parlando dell'episodio 73, e molti giudicavano Actarus un vero "cretino" per via del suo desiderio di autosacrificio. La mia intenzione era quella di spiegare quello che secondo me è un'aspetto molto significativo della psicologia di Actarus - il fatto di amare la vita degli altri più della sua. Actarus ha sempre protetto la propria incolumità prima e durante la guerra, ma quando è arrivato all'ultima battaglia si nota quanto sia esausto; desidera morire, invece di fare progetti per il suo futuro. Questo non è l'atteggiamento di un'uomo a cui importa molto della
sua vita. Certo, in un senso la sua morte sarebbe stata un sacrificio piccolo davanti alla salvezza di un'intero popolo (Cito Spock: "The needs of the many outweigh the needs of the few"); ma secondo me c'è anche un profondo disinteresse per la propria esistenza qui, un'amor proprio talmente ferito e scosso dai sensi di colpa che dice "Non importa se io sopravvivo o meno, finché si salvano gli altri."
Non per sembrare blasfema, ma in molti punti “Goldrake” mi sembra una storia che contiene molti elementi cristiani, molto più che altri anime: è stato il primo anime giapponese ad approdare in Europa, non i suoi precursori Mazinga Z e Il Grande Mazinga, e deve esserci stato un motivo, presumibilmente il fatto che i programmatori della TV si sono detti che dato lo sfondo della mentalità cristiana questo anime sarebbe forse stato più comprensibile agli spettatori occidentali.
Quindi a me sembra notare, francamente, una forte parallela tra la personalità di Actarus e quella di Gesù Cristo (scusate se lo dico...) Sul tema “accenni al Cristianesimo in Goldrake” proporrei magari di aprire un’altro thread piu avanti.
L'idea di chi o cosa sia eroico o no secondo me è molto personale, e inoltre sottoposta al tipo di mentalità e la cultura e l'ambito sociale dove si è cresciuti. Molti, lo vediamo anche in questo thread, vedono personaggi come eroici dove altri non sono per niente d'accordo, e viceversa. Alla fin fine un'eroe, cioè un personaggio da ammirare e magari con cui identificarsi, a cui orientarsi secondo me è una specie di scelta, molto privata e soggetta ai propri gusti, i propri fini, ideali, sogni ecc. A parte il fatto che questo può sempre cambiare e che magari dopo qualche anno uno si ritrova ad ammirare un personaggio che un tempo non comprendeva proprio per niente. Lo stesso dicasi per gli "eroi" di tutti i giorni: uno magari ammira il padre, il nonno, il fratello maggiore. Anche qui, l'opinione può naturalmente cambiare con gli anni e le esperienze.
Riguardo all'identificazione, c'è questo thread:
https://gonagai.forumfree.it/?t=51541334