Ritorno in questo bellissimo thread dopo diverso tempo, ma certe letture mi hanno particolarmente ispirata:
Si è già parlato poco sopra delle presunte ispirazioni di Nagai al
mito di Sigfrido per creare il personaggio di
Duke Fleed… si è detto della similarità di suono tra Sigfried e Duke Fleed; si è pure parlato del fatto che, come Sigfrido, il nostro eroe fosse un nobile passato dalle stelle, letteralmente, alle stalle. Non da ultimo non va dimenticato che Sigfrido era considerato invulnerabile tranne che in un punto: la spalla! Questa verrà poi colpita e provocherà la morte dell’eroe. Come non riconoscere un’ennesima analogia del personaggio nagaiano con il mito succitato.
Ma non è solo per la creazione del nostro mitico pilota che probabilmente Nagai si è lasciato ispirare dalla cosiddetta
mitologia norrena, ma credo che lo si possa dire anche per il suo robottone: ho trovato il
mito di Thor molto interessante a riguardo: si tratta di una delle principali divinità scandinave conosciuta come Dio del tuono (dal germanico Thunraz, ossia fulmine, tuono), e già qui possiamo intravvedere una delle armi più affascinanti di Goldrake, ossia il
tuono spaziale.
Figlio del Re degli Dei, Odino, per il suo aspetto corpulento e forte, era molto amato dal popolo (i Vichinghi), e quando lanciava la sua arma principale (il martello, vedi oltre) contro i giganti, o mostri (vedi oltre), l’impatto di questa con il bersaglio produceva un tuono. Non a caso era considerato il Dio protettore del popolo. Proprio a causa del tuono, era anche particolarmente amato dai contadini che lo associavano ai temporali, tanto attesi nei momenti di coltivazione nei campi. Come non vedere un’ altra analogia, nel famoso episodio 25, quando troviamo una
Naida disperata che definisce Goldrake un Dio protettore.
Il Dio Thor combatte contro i giganti in un’ideale perenne lotta del bene contro il male, della cultura contro la forza bruta. I giganti hanno spesso un aspetto animalesco orrendo, a più teste. Ed ecco un’altra similitudine, con Goldrake dalla parte del bene, e
i mostri dall’aspetto bestiale di Vega dalla parte del male.
La forza del Dio Thor, era essenzialmente da attribuirsi a tre oggetti caratteristici: una cintura che raddoppiava la forza a chi l’avesse indossata (e qui non vedo similitudini, a meno di vederci i raggio antigravitazionale
), guanti di ferro (proviamo a vederci i magli perforanti?) e soprattutto il cosiddetto
Martello di Thor, usato per colpire i mostri ed i nemici, e che funzionava come un Boomerang. Infatti questo martello, che in origine pare assomigliasse di più ad una scure, se lanciato contro un bersaglio era sicuro che non avrebbe fallito il colpo, e non si sarebbe mai allontanato troppo dalla mano del suo Dio da non poter tornare indietro. Difficile non vedere gli elementi che formano la mitica
alabarda spaziale. Questi due elementi di Goldrake, usati separatamente, anche se di rado, sono “identici” al martello di Thor, che aveva la caratteristica tipica di avere un manico corto. Il Martello conferiva forza e invincibilità al Dio in questione: frantumava qualsiasi cosa contro cui venisse lanciato, ritornava, come già detto, nelle mani di chi lo aveva lanciato (essenzialmente Thor e poi uno dei suoi figli), e poteva rimpicciolirsi fino a diventare un monile o essere nascosto sotto alla camicia (e qui potremmo vederci le due lame dell’alabarda che “spariscono “sulle spalle di Goldrake a guisa di decorazione). Ha poi un’altra caratteristica che però non ritrovo in Goldrake: quella di resuscitare i morti.
Sempre tornando a Nord, analogie se ne trovano anche con il popolo che adorava il Dio Thor: l’iconografia vichinga vede lo stereotipo del vichingo adornato da un
copricapo cornuto. È probabile che si tratti piuttosto di una elaborazione in epoca romantica (Wagner, L’anello dei Nibelunghi) di nozioni derivate da reperti archeologici, fatto è che noi oggi ancora associamo l’elmo vichingo all’elmo cornuto. Che questo copricapo fosse veramente in uso corrente tra i vichinghi è dubbio, ma fatto è che è loro attribuito. Anche in questo caso non è difficile riconoscerne le
fattezze nella testa del nostro robottone benamato e nell’elmo del suo pilota (che non ha le corna, ma ne richiama il decoro… lanciando una provocazione OT potrei dire che, per fortuna il pilota non ha le corna!!!
)
Cercando un po’in internet non ho trovato, per esempio in Wikipedia, chiari legami di Goldrake con la mitologia norrena, mentre invece ve ne sono per “i cavalieri dello zodiaco “e certi supereroi dei fumetti della Marvel, ma, dato che il legame con Sigfrido pare essere confermato, mi sembra strano che Nagai non abbia continuato ad attingere spunti dallo stesso contenitore, in cui appunto non ci sta solo Sigfrido ma anche Thor, Vichinghi, ecc… È anche vero che in Goldrake non esiste un personaggio che ricalca fedelmente queste caratteristiche, semmai vi è una miscellanea di ispirazioni, ma che a me personalmente appaiono molto chiare.