| I Medici è piaciuta anche a me, un pochino lenta e romanzata ma ben fatta.
Anch'io ho smesso da un bel po' di tempo di seguire serie tv, non mi appassionano più come prima, le ultime che ho visto di recente sono state:
Victoria
E' una serie televisiva inglese che narra la vita della regina Vittoria, in carica dal 1837 al 1901 (la seconda monarca più longeva della storia britannica oltre che una delle più amate e discusse). Un telefilm stilisticamente perfetto e che segue abbastanza bene gli eventi legati al regno vittoriano(ovviamente ci sono degli aspetti romanzati). L'ambientazione è molto ricercata, è presente tutta la bellezza dell'aristocrazia britannica (i vestiti sono da sogno) e i luoghi più significativi e interessanti di Londra, dagli immensi giardini e palazzi ai maestosi e inquietanti castelli fino alle stradine piu' buie e misteriose. Anche l' interpretazione degli attori è più che buona, Jenna Coleman è molto brava e devo dire che la sua Vittoria si avvicina molto a quella reale, caparbia, coraggiosa, genuina, testarda, scaltra e molto intelligente. Una nota di merito anche per il sempre affascinante e bravo Rufus Sewell (attore che da sempre considero molto sottovalutato) nei panni di Lord Melbourne.
Alias Grace
Serie ispirata all'omonimo romanzo di Margareth Atwood che colpisce per la ricostruzione storica e per la bellezza dei paesaggi. La storia è intrigante, intrisa di mistero e con diverse sfaccettature(non è mai ciò che sembra). Il cast è più che buono e spiccano la bravissima e camaleontica Sarah Gordon e l'affascinante Edward Holcroft. Un telefilm che fa riflettere sulla condizione disumana della donna nei secoli scorsi.
Knightfall
Fare una serie televisiva sui Templari (che io amo alla follia) è una grande sfida e devo dire che questa produzione americana è un po' a luci e ombre, la serie ha delle potenzialità ma anche tante ombre, a livello visivo ho notato una poca accuratezza storica (ma me lo aspettavo, quasi tutte le serie storiche che ho visto hanno questo difetto), la storia coinvolge anche se in alcune parti la sceneggiatura sembra forzata. Il cast è valido ma rimane alla fine un po' in ombra. Ciò che colpisce maggiormente lo spettatore sono le scene di battaglia dove viene fuori tutta la bellezza di questo ordine di cavalieri. In finale una buona serie anche se si poteva fare meglio viste le altissime possibilità.
The Terror
Tratta dal romanzo di Dan Simmons “La scomparsa dell’Erebus” la storia prende spunto da un fatto realmente accaduto nel 1845: due navi inglesi(Erebus e Terror) partono alla ricerca di un passaggio verso il Nord Ovest. Rimangono bloccate tra i ghiacci dell’Artico dove sembra aggirarsi una misteriosa e pericolosa entità. Leggendo la trama sembrerebbe un horror ma tale non è, anche se trasmette tanta angoscia già a partire dal primo episodio. Al centro c’è l’ambientazione che da un forte senso di oppressione che cresce fotogramma dopo fotogramma e che ti stringe in una morsa proprio come accade alle due navi inglesi e ai loro equipaggi, stritolati dai ghiacci senza possibilità alcuna di salvezza. Si tratta tutto di un fattore psicologico, non c’è un vero e proprio nemico da combattere se non la paura nei confronti dell’ignoto e la solitudine provocata dall’isolamento forzato che creano mostri nella mente dell’uomo. Devo dire che in alcuni punti è un po’ noiosa ma alla fine è una serie più che buona. La fotografia è superlativa(le ambientazioni sono fantastiche).
Britannia
Serie che ricorda non poco “il trono di spade” ed è forse per questo il motivo per il quale non mi ci sono ritrovata, già dal primo episodio c’è una complessità di trama e un’infinità di personaggi da far venire il mal di testa. I costumi, il trucco e soprattutto le ambientazioni(le verdi e lussureggianti pianure della Repubblica Ceca) sono perfetti(fotografia da mozzafiato) ma per il resto si tratta di una serie tv dalla sceneggiatura poco fluida e di conseguenza poco coinvolgente per lo spettatore. Come serie storica ha pressoché nulla, come serie fantasy può anche andare ma per me non porta nulla di innovativo rispetto ad altre serie. Una delusione.
Scream
Serie televisiva per me rivolta prettamente a un pubblico di adolescenti che purtroppo per lei offre pochi spunti di tensione (e per essere una serie horror/thriller la cosa rappresenta un problema). I primi quattro episodi sono buoni, gli altri decisamente noiosi (anche se l'ultimo episodio ripaga un po' di tutta la noia), per una serie così dieci episodi per me sono troppi, ne bastavano la metà. Il cast è passabile (anche se i personaggi che interpretano sono stereotipati, la brava ragazza carina, studiosa e diligente con un'amica bruttina ed emarginata, la ragazza popolare che si fa tutti, professori compresi, la classica stronza snob e piena di soldi, il ragazzo bello e dal passato misterioso, il nerd). Alla fine una serie discreta che agli amanti del thriller piacerà ma non si aspettassero chissà quale alto livello.
Picnic a Hanging Rock
Serie televisiva a cui purtroppo manca per me la bellezza del film di Weir, le sceneggiatrici hanno completamente cambiato il tono della storia facendo perdere così quell’alone di mistero e trasformandola in un semplice e anche monotono giallo dove non c’è più la componente mistica ma solo una spasmodica ricerca di queste donne scomparse. Anche la preponderante montagna di Hanging Rock perde del tutto il suo significato, non è più quel luogo sacro e pieno di metafore del film ma soltanto un’impervia montagna da scalare. Anche i personaggi sono diversi, su tutti la direttrice del collegio, interpretata dalla brava Natalie Dormer(che tutti venerano per “Il trono di spade” ma io ricordo per la sua ottima interpretazione di Anna Bolena nella serie televisiva “I Tudor”) e sul cui oscuro passato si concentra tutta l’intera serie. Dal punto di vista visivo invece fa la sua parte, Hanging Rock è bellissima, dai toni caldi della terra e del sole, dalle sfumature verdi della natura e azzurre del cielo. Alla fine si tratta di una serie di buona qualità ma per me non ha nulla a che vedere con il capolavoro di Peter Weir per me, proprio niente.
Baby
Ispirato allo scandalo che travolse la borghesia romana nell’Ottobre 2013(lo scandalo delle baby prostitute dei Parioli) il film vorrebbe in qualche modo rifarsi alle pellicole di Claudio Sorrentino senza però avere la stessa intensità emotiva e psicologica, i personaggi oltre a essere poco caratterizzati psicologicamente sono anche stereotipati(la ragazza “maledetta”, il borgataro catapultato in un ambiente che non gli appartiene, il ragazzo omosessuale che ha paura di dichiararsi, il genitore ipocrita e benpensante). Un telefilm fatto su misura per gli adolescenti(la colonna sonora è interamente firmata da artisti moderni come i Maneskin, così come c’è un uso eccessivo di linguaggio e tecnologie tipicamente giovanili) e per me poco interessante e intrigante, farcito di dialoghi noiosi e stucchevoli e che soprattutto non ha nulla da insegnare ai ragazzi di oggi(se questo era l’intento del regista ha cannato di brutto).
Il nome della rosa
Ricreare cinematograficamente un romanzo per me immenso come quello di Umberto Eco è sempre molto difficile e devo dire che il risultato è abbastanza soddisfacente, scenografie imponenti, fotografia molto suggestiva e costumi bellissimi. John Turturro nella parte di Guglielmo non fa rimpiangere Sean Connery(sui social già era nata una sfida tra i due), così come il giovane attore che interpreta Adso non sfigura davanti a Christian Slater.
Gotham
Come si può realizzare una serie su Gotham City senza la presenza di Batman? E’ la prima cosa che mi sono chiesta quando ho visto il primo episodio di questa serie, una serie televisiva sicuramente di grande fascino e impatto visivo ma che non mi ha convinta del tutto. La trama del primo episodio è incentrata quasi nella sua totalità sull’omicidio dei facoltosi coniugi Wayne, uccisi durante una rapina in strada nella quale viene risparmiato il piccolo figlio Bruce. Nel vedere il primo episodio sembra di stare sul set dei vari “Law e Order” e “Csi-scena del crimine”, una sorta di giallo televisivo con qualche tocco di indagine scientifica qua è là, ma poi ecco spuntare dal nulla qualcosa che subito fa tornare alla mente di trovarsi sul set di Gotham e questo qualcosa è l’arrivo in massa di tutti i vari nemici dell’uomo-pipistrello che qui sono ancora tutti, o quasi, in erba(vediamo una piccolissima e tenerissima futura Ivy Poison, una Cat-woman adolescente scapestrata, un Enigmista agente della scientifica, un Pinguino che vive di espedienti, non c’è però Joker, stranamente). Devo dire che alcuni personaggi sono stati caratterizzati in modo decisamente interessante, a partire dal già citato pinguino, interpretato molto bene dal semi-sconosciuto Robin Taylor, passando per il maggiordomo Alfred, che qui viene descritto più come una sorta di guardia del corpo del piccolo Bruce, anche piuttosto rozza, lontano anni luce dal maggiordomo tutto compito al quale siamo abituati e il piccolo Bruce Wayne, che dimostra già di possedere, nonostante sia poco più che un bambino, una maturità e un’intelligenza fuori dal comune fino a giungere al tenente Gordon, un Gordon insolito, lontano anni luce da quel detective sobrio e tranquillo che abbiamo conosciuto nei fumetti, un Gordon che è un veterano di guerra nonostante la sua giovane età, un giovane uomo che non lesina a usare le maniere forti pur di farsi rispettare e soprattutto di far rispettare l’ordine a Gotham. Mi sono piaciute molto le scenografie, a metà strada tra anni trenta e cinquanta con qualche spruzzo di modernità che non guasta, ottimi anche i costumi e le musiche. L’unica cosa che manca è la presenza di Batman. Anche questo promosso con riserva.
Servant Raffinata serie tv prodotta da Shyalaman, piu un thriiller psicologico che un horror con un' atmosfera inquietante alla Rosemary's baby e che tiene incollati allo schermo fino alla fine. La consiglio se siete amanti del genere.
The Sinner
Un thriller psicologico inquietante e misterioso tratto dall'omonimo romanzo incentrato su due figure tormentate, da una parte Cora(Jessica Biel ritorna da dove ha avuto inizio la sua carriera, la serie tv), una donna malinconica e dalla psiche deviata a causa del bigottismo della figura materna e il detective Hambrose(un sempre bravissimo Bill Pullman), un uomo problematico con un matrimonio fallito alle spalle e una relazione sadomaso. Serie più che interessante.
Black Mirror
Una delle serie televisive più innovative, intelligenti, intriganti e ciniche degli ultimi anni sugli effetti devastanti che sta avendo questa nostra società super tecnologica su tutti quanti noi. Davvero eccellente sotto tutti i punti di vista.
Hill House
. Più che una serie horror, lo definirei un thriller psicologico dove i fantasmi altro non sono che le inquietudini e le paure che si portano dentro dei fratelli, legati a dei traumi della loro infanzia e che si ripercuotono costantemente nella loro vita di adulti. La narrazione è piuttosto lenta, con continui salti temporali che a volte disorientano lo spettatore. Il cast è molto buono, così come la regia di Mike Flanagan. In definitiva è una serie più che buona che crea una discreta dose di suspense e dove i momenti di paura non mancano ma soprattutto fa riflettere sul ruolo della famiglia, a volte fonte di tutti i traumi dell’età adulta di un essere umano ma anche appiglio a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà.
Penny Dreadful
Serie televisiva raffinata e interessante che riunisce alcuni dei personaggi più amati del romanzo gotico. Oltre alle atmosfere cupe e misteriose e all’ottima sceneggiatura, ciò che impreziosisce questa serie è l’interpretazione attoriale, in primis quella di Rory Kinner nei panni della creatura di Frankenstein, un essere infelice e mostruoso ma dotato di un’immensa sensibilità. Molto brava anche Eva Green nei panni di Vanessa Ives, un personaggio il suo tanto affascinante quanto misterioso. Una buonissima serie televisiva che mi sento di consigliare soprattutto agli amanti delle storie gotiche.
The Young Pope
Questa serie televisiva e’ un’opera d’arte, a tratti complessa ma che ti sconvolge interiormente, un affresco surreale e grottesco, lento ma mai eccessivamente noioso, esteticamente bellissimo e pieno di contenuti filosofici che fanno riflettere. Un merito va anche all’ottimo cast, su cui spicca Jude Law (che a me e’ sempre piaciuto molto) nei panni di Papa Pio XIII (ovviamente non esistito nella realta’), anticonformista, all’apparenza arrogante e freddo ma in realta’ pieno di fragilita’, un’interpretazione che definire sontuosa e’ poco. E poi c’e’ il “nostro” Silvio Orlando, uno degli attori piu’ bravi del nostro panorama cinematografico, monumentale nei panni del cardinale Voiello.
The White Princess
Sulla falsariga de "I Tudor" una miniserie televisiva inglese tratta da un romanzo di Philippa Gregory ("una principessa per due re") che narra, in modo parecchio romanzato, la storia della principessa Elisabetta di York. Alla fine una serie tutto sommato coinvolgente nonostante la costruzione che definire inverosmile è un eufemismo, mi dispiace che sia stato dato più spazio alle vicende politiche e agli intrighi di corte piuttosto che trattare quello che è stato uno dei maggiori eventi della storia inglese, la guerra delle due rose. Come ripeto si lascia guardare, senza pretese però(le quattro serie de "I Tudor" erano di ben altro livello).
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