Canzoni (e cantanti) che trovate orrende..., ...e che non potete (più) sentire

Argh!

Mio marito è tornato dalla spesa un'ora fa e mi ha detto che il "solito" musicante che si trova nella galleria con la sua piccola fisarmonica, sia al suo arrivo che alla sua partenza, suonava allegramente...

"JINGLE BELLS"!!!

Uno di questi giorni faccio un macello...

Questa non la conoscevo, l'ho ascoltata adesso su youtube... Ho resistito solo per circa un minuto. Ma non viene il diabete alla gente che l'ascolta 'sta canzone?

Edited by Delari - 31/12/2015, 13:43

Difatti senza essere ubriaco o drogato, probabilmente non la sopporti. I commercianti di certo sono contenti perché a Novembre e Dicembre tutti fanno incetta di ettolitri di alcool.

Alba chiara di Vasco Rossi e piccola stella senza cielo di Luciano Ligabue (so che sono due canzoni amate da tutti ma io non le reggo entrambe, anzi non reggo tutto il repertorio di tutti e due, li trovo abbastanza sopravvalutati come cantanti, hanno fatto buone cose, questo non lo metto in dubbio, così come non metto in dubbio la loro capacità innata di far presa sul pubblico, qualità che hanno fatto la loro grandezza ma non sopporto proprio quell'aurea di divinizzazione che gravita sulle loro teste, non sopporto i loro estimatori che li considerano simili a degli dei intoccabili, che li idolatrano a prescindere da ciò che fanno, questa sorta di fanatismo che c'è nei loro confronti da buona parte del popolo italiano proprio non riesco a mandarla giù, lo stesso discorso dicasi per i "sorcini" di Renato Zero).

Ancora di De Crescenzo

Ti Amo di Umberto Tozzi

Cinque giorni di Michele Zarrillo(angosciante all'ennesima potenza)

Rosso Relativo, Stop, dimentica e tutto il repertorio di Tiziano Ferro

Tutto il repertorio dei Moda'

Tutto il repertorio di Gigi D'Alessio e compagna

Tutto il repertorio degli 883

Tutto il rap in generale.

Non so se il titolo di questo thread sia corretto: l'aggettivo orrendo é, oltre che eccessivo, molto soggettivo.

Un cantante, cantautore, artista in generale, che rivela sé stesso al pubblico in una maniera più o meno commerciale, può piacere oppure no, ed é il primo a sapere che non potrà piacere a tutti.

Il fatto che un brano possa piacere o meno dipende dal momento: ciò che piaceva a 20 anni può non piacere a 40 e viceversa. Premesso questo, esiste poi quel tipo di musica che non sta nelle proprie corde, ciò non toglie che io personalmente non riesco a dire che é orrenda ma piuttosto preferisco dire che non mi piace o che mi sta indifferente.
Di esprimere i miei gusti penso di averne il diritto oltre che la libertà, non credo invece di avere altrettanto diritto di giudicare con un aggettivo a connotazione negativa qualcosa che potrebbe piacere a altri che rischierebbero di prendere sul personale la critica ai loro gusti musicali, perché di fatto é così: se una melodia, un gruppo, una canzone piacciono é perché rispecchiano qualcosa di noi e il fatto che qualcuno ne dia una definizione "orrenda" facilmente potrebbe apparire offensivo perché tocca la sfera intima dei sentimenti...

Allora diamo un nuovo sottotitolo al thread: L'Angolo dello Sfogo per la musica...

@ Aster
...

Qui esprimi il tuo punto di vista (orrenda per te); sottilmente diverso é generalizzare dicendo "canzoni orrende"quasi si trattasse di un paradigma ...

@ Aster
... questo é il male dei nostri tempi in quanto "la rete", l'interconnessione, i mezzi di comunicazione, hanno esasperato un fenomeno di massa che però é vecchio come il mondo. In tempi meno recenti chi veniva elevato sopra tutti, adulato, seguito, era qualcuno che, nel bene o nel male, sapeva coinvolgere i presenti in questioni "utili", fors'anche discutibili (politica, sopravvivenza... ); oggigiorno invece lo stesso meccanismo si rivela per fenomeni più leggeri e relativamente futili. Nota bene: la musica in tutte le sue espressioni é tutt'altro che futile, non voglio essere fraintesa; é il divismo che le sta attorno che é deleterio e questa é una deriva sociale.
Ci sono paesi in cui la fama rende schiavo un cosiddetto "divo", a tal punto che costui desidera passare in incognito e preferirebbe vivere da emerito sconosciuto. Altrove invece l'essere "divo" passa talmente in secondo piano che la gente manco s'accorge di averne uno seduto di fianco sotto alla pensilina del tram... Nel rispetto dell'essere umano penso che la seconda opzione sia la più corretta anche se fornisce qualche spunto di riflessione sul popolo che abita quel "buon ritiro" di divi o presunti tali (... ... e qui penso alla Svizzera dove vivono tanti "divi" che nessuno perseguita...)

A dieta di pane, vino e insalata... mai neppure un topolino... e poi vi chiedete perché sia morto, pora bestia?