H. Aster |
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| VICTOR HUGO Il grande romanziere era già all'apice della sua fama quando incontrò un giovanotto di belle speranze che gli promise d'inviargli il proprio scritto, supplicandolo di leggerlo e di fargli sapere che ne pensasse. Hugo in realtà non aveva alcuna intenzione di farlo, ma non ebbe il coraggio di rifiutare. Pensò di cavarsela scrivendogli e fingendo d'aver apprezzato il lavoro. Fu così che un giorno il giovanotto si vide recapitare una lettera piena di complimenti da parte di Hugo, che dopo aver lodato la sua opera concluse il tutto con un saluto molto ottocentesco: “Complimenti vivissimi, caro amico! Io sono un astro che tramonta, ma Lei è un sole che sorge!”. Peccato che pochi giorni dopo il giovanotto si vedesse recapitare indietro il suo manoscritto, mai giunto a destinazione per un errore di affrancatura…
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