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Saint Seiya (Tutto su "I Cavalieri dello Zodiaco")

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gigi la trottola
view post Posted on 28/11/2018, 18:42 by: gigi la trottola     +1   -1
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I CAVALIERI DELLO ZODIACO: LA RECENSIONE DELLA SERIE ANIME DI SAINT SEIYA

La serie tratta dal complicato capolavoro di Masami Kurumada è entrata di diritto nella leggenda dell'animazione: riscopriamo I Cavalieri dello Zodiaco.


Gli echi di un mito risuonano nell'eternità. La loro canzone riecheggia nei decenni e sopravvive all'incedere del tempo. Attraversa lo spazio, rimane impressa nel cosmo e acquista un'aura sacrale, dai toni che sfiorano l'immortalità. Quando si parla de I Cavalieri dello Zodiaco, opera conosciuta in patria (e tra i fan più puristi) con il titolo di Saint Seiya, si provano questo tipo di brividi. Dal 1986 il franchise passeggia tra gli androni dell'Olimpo della cultura pop senza sosta, tra merchandise, spin-off, opere derivate, videogiochi. L'opera di Masami Kurumada, così frammentata e complessa nel suo formato cartaceo da essersi ripiegata su se stessa, trova nell'epopea di Pegasus e dei suoi quattro amici eroi un'espressione di massimo splendore. Così importante la sua eredità, eppure imperfetta la creatura che nell'arco di 114 episodi trasponeva due terzi del manga originale, salvo interrompersi bruscamente per tornare soltanto nel 2002 con una trilogia di episodi OVA (I capitoli di Ade) per portare a compimento le fatiche dei Saint di Atena.

Invincibili guerrieri, valenti condottieri
Votati anima e corpo a Lady Isabel. Perché, in fondo, per diventare santi e per esser cavalieri bisogna sostenere prove di rara crudeltà. Ma, quando arriva il momento, la forza del Cosmo li fa ardere più potenti che mai. Il viaggio di Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix è un racconto che affonda le unghie nel mito greco, lo plasma a suo piacimento e lo cala in un immaginario capace di fondere modernità e classicismo con gli stilemi più classici dello shonen da combattimento, facendosi emblema del cosiddetto filone dei super sentai - ovvero i prodotti di intrattenimento che vedono per protagonisti gruppi di eroi associati a colori specifici.


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La storia di Saint Seiya la conosciamo un po' tutti: cinque orfani che, mandati negli angoli più remoti del mondo per addestrarsi nell'utilizzo del Cosmo - una forza misteriosa che anima lo spirito combattivo di questi "Santi" - tornano da adolescenti in Giappone per rispondere alla loro chiamata ultima: difendere Lady Isabel, nipote adottiva di un defunto magnate, poiché la giovane altri non è che la reincarnazione della dea greca Atena, destinata a guidare e difendere l'umanità contro le forze del male che vogliono dilaniare la Terra. I cinque cavalieri di bronzo possiedono le armature appartenenti alle loro costellazioni guida: Seiya di Pegasus, Shiryu di Dragon, Hyoga di Cignus, Shu di Andromeda e Ikki di Phoenix. Amici d'infanzia un tempo, avversari in una Guerra Galattica indetta per accaparrarsi l'armatura d'oro di Sagitter, compagni nelle prime battaglie in cui gli araldi dell'oscurità minano all'incolumità della giovane e bella Saori Kido (il nome giapponese di Isabel, per l'appunto), valorosi e inseparabili guerrieri nelle battaglie più drammatiche.


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La serie anime classica dei Cavalieri dello Zodiaco si snoda attraverso tre grandi archi narrativi: il Santuario, Asgard e Nettuno. Ogni saga li pone di fronte a prove sempre più ardue e tragiche, avversari formidabili e ostacoli che impongono il superamento dei propri limiti. La parabola dei Santi di Atena è irta di sacrifici e affronta temi piuttosto maturi come la morte e l'esistenzialismo, la spiritualità e la filosofia. Un miscuglio di suggestioni e scritture differenti sul piano culturale e antropologico, capaci di rendere Saint Seiya un'opera totale, profonda e sui generis, dall'eredità che ancora oggi fa sentire tutto il peso dei propri valori.

Tra Sogno e Realtà
La Saga del Tempio è un cammino lunghissimo: un viaggio attraverso le Dodici Case dello Zodiaco, alla scoperta dei leggendari Cavalieri d'Oro, in una sceneggiatura che pian piano inizia a scoprire tutte le proprie carte e a mostrare i muscoli del suo immaginario: vendette secolari e tradimenti, retroscena e risvolti di trama accompagnano i protagonisti nella scalata contro i potentissimi Saint dorati. Figure che, da comprimari, hanno esercitato un peso incredibile all'interno della fanbase e si sono piano piano ritagliate un posto all'interno del franchise con una serie interamente dedicata.


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Allo stesso modo la Saga di Nettuno, posizionata nel manga subito dopo il salvataggio di Lady Isabel dal sonno impostole dal Gran sacerdote, rappresenta un'escalation rocambolesca e impetuosa verso il confronto finale con un vero e proprio dio, il possente Poseidone, nel segno di una certa maturità raggiunta dai protagonisti, finalmente degni e forti a sufficienza per indossare le vesti dorate dei predecessori che caddero in battaglia durante l'arco narrativo del Santuario.


Ma se c'è un vero valore aggiunto all'opera animata, targata Toei Animation e diretta magistralmente da Kozo Morishita per i primi 73 episodi e da Kazuhito Kikuchi per i restanti fino al numero 114, esso è da ritrovarsi nella Saga di Asgard. Un'esclusiva dell'adattamento anime, un vero e proprio filler che di filler ha davvero ben poco: l'avventura di Pegasus e dei suoi compagni Cavalieri nel freddo reame nordico mette in scena storie, personaggi e scenari dal fascino unico, superiori persino alla successiva Saga di Nettuno e secondi soltanto alla leggendaria (e al tempo stesso tragica, visto il prezzo da pagare contro ogni avversario) ascesa attraverso le Dodici Case dello Zodiaco. Un intreccio degno dei migliori poemi epici, capace di porre l'attenzione dello spettatore su comprimari e antagonisti dal grande spessore: figure tragiche, che col peso del loro passato condizionano fortemente un presente oscuro nel quale soltanto le gesta degli eroi di bronzo saranno capaci di introdurre la luce. La forza de I Cavalieri dello Zodiaco sta proprio nei suoi protagonisti: paladini dalla forte caratterizzazione, che spaziano dal classico ed eclettico protagonista qual è Seiya a un eroe del sacrificio come Shiryu, vero simbolo di amicizia e fedeltà, passando per la spavalderia del prode Hyoga alla sensibilità spiritualista di Shu, scavando infine in un animo tormentato e oscuro come quello del cupo Ikki. Il grande capolavoro di Kurumada risiede proprio nei suoi eroi, ragazzi che hanno conosciuto un dolore dal quale sono riusciti a trarne forza e positività nel domani, con la sola missione di migliorare il mondo per il proprio prossimo.


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Brucia, mio Cosmo!
Tutto quanto detto, però, non significa che la serie anime di Saint Seiya sia esente da alcuni difetti strutturali. Come accade spesso a produzioni così mastodontiche e stratificate, l'opera di trasposizione in formato televisivo finisce col dilatare eccessivamente i tempi di una scrittura già di per se complessa, troncata da una produzione che si interruppe nel 1990 senza portare a compimento l'opera - che, com'è poi noto, ebbe il suo adattamento conclusivo nel 2002.


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I primi archi narrativi, che si frappongono tra la Guerra Galattica, i Silver Saint e il Santuario, si compongono di decine di filler di dubbia qualità narrativa, in cui la fantasia degli sceneggiatori vola attraverso le frange dell'immaginario imbastito da Kurumada: subentrano Cavalieri di ogni tipo (persino quelli, inediti, d'Acciaio, rappresentazione ‘kurumadiana' dei mecha provenienti dal genere real robot) e si alternano tra loro una serie di storie che faticano a trovare una reale identità.

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L'edizione home video
Koch Media distribuisce tre box DVD dedicati alla serie anime classica de I Cavalieri dello Zodiaco. Edita da Yamato Video, l'opera si compone di un primo cofanetto dedicato alle saghe della Guerra Galattica, dei Saint d'Argento e dei filler che precedono il Santuario, per poi svilupparsi completamente attraverso tutta la celebre Saga del Tempio. Il box 2 include l'acclamata Saga di Asgard, mentre il terzo è dedicato a quella di Nettuno. Sul fronte dei contenuti abbiamo un packaging pressoché identico, con cover che ritraggono splendidi artwork e character design e i soliti booklet da 32 pagine. Sul piano sonoro, i cofanetti propongono sia la versione originale giapponese, con sottotitoli in italiano, sia lo storico doppiaggio nostrano, pieno di epica e di riferimenti aulici. Inoltre le impostazioni per i sottotitoli permettono di impostare sia le traduzioni italiane (con termini come 'Pegasus', 'Cavalieri', 'Fulmine di Pegasus') sia le terminologie originali ('Seiya', 'Saint', 'Ryuseiken').
Il tutto, anche nei momenti di scrittura più traballanti, viene però messo in scena da un character design sublime, che inizialmente si prende delle libertà coraggiose rispetto alle armature disegnate dal sensei nell'opera originale: una scelta invero indovinata, dal momento che l'assetto visivo iniziale dell'opera ha condizionato fortemente l'immagine di tutto il franchise. Ma è anche nelle animazioni che, pur evidenziando i limiti della tecnologia dell'epoca, la serie anime si traduceva in un assetto visivo poderoso e imponente, supportato da un accompagnamento sonoro decisamente sontuoso. Volendo sviscerare e tessere le lodi dell'anima sonora de I Cavalieri dello Zodiaco, è impossibile non tener conto dello storico doppiaggio italiano, in grado di infondere dei toni che persino nell'opera originale erano assenti: con Ivo de Palma e soci a doppiare (rispettivamente) Pegasus e tutto il ricco cast che compone l'opera, l'adattamento nostrano optò per una trattazione aulica e pomposa, fatta di dialoghi dai caratteri particolarmente epici e che molto spesso sfociano nell'antico linguaggio proprio del poema cavalleresco. Una scelta che si confà ampiamente, ancora oggi, ai toni del racconto e all'immaginario di fondo. Un valore aggiunto tutto italiano, che contribuisce in maniera sostanziale a scrivere le pagine di un antico mito, pronto a sovrastarci per l'eternità e a scolpirsi, fulgido e immenso, tra le stelle più luminose dell'universo. Perché se hai guardato i Cavalieri dello Zodiaco almeno una volta, al suono dei maestosi lampi del Pegasus Ryuseiken che tuonano nel firmamento, devi aver sentito il Cosmo bruciare anche dentro di te.


Pur con qualche difetto strutturale, su cui pesa l'aggravante di essere un prodotto fondamentalmente incompleto, la serie anime classica de I Cavalieri dello Zodiaco è un cult senza tempo, scolpito a caratteri cubitali nell'Olimpo dell'animazione e del fumetto giapponese. Un'opera che ha raccolto un'eredità vastissima e un seguito importante anche nel fandom italiano, soprattutto per via della resa aulica e solenne proposta dall'adattamento nostrano: un valore aggiunto che, unito all'eccezionale tecnica del prodotto, rende il capolavoro di Masami Kurumada un vero e proprio poema cavalleresco dell'era moderna.



https://anime.everyeye.it/articoli/recensi...eiya-41733.html
 
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