| Nei giorni scorsi, dopo che per anni me ne sono letteralmente disinteressato, ho finalmente visto anche la terza parte della saga di Hades: "Elisio". Ero tentato di rivedere anche i due capitoli precedenti, per rinfrescare la memoria e creare un pò di continuità, ma poi non me la sono sentita di riaffrontare una serie che già allora, come scrissi, non mi aveva trasmesso alcuna emozione... e quindi mi sono buttato a capofitto sui sei episodi conclusivi quasi a voler sbrigare la pratica in fretta e furia. La cosa é stata rapida ma non indolore: se "Santuario" lo trovo (come nel manga) moderatamente accettabile, "Inferno" ed "Elisio" sono per me assolutamente penosi. La meravigliosa grafica di Himeno/Araki, di stampo classico, mortificata da un'animazione scarsissima a cui si aggiunge una sceneggiatura stirata all'inverosimile, soluzioni frettolose, dialoghi ripetitivi e puerili, e un'ostentato sensazionalismo laddove la serie classica riuscì ad essere epica basandosi più sui contenuti che sull'eccessiva spettacolarizazine. Io sono del modesto parere che il problema principale della storia sia quello di aver spostato lo scenario dalla dimensione terrena a quella ultraterrena, come a volerla sparare eccessivamente grossa. Ancor più grossa se si considera che vengono affrontate, sconfitte e addirittura uccise delle divinità, cosa per me assurda anche vista nell'ottica di un'opera di fantasia. Molto più credibile averla vinta contro l'incarnazione di un dio come nel caso di Nettuno, affrontandolo nel suo regno che comunque era nel mondo terreno. Avrei trovato più sensato e godibile se dopo il santuario ci si fosse spostati nei pressi del castello di Ade, con Andromeda posseduto dal suo spirito e Lady Isabel prigioniera. L'unica cosa invece che mi é sempre piaciuta, già nelle pagine del manga, sono gli Spectre e le loro bellissime armature... ed il fatto che anche i cavalieri d'oro si battessero contro di loro. Questo però rende ancora più amaro il dispiacere per una saga che, per me, poteva essere concepita molto meglio.
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