Rocky Balboa (2006)Ultimo (per ora) capitolo della saga, è stata una prima visione per me.
Stallone torna dietro la macchina da presa e ci mostra Rocky ormai vedovo dell'amata Adrian(a) e proprietario di un piccolo ristorante dove, ogni sera, intrattiene gli ospiti narrando i suoi incontri.
Vorrebbe però riprendere la boxe, non ai livelli precedenti, ovviamente.
Sembra anche ritrovare l'amore, o comunque un forte legame affettivo, in Marie, una madre single che egli aveva già incontrato anni prima, quando era una giovane scapestrata.
Il film parte e procede bene fino al punto della simulazione virtuale dell'incontro tra Rocky e il campione del mondo in carica.
In quel momento si capisce che qualcosa non funzionerà.
E in effetti la narrazione ha un andamento altalenante in cui, paradossalmente, le parti più interessanti non sono quelle che riguardano la boxe (è stato già detto tutto) ma quelle che mostrano la vita quotidiana di Rocky e le sue relazioni con gli altri.
Merita menzione il personaggio più antipatico del film, quello del figlio di Rocky, ormai adulto e indipendente.
Nel giro di 1h40m passa dal non voler aver nulla a che fare con il padre a urlargli da bordo ring come combattere.
Lui. A Rocky. Va be'.
Come detto è la prima visione per me ma credo di ritenere questo
Rocky Balboa, pur non esente da difetti, complessivamente migliore del precedente
Rocky V.
Conclusione (per ora) malinconica e nostalgica delle (dis)avventure dello "Stallone Italiano".
Inevitabile credo, quando si segue un personaggio fin verso il crepuscolo della sua vita.
In fondo succede anche agli essere umani reali.
Ma conclusione tutto sommato positiva: forse Rocky, alla fine, ha trovato un po' di pace.