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Tutto Daitarn 3 - Commenti

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GOTAN X
view post Posted on 5/3/2018, 17:57 by: GOTAN X     +3   +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Pensando alla forza naturale dell'essere umano opposta a quella innaturale delle macchine mi sembra emblematica la scena in cui Banjo piega le sbarre e soprattutto il fatto che lo faccia con fatica; in opposizione ad un potere artificiale e "predefinito" che consente di compiere atti sovrumani ma che ha un limite, l'indeterminatezza della forza di volontà permette di superare prove teoricamente insuperabili e oltrepassare i propri limiti.
Anche nell'ultimo episodio Don Zauker si stupisce "logicamente" che Daitarn (che è una macchina ma che in quel caso diventa una vera e propria estensione del pilota) riesca a muoversi nonostante sia imprigionato dalle scariche elettriche. In quel momento inoltre, nella cabina di pilotaggio Banjo si alza e reagisce, lo si vede afferrare le leve e tirarle, ma queste sono invisibili agli occhi nello spettatore, come a voler simboleggiare un ulteriore simbiosi ed estensione tra robot e pilota.

I meganoidi invece sembrano avere un potere superiore ma "immobilizzato" nell'innaturalità della meccanica e mantenendo per sempre inalterato il proprio aspetto (non invecchiando) o potendolo modificare chirurgicamente nel momento dell'operazione (come fa Marina diventando Jira). C'è però un momento in cui i meganoidi mutano : quando si trasformano in Megaborg.
Semplicemente e logicamente, questa mutazione rientra nell'artificialità della loro natura e avviene anche tramite un mezzo esterno (la macromacchina), però secondo me sotto c'è un messaggio contenutistico ulteriore : tutti i megaborg si ingigantiscono e si trasformano manifestando in forma eccessiva e grottesca le caratteristiche del comandante da umano.
Qui a mio parere il tema meccanico del cyborg lascia lo spazio al tema "simbolico" della deviazione mentale e della degenerazione mostruosa che avviene nel momento in cui le ossessioni prendono il sopravvento.
I meganoidi non sono solo degli androidi presuntuosi che si muovono secondo una logica immutabile fatta calcoli e meccanica, ma sono anche dei soggetti fortemente umani proprio nella loro debolezza che non è colmata dal processo evolutivo artificiale, ma che anzi prende il sopravvento su di esso piegandolo alle proprie pulsioni.

E' qui che c'è il limite invalicabile e invisibile che Banjo tocca con mano nello scontro finale. Banjo proprio come i comandanti meganoidi supera i propri limiti perché spinto in quel momento dal rancore che prova per il padre e capisce che la distinzione non è solo tra uomo e macchina, ma anche tra uomo e uomo. Banjo contrariamente ai meganoidi non fa ricorso ad un potere esterno, ma afferma di avere il proprio e di non avere bisogno dell'aiuto di nessuno. In quel momento fa lo stesso percorso dei comandanti meganoidi e quando ritorna in se a paura per quello che è stato in grado di fare.
Sarebbe stato bello vedere qualcun altro coinvolto nello scontro finale, probabilmente se la vita di Garrison e degli altri fosse stata a rischio, Banjo sarebbe tornato in se, rompendo il circolo di rancore nel quale era caduto e a fine battaglia, sebbene dispiaciuto per aver dovuto uccidere il proprio padre, sarebbe stato più sereno con se stesso.
 
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