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.Luce.
view post Posted on 22/4/2023, 18:13 by: .Luce.     +1   +1   -1
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Professore della Girella

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CENTRO DI RECUPERO

1_265

“Ti dico che Hydargos tiene le bottiglie di liquore sotto il letto, poi altre ben nascoste nei cassetti della scrivania, qualcuna nell'astronave, delle altre non mi ricordo dove, ma poi vedrai che mi verrà in mente.”

Lady Gandal, di rosso vestita e con la voce più stridula del normale, notiziava il consorte con particolari minuziosi sul ben noto vizio di Hydargos, vizio del quale tutti ne erano a conoscenza, ma che secondo quanto lei diceva aveva rotto gli argini, ora non si poteva più tacere, anche perchè il soggetto in questione, prendeva una cantonata dietro l'altra quando guidava gli attacchi bellici contro i terrestri.
Non usava bene i comandi dell'astronave, guidava a zig zag come un ubriaco, aveva la voce impastata, barcollava, il suo già scarso acume era molto al di sotto dei livelli soliti.

Gandal era piuttosto scocciato che fosse la moglie ad aver scoperto queste ultime novità; dopotutto il comandante era lui, quindi suo il compito e la responsabilità di vigilare su una condotta irreprensibile dei suoi sudditi.
“Ma sei davvero sicura?” le chiese con voce un tantino tremolante.
“Io lo vedo come sempre, cioè voglio dire, bere ha sempre bevuto e lo sappiamo tutti, però non lo vedo così fuori di testa come mi stai dicendo tu.
Non è mai stato una cima, a volte si fa prendere troppo dall'ansia e dalla rabbia, ma del resto ha avuto così tante sconfitte per colpa di quel dannatissimo Goldrake, che essere alterato non è poi così strano. Voglio dire che il suo atteggiamento non è da ubriaco fradicio, ma da uno che vuole riuscire nell'impresa e viene sistematicamente battuto, quindi è per forza frustrato, ma non...”
“Zitto! So bene quel che dico e te lo dimostrerò, vedrai!”
Il comandante tacque e quindi di malavoglia acconsentì, ma si ripromise di tenere a sua volta gli occhi bene aperti.

Dal canto suo, Hydargos era lontano anni luce al pensiero di immaginare ciò di cui si stava parlando alle sue spalle e quindi al pericolo incombente.
Tutto contento al pensiero di essere solo e non visto, accese il computer in sala di comando, entrò col suo nickname nella pagina “ordini online” e una meraviglia di bottiglie multicolori gli allietarono subito la vista.
Con la bava alla bocca lesse bene le marche, i tipi, le gradazioni, l'anno e il luogo del prodotto imbottigliato, i costi, i tempi di consegna, quindi con gesti rapidi ed esperti digitò un grosso ordine e a caratteri cubitali scrisse: “Urgente” con inchiostro rosso vivo e ben sottolineato.
Sentì dei passi nel corridoio e con scaltrezza cambiò subito pagina e passò in quella definita: “Mostri da combattimento”. Si mise ad osservare con espressione impegnata e tesa il meccanismo di quella macchina che doveva essere già perfetta e pronta all'uso.
Come Gandal mise la testa dentro la stanza, fece finta di non aver sentito subito e questo solo per dargli ad intendere la totale concentrazione sul suo lavoro.

“Come andiamo? Procede tutto regolare? Se non sbaglio, una nuova formazione di minidischi che precedono il mostro è già pronta. Tu a che punto sei?”
Hygargos attese qualche secondo prima di alzare lo sguardo e rispondere.
“Tutto bene Comandante, ci siamo quasi.”

Dietro le quinte, Lady Gandal svolgeva un servizio segreto davvero di tutto rispetto.
Aveva innescato una rete invisibile e sottilissima di informazioni, microfoni spia, telecamere nascoste all'occhio di chiunque. Voleva salire di grado, ecco perchè, ora l'occasione le si presentava su vassoi d'oro zecchino, non doveva sbagliare una mossa e alla fine re Vega avrebbe dovuto farle l'inchino, ammirarla, ringraziarla, incoronarla e ancora di più.
Ogni tanto una vocina sottile ma insistente le interrompeva in modo brusco i sogni e le ricordava: “non correre troppo con la fantasia, ti ricordi la storia della ricottina?
Lei faceva tanti castelli in aria e quando ha fatto l'inchino sono finiti a terra, ricotta e sogni di gloria. Stai attenta, fa un passo per volta.”
Quelle parole la facevano arrabbiare e tentava di farle tacere, ma tornavano sempre.

Il giorno dopo, arrivò alla base uno scatolone con scritto “fragile” indirizzato a Hydargos.
I soldati lo stavano maneggiando, quando lui dal fondo del corridoio li prevenne concitato:
“Non toccate quelle armi, le ho inventate io usando una formula da me studiata, poi le ho fatte costruire fuori, in un pianeta dove hanno fabbriche speciali.”
Intimoriti si allontanarono, lui portò il pacco nella sua camera, si chiuse a doppia mandata e lo aprì.
Una meraviglia di bottiglie provenienti da ogni angolo della Terra, gli accarezzò lo sguardo.
Non erano i soliti liquori che maneggiava abitualmente, ma navigando su internet, aveva scoperto che i terrestri sapevano coltivare molto bene una certa pianta, la quale pianta produceva un frutto chiamato “uva”; questo frutto, una volta spremuto e fermentato nella giusta maniera, produceva un liquido dorato oppure rosato, o ancora quasi nero buonissimo e di tanti sapori per giunta: amabile, secco, dolce... che meraviglia!
Febbrilmente aprì le bottiglie e senza indugio ne tracannò diversi calici, uno per ogni tipo, poi ricominciò daccapo fino a svuotarle.

L'allarme ben noto a tutti, suonò con tono altissimo: re Vega voleva subito che Gandal si recasse da lui.
“Eccomi maestà, agli ordini!”
“Bene, ho bisogno di voi e della vostra metà subito, in questo istante.”
“Per servirla!” Lady Gandal aprì il cranio del consorte e si mise sull'attenti.
“Comandante Gandal, ora voi accompagnerete subito quell'alcolizzato cronico di Hydargos al Centro Alcolisti Anonimi che si trova sul pianeta Zul e resterete con lui tutto il tempo necessario alla riabilitazione. Vostra moglie vi sarà di aiuto.”

Silenzio di tomba per molti secondi.
“Vedo che non ci sono obiezioni ed è tutto chiaro, quindi ora andrete a prelevarlo di peso, dato che si trova sicuramente in uno stato comatoso quasi irreversibile e farete il vostro dovere.
Sono settimane che lo sto spiando, ho visto quello che combina di nascosto e se non lo faccio disperdere nello spazio è solo perchè in un momento di riflessione ho voluto concedergli un'ultima possibilità. Appena arrivati sul posto, fatemi sapere. Arrivederci.”

I due coniugi non ebbero né il tempo e la voglia di articolare una sillaba; con la coda tra le gambe e quasi per inerzia, si recarono da Hydargos, il quale giaceva profondamente addormentato con la testa appoggiata sul tavolo e il pavimento della camera completamente disseminato di bottiglie vuote.
Aprirono subito la finestra, dato che l'aria era irrespirabile e rischiava di portare al coma anche loro.


E ADESSO, MUSICA!

I lettori sono pregati di sintonizzarsi mentalmente nelle parti in corsivo con la melodia dei Pooh “Tanta voglia di lei”, parodiata per l’occasione.

GANDAL: Mi dispiace di svegliarti
forse amico non sarò, ma d'un tratto so che devo portarti, in un posto dove so.

LADY GANDAL: e non dici una parola
sei ubriaco più che mai, in silenzio guarderai l’aurora, so che non perdonerai.

IN CORO: mi dispiace devi andare
il tuo posto è là
il mio sire si potrebbe svegliare
chi lo sentirà.
Strano luogo di una sera
io maledirò, la tua voglia conosciuta e sincera
ma nella mente c'e' tanta tanta voglia di lei
(indicando una bottiglia vuota).

LADY GANDAL: lui si muove e la sua mano
dolcemente cerca me
e nel sonno sta abbracciando
pian piano il bicchiere che non c’è.


CORO: mi dispiace devi andare
il tuo posto è là
i terrestri si potrebbero svegliare, chi li ammazzerà.


GANDAL: strano posto di una sera
io ringrazierò, la mia lady
conosciuta e sincera
e nella mente
c'è tanta tanta voglia di lei.


Chiudi gli occhi un solo istante
la tua porta è chiusa già
ho capito che cos'era importante
il tuo posto è solo là.



FINE
 
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113 replies since 20/4/2016, 12:44   1872 views
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