Non so come ringraziarti.
22 capitoli in un colpo: complimenti!!!
Il tema principale di quel racconto non è solo la metamorfosi di Kein. In effetti ero partita chiedendomi come un ragazzo fleediano potesse essersi ridotto a quel che era diventato senza essere stato condizionato mentalmente; e la risposta è stata questa.
Anni dopo ho compreso che al centro di tutto avevo posto la paternità: Zuril è padre di un figlio naturale e di uno acquisito, e mi interessavano le dinamiche che potevano crearsi tra tre individui così diversi. Non volevo una storia di maltrattamenti, per cui Kein doveva trovarsi bene nella sua nuova famiglia; paradossalmente, proprio questo l'ha traviato. Assurdo, lo so. Sono felice però che sia risultato possibile e non tirato per i capelli.
Il dolore... beh, adesso so che all'epoca stavo preparandomi alla dipartita di mio padre, avvenuta in effetti un paio di anni dopo aver scritto la FF. Nemmeno a me volevo ammetterlo, era troppo doloroso appunto; tutt'ora fatico a rileggere questo lavoro, cui sono però attaccatissima.
Zuril... non fraintendiamo, è radicalmente diverso da come era mio padre: riflette semmai come io penso che potesse essere padre un uomo come lui, chiuso, introverso ma allo stesso tempo capace di sentimenti fortissimi.
Papà l'ho immortalato invece nelle FF folli: nel "mio" Tez c'è moltissimo di lui. E di me, ovviamente, il DNA è sempre DNA.
Ancora grazie. Se ti capitasse di leggere quel che ho scritto poi, preparati: è un what if articolato in tre parti, un finale alternativo (quello "vero" proprio non mi piace) in cui succede davvero di tutto, anche il totalmente impensabile.