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L'ORRORE DAGLI ABISSI DEL COSMO, Stanno arrivando...

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Icarius
view post Posted on 23/6/2008, 13:06     +1   -1




Il pianeta Eleusis era un mondo meraviglioso…
Tre grandi continenti, le cui coste erano frastagliate da infinite piccole e paradisiache isolette, circondati da quattro immensi oceani, ospitavano una straordinaria e luminosa civiltà.
Dopo secoli di scontri e guerre, tra noi eleusiani era finalmente stata siglata la pace. Tutti i popoli del nostro pianeta si erano unificati in tre grandi stati, indipendenti tra loro, ma del tutto dediti alla prosperità ed all’armonia di Eleusis. Nacque così uno straordinario periodo di pace ed abbondanza.
Abbandonati per sempre sogni di ambizione, potere, dominio e sopraffazione gli uni sugli altri, noi eleusiani scoprimmo finalmente la via della prosperità e della fratellanza. La nostra civiltà fu finalmente degna di tale nome. La scienza ed il progresso furono utilizzati per il bene di tutti. La vita fu veramente degna, per tutti noi, di essere vissuta. Ma il grande merito fu senza dubbio dell’unione religiosa che il nostro popolo raggiunse. Solo in armonia ed in simbiosi con il divino, Eleusis ha potuto raggiungere un tale tenore di vita, sia materiale che spirituale. C’è un intimo legame tra il Creatore ed ogni Sua creatura. Tutti gli esseri dell’universo tendono al divino. Senza di Esso non c’è progresso. Questo il mio popolo scoprì e solo allora si aprirono le porte della conoscenza più alta ed assoluta. Così nelle nostre sterminate e favolose città, accanto ai grandi palazzi della scienza, simbolo della nostra tecnologia, furono innalzate imponenti cattedrali, che avvicinavano ognuno di noi al nostro mistico Creatore. Come quella costruita a Danae, la meravigliosa capitale di Dorious, il continente più grande di Eleusis. Qui infatti dominava la monumentale cattedrale alla Dama di Moon, materna dispensatrice di grazie e miracoli per tutto il mio popolo.
Queste straordinarie opere, frutto di un’archittettura che traeva dalla natura la sua più viva ed alta ispirazione, divennero in poco tempo il simbolo, davanti agli occhi di tutti, della grandezza di Eleusis.
La nostra straordinaria civiltà ebbe origine nella notte dei tempi, in epoche ormai dimenticate.
Agli albori della nostra storia infatti, esseri più progrediti, che i nostri antenati adorarono come dei, giunsero su Eleusis e portarono il seme della civiltà. Questi insegnarono quindi a noi tutti come incamminarci sulla via del progresso, per conquistare la libertà e la conoscenza.
Questi misteriosi visitatori, che noi credevamo dei, venivano da un pianeta lontano, straordinario ed incommensurabile, simbolo del loro sconfinato potere. Tale pianeta, la cui grandezza echeggia in miti e leggende di infiniti pianeti disseminati nel cosmo, è il centro di un impero di cui nessun essere dell’universo credo abbia mai veduto i confini. Un pianeta che provoca, in chi cerca anche solo di nominarlo, meraviglia e paura. Io che tutto ho perduto, che ho visto morire in maniera indicibile ed impensabile le persone a me più care, non temendo più nulla, oso scrivere il nome di questo terribile e nello stesso tempo fantastico pianeta: Nerdion.
I suoi abitanti sono gli artefici di una civiltà millenaria e progredita come nessun altra.
I Nerdoniani, questo è il loro nome, giunti agli albori della vita su Eleusis, nell’insegnarci parte del loro immenso sapere, non chiesero nulla in cambio. Né potere o dominio su di noi. Né le risorse conservate nel nostro pianeta. Nemmeno schiavi e tributi. Non imposero nessun controllo su Eleusis. Nessun controllo fisico, per meglio dire.
I Nerdoniani, come unico monito e ordine, ci imposero che mai sul nostro pianeta sarebbe dovuto nascere un culto o un credo religioso. Essi ammonirono i nostri antenati di fuggire da ogni credenza o superstizione e credere solo nelle infinite capacità site in noi stessi.
Questi straordinari esseri, come impazziti ed esaltati dai loro stessi risultati raggiunti in tutte le discipline ed in tutte le arti, rinnegavano l’essenza stessa della vita, il nettare vitale che muove ogni infinitesimale particella del creato: la religione.
Ma vietare ad un essere di alzare gli occhi al cielo ed invocare la propria divinità è peggio che torgliergli la libertà e la vita. A cosa serve essere liberi se si perde ogni legame con la realtà?
Perdere la fede religiosa vuol dire perdere la speranza per il futuro, per la verità e per la sola e reale libertà.
Padre e figlio, maestro e discepolo, re e suddito, sono legami forti e naturali, ma nessuno è tanto forte da essere equiparato al più alto ed eterno dei legami: quello tra creatura e Creatore!
Presto noi Eleusiani scoprimmo questa priorità, questo bisogno, ed il seme della religiosità e della fede fiorì nel nostro mondo. Così giungemmo a quell’età dell’oro che ho raccontato io stesso.
Ma un triste e funereo giorno, accompagnato e preceduto da segni apocalittici, come il terremoto che danneggiò la cattedrale della Dama di Moon, quelli che i nostri antenati avevano creduto dei, si tramutarono in demoni, scendendo su Eleusis e portando su di esso l’Inferno.
I moniti e le minacce che noi, stolti uomini del futuro, credevamo essere miti e credenze antiche, si avverarono. Davvero qualcuno dagli abissi incommensurabili del cosmo ci stava osservando e sapeva del nostro forte credo religioso. E i Nerdoniani non accettarono tutto questo. Quell’innaturale odio verso ogni forma di religiosità che nutrono i Nerdoniani si abbattè contro tutti noi eleusiani.
Un’immane e sterminata flotta di milioni di veicoli, tanto poderosa da oscurare la luce del giorno, arrivò nei nostri cieli. Orribili mostri, addormentati da millenni nei nostri mari e nel nostro sottosuolo, senza che nessuno di noi si fosse mai accorto di nulla, si risvegliarono facendo scempio del nostro mondo. Creature partorite dal peggiore degli incubi, per metà bestie e per metà macchine, dotate di armi mai viste sul nostro pianeta, mostrarono a noi Eleusiani per la prima volta di cosa fosse davvero capace il male nella sua essenza più pura.
L’invasione dei nerdoniani era iniziata e non si sarebbe fermata fino a quando la nostra razza non si fosse estinta. E così avvenne…
Le nostre città, onore e vanto della nostra civiltà, furono una dopo l’altra cancellate dalla faccia di Eleusis. Milioni di persone furono arse vive nelle immense fiamme che avvolsero il nostro mondo, o schiacciate dalle sue macerie. Gli invasori non ebbero né pietà né misericordia di tutto ciò che era stato eretto sul nostro pianeta. Ma soprattutto la loro furiosa e cieca vendetta si mostrò in tutto il suo orrore nel destino che toccò ai luoghi di culto di Eleusis. Con animalesca e barbara violenza, questi demoni venuti dal profondo dello spazio, distrussero le nostre cattedrali con una ferocia mai vista prima. Milioni di martiri, in nome della fede religiosa, furono torturati fino alla follia ed alla morte, i nostri sacerdoti e le nostre sacerdotesse furono stuprati dai soldati Nerdoniani, mentre le statue e le icone delle nostre divinità furono oltraggiate dal loro ateismo ed alla fine non restarono nemmeno più tracce della religiosità su Eleusis.
Cos’è un mondo senza la sua divinità? Nulla! E nulla infatti restò di Eleusis.
I fanatici e miscredenti Nerdoniani riuscirono nel loro folle e vendicativo piano. Oggi Eleusis è un pianeta deserto e contaminato da radiazioni eterne, frutto delle tremende armi dei Nerdoniani.
Io, Basileus, sono l’ultimo degli eleusiani. Esule dello spazio, su questa mia astronave, con la quale fuggii dal mio pianeta in rovina. Ma ormai è giunto il mio tempo e presto, sento, raggiungerò i miei fratelli. Questo scritto, le immagini ed i suoni del mio pianeta, con la registrazione della mia voce sono il mio ultimo dono alla vita ed a chiunque raccolga queste mie memorie. Fui scienziato e so che altre vite dimorano nell’universo. E questo è lo scopo di questo mio dono, affinchè altri sappiano l’orrore che domina nel cosmo e che possano prepararsi a difendersi da questo. Ho abbinato al mio scritto un codice basato sui numeri primi, essendo la matematica l’unica disciplina conosciuta a tutti gli esseri intelligenti dell’universo, affinchè si possa tradurre il mio racconto. Racchiuso in questa capsula lo lancerò nel cosmo, nella speranza che un giorno qualcuno lo ritrovi e sappia cosa è stato Eleusis e quale destino gli è toccato.
Il mio compito è concluso.
Non dimenticatevi di Eleusis.
Che la Dama di Moon protegga il mio sonno.
Addio…

“Una sonda, lanciata dalla corazzata spaziale “Divina Misericordia”, appartenente alla flotta stellare di Neapolis, ha raccolto una capsula vagante nello spazio contenente, con altri suoni registrati, questo scritto in una lingua aliena sconosciuta. Solo grazie al codice matematico conservato nella stessa capsula siamo riusciti a decifrare questo racconto.”

Dr Iasefol, capo dipartimente astrofisico della base spaziale Parusia.

Edited by Icarius - 25/5/2010, 15:04
 
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view post Posted on 23/6/2008, 22:06     +1   -1
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