Postiamo di seguito la prima parte del lavoro a quattro mani che Amon ed io abbiamo scritto su richiesta di Vanna, sperando di trasmettere in chi legge almeno una piccola porzione della passione che abbiamo messo nel stenderlo.
Abbiamo accolto la richiesta di Vanna con un pò di scetticismo: io non mi sentivo portata per raccontare di cose che in fondo non includessero se non marginalmente il personaggio che per ora è la mia unica fonte di ispirazione, ed Amon non ci vedeva le potenzialità di sviluppo di trama ed azione che tanto ama. Insomma, nessuno dei due se lo sentiva "tagliato" addosso, e credo che se ognuno di noi fosse stato solo, avrebbe abbandonato.
Amon ha preso il coraggio a due mani e col suo accento toscano mi da detto "non sia detto che io abbandoni una sfida", e così ci siamo messi a ragionare.
Ci siamo divertiti moltissimo.
Abbiamo cercato di fare una cosa migliore di quella che sarebbe uscita se ognuno di noi l'avesse affrontata da solo, sfruttando nel miglior modo possibile le enormi differenze di stile e di impostazione che ci contraddistinguono, cercando di farle diventare una risorsa invece che un ostacolo.
Il racconto non è ancora ultimato, ma lo sarà a breve.
E' abbastanza lungo e quindi lo posteremo in più pezzi.
Abbiamo cercato di rendere la storia di Fleed e di quanto gli ruotasse attorno attraverso una serie di immagini, di pennellate, di dialoghi, di flash che letti nel complesso ne raccontanto gli sviluppi.
Dedichiamo questo racconto a Vanna, che ci ha fatto il regalo di chiedercelo, ma anche a tutti i lettori della Fan Section.. perchè finchè ci sarà qualcuno che ha voglia di leggere, altri scriveranno, cercando di sperimentare cose nuove , con il solito entusiasmo e la voglia di condividere che è l'anima di questa splendida sezioneVegatronPrima parte: Il patto del CentauroFleed
Costellazione della Croce del Sud
Nebulosa del Centauro
Anno Fleediano 104Mancava poco ad Altair2: entro qualche minuto la navetta sarebbe atterrata accanto al Palazzo Reale del pianeta alleato, il Consiglio si sarebbe riunito nel pomeriggio, e forse entro sera tutto sarebbe finito.
Alcaesar , Re di Fleed, sapeva di essere uno dei maggiori candidati alla carica di Imperatore, ed ora man mano che si avvicinava all'atmosfera di Altair2, si sentiva sempre più sotto pressione.
Da anni la nebulosa viveva in un clima di pace e prosperità.
La rivalità tra i vari pianeti che nei secoli precedenti ne aveva incrinato la crescita e lo sviluppo era stata completamente annullata grazie al patto interstellare scritto un secolo prima dal suo bisnonno Sigurur di Fleed.
Il patto chiamato Primo Statuto del Centauro venne sottoscritto da tutti i sovrani della nebulosa e da allora nessuno lo aveva mai infranto.
Questo Statuto sanciva regole di collaborazione e convivenza tra le genti, oltre a definire organi governativi trasversali ai vari pianeti che avevano il compito di legiferare in tal senso.
Il Grande Consiglio Centrale, formato dai rappresentati di tutti i governi della nebulosa, aveva il compito di scegliere un Imperatore che per un periodo di cinque anni si impegnava a garantire la pace e l'uguaglianza tra i popoli, mantenendo l’equilibrio e la stabilità, e garantendo la collaborazione tra le genti della nebulosa, evitando pericolose prevaricazioni.
L’imperatore doveva fare in modo che tutti i popoli avessero le stesse possibilità di sviluppo, organizzando un mutuo scambio di risorse e conoscenze, e aveva quindi la funzione di organo governativo interplanetario, ma non poteva interferire nelle questioni interne di ogni singolo pianeta, che era libero di amministrarsi in totale autonomia.
La Galassia del Centauro era vastissima, e ci volevano mesi di viaggio per spostarsi da un capo all’altro.
La Costellazione della Croce del Sud, posta al centro della Galassia, era la culla delle due civiltà più avanzate dell’intera nebulosa: Fleed ed Altair 2, poste su orbite concentriche attorno ad Acrux, la stella bianca della Costellazione.
Al di fuori di essa, numerosi pianeti abitati avevano sviluppato in maniera indipendente le loro economie e le loro organizzazioni politiche.
I primi viaggi intergalattici, all’epoca di Sigurur, avevano dato enorme impulso alle comunicazioni ed ai collegamenti tra le genti, complicando inevitabilmente il tessuto delle relazioni.
Lo Statuto aveva permesso di sfruttare l’enorme potenzialità di questa situazione, eliminandone d’altro canto i rischi, e diventando un evento di tale importanza, che su Fleed l’anno di sottoscrizione dell’accordo divenne l’”Anno Fleediano Zero”, a partire dal quale si ricominciò in tutta la nebulosa a misurare lo scorrere del tempo.
Il Re di Fleed era assorto nei suoi pensieri.
Sarebbe stato all'altezza di quel gravoso compito?
Un cicalio lo fece trasalire, un uomo in uniforme gli si avvicinò, annunciando con un inchino:
“ Siamo arrivati Sire. Tra due minuti entreremo nell'atmosfera”
Alcaesar ringraziò con un gesto della mano, si adagiò meglio sul sedile e si allacciò la cintura.
Strinse la mano di Lenia, che non gli staccava gli occhi di dosso dal momento della partenza.. chissà quanto gli aveva frugato nei pensieri.. e svegliò Duke con una carezza, si era addormentato con il capo sulle sue ginocchia.
"Ci siamo" pensò tra sé e sé.
Anno fleediano 105Osservava il mare in burrasca dalla vetrata del suo studio.
Il retro del Palazzo Reale si affacciava direttamente sull’Oceano Meridionale.
L’altra facciata dava sulla più grande e trafficata piazza della Capitale, che brulicava di vita.
Sorrise.
Il Palazzo sembrava la metafora del pianeta, che aveva raggiunto un equilibrio invidiabile tra progresso e rispetto dell’ambiente.
Fleed stava vivendo il decennio di maggior crescita di tutti i tempi, e la sua elezione ad Imperatore ne aveva aumentato il peso all’interno dell’intera Galassia.
Da tre generazioni ormai il Centauro non conosceva guerre, e il lungo periodo di pace aveva consentito a tutti i pianeti abitati di raggiungere un incredibile livello di sviluppo.
Il suo pianeta era stato baciato dalla fortuna: una felice combinazione tra raggio e forma dell’orbita, distanza dal sole, composizione del terreno, avevano reso quella terra incredibilmente fertile e vitale..
Le lunghe giornate di 30 ore, che permettevano un’enorme irradiazione, le due stagioni che si alternavano in maniera quasi impercettibile, lasciando un clima mite ed una temperatura costante per tutto l’anno..
Lo spirito vivace della sua gente aveva nei secoli oculatamente sfruttato tutte le potenzialità offerte da quella terra meravigliosa.
La sua era una responsabilità enorme.
A lui e alla sua discendenza il compito di far durare questo stato di grazia il più a lungo possibile.
(..)
Anno fleediano 105, un mese dopo:Sentì le sue braccia cingergli la vita.
“Come si sente, oggi, il mio sovrano?”
Lui si girò e le baciò le mani.
“Splendidamente, mia Regina..”
“Hai risolto il problema delle miniere di Vegatron?” Gli chiese accigliandosi.
Lenia era la sua migliore consigliera. Originaria del pianeta Helios, era dotata come tutti i membri della sua famiglia di poteri e.s.p. con cui aveva dovuto prendere le misure velocemente, e che erano un’incredibile risorsa per lui e per la sua gente.
A preoccuparlo erano le colonie disabitate ai limiti della nebulosa.
Il bellicoso sovrano di Vega le aveva occupate senza aspettare la delibera del Grande Consiglio Centrale.
Le colonie erano poco più che grossi asteroidi deserti, ma ricchissime di giacimenti di Vegatron, un prezioso minerale radioattivo, che poteva essere utilizzato in campo medico, energetico o bellico, anche se il suo sfruttamento era frenato dall’enorme pericolosità del minerale.
Gran parte della produzione di energia all’interno della nebulosa si basava sul suo impiego, ma l’estrazione proseguiva con lentezza a causa delle enormi precauzioni che andavano messe in campo per evitare pericolose e mortali contaminazioni.
Il suo utilizzo doveva sottostare a regole severissime, per evitare l’inquinamento dell’ambiente.
Da alcuni anni ormai Fleed ed Altair2 erano impegnate nel tentativo di realizzare una nuova forma di energia, a basso impatto ambientale e disponibile su larghissima scala, per eliminare completamente il ricorso a quella sostanza radioattiva.
Era già stato raggiunto un importantissimo risultato, che aveva avuto risonanza nell’intera Galassia: la sintesi in laboratorio di una lega metallica incredibilmente resistente, chiamata Gren. I primi esperimenti effettuati negli acceleratori di particelle di Fleed, dimostravano che in particolari condizioni e se opportunamente trattata attraverso la stimolazione fotonica questa lega diventava una potentissima fonte di energia.
Il Gren poteva essere sintetizzato in laboratorio, su larga scala e senza produzione di scorie. La ricerca in campo energetico era ormai vicina ad una svolta.
Vega si trovava ai confini meridionali del Centauro, ed era vissuto da sempre isolato dal resto della Galassia: un rigido e feroce regime militare lo poneva in aperto contrasto con le altre popolazioni. I civili vivevano nella più totale sottomissione ed erano privi di qualunque diritto: l’ignoranza e l’isolamento del suo popolo erano armi al servizio del suo potere. Gran parte delle risorse economiche del pianeta venivano destinate alla ricerca in campo bellico e all’addestramento dell’esercito.
Lo Statuto disciplinava anche la dotazione di armi all’interno della nebulosa, ed il sovrano di Vega si era sempre adeguato con riluttanza alle limitazioni imposte dal Consiglio, cercando ogni volta delle scappatoie nei cavilli regolatori.
Le sue mire espansionistiche ora preoccupavano Fleed e gli altri pianeti della Galassia: aveva occupato le miniere, inviandovi migliaia di civili per estrarre il minerale radioattivo.
Anche se Vega riusciva a mantenere il più totale segreto sulle sue attività, si sapeva per certo che i condannati al lavoro in miniera morivano come mosche dopo atroci sofferenze, e che i ricercatori militari avevano già realizzato le prime armi a base di raggi Vegatron.
Nessuno però era ancora riuscito a raccogliere delle prove che lo inchiodassero di fronte al Consiglio.
“Ora libera la testa, per un minuto soltanto”, mormorò Lenia appoggiando il capo sul suo petto.
Gli prese una mano e la appoggiò sul grembo.
“Davvero? E’ così? “ chiese Alcaesar con trepidazione.
Lei lo guardò negli occhi, ed annuì sorridendo.
Duke aveva già undici anni, e ormai stavano perdendo le speranze per un secondo erede..
Anno Fleediano 109"Come hanno potuto!” un forte pugno colpì la scrivania “Quegli stolti! Come si fa ad essere cosi stupidi!”
“Calmati Julius..”
“Calmarmi? Come posso calmarmi dopo quanto è successo? Ti rendi conto Alcaesar? Ti rendi conto che abbiamo appena lasciato il governo dell’intera nebulosa nelle mani di un pazzo guerrafondaio? Hai una vaga idea delle possibili conseguenze?”
Il Re di Fleed scosse la testa: condivideva pienamente le preoccupazioni del suo amico Julius Gaalar. Certe volte l’irascibile ed istintivo Re di Altair2 tendeva ad ingigantire le cose, ma forse ora aveva ragione..
Una cosa era chiara: l’ingerenza di Vega era cresciuta a dismisura in quegli anni.
E lui gli aveva offerto il fianco.
Era riuscito a manovrare l’intera nebulosa..
La notizia dell’invasione del pacifico pianeta Baar 7, raso al suolo nel giro di una notte da un misterioso e spietato invasore, aveva turbato gli animi di tutte le popolazioni, gettando i pianeti più vicini ai confini della nebulosa, e quindi più esposti, letteralmente nel panico..
Era vero: anni di pace e di benessere li avevano resi vulnerabili.
Si erano maledettamente rammolliti.
Vega aveva continuato a soffiare sul fuoco, giocando sulla debolezza difensiva della nebulosa, sul fatto che lui fosse l’unica possibile barriera protettiva.
Ogni altra questione era passata in second’ordine, compresa la sua occupazione delle miniere di Vegatron, che anzi veniva ora vista di buon occhio da una parte del Consiglio, che premeva perché Vega completasse il proprio apparato bellico.
L’astuto sovrano aveva esplicitamente chiesto di potersi avvicinare al centro del Centauro, per poter collaborare in maniera più efficace con la Costellazione della Croce del Sud.
Era stato costretto a consentirgli l’installazione della base sulla Luna di Fleed: tirarsi indietro sarebbe stato letto come un gesto ostile nei confronti del Consiglio.
Sarebbe stato in contrasto con i principi dello Statuto.
Voleva controllarli, a lui era chiaro.
Voleva la tecnologia e le conoscenze scientifiche della Costellazione.
Da quel momento la sua influenza era aumentata senza sosta.
Aveva lavorato subdolamente su alcuni membri del Consiglio, era riuscito a far sostenere la propria candidatura, affiancandola a quella di Julius, ed alla fine aveva vinto: Vega era il nuovo Imperatore della Galassia del Centauro..rabbrividiva ancora all’idea.
“ Julius” gli disse esercitando tutto il suo autocontrollo
“Scaldarti così tanto non serve a niente. Il Consiglio ha scelto in base alle attuali esigenze della nebulosa, ed oggi purtroppo..”
“ Menzogne!” lo interruppe bruscamente “ Sono solo menzogne, amico mio. Tu lo sai benissimo. Hai guidato perfettamente il Centauro in questi anni, sei stato il miglior reggente che la nebulosa abbia mai avuto. Hai organizzato spedizioni esplorative, non hai tralasciato nessun aspetto. Sai benissimo che non c’è nessuna minaccia..”
“ La distruzione di Baar 7…”
“ No Alcaesar. Non tu. Sappiamo perfettamente che è stato tutto un piano di Vega”
Il Re di Fleed scosse la testa, si spostò con un gesto il mantello dalla spalla e si girò con espressione greve verso l’amico.
“ Julius!” gli appoggiò le mani sulle spalle “ So che potresti aver ragione, ma queste sono solo congetture, amico mio, non abbiamo nessuna prova, e se questi sospetti giungessero alle orecchie di Vega gli daremmo il pretesto per attaccarci. Non possiamo tenergli testa, almeno non ancora.”
L’amico rimase a bocca aperta.” Cos’hai in mente? Cosa intendevi con -non ancora- ?”
Sul volto del Re di Fleed si aprì un grosso sorriso: ” Finalmente ci siamo riusciti!” esclamò.
Julius lo guardava con aria sorpresa continuando a non capire.
“ Una nuova fonte di energia, estremamente più potente,e soprattutto totalmente pulita. “ ammiccò il sovrano di Fleed.
“ Il Photoquantum, Alcaesar, ci siete riusciti. Non posso crederci!” Julius era esterrefatto: il Generatore a Photoquantum era diventato realtà. In tutti quegli anni, tutti i tentativi di sviluppare e gestire questa nuova fonte energetica, ottenuta dal Gren, erano risultati vani, proprio per l’enorme instabilità di questa energia.
“ Si Julius, ce l’abbiamo fatta. Il generatore è stato ultimato. E’ stabile.”
Il Re di Fleed era gonfio di orgoglio .
“ Fantastico: il generatore, unito alla lega Gren, ci apre la strada verso il nostro progetto, il nostro sogno di sempre!” I due amici si abbracciarono.
(..)
“Ancora una notte insonne?” chiese Alcaesar, stringendola in un abbraccio, sotto le coperte.
Lenia sospirò.
“Sono anni, ormai, che questa storia va avanti..” mormorò la Regina
“C’è qualcosa, come una sensazione dolorosa. La distinguo chiaramente.. e mi disturba.”
Le baciò i capelli.
“Sono sicura che i vostri sospetti siano fondati.. “ continuò Lenia “che l’attacco a Baar7 non sia opera di invasori esterni al Centauro, che sia venuto da dentro, da Vega..”
Lui la interruppe: ”Non c’è alcuna prova di questo, Lenia, ascolta, non può essere suggestione, la tua? L’insistenza di Julius..ormai non parla d’altro, ne è ossessionato..”
“Julius non centra nulla, non sono così debole, e mi offende, questa tua considerazione. Qualcuno sta cercando di mettersi in comunicazione con me, qualcuno che soffre, che vuole disperatamente dirmi qualche cosa.. “
Sentirono strattonare le coperte. Era Maria, anche lei da qualche tempo era vittima di incubi frequenti, e si rifugiava di tanto in tanto nel grande letto dei genitori.
Edited by isotta72 - 30/3/2010, 15:48