Milionari o plebei che maglia hai di che squadra sei? Con me nei quartieri la bandiera su come al derby day. Lassù sul display il punteggio pare non cambi mai Ma che fairplay qui non trattano, maltrattano. Casomai tieni gli occhi aperti che gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano, no! Gioco qui, in un team che non segna mai che non ha trofei. Perché qui il team solo con gli “sghei” vincerà i tornei. Non puoi (non puoi) sfondare (sfondare) barriere lunghe chilometri.Non puoi (non puoi) respirare (respirare) nei polmoni troppi fumogeni. Casomai (pigghialo Pino) tieni gli occhi aperti che gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano! No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano! Vado all’attacco di un passato mai remoto metto in moto un mare di mani e un maremoto, ma tu rimani in moto, su rimani in gioco mentre io con il mutuo mi gioco il terreno in pieno trasloco. Sulle spalle conto cifre insostenibili cosche e crimini boss temibili costi e lividi. Il pronostico ostico non mi gasa chi scende in piazza e gioca fuori casa niente calci d’angolo in un angolo ci dai tanti calci a noi recalcitranti sgretolati come calcinacci vacci piano porta anfibi non ciabatte ma a carte fatte sta punizione non ci abbatteNon appellarti alla difesa non attacca ma vendetta pressa viene dal fondo come una rimessa.
No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano! No! no! no! no! no! no! Gli arbitri ti picchiano! Gli arbitri ci picchiano!
em.. premesso che , si ci hanno copiato il Capa e mi domando se lo sappia, ma si può sapere altro del video che genere di produzione c'è dietro, mi incuriosisce molto.....
Ed e' anche un appassionato di cartoni.Dalle sue canzoni spesso vi sono citazioni ai titoli storici.
Soprattutto in questa canzone, l'influenza "jeeghiana" e' pregnante
testo:
Io vivo in bilico sul mio palcoscenico, panico panico questo è un caso clinico, corri ragazzo laggiù, vola tra lampi di blu, dimmelo tu se mi hanno fatto un rito voodoo, sono un trottolino du dù da da da, una sola nota che fa ratatata sul pentatatatagramma in equilibrio, mando baci da una bici senza manubrio, altro che sobrio barcollo in 1000 dubbi come Othello, come quando il Settebello fa splat, oh oh mi è semblato di vedele un coito, mi agito come una boa nella marea, eureka eureka ci vorrebbe un'idea, un traguardo da tagliare tipo Pietro Mennea, andare a Troia come Enea.
RIT. Dindalè dindalò dindalè dindalò, ancora in bilico sto. Meghini meghini nasalucolooo, meghini meghini nasalucolooo.
A metà tra campagna e città, tra ciò che mi succede e ciò che mi succederà la mia identità oscilla come un pendolo, non sono imprenditore ne fruttivendolo, come Mammolo romantico, come un medico razionale, tra orinale e Quirinale, male e bene insieme, faccio l'amore ma la mia donna non geme, un equilibrista con l'asta tra le mani, muovo passi sulla fune sopra il mio domani, con pensieri sacri e profani, in prima linea come Clooney, senza medaglia medaglia tipo Matley, la mia crew non si chiama Motley ma i terremoti li fa comunque, c'è chi mi dice 'fanculo chi dice danke, personalmente a me nessuno dice niente.
RIT. Dindalè dindalò dindalè dindalò, ancora in bilico sto. Meghini meghini nasalucolooo, meghini meghini nasalucolooo.
In bilico come uno stomaco devastato dal tasso etilico, come una goccia di aceto balsamico sull'orlo della bottiglia, altro che flava e famiglia, mi sa che qui siamo in piena guerriglia, troppo posato per la sinistra, troppo alternativo per la destra, non mi resta che rassegnarmi a stare in mezzo, come tra judo e karate, come tra Tigri ed Eufrate, alle cazzate allergico, lisergico al punto da confondere la realtà, lavoro sodo ma nessuno mi da la mancia, sono un peso che fa l'ago della bilancia, tutto ciò che ottengo lo ottengo a metà a ha, anche se ci metto tutta la volontà a ha a ha, dimmi se questa è vita: stare in mezzo come un espressione colorita.
RIT. Dindalè dindalò dindalè dindalò, ancora in bilico sto. Meghini meghini nasalucolooo, meghini meghini nasalucolooo.
A Malinconia, tutti nell’angolo tutti che piangono, toccano il fondo come l’Andrea Doria. Chi lavora non tiene dimora, tutti in mutande, non quelle di Borat. La gente è sola, beve poi soffoca come John Bohnam. La giunta è sorda più di Beethoven quando compone la “Nona”. e pensare che per Dante questo era il “Bel paese là dove ‘l si sona”, per pagare le spese bastava un diploma, non fare la star o l’icona né buttarsi in politica con i curricula presi da Staller Ilona. Nemmeno il caffè sa più di caffè, ma sa di caffè di Sindona
E poi se ne vanno tutti. Da qua se ne vanno tutti. Non te ne accorgi ma da qua se ne vanno tutti.
Goodbye Malinconia Come ti sei ridotta in questo stato? Goodbye Malinconia Dimmi chi ti ha ridotta in questo stato. Goodbye Malinconia Come ti sei ridotta in questo stato? Goodbye Malinconia Dimmi chi ti ha ridotta in questo stato d’animo.
Cervelli in fuga, capitali in fuga, migranti in fuga dal bagnasciuga. E’ Malinconia, terra di santi subito e sanguisuga. Il paese del sole in pratica oggi paese dei raggi UVA. Non è l’impressione, la situazione è più grave di un basso tuba. E chi vuole rimanere ma come fa, ha le mani legate come Andromeda, qua ogni rapporto si complica come quello di Washington con Teheran, si peggiora con l’età, ti viene il broncio da Gary Coleman. Metti nella valigia la collera e scappa da Malinconia.
Tanto se ne vanno tutti…
Tony: Goodbye Malinconia Maybe tomorrow i hope we find tomorrow. Goodbye Malinconia Hope did we get here, how did it get this far. Goodbye Malinconia We had it all, fools we let it slip away.
Every step was out of place and in this world we fell from grace, looking back we lost our way, an innocent time we all betrayed and in time can we all learn, not to crawl away and burn. Stand up and don’t fall down. Be a king for a day, in man we all pray.
e questo è un assaggio del nuovo album:
la track list del nuovo album di Caparezza “Il sogno eretico”:
01 Nessun dorma 02 Tutti dormano 03 Chi se ne frega della musica 04 Il dito medio di Galileo 05 Sono il tuo sogno eretico 06 Cose che non capisco 07 Goodbye Malinconia 08 La marchetta di popolino 09 La fine di Gaia 10 House credibility 11 Kevin Spacey 12 Legalize the premier 13 Messa in moto 14 Non siete stato voi 15 La ghigliottina 16 Ti sorrido mentre affogo
17 Lottavo, capitolo (solo con iTunes e iTunes pre - order) 18 Ti sorrido mentre affogo -VIDEO- (solo con iTunes pre-order)
mi sono risentita questa canzone per radio stamattina... a me ricorda tanto lo stile delle canzoni dei cartoni animati, nel senso che mi rimanda a quella musicalità tipica. Inoltre è davvero ironica!
Una volta ho sentito un'intervista a Caparezza su DJ TV, nella diretta da radio DJ con Linus, e lì ha chiaramente espresso la sua passione per i cartoni giapponesi e per le sigle. Ricordo che ha voluto spiegare, con dovizia di particolari, tutta la vicenda delle sigle di Jeeg, delle due versioni. Decisamente uno di quei temi noti solo ai veri appassionati, frequentatori di siti specializzati e forum come questo... chissà che dietro qualche nickname non ci sia proprio lui...
Una volta ho sentito un'intervista a Caparezza su DJ TV, nella diretta da radio DJ con Linus, e lì ha chiaramente espresso la sua passione per i cartoni giapponesi e per le sigle. Ricordo che ha voluto spiegare, con dovizia di particolari, tutta la vicenda delle sigle di Jeeg, delle due versioni. Decisamente uno di quei temi noti solo ai veri appassionati, frequentatori di siti specializzati e forum come questo... chissà che dietro qualche nickname non ci sia proprio lui...
guarda...sapessi quante volte me lo sono chiesto anche io ^^ soprattutto dopo che vidi la sua intervista in cui sullo sfondo si notavano addirittura piu' masters dei miei
una cosa che mi fece capire che fosse un vero intenditore fu nel video de FUORI DAL TUNNEL ,dove si nota che stringe fra le mani IO SONO IL GRANDE MAZINGER della FABBRI. un pezzomolto pregiato
Caro Danton, mon ami Danton, dimmi come si fa la revolution tra chi mi tira di qua chi di là come fossi un volano da badminton. Sai, oh, a furia di tirare, la giacchetta è diventata un saio! Non posso stare dietro a tutti i piani perché non chiami Rachmaninoff? Guarda! Un’altra delegazione sui tetti come il Telegattone ma dal re nessuna reazione, come guardare in tele un cartone, come se niente fosse, zone rosse, poi come se niente scosse. Chi fa sciopero della fame ci rimane, che ci rimane? Sommosse!
Danton, si mette male. Qui ti vogliono arrestare e magari t’accoppano dando la colpa alla tromba delle scale!
E sono cose come questa che fanno perdere la testa. Ti fanno perdere la testa per farti perdere. Non perdere la testa, non devi perdere la testa, non devi perdere la testa, non devi perdere, non devi perdere. Le situazioni come questa ti fanno perdere la testa. Ti fanno perdere la testa per farti perdere. Non perdere la testa, non devi perdere la testa, non devi perdere la testa, non devi perdere, non devi perdere.
Contestazioni negli atenei, cortei, No-qualcosa-Day ma il re si gratta gli zebedei più di Tom Hanks in Cast Away, L’opposizione ha il K-way, fa più acqua di un Canadair, all’opposizione io vorrei Joey Ramone: ‘Gabba Gabba Hey!’. Ma vedo leader narcolettici, si addormentano parlando nei TG. Col carisma di Ciccio di Nonna Papera non convinci gli scettici.. Ti incateni al cancello? Ma noo! Nessuno ti darà una mano! Senti me, fuggi che qui ti danno una mano di antiruggine!
Danton, ci danno addosso, chi informa verrà rimosso. Cara liberté mi sa che qui per te non c’è più posto!
E sono cose come questa…
Muoviamoci Danton, selliamo lo stallon, armiamoci di casse non di cluster bombs, festanti come bande di bandoneon saremo noi, Danton, Robin Hood e Little John, Lennon e Yoko Ono con il rock & roll, Sancho e Don Chisciotte, Titania ed Oberon. All’attacco del re che passa con la claque ammassa i tuoi garçons, Georges Jacques Danton!
veramente interessante questo testo. un incredibile gioco lessicale per muovere critica alla stasi della societa', il suo scarso di informazione e l'indifferenza di chi dovrebbe svegliare gli animi. molto molto accattivante.