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HARIS VON HAYESER's FICTION GALLERY

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Haris von Hayeser
view post Posted on 10/4/2010, 23:18 by: Haris von Hayeser     +1   -1

Filologo della Girella

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Abitacolo del Geara Doga

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Chiedo scusa per il ritardo, ma finalmente ecco una quantità di testo sufficiente a fare un paragrafo... stiamo arrivando pian piano all'azione (chi ha detto "troppo piano!"?), e le cose iniziano a muoversi... quindi, miei fedeli quattro gatti che leggete questo racconto, restate sintonizzati: a breve inizierò col buon vecchio binomio "Sangue e violenza"! >]

Ma ora, bando alle ciancie e andiamo avanti con la storia!

Enjoy! ^_^



_________________________________________________________________________________________


- Non le hanno detto una parola che fosse una, Gai. Nulla. Ti rendi conto? - Go strinse a pugno la mano che teneva sul vetro - Questo dice tutto quello che c'è da dire, non credi? - quasi ringhiò nel pronunciare quelle parole.

- Forse... - Gai era terribilmente a disagio, si vedeva, ma cercò comunque di trovare un motivo per quell'atteggiamento. Era una carognata troppo grossa, per non avere una ragione, e non poteva concepire che il Comandante arrivasse a questo - forse non le hanno ancora parlato perché non vogliono innervosirla ora... sai, con la situazione in cui ci troviamo, in perenne orange level... Credo che... -
- Non vogliono innervosirla, Gai?! - Go scattò come un cobra, nemmeno preoccupandosi di nascondere la pesante montata di rabbia che provava. Si voltò furibondo verso il povero Gai, colpevole solo di aver cercato di trovare un perché al silenzio di Jin e di trovarsi là, che lo guardò spiazzato e anche un po' spaventato per quella reazione. - In che modo credi che non sapere che fine ha fatto suo padre possa contribuire a farla sentire serena?, spiegamelo! - Batté la mano aperta sul vetro con sufficiente forza da farlo vibrare leggermente sotto il colpo, e piantò gli occhi in quelli del poveretto che gli stava a fianco, il quale appariva sempre più preoccupato: - Metti caso che il padre di Sho non ce l'avesse fatta, e che fosse morto... Quando cazzo avrebbero ritenuto opportuno dirglielo, quando avessimo fatto fuori l'intero Impero dei Dinosauri per la seconda volta, come zuccherino per il pony?! -

L'ultima parte della frase era stata pronunciata a voce parecchio alta, e il silenzio che seguì parve quasi assordante. Uno ansimava per la foga, palesemente fuori di sé, e l'altro non aveva idea di come fare per calmarlo, quando, qualche istante dopo, Gai udì la lieve eco di passi nervosi che si avvicinavano dal corridoio. Gai piazzò con decisa gentilezza le mani sulle spalle dell'altro: - Ora cerca di metterti tranquillo, per favore, Go – disse a voce bassa e posata, come faceva per calmare il grosso Terranova di sua madre quando iniziava ad abbaiare furiosamente alle ombre; - In fondo non sappiamo cosa sia successo, potrebbe anche essere fuori pericolo, a quest'ora... Quello che dobbiamo fare adesso, io e te, è di stare vicini a Sho per quello lei ci permetterà, senza forzarla, ed evitare l'argomento se non sarà lei a volerne parlare, d'accordo? - Chinò di lato la testa, guardando negli occhi il collega per assicurarsi che avesse compreso le sue parole. L'altro stava per rispondere con parole ancora più incendiarie, ma qualsiasi cosa stesse per dire gli morì in gola nel momento stesso in cui la porta della sala relax si aprì, e lei apparve. Impeccabile nel completo militare formato da giacca e gonna, ma col volto teso e pallido, la ragazza li guardò dalla soglia con espressione vagamente interrogativa, ma anche infastidita, inarcando appena il sopracciglio sinistro ben disegnato. Era chiaro che non era in vena di far loro la guardia, poco ma sicuro!

- Scusatemi, ho forse interrotto qualcosa? - chiese in tono neutro, senza cambiare di una virgola la propria espressione. Questo era uno degli aspetti di Sho che mandava più fuori di testa Go: il dannato modo in cui riusciva a farti sentire come un poppante litigioso che si trovava nel posto sbagliato solo usando quell'inflessione nella voce, qualunque fosse il frangente!
- No no, tranquilla, non hai interrotto nulla... - Gai le sorrise, voltandosi. Un sorriso naturale e spontaneo dei suoi, di quelli che comunicano “Va tutto benissimo come sempre”; - Come è andata la riunione? - chiese poi nel suo solito tono allegro – C'è qualche novità? -
- Sì, vi stavo cercando appunto per dirvi di andare a prepararvi e tenervi pronti. Abbiamo un test tra quindici minuti, e il Comandante è stato molto chiaro sul fatto che nessuno di noi vedrà del cibo finché la sincronizzazione e i tempi di reazione del Neo non saranno perfetti. A suo insindacabile giudizio. - Lanciò un'occhiata al corpulento collega nel pronunciare quelle parole, e Go sperò che fosse per non perdersi la faccia affranta di Gai al pensiero di rimandare il pranzo a ora da destinarsi (sarebbe stato un buon segno...), ma si rese conto con un attimo di ritardo che gli occhi blu della ragazza si erano spostati oltre il pilota della Neo Bear, ed erano fissi nei suoi. - Mi raccomando, siate puntuali. Ci vediamo tra un quarto d'ora all'hangar, a dopo. - concluse, voltandosi e uscendo dalla sala, quando...
- Sho!
Go si mosse, agile come un gatto, aggirando Gai e correndo dietro alla giovane che gli stava poco più avanti; arrivato a un paio di passi da lei, Sho si girò, e lui poté rendersi pienamente conto dello stato di tensione in cui quell'anima, altrimenti così sicura di sé, versava: la mascella strettamente serrata, le labbra strette e tirate, gli occhi che dardeggiavano lampi all'indirizzo di chiunque le si mettesse fra i piedi... ma adesso non l'avrebbe fregato così facilmente!
Dovette chinare un po' il capo per poterla guardare bene in viso (era un po' più alto di lei). Quando parlò fu particolarmente gentile, quasi dolce. Sperava di non apparire preoccupato come sapeva di essere: - Tu come ti senti? -



continua

 
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5 replies since 23/3/2010, 20:00   842 views
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