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HARIS VON HAYESER's FICTION GALLERY

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Haris von Hayeser
view post Posted on 9/5/2010, 17:57 by: Haris von Hayeser     +1   -1

Filologo della Girella

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Uff... messaggino telegrafico per i miei fans: l'azione mi sta lievitando tra le mani in maniera vergognosa, ma non temete miei prodi, le mazzate incombono ("Finalmente!", griderà qualcuno :D)!

Nel frattempo, buona lettura :)

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Una scintilla di rabbia le si accese in fondo allo sguardo.

“Un uppercut.” Quel pensiero le si materializzò nella mente, solo per averlo guardato.
Un unico gancio sotto il mento, ben assestato, e addio insistenze di Go.

Senza neppure accorgersene strinse il pugno, trovandosi sul punto di sferrarglielo con tutte le sue forze...

(… e in qualche modo lui doveva essersene accorto, perché la sua faccia, divenuta improvvisamente esterefatta e cauta, era eloquente a sufficienza...)

… ma all'ultimo momento la ragione ebbe il giusto sopravvento, e si trattenne. Non avrebbe dato a quel farlocco quel che si meritava, quello era vero, ma c'erano altri modi, per riportarlo all'ordine...

- Ottima mossa, la tua, Eagle. - disse lei, sarcastica, chiamandolo col medesimo nome con cui gli si rivolgeva durante le esercitazioni, e che sapeva mandarlo in bestia. - Peccato che per attuarla tu abbia sprecato due minuti. Ora te ne restano solo tredici. Vedi se t'è convenuto... -

Fece per andarsene, ma si fermò dopo pochi passi, voltandosi di nuovo verso Go. Con un mezzo sorriso tutt'altro che gentile gli rivolse un ultimo appunto: - E se fai tardi, sarai immolato a Shikishima. Quindi farai meglio a sbrigarti. Adieu. -

E con quelle parole si avviò verso la sua stanza, lasciandosi dietro un contrariato Go (che la guardò allontanarsi inarcando lentamente il sopracciglio destro, mentre il sinistro andava corrugandosi contemporaneamente, dando vita ad un'espressione che sembrava dire “Ok, mi ha fregato, ma quando ha iniziato a farlo, esattamente?”) e Gai, che, nascondendo il volto avvilito tra le mani, disse, con la voce smorzata dai palmi:

- È inutile, non ascolta... Non ascolta mai... -

***



A dispetto della freddezza dimostrata, il cuore di Sho era in tumulto: era in un tale stato di tensione che riusciva a percepire la corsa del proprio sangue nelle vene dei polsi.
Stava iniziando a dispiacerle di essersi comportata a quel modo con i due ragazzi, soprattutto con Go, il quale, seppur con la leggiadrìa di un elefante in una cristalleria, aveva cercato di interessarsi al suo stato d'animo... ma in quel momento non era in grado di far fronte a quell'azione di sfondamento a base di buone intenzioni, e la reazione purtroppo era stata quella.

Pregò che l'attacco non avvenisse quel giorno. Sapeva, dal punto di vista psicologico, di stare camminando su uno strato di ghiaccio molto sottile e di non essere in condizione di salire sulla Neo Jaguar, il cui sistema di guida (come quello delle altre due navette, d'altronde) si basava primariamente sulle onde cerebrali del pilota, e utilizzarla con sufficiente maestrìa da salvare la pelle...

Troppe cose, troppo in fretta. E non una che fosse buona.

Sentiva che i nervi stavano per cederle.

Già la situazione iniziale non era affatto tranquilla, ma la telefonata ricevuta dal Comandante durante la riunione le aveva fatto saltare il contatore Geiger! A cominciare dallo squillo.

Soltanto a pensarci lo stomaco le si torse come in quel momento, e la gola le si seccò di nuovo.

Aveva ancora nelle orecchie le parole pronunciate dal Tenente Yamazaki, poco prima che si interrompesse per quella chiamata...

“... e confrontando le vibrazioni registrate ultimamente nel sottosuolo con le rilevazioni delle scorse settimane non sono stati trovati riscontri. L'unico valore che si avvicina a quelli degli ultimi giorni è...”
“...quello rilevato due anni fa, poco prima dell'attacco su Manatthan.” concluse cupamente il Comandante, poggiando il naso sull'incrocio delle dita che aveva intrecciate davanti al viso. Quella di Hayato era un'affermazione, non una domanda.
La donna annuì, recuperando il foglio col grafico comparativo. “Esatto, il confronto possiamo vederlo qui.” disse, porgendoglielo: “Secondo questi dati, le possibilità che l'offensiva avvenga entro i prossimi tre giorni è del novantotto per cento, per cui...”.

E fu allora che il telefono squillò.

La voce profonda dell'uomo suonò bassa nel silenzio stupito che si creò nell'ufficio: “Scusatemi...”

“Prego”. Risposero il Tenente e Sho. La ragazza all'improvviso avvertì il nervosismo che le si era annidato nello stomaco da quella mattina iniziare a crescere a un tasso esponenziale. Era molto strano che il Comandante si facesse passare una chiamata durante una riunione, ancora di più se la riunione in questione era di quel tenore!..

Il cuore le batteva in gola in modo quasi doloroso e la bocca le si prosciugò completamente.

Si sentiva sull'orlo di un collasso.

Allungando la mano verso il ricevitore, Jin rispose: “Pronto?... Sì, ditemi pure, come va?.. A-ah...”. Una breve pausa, durante la quale Sho ebbe l'impressione che incrociasse il suo sguardo per un istante, dopodiché riprese a parlare: “Capisco... D'accordo, allora. Tenetemi informato... Certamente, grazie... A presto.”

Posando la cornetta al suo posto, Hayato fece un cenno a Yamazaki.

“Continui pure, Tenente.”

Lei riprese, ma a quel punto Sho riusciva ad afferrare solo parole smorzate, a causa della corsa accelerata del proprio sangue che copriva ogni altro suono e non le permetteva di udire più nulla chiaramente...


continua...



Edited by Haris von Hayeser - 10/5/2010, 08:49
 
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