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HARIS VON HAYESER's FICTION GALLERY

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Haris von Hayeser
view post Posted on 4/6/2010, 23:05 by: Haris von Hayeser     +1   -1

Filologo della Girella

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Abitacolo del Geara Doga

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E con questo si conclude il capitolo 1! Buona lettura, e scusate il ritardo biblico ^^""...

Haris

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Dopo qualche minuto, la voce del Comandante fece breccia in quella cortina, rendendola di nuovo presente.

“Sho?” lo sguardo che posò su di lei appariva preoccupato. “Sembri un po' pallida, ti senti bene?”

“... Sì, Signore,” si sforzò di sorridere in maniera rassicurante, ma il massimo che riuscì ad ottenere fu un mezzo sorriso imbarazzato; “solo un leggero abbassamento di pressione, tutto qui.” E il fatto che per quanto ne so potrebbero averti appena detto che mio padre è dato per spacciato, ma a parte questo tutto a meraviglia, grazie!
Si ricompose meglio che poté, sistemandosi nervosamente sulla sedia, mentre il Tenente Yamazaki le chiese gentilmente se avesse bisogno di qualcosa; lei negò altrettanto gentilmente, dicendole che si sentiva già molto meglio.
Hayato tirò fuori una sigaretta e l'accendino che teneva nel cassetto della scrivania, segno che generalmente decretava la fine della riunione, e disse a bruciapelo:

“Quindi te la sentiresti di chiamare i tuoi compagni per fare un paio di test sugli armamenti.”

Decisamente, l'arte manipolatrice di Jin aveva una giusta fama...

“Certamente, Comandante! A che ora dovremo iniziare?”

Ognuno dei muscoli del viso era opportunamente contratto o rilassato per dar vita alla sua migliore espressione di ferma sicurezza. Sarebbe crollato l'edificio, prima che lasciasse trapelare anche solo un decimo di quello che la stava comprimendo dentro come in una tagliola sdentata!!

“Fra un quarto d'ora vi voglio a bordo. Abbiamo troppo poco tempo, per aspettare anche solo un paio d'ore”. Rimise a posto l'accendino, tirando una profonda boccata dalla sigaretta prima di continuare: “Se ritieni di dover arrivare alle minacce hai carta bianca, i loro punti deboli li conosci; l'importante è che Go e Gai si trovino sulla Neo Eagle e sulla Neo Bear alle dieci e quaranta esatte. Quanto a te, so che sarai al tuo posto anche prima.”

La ragazza annuì, decisa... ma con un tale amarezza dentro che per poco non si sentì male.

L'ombra di un sorriso orgoglioso sembrò aleggiare sulle labbra di Hayato Jin.
Sapeva di potersi fidare, non avrebbe potuto desiderare pilota migliore di Sho Tachibana, per ereditare il suo ruolo nel nuovo Getter Team e la guida del Neo Getter 2.
A Sho, invece, quel sorriso seppe soltanto di scherno...


Era talmente presa dal ripercorrere quei momenti che per poco non superò la sua stanza senza neppure vederla. Si fermò di colpo, dandosi mentalmente della stupida per la sua distrazione, afferrò la maniglia, aprì la porta e finalmente si trovò sola con se stessa dall'inizio di quell'inferno di mattinata.
Si appoggiò con la schiena alla porta che si era chiusa silenziosamente dietro, tirando un sospiro il più profondo possibile. Avvertire il totale ricambio d'aria nei polmoni la fece in qualche modo sentire meglio, ma non era ancora abbastanza...

Sfilandosi la giacca, gettò un'occhiata all'orologio: le dieci e trentuno. Non aveva il tempo di farsi la doccia fredda che sperava, ma quei pochi minuti erano sufficienti per un altro rito rilassante: si diresse verso il piccolo servizio annesso alla camera con passo svelto e silenzioso, mentre con un gesto istintivo e naturale raccolse i lunghi capelli rosso Tiziano in una morbida coda di cavallo. Tappò il lavabo ed aprì al massimo l'acqua fredda, poi recuperò dalla piccola specchiera ad ante un vecchio cerchietto per capelli, che utilizzava solo ed esclusivamente quando doveva liberarsi della frangia e non aveva altra scelta.
Lo indossò, tirando appena indietro le folte ciocche che di solito le coprivano la fronte. Attese che l'acqua arrivasse al troppopieno, quindi chiuse il rubinetto e immerse il viso nel lavandino, lasciando che il freddo pungente che amava sin da bambina le risistemasse i muscoli contratti dalle espressioni standard che aveva mantenuto alla riunione, dalla rabbia verso Go e Hayato, dall'angoscia per suo padre...

L'abbraccio liquido e gelido ebbe effetto anche sui suoi nervi scossi, e nel riemergere dall'acqua Sho si sentì un po' più padrona di sé.

Si asciugò il volto, uscì dal piccolo bagno e andò verso l'armadio, slacciando la gonna nel tragitto. La sfilò non appena aprì le ante del guardaroba, e da dietro i pannelli di legno levò anche la camicia, che venne fatta planare sul letto con un lancio calcolato; più tardi sarebbe finita in lavanderia, ma per il momento avrebbe aspettato il suo turno sul lenzuolo blu scuro.

Quando le ante vennero richiuse, Sho aveva indosso la tuta bianca e rossa che le spettava come pilota della Neo Jaguar. Il casco lo avrebbe trovato, come al solito, vicino all'entrata dell'hangar.

Con un unico movimento si liberò di cerchietto ed elastico, liberando quella cascata di rame che le incorniciava il viso e che le ricadde sulla schiena con la leggerezza propria della coda di una volpe.

Diede un ultimo sguardo all'orologio, e vide che erano le dieci e trentasei. In orario come sempre.

In qualunque altra occasione, la cosa le avrebbe scucito un leggero sorriso di compiacimento.

Ma non quel giorno.

Un pensiero cupo le si affacciò alla mente, ma la ragazza lo ricacciò indietro da dove era venuto.

Afferrò la maniglia, aprì e fu fuori dalla stanza, richiudendo poi con decisione la porta dietro di sé.



continua...

 
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5 replies since 23/3/2010, 20:00   842 views
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