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| Alfredo RampiCITAZIONE Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. (Reindirizzamento da Alfredino Rampi) Vai a: Navigazione, cerca
« Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte. Ci siamo arresi, abbiamo continuato fino all'ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamente a cosa è servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovremmo ricordare, che cosa dovremo amare, che cosa dobbiamo odiare. È stata la registrazione di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi. »
(Giancarlo Santalmassi durante l'edizione straordinaria del Tg2 del 13 Giugno 1981)
Alfredino Rampi
Alfredo Rampi, detto Alfredino per la sua giovane età (Roma, 11 aprile 1975 – Vermicino, 13 giugno 1981), è stato il protagonista di un tragico fatto di cronaca dei primi anni ottanta: mercoledì 10 giugno 1981, alle 19, cadde in un pozzo artesiano largo 28 cm e profondo 80 metri in località Selvotta, una piccola frazione di campagna vicino Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord.
I soccorritori cercarono con grandi sforzi di salvarlo: si pensò che Alfredino fosse bloccato a 36 metri di profondità, ma la creazione di un tunnel parallelo non si rivelò risolutiva, in quanto il bambino sprofondò giù per altri 30 metri. Il dramma fu seguito tramite una diretta televisiva non stop lunga 18 ore a reti RAI unificate. L'Italia intera rimase in ansia a seguire l'evolversi della situazione: si stimò che più di 21 milioni di persone avessero seguito alla televisione la straziante vicenda.
Sul luogo si portò anche l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Un coraggioso volontario, Angelo Licheri, (di professione tipografo) si fece calare nel pozzo, perché piccolo di statura e molto magro. Riuscì ad avvicinarsi al bambino, tentò di allacciargli l'imbragatura per tirarlo fuori dal pozzo, ma per ben tre volte l'imbragatura si aprì; tentò quindi di prenderlo per le braccia, ma purtroppo il bambino scivolò ancora più in profondità. In tutto, Licheri rimase a testa in giù 45 minuti.
Man mano che passavano le ore la voce del bambino, raggiunto da un microfono, giungeva sempre più flebile. Il bambino, probabilmente ferito dalle cadute, morì verso le ore 6:30 del 13 giugno dopo che un altro volontario, Donato Caruso, provò come Licheri ad imbragare il bambino e fu in quel momento che quest'ultimo si accorse che Alfredino era ormai spirato. Il corpo fu recuperato l'11 luglio, ben 28 giorni dopo la sua morte.
In seguito la madre, Franca Rampi, fondò il "Centro Rampi" che si occupa di Protezione Civile e minori. Apro questa discussione in memoria del piccolo Alfredino , che in quei trementi e tristi momenti augurava a se stesso che da un momento all altro sarebbero arrivati Goldrake, Jeeg e Mazinga a salvarlo. cito da una fonte Blog : CITAZIONE Concludo con un piccolo ricordo. Ricordo che in televisione una volta vidi un pompiere e un giornalista che lo intervistava. Il pompiere era appena stato ripescato da un pozzo artesiano largo 30 cm e profondo una sessantina di metri dove si era introdotto per salvare Alfredino Rampi, un ragazzino di sei anni che, ancor'oggi non si sa bene né come né perchè vi finì dentro: "Che cosa gli ha detto?" chiese il giornalista. E il pompiere: "...Di stare tranquillo che adesso arrivano MAZINGA Z e Jeeg ROBOT D'ACCIAIO. Lo salveranno loro."
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