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DAITARN 3 CONTRO LUPIN 3! E il passato di Banjo!

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joe 7
view post Posted on 2/4/2011, 15:08 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Riassunto: Lupin III, Goemon e Jigen sono andati a New York nel palazzo della Krask Corporation, sede segreta dei Meganoidi, gli acerrimi rivali di Banjo, il pilota del Daitarn 3, per andare su Marte e rubare l’oro ivi nascosto. Inoltre, Fujiko Mine, della banda di Lupin, fa finta di essere una giornalista ed intervista Banjo per avvicinarsi a lui e rubare anche l’oro che Banjo possiede.
In questo momento, Banjo sta raccontando alla falsa giornalista il suo passato: suo padre, un famoso scienziato di nome Haran Sozo, viene costretto da Kronin Krask a lavorare su Marte e a trasformare Krask stesso in Don Zauker, il nemico per eccellenza di Banjo. Inoltre, soggiogato da Krask, lo scienziato trasforma suo figlio Ded in meganoide e dovrà trasformare in meganoidi anche sua moglie Midori e suo figlio Banjo. Però riesce a costruire in segreto il robot Daitarn 3…


Nel palazzo dei Meganoidi su Marte, presso la Sala Comunicazioni, l’attesa era febbrile, mentre la curiosità coinvolgeva un po’ tutti: chi era questo Lupin III che voleva contattare addirittura Sua Altezza Koros in persona? Quest’ultima, intanto, stava in piedi a braccia incrociate davanti al grande schermo, per ora attraversato solo da righe e linee varie: bisognava aspettare che si riprendesse il contatto col misterioso Lupin.
“Avete trovato le informazioni su di lui, come vi avevo ordinato?” chiese lei all’improvviso.
“Ecco, altezza Koros” rispose la segretaria meganoide, porgendole alcuni fogli “E’ stato molto facile: sembra che questo Lupin III sia molto conosciuto tra gli umani. Le informazioni erano addirittura troppe, ho dovuto selezionarle.”
Il dossier conteneva fotografie e curriculum vari, che Koros sfogliò rapidamente, registrando tutto con la sua memoria meganoide:
“Lupin III: ladro internazionale, ricercato da tutte le polizie del mondo. Fedina penale troppo lunga da elencare dettagliatamente: famose sono le sue rapine nello stato di Cagliostro, a New York (rapina della Statua della Libertà) e a Parigi (rapina della Gioconda). Ha anche sventato potenti organizzazioni criminali come quella dei Freemasson o la Scorpion. Ha avuto anche a che fare con persone misteriose come Mamoo, personaggio ricercato dall’ONU e dagli Stati Uniti. Estremamente intelligente ed abile, agisce insieme con altre persone…”
Koros finì di leggere tutto in pochi attimi, assimilando ogni dato.
Un ladruncolo, insomma, insieme ad altri come lui. Magari un po’ più abile del solito, comunque un miserabile umano come tutti, pensò Koros. Niente da preoccuparsi per noi meganoidi. Ad ogni modo, voglio sentire cosa vuole da me questa nullità.
“Altezza Koros, abbiamo ripreso il contatto!”
“Bene. Aprite la linea”
Sullo schermo apparve il volto di un uomo dai capelli corti e neri, col volto un po’ allungato, simile a quello di una scimmia. Un sorriso un po’ idiota gli allargò la bocca, mentre diceva:
“Finalmente mi ricevete! Temevo che non mi avreste più richiamato! Ciao, ciao!” disse, agitando la mano “Mi vedete? Quante dita sono queste?”
“Basta con queste buffonate” tagliò corto Koros, seccata “Sei tu Lupin III? Cosa vuoi da me? E cosa ci fai dentro una delle nostre astronavi?”
“Eeh, quante domande, tesoro! Ma mi fa piacere che una bella ragazza mi chieda tante cose…ti rispondo subito. Sì, io sono Lupin III, e sono qui per chiedervi di diventare un meganoide come voi. Mi hanno detto che la paga è buona e il vitto è ottimo!”
“E tu pensi che noi accetteremmo come meganoide il primo imbecille che ce lo chiede? Perché dovremmo accettarti tra le nostre file? Che qualità hai?”
“Bè, intanto sono un tipo molto sexy” rispose, facendo l’occhiolino “Inoltre, sono capace di …prendere delle cose che voi non riuscireste mai ad avere”
“E cosa sarebbe quello che non siamo capaci di avere noi?” chiese Koros con un sospiro. Non riusciva a capire se quello lì era intelligente o un perfetto idiota.
“Bè, per esempio, la cura per guarire Don Zauker” disse con finta indifferenza Lupin.
Koros rimase senza parole.

Nello stesso tempo, sulla Terra, la finta giornalista Fujiko Mine capì di essere arrivata ad un punto di svolta importante nel racconto del passato di Banjo.
“Quindi suo padre, il dottor Sozo, le fece vedere per la prima volta il robot Daitarn 3, che stava costruendo su Marte in segreto, mentre i meganoidi di Don Zauker cominciavano a prendere il potere, tanto che suo fratello Ded era diventato un meganoide come loro?”
“Esattamente” rispose Banjo “vedere per la prima volta il Daitarn 3 fu un’esperienza scioccante: me la ricordo ancora. Quell’enorme montagna di metallo era ancora in fase di costruzione, ma in qualche modo capivo che aveva una forma antropomorfica, umana: era una specie di uomo di metallo, costruito su scala gigantesca. In quel momento, stavano costruendo il volto a parte: l’avevo visto, e mi sembrava che avesse un aspetto silenzioso e anonimo. Poi mi accorsi che poteva cambiare le espressioni: sembrava vivo! Mi aveva quasi spaventato”
“Perché il dottor Sozo aveva chiamato così il robot: ‘Daitarn 3’?”
Daitarn, o meglio Daitan, significa coraggioso, impavido in giapponese. E’ una specie di augurio: ‘combatti con coraggio’. Il tre invece indica le tre possibili conformazioni del robot: quella a forma umana, la più conosciuta; quella a forma aerea, il Daifighter, e quella a forma di carro armato, il Daitank.”
“Suo padre le aveva raccomandato il segreto. Ma come si poteva nascondere la costruzione di qualcosa di così tanto grande?”
“Infatti, non era possibile. Alla fine, insospettiti, Koros e Don Zauker chiamarono mio padre a rapporto.” I ricordi presero ancora il sopravvento su Banjo: si stavano avvicinando al momento più doloroso.

“Allora, dottor Sozo? Cosa sa dirmi a riguardo?” chiese Krask/Don Zauker, appoggiato in piedi sulla scrivania a braccia conserte. Leilah, la sua assistente, restava immobile accanto alla scrivania, osservando Sozo con sguardo accusatorio.
“Intende…intende il mio lavoro personale, eccelso Don Zauker?”
“Intendo semplicemente quello che lei sta facendo senza la mia autorizzazione e a mia insaputa” disse Krask, infuriato “Leilah ha notato che suo figlio Banjo, oltre a non essere ancora un meganoide, è andato spesso nel suo laboratorio di analisi e ci è rimasto per delle ore. Cosa sta facendo, dottor Sozo?” chiese rudemente, afferrando lo scienziato per il bavero ed avvicinando a lui il suo volto, facendolo sollevare da terra con una mano. Quando era umano, Krask era già forte di suo, per via della sua mole: ma ora che era diventato meganoide, la sua forza aveva raggiunto livelli spaventosi. Sozo sudò freddo: tuttavia, aveva già pianificato la risposta da dare, che gli avrebbe dato un pò di tempo per continuare il suo progetto di fuga da Marte.
“Doveva essere una sorpresa, eccelso Don Zauker. Dovreste avere più fiducia in me: sto semplicemente costruendo un megaborg, che ho chiamato Daitarn 3.”
Krask lasciò la presa, sorpreso.
“Un…megaborg? Cos’è?”
“E’ un mio sviluppo dell’idea di meganoide: un modello gigante. Osservi “ disse Sozo, porgendogli dei fogli che aveva estratto dalla cartellina: erano i progetti del Daitarn 3, simili a quelli veri. Sozo infatti, prevedendo che prima o poi sarebbe stato scoperto, aveva fatto una copia dei progetti veri, nascondendo o modificando i punti più importanti, soprattutto lo spaventoso Attacco Solare, che stava installando sul gigantesco robot. Quella sarebbe diventata l’arma definitiva contro i Meganoidi.

“Allora i Meganoidi non conoscevano l’Attacco Solare?” chiese Fujiko, interrompendo il racconto.
“No. Quello fu il loro più grande errore.”
“Ma…l’Attacco Solare significa che Daitarn 3 prende l’energia dal sole?”
“No. Questo è quello che pensano in molti, ma è un’assurdità. Se così fosse, basterebbe combattere di notte o sotto le nuvole per essere sconfitti. Tant’è vero che i Meganoidi non ci hanno neanche pensato a soluzioni così ovvie. Cercarono anzi di replicare quest’energia senza grandi risultati: per esempio, ci provò il comandante Tander, che era anche uno scienziato, replicando l’Attacco Solare, senza però raggiungere il livello del Daitarn 3”
“Allora, l’Attacco Solare cos’è?”
“Semplicemente, l’Attacco Solare usa il principio dello sviluppo di energia del sole: la nostra stella, infatti, agisce come un’immensa bomba atomica, con dei processi di utilizzo dell’energia che riusciamo a comprendere solo in parte. Mio padre scoprì alcuni principi base di questo sviluppo dell’energia secondo le modalità del sole, creando così le basi per la creazione di un’”energia solare”, la stessa che io utilizzo nei prodotti della mia Solar Corporation. Ovviamente i principi di questa energia sono segreti, soprattutto quelli che riguardano l’energia solare del Daitarn. Intanto sto lavorando con diverse ditte e governi perché questa nuova energia sia convenientemente sfruttata. Ma sto divagando, mi scusi. Dov’eravamo rimasti?”
“Al momento in cui suo padre aveva mostrato i finti progetti”
“Ah, sì”

Nonostante le modifiche e gli occultamenti, Krask e Leilah osservarono con interesse i progetti del Daitarn 3.
“Davvero notevole, dottor Sozo: perché ha voluto tenere nascosta una cosa simile?” chiese Krask, perplesso.
“E’ ancora a livello sperimentale” si giustificò lo scienziato.
“Andrebbe bene per i meganoidi un’idea simile” suggerì Leilah, osservando il disegno tecnico di Daitarn 3.
“In che senso?” chiese Krask.
“Se i meganoidi, anzi, meglio, i comandanti meganoidi si potessero trasformare come questo megaborg, ciascuno con le sue capacità…l’esercito che stiamo costruendo diventerebbe ancora più potente!”
Krask rimase stupefatto davanti alla proposta di Leilah.
“Ma è un’idea eccezionale! Dottor Sozo, vada pure avanti con questo progetto del Daitarn 3: anzi, dovrà costruire anche un’astronave per il suo trasporto. I soldi e il materiale non mancano: la autorizzo quindi a farne altri quattro di questi esemplari di robot, insieme con le loro rispettive astronavi. Inoltre, costruirà anche una piattaforma energetica capace di trasformare al comando i comandanti meganoidi in megaborg come questo Daitarn 3. La chiameremo Macromachine. Hai avuto un’idea stupenda, Leilah!”
Sozo rimase senza fiato davanti all’incredibile e sproporzionato ordine: cominciò a capire l’enorme egemonia che divorava quell’uomo. E Leilah, questa donna misteriosa, che avallava ogni suo desiderio accentuandolo persino, era ancora più incomprensibile. Ma non poteva mostrare il minimo segno di ribellione: avrebbe rovinato tutto. Poté solo rispondere:
“Sarà fatto, eccelso Don Zauker”
Mentre si diresse verso l’uscita, Krask/Don Zauker lo fermò:
“Dottor Sozo, dimenticavo: si sbrighi a trasformare sua moglie e suo figlio Banjo in meganoidi, come le avevo ordinato. Solo dopo che avrà fatto queste…sperimentazioni potrà occuparsi di Leilah come dico io.”
La mano di Sozo si serrò per un attimo in un pugno rabbioso. La soluzione che gli avevano iniettato gli ostacolava la libera volontà, e riusciva a resistere ad essa, ma fino ad un certo punto. Non doveva assolutamente reagire: il piano di fuga doveva funzionare a tutti i costi. Ma il prezzo rischiava di diventare davvero salato. Se fossero riusciti a tornare sulla Terra, non l’avrebbero fatto con lo stesso corpo di prima.
“Sarà fatto, eccelso Don Zauker” disse in fretta Sozo, uscendo subito dalla sala di ricevimento.

I giorni seguenti furono febbrili: Banjo imparò a guidare il Daitarn in forma di astronave lungo i crateri di Marte, seguendo le istruzioni del padre e acquistando sempre più familiarità col robot. Warner, il tesoriere di Krask e primo comandante meganoide, guardava con sospetto quegli addestramenti. Ma Sozo riuscì a dissimulare i suoi veri piani con grande abilità: costruì le cinque astronavi e i cinque Daitarn 3, ma solo uno dei robot era veramente funzionale, mentre gli altri erano solo dei finti pupazzi di metallo (anche se uno di loro, per ingannare maggiormente, era perfettamente funzionante, ma solo come astronave). La simulazione fu così buona che ingannò anche il sospettoso Warner.
Alla fine, arrivò il momento più doloroso: la moglie di Sozo, Midori, fu trasformata in meganoide dal marito, col consenso di lei. Era l’unico modo per guadagnare tempo e ingannare Don Zauker. Tuttavia, Sozo riuscì a farle mantenere la propria volontà, cosa che non era riuscito a fare col figlio Ded: ma sperava un giorno di guarirlo.
Facendo poi addormentare suo figlio Banjo, Sozo fece l’operazione più delicata di tutta la sua vita: non lo trasformò in meganoide, ma ne rinforzò la struttura fisica, utilizzando quello che aveva scoperto nelle sue ricerche sui meganoidi. In questo modo, Banjo poteva ingannare Don Zauker perché aveva l’apparenza di meganoide, mentre non lo era affatto. Era diventato un “uomo rinforzato” nel fisico: anche se non aveva nulla di meccanico, tuttavia la sua nuova struttura fisica aveva delle somiglianze con quella meganoide. Ma questo Banjo lo scoprì molto tempo dopo, solo alla fine della guerra contro Don Zauker: fino ad allora, aveva creduto di essere completamente umano e disprezzava i meganoidi, senza essersi reso conto che invece aveva delle affinità con loro.
Alla fine, toccò a Leilah Shinozuka: Krask volle che diventasse la meganoide definitiva, la depositaria di tutta la conoscenza della tecnologia meganoide: in pratica, la banca dati vivente di Don Zauker. La chiamò Koros, in onore della Grecia antica, per la quale Krask aveva una grande venerazione (inoltre, ‘Koros’ aveva la stessa iniziale del suo vecchio nome, ‘Krask’: forse un omaggio nascosto).
Mentre il piano di fuga della famiglia Sozo stava per andare a compimento – sarebbero scappati tutti a bordo del vero Daitarn 3 – ad un certo punto le cose precipitarono. All’inizio, fu Warner a notare che l’oro dei meganoidi era diminuito di parecchio, all’improvviso. Quindi molto oro era stato trafugato. Inoltre, Leilah/Koros, con le sue nuove conoscenze scientifiche, si accorse degli inganni di Sozo e della vera potenza di Daitarn 3: ordinò subito l’arresto della famiglia Sozo. Lo scienziato fu catturato quasi subito; ma Midori, sua moglie, che era stata avvisata da lui, corse nella camera del figlio Banjo per avvertirlo. Fino a quel momento, Banjo non aveva ancora compreso il pericolo di Don Zauker e stava guardando tranquillamente un programma televisivo della Terra. Vedere sua madre sconvolta e affaticata piombare nella sua camera fu solo l’inizio dello shock per il ragazzo.
“Banjo, figlio mio, devi scappare subito via di qui col Daitarn 3! Koros e Don Zauker vogliono ucciderci!”
“Cosa? Ma cosa dici?”
Senza rispondere – il tempo era troppo poco – la madre diede a Banjo una pistola e lo prese per mano, portandolo fuori dalla camera:
“Vai in quella direzione. Minamoto, l’assistente di tuo padre, ti sta aspettando. Sull’astronave del Daitarn c’è oro in abbondanza: scappa subito e fai quello che ti dirà Minamoto!”
“No! Non me ne vado senza di voi!” gridò Banjo, sconvolto.
“Per noi è finita. L’importante è che ti salvi tu! Scappa!”
Dei rumori di passi stavano diventando sempre più forti. Midori diede una spinta al figlio, gridando: “Muoviti! Vai! Vai!”
Banjo, incerto, iniziò a scappare, osservando la madre che cercava di trattenere i soldati meganoidi sparando a casaccio con una pistola che aveva portato con sé. Stava cercando di far guadagnare tempo al figlio.
No…non posso lasciarla così! E mio padre…e Ded…devo salvarli!
Banjo fece per tornare indietro, quando una presa d’acciaio lo afferrò, sollevandolo da terra e sbattendolo contro un muro con violenza. Stordito, Banjo riconobbe incredulo l’identità dell’aggressore: era suo fratello maggiore Ded.
“Abbassa l’arma, Banjo, e arrenditi o ti ucciderò. Nel nome di Don Zauker, tu e i miei genitori siete in stato di arresto” disse lui con voce metallica e inumana. Era diventato un meganoide perfetto.
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Prossimamente (23 Aprile): Lupin su Marte; racconto del passato: Banjo contro Ded!

Secondo il programma, Sabato prossimo (9 Aprile) posterò il seguito della fanfic di Mineo; il sabato successivo (16 Aprile) posterò il seguito della fanfic dell'Ombra. Buona lettura! :nagai:

Se volete commentare, qui c'è il link: https://gonagai.forumfree.it/?t=50887256&st=15#lastpost

Se volete scaricare la puntata in formato word, qui sotto c'è l'allegato.





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