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BULLDOZER : Unexpected Fate NEW ALBUM 2009 e il cammino della band!&#

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view post Posted on 18/10/2010, 22:49     +1   -1
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....la scena METAL italiana e' vastissima. Ci sono gruppi che negli anni 80 hanno fatto la storia del metal e (purtroppo) venivano quasi piu' apprezzati all estero che in italia. Fortunatamente non andava sempre cosi' , difatti grazie a gruppi come NEGAZIONE e DEATH SS la scena metal italiana riusci' a eludere la sensazione di snob dei fans italici stessi....fra questi gruppi che riuscirono ad emergere dall anonimato ci sono i .....

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image
Rob Cabrini, A.C. Wild, A. Panigada



...circolando in rete si possono trovare tantissime informazioni su questa band, e con mia grande sorpresa noto che a distanza di 30 anni
ci sono ancora tantissimi fans (vecchi e nuovi) che apprezzano questo grandissimo gruppo milanese.
Molti retroscena e informazioni della loro bio sono spesso racchiusi fra i ricordi di alcuni methallian e mi sfuggono completamente , per questo faro' un po' di copia/incolla dei siti che ho reputato piu' interessanti .
cominciamo:


(da MetalArchives)
CITAZIONE
Genre
Speed Metal
Lyrical theme
Satan, Alcohol, Sex,Social
Origin
Italy (Milan, Lombardy) 1980 Scarlet Records
Current line-up
AC Wild (Alberto Contini) - Vocals, Bass, Keyboards (1984-1992, 2008-)
Andy Panigada - Guitars (1980-1992, 2008-)
Ghiulz Borroni - Guitars (2009-) (Profanatum, Faust (Ita))
Manu - Drums (2008-) (Death Mechanism, Sight)
Former/past member(s)
Bass:Dario Carria (R.I.P. 1988) (1980-1985) (Neurodeliri)
Drums: Erminio Galli (1980-1985) (Neurodeliri)
"Don" Andras (and Vocals) (1985-1987)
Rob "Klister" Cabrini (1987-1992) (Sniffer Dog)


Formed in 1980 by Carria and Panigada but due to army services disbanded in 1981 and reformed in 1983. In 1984 Panigada introduced AC Wild to Carria but due to some problems with their parents, Galli and Carria left the band shortly before the Roadrunner contract was signed. The bassist Don Andras joined afterwards but switched instruments to drums and AC Wild took up the bass. The real Bulldozer was born.
Founding member Dario Carria committed suicide in 1988.

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ESTRATTO DA WIKIPEDIA


I Bulldozer sono un gruppo thrash metal/speed metal italiano fondato nel 1980 a Milano, scioltosi nell'81, riformato nel 1984, riscioltosi nel 1990 e riformatosi ancora nel 2008. Sono considerati uno dei gruppi metal italiani originari più importanti insieme a Strana Officina, Vanadium, Sabotage, Necrodeath e Death SS.

Inizi
CITAZIONE
Nati nell'1980 inizialmente come gruppo di cover Iron Maiden, Judas Priest, Motorhead e Black Sabbath, a causa del servizio di leva militare obbligatoria si sciolsero nel 1981. Nel febbraio 1984 i Bulldozer si riformano e registrano un 45 giri con due pezzi, Fallen Angel dove sono molto forti le influenze Venom, Bathory e Slayer. Notati dalla casa discografica olandese Roadrunner nel novembre dello stesso anno firmano il contratto, divenendo il primo gruppo heavy metal italiano a firmare per un'etichetta straniera. Purtroppo l'importante risultato non si tradusse in una crescita di popolarità globale per una cattiva promozione dell'album da parte dell'etichetta (che lo pubblicò persino con una foto scartata dal book della band come copertina) e per il fatto che il frontman Alberto Contini era impossibilitato a lasciare il territorio italiano a causa del suo rifiuto di prestare servizio militare (il servizio civile non era ancora previsto come alternativa); questo portava all'impossibilità per la band di esibirsi nel circuito live internazionale.

Gli anni d'oro

Il bassista Dario Carria e il batterista Erminio Galli lasciano la band per formare successivamente i Neurodeliri. Così AC Wild passa al ruolo di bassista/cantante, mentre alla batteria arriva Don Andras. Poco dopo essere entrati a far parte della Roadrunner registrano l'album The Day of Wrath che esce nel 1985 con la prestigiosa produzione dell'inglese Algy Ward, già con i Damned e con i Tank poi l'album The Final Separation l'anno dopo riuscendo ad ottenere un buon successo; arrivando perfino a suonare in alcune date con i Venom. Ma il loro rapporto con la casa discografica olandese non fu idilliaco, come confermava il fatto di non inserire i testi nel disco, e di non dare la possibilità al gruppo di scegliere la copertina decidono di recidere il contratto. Passati alla Discomagic, fanno uscire il nuovo LP, IX col nuovo batterista Rob "Klister" Cabrini alla batteria al posto di Don Andreas, nel cd sono anche dedicate una canzone al Milan (Derby) e una a Ilona Staller (Ilona The Very Best). Nel 1988 Dario Carria, l' ex bassista si suicida, lasciando nello sgomento i numerosi fan italiani della band. Nello stesso anno i Bulldozer pubblicarono l'album Neurodeliri in sua memoria, album considerato uno dei più rappresentativi della band, e che fu giudicato positivamente dalla critica italiana. Nel 1990 registrano l'unico album live in Polonia a Katowice il 17 novembre 1989 davanti a migliaia di persone, Alive...in Poland che uscì nel 1990.
Gli ultimi anni

L'ultimo concerto del gruppo si tenne a Milano al Prego davanti a 200 persone, il 1 dicembre 1990, poi il batterista parte per gli Stati Uniti per cercare fortuna musicale. Il gruppo decide di sciogliersi poco dopo. Tornato Klister, il gruppo non si riforma ufficialmente ma decide di fare un esperimento molto controverso e registra nel l'EP Dance Got Sick che è fortemente criticato sia dai fan che dalla critica. Il terzo brano dell'EP ottiene un grande successo in Giappone.
Gli ex membri oggi

Tuttora l'ex batterista Rob "Klister" Cabrini canta negli Sniffer Dog, gruppo che ha cercato la fortuna gettandosi nel genere nu metal.L'ex chitarrista Andy Panigada ha suonato la chitarra nell'album Free Man di Steve Sylvester e ha collaborato in album dei Death SS, è inoltre ospite in un assolo sull'album Bonarda Bastarda di Ul Mik Longobardeath . AC Wild è editore, tra i vari generi trattati, inclusa la classica, pubblica in Giappone dischi dance ma NON è un produttore, ad esclusione dell'album di classica sperimentale VIVALDI, the Meeting con il batterista degli Slayer, Dave Lombardo.
Il ritorno
Fin dalla fine del 2007, nell'ambiente metal italiano si parlava di una possibile reunion del gruppo. L'occasione venne offerta dalla trasferta giapponese di Panigada che, recatosi a Tokyo per assistere alla finale di Coppa Intercontinentale che vedeva impegnato il Milan, ebbe occasione di incontrare Contini e discutere del progetto. Contini pochi mesi addietro era salito sul palco per eseguire alcuni pezzi dei Bulldozer insieme ai Labyrinth, in tournee in terra nipponica, avendo modo di apprezzare l'entusiasta reazione del pubblico. Rientrato in Italia Contini venne visto in compagnia di Panigada ad alcuni eventi metal in nord Italia (Aprile 2008 a Maleo, Maggio 2008 a Cusano Milanino), ove insieme confermarono ai fan la loro intenzione di "resuscitare" I Bulldozer. A fine anno è stato annunciato il titolo del nuovo album, "Unexpected Fate", uscito nel corso 2009. Alla batteria prenderà posto il giovane "Manu", già con i thrasher Death Mechanism; inoltre Billy Sheehan ha preso parte alla registrazione del disco, apparendo in alcune tracce .



da metalarchives


DISCOGRAFIA

CITAZIONE
Fallen Angel Demo, 1984

image
CITAZIONE
The Day of Wrath Full-length, 1985

image
CITAZIONE
The Final Separation Full-length, 1986

image
CITAZIONE
IX Full-length, 1987

image
CITAZIONE
Neurodeliri Full-length, 1988

image
CITAZIONE
Alive...in Poland Live album, 1990

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CITAZIONE
Dance Got Sick! EP, 1992

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CITAZIONE
The Years of Wrath 1983/1990 Boxed set, 1999

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CITAZIONE
Regenerated In The Grave Boxed set, 2006

image
CITAZIONE
Last Live Legend Live album, 2008

image
CITAZIONE
Unexpected Fate Full-length, 2009

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...girovagando in rete ho trovato diverse interviste e celebrazioni di questa grandissima band.
vi segnalo in un primo momento un paio di interviste che credo siano abbastanzainteressanti

LA PRIMA risale a questa estate ed e' a cura del sito METALITALIA
http://www.metalitalia.com/articles/37019/...era_fiamma.html

Mentre la SECONDA e' a cura del sito TRUEMETAL.it ed e' alquanto vecchiotta!
http://truemetal.it/modules.php?name=News&...der=0&sid=19058


In questo thread vi ho proposto la recensione dell ultimo album della band e una breve review dei passati lavori.
buona lettura.

Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 24/10/2010, 22:05
 
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view post Posted on 19/10/2010, 06:57     +1   -1
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UNEXPECTED FATE - 2009

Tracklist:
1. Unexpected Fate
2. Aces Of Blasphemy
3. Salvation For Sale
4. Use Your Brain
5. Micro VIP
6. Bastards
7. Buried Alive By Trash
8. The Counter-Crusade
9. The Prediction
10. In The Name

Line-up:
AC Wild - Vocals, Bass, Keyboard
Andy Panigada - Guitar
Manu - Drums





....nel 2009 esce un nuovo album della band. una semi-reunion che li vede nuovamente insieme ,eccetto che per Rob Klister, per dimostrare a tutti chi sono i Bulldozer e che sono ancora i veri maestri della scena metal italiana! 37 minuti di speed metal old style che sgorga dalle casse in modo assordante e dirompente. Tutti i brani,eccetto uno,furono scritti verso la fine degli 80 durante l uragano "neurodeliri". il sound e i riff non fanno rimpiangere i fasti di un tempo e il disco riesce egregiamente

a ripercorrere la strada già solcata precedentemente dal gruppo senza far rimpiangere i vecchi album!
di seguito ho inserito la recensione dell album proposta dal sito truemetal.it .
in appendice trovate un intervista ad AC Wild che spiega l album brano per brano e da voce a questi signori di un genere che non morirà mai! un salto indietro di 20 anni che ogni "metallaro" è in dovere di fare! buona lettura!


LA MIA OPINIONE

non avete idea quante volte ho scritto e cancellato questa mia piccolissima recensione..........
perche'? perche' mi risulta veramente molto difficile "giudicare" questo album.

Ho ascoltato questo album come faccio di solito con molti altri.
Col cuore , prima , e col cervello , poi.

Con il cuore questo album rientra gia' dalle prime note nei miei album preferiti della band (subito dopo NEURODELIRI OVVIAMENTE!!!) .
Per me ascoltare UNexpected fate e' come fare un salto temporale di 20 anni !
Ascoltando questo album mi e' sembrato che fossimo ancora nel lontanissimo 1990 , cioe' quando lo stanard dello speed trash erano gruppi come TESTAMENT e OVERKILL (stiamo parlando di speed trash metal , occhio!) e questo album ne ripercorre perfettamente ed egregiamente
i binari solcati da quelle bands.
In questo album si sentono perfettamente le influenze di gruppi come SLAYER (veramente tanto!) e le note non fanno disdegnare i precedenti dischi . Una manna dal cielo che spacca e squarcia come non mai.
I Bulldozer sono tornati e lo hanno fatto in grande stile!
.....certo...se mi limitassi a scrivere note positive e intessere lodi per questo album mentieri.
Oggi , ahime' , non siamo nel 1990 e di acqua ne e'passata sotto i ponti.
Si , i brani sono tutti molto potenti e ti entrano immediatamente in testa, ma ascoltando i brani , e soprattutto liriche e cori , ti accorgi subito che
questo e' un album fortemente anacronistico.
Voglio essere cattivo , molto cattivo , e in tal riguardo vorrei citare uno stralcio dell intervista di AC WILD dove dice di aver semplicemente rispolverato brani gia' scritto in passato per questo disco.
Ascoltando l'album questa "nota" si sente e si sente parecchio , e se volessi malignare penserei che e' uno "scudo" che lui ha voluto creare
per difendersi da eventuali critiche (negative).
Bello. Gran bell album , ma io non so piu' se oggi e' ancora tempo
per certa musicalita' dei brani.

In ogni modo A me l'album e' piaciuto , anche se con qualche se e qualche ma . Pero' , ahime' , resto dell opinione che albums come IX e NEURODELIRI restino comunque molto avanti , addirittura a quest'ultimo LP.

LONG LIVE BULLDOZER !!




di seguito la recensione offerta dal sito truemetal.it




CITAZIONE
Attesissimo. Unexpected Fate, il nuovo album dei Bulldozer dopo la reunion, esce ventun anni dopo Neurodeliri, il Loro ultimo full length in studio ufficiale. La line-up si compone dei due pilastri Alberto “AC Wild” Contini (Lead Vocals, Bass, Keyboard) e Andrea “Andy” Panigada (Guitar) con Manu dei Death Mechanism alla batteria, che sostituisce lo storico Roberto “Rob Klister” Cabrini.

Dopo un intro ispirato al maestoso e solenne Requiem di Mozart i Bulldozer danno fuoco alle polveri tramite la title track sgombrando fin da subito gli eventuali dubbi su di un Loro ammorbidimento: la batteria a mitragliatrice di Manu irrompe violenta ben supportata dalle urla malate di AC Wild, animalesco oggi come allora. Il pezzo è l’unico, all’interno del disco, a essere stato composto per intero in tempi recenti, il resto risale alla fine degli anni Ottanta. Intorno alla ripetizione ossessiva del titolo è stato costruito l’impianto portante del brano: Thrash anni Ottanta al 100% arricchito dall’assolo killer della special guest Jennifer Batten, poliedrica chitarrista statunitense che non abbisogna di presentazioni.

Aces Of Blasphemy è figlia degenere degli Slayer più classici, quelli che infiammarono il mondo del Metallo con Reign In Blood. I Bulldozer riescono comunque a scovare, all’interno delle terremotanti, massicce dosi di estremo, il ben riuscito inserto melodico che fa sì che la traccia possegga un proprio perché così come la successiva Salvation For Sale, ancora abbondantemente legata agli stilemi di Tom Araya e soci. Imprescindibile il lavoro alla solista della Batten, in tutti e due i casi.

Use Your Brain, impreziosito dall’apporto di Kiko Loureiro, che conferisce al suono quella magia tutta sudamericana, suona comunque fottutamente Bulldozer d’antan con cori marci botta e risposta come si conviene in questi casi. Monumentale il riff portante di Andy. Molto ben riuscita la successiva Micro VIP, un incrocio bastardo fra lo stile dei meneghini e alcune cose dei Suicidal Tendencies del passato. Canzone che fa del bridge a la Sodom il proprio fiore all’occhiello.

Bastards è un bagno di salute nelle vecchie composizioni di AC Wild e soci, leggermente attualizzata dai suoni micidiali della sei corde dell’onnipresente, o quasi, bionda Jennifer. Ospiti del calibro di Olaf Thørsen, Kiko Loureiro e Anders Rain fanno letteralmente decollare un episodio come Buried Alive By Trash, in linea con la tradizione ortodossa dei Nostri, anche in virtù delle mefitiche tastiere di sottofondo che di tanto in tanto spezzano l’ideale corda d’acciaio sempre in tensione.

Ancora velocità sostenute in The Counter-Crusade, ingentilita dal solo di basso del maestro Billy Sheehan e dal tocco soave di Kiko Loureiro che permette ad AC Wild alcuni dei passaggi epici che tanto fecero la fortuna di IX. Poi mazzate, di classe, fino alla fine, senza redenzione alcuna. Orgasmo nero nella strumentale The Prediction, dove l’ascia impietosa di Jennifer Batten disegna melodie astrali ben coadiuvate dai sinistri suoni provenienti dai tasti dell’organo suonato da Alberto.

Cala il sipario con In The Name, classicissima nell’incedere e realmente spumeggiante a livello di resa, laddove i colpi di maglio di Manu convivono con un bridge azzeccato, perverso e nello stesso tempo di grande presa, come solo i fuoriclasse sanno fare.

Unexpected Fate gode di un suono grezzo e naturale, per volere specifico della band, senza però per questo risultare fuori tempo massimo e avulso dal mercato attuale. La voce di AC Wild, da sempre il trademark del gruppo, si è fatta più profonda e meno metallica rispetto al passato. I testi - annegati in un ottimo packaging -, che tante note dolenti portarono ai Nostri soprattutto da oltrefrontiera negli Eighties, risultano molto intriganti e introspettivi, per certi versi profetici e val davvero la pena di soffermarsi a interpretarli post traduzione. La confezione digipak, oltre al classico booklet, contiene un miniposter double face, col la foto della band da un parte e la copertina dell’album sull’altro lato. All’interno dell’intervista esclusiva pubblicata qualche tempo fa è possibile leggere il commento traccia per traccia da parte di AC Wild.

Unexpected Fate si colloca, a livello di peso specifico, a metà fra il capolavoro IX e Neurodeliri, scoperchiando di botto e per certi versi inaspettatamente certe sonorità crude che si pensava ormai sepolte per sempre, in qualche vecchio, umido e sinistro cimitero italiano, laddove riposano i grandi.
Welcome back to Hell, Bulldozer!

Stefano “Steven Rich” Ricetti


ecco di seguito l'intervista fiume riguardo questo nuovo album e i suoi retroscena!

(clikka lo spoiler per leggere l'intervista)



SPOILER (click to view)
Mi sento realmente onorato di poter pubblicare l’INTERVISTA ESCLUSIVA ai Bulldozer, nelle persone di Alberto “AC Wild” Contini, Andrea “Andy” Panigada e Manu contenente IN ANTEPRIMA ASSOLUTA la presentazione del nuovo album, Unexpected Fate - in uscita il prossimo 11 giugno 2009 - e molto altro legato al presente, passato e futuro della band.
Buona Lettura.
Stefano “Steven Rich” Ricetti


Alberto, spiega la frase contenuta all’interno del flyer della Scarlet Records: “A vision from the past… IX (1988) – Stop the prediction!!!”


AC WILD - Chi ha occhi e testa per capire, capisca. Se si guarda con attenzione non c’è bisogno di spiegazioni. Come ben ti ricordi il testo di IX, (che è il luogo più profondo dell’Inferno, dove risiede Lucifero) parla di un piano per distruggere il nostro pianeta. La copertina riassume simbolicamente questo piano, che è stato parzialmente già attuato.

Dai un significato alle due immagini in bianco e nero incapsulate con il mirino (Statua della Libertà e Basilica di San Pietro), poi a quella con il mirino rosso (E’ un grattacielo? Se si è semplicemente agghiacciante…) ma soprattutto chi raffigura il personaggio oscurato dal colore bianco che scruta il mondo…



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AC WILD - Il piano di distruzione descritto in IX ha dato vita a una organizzazione “religiosa” che si è posta tre obiettivi da distruggere: la cultura occidentale basata sulla libertà e simboleggiata dalla statua, la religione cristiana, simboleggiata dalla basilica, e il potere economico occidentale, simboleggiato da ciò che è stato già distrutto nel frattempo, quattordici anni dopo la pubblicazione di IX. Si vede benissimo sulla copertina di che grattacielo si tratta: anche la nuvola di fuoco e fumo scuro ai piani intermedi non lascia dubbi. L’immagine riportata in piccolo con la figura umana raffigurata in bianco, è un’immagine che ho volutamente censurato nascondendo il personaggio - che non voglio nominare - e le scritte in arabo. E’ una immagine recente in occasione di un messaggio dato all’Europa. Di fianco c’è il mondo con un’esplosione al centro… a voi ogni commento e riflessione

Nel 1988 che tipo di presentimenti ma soprattutto che riferimenti avevi per comporre una copertina per certi versi inquietantemente profetica come quella di IX? In pratica la caduta del sistema America fatto di tutto business e niente sentimento accompagnato da un’economia in borsa gonfiata rispetto alla realtà vera...

AC WILD - L’ultima canzone di IX si chiama The Vision Never Fades. Come scritto nel testo questa visione mi è stata data, non l’ho cercata, ma solo recentemente ho capito certi contenuti. La crisi economica attuale è poca cosa rispetto a ciò che può accadere.

Si sono avverate tutte le tue profezie oppure ne manca ancora qualcuna?


AC WILD - Anche la copertina di Unexpected Fate contiene una visione, per me molto importante. Chi fosse interessato ad approfondire lo invito ad osservare con attenzione e ad usare il proprio cervello. Ognuno poi tragga le sue conclusioni. Non voglio imporre un modo di pensare. Invito semplicemente a riflettere con la propria intelligenza su alcuni temi. Anche su questo album sono proposti diversi temi.

Domanda sia per Andy Panigada che per AC Wild: Unexpected Fate non significa assolutamente ammorbidimento del Bulldozer sound e questo va a vostro merito. Spesso infatti i ritorni, come-back o reunion che dir si voglia di band famose negli anni Ottanta portano a una visione diversa e meno diretta del messaggio. A voi non è successo. C’è un motivo ben specifico? Come spiegate la cosa?

ANDY PANIGADA - Mah, il nostro sound e il nostro genere non sono cambiati rispetto al passato, è cambiata la tecnologia di registrazione e l'esperienza di produzioni musicali che tutti noi (Andrea Leonardi "The Producer"compreso, il 4° componente insostituibile del gruppo) abbiamo accumulato in questi ultimi 20 anni. Abbiamo curato in particolar modo la separazione delle frequenze di ogni singolo strumento, per cui in questo CD si sente tutto abbastanza bene quindi pur essendo alla fine un disco Thrash suona inevitabilmente meglio delle precedenti produzioni. E non e' una questione di merito/demerito, o di una cosa studiata a tavolino, noi siamo così, non siamo cambiati ne è cambiata la nostra visione delle cose in cui crediamo, siamo sempre andati per la nostra strada facendo quello che abbiamo voluto senza condizionamenti di nessun tipo.

Diciamo che ci siamo presi un "ventennio sabbatico" per vivere un po' la vita per poi poterne parlare con cognizione di causa, ciascuno di noi in relazione al proprio vissuto. E' inutile a 20 anni parlare di cose che non si conoscono, se non in maniera superficiale, e quasi sempre senza molta cognizione di causa, mentre con l'esperienza è molto più divertente verificare oggi che magari alcune cose per cui eravamo un po' considerati dei "visionari" sono poi "inaspettatamente" successe. E il fatto della nostra reunion in questi termini non fa che confermare coi fatti la diversità rispetto alle altre, questa è nata con dei valori "puri", non commerciali, ne di nessuna altra costrizione, anche se su vari forum, compresi quelli del nostro "amicone" tedesco del Thrash Assault, gente che non ci conosce personalmente crede poi che siamo "star" e altre minkiate che non ci appartengono minimamente, non guardano magari al fatto che invece sul sito My Space del Thrash Assault c'è ancora pubblicata la notizia fuorviante e ingannevole per i fans della nostra partecipazione al concerto di novembre tenuta lì apposta per vendere qualche biglietto in più a qualche sprovveduto. Che tristezza!!!

Costui si sta dimostrando solo un piazzista di band/concerti che si è incazzato con noi perchè abbiamo "osato" ribellarci e non accettare le condizioni imposteci e poi completamente da lui stravolte. Mah, forse siamo noi che siamo fuori posto/logica, ma se una cosa mi "becca" male, io non la faccio, costi quel che costi, sono pronto anche a rinunciare ad un concerto in Germania con chicchessia, a 750 merdosissimi euro di rimborso spese e anche a molto di più. Io posso anche suonare gratuitamente, come probabilmente faremo in futuro facendo devolvere il nostro compenso direttamente dagli organizzatori all'Unicef, non devo certo suonare per campare, lo faccio solo per puro divertimento, ma ca**o, almeno il rimborso delle spese di viaggio lo pretendo, così come il rispetto come persona, indipendentemente dal nome della band in cui si suona; e gli organizzatori sanno valutare bene i costi di trasporto soprattutto se si richiedono gruppi esteri, quindi devono essere in grado di poter provvedere almeno alle spese vive, se no che organizzino concerti con gruppi locali ed ognuno a casa propria.

Se poi riescono a trovare bands che si fanno anche 1000 km senza chiedere manco il rimborso, e che devono suonare in condizioni precarie, non si lamentino poi se la situazione non è migliorata in questi ultimi 20 anni, e qui mi fermo, non vorrei ripetermi come in occasione dell'intervista che suscitò polemiche ai tempi e a cui partecipai su Metal Shock dal titolo "Pagare Per Suonare". Secondo me dobbiamo rifarci a dei modelli di vita passati come i grandi compositori dell'800, che suonavano soprattutto per passione e che sono poi morti in povertà, ma ancora oggi ricordati e venerati. Bisogna separare il lavoro dall'arte, o al limite, se proprio uno facendo quello che gli piace riesce anche a campare, ben venga, ma assolutamente non il contrario, se no si rischia di percorrere la stessa strada che portò alla fine della forza propulsiva del Thrash anni ’80.

AC WILD - Abbiamo deciso di suonare come piace a noi e di proporre in modo semplice e immediato le nostre idee, indipendentemente dalle possibili reazioni. Potremmo essere criticati perché abbiamo proposto un suono antiquate: chi se ne frega! A noi piace questo suono estremo degli anni ‘80. E’ il nostro suono, grezzo e naturale.

Negli anni Ottanta, se non vado errato, Tom Araya degli Slayer asserì di essere stato influenzato dal vostro sound o quantomeno di seguire con molta attenzione i passi della carriera dei Bulldozer. Vai avanti tu, Alberto.

AC WILD - Mi ricordo che gli era piaciuto IX. Poi negli anni successivi non abbiamo più parlato di musica se non sporadicamente. Solo con Lombardo ne ho parlato molto, soprattutto di classica, la nostra passione comune. Comunque sono sempre in contatto con Loro. Gli Slayer comunque sono dei “capiscuola” ; so che sono stati influenzati all’inizio dai primissimi Venom. Poi hanno creato la loro strada e secondo me hanno dato il massimo nella seconda metà degli anni 80. Dal vivo sono unici, anche adesso.

Valutazioni strettamente personali dopo aver sentito per bene il vostro nuovo album Unexpected Fate: impianto dei pezzi MOLTO ma MOLTO a la Slayer, innovazione ridotta al minimo, disco Bulldozer al 100% - le influenze degli Slayer sono sempre state presenti nella vostra discografia - con coerenza di fondo sempre presente. Pezzi meglio riusciti: Use Your Brain, Micro Vip, Bastards, Counter Crusade e In The Name. Cosa pensate delle mie affermazioni?

ANDY PANIGADA - Si, c'è qualcosa anche di Slayer dentro, ma non solo, direi che c'è il meglio delle influenze di ogni gruppo che valeva la pena di citare. Diciamo che nel complesso è talmente influenzato da tanti gruppi che ne è venuto fuori un disco molto originale, con delle chicche che nessun gruppo finora ha pensato di fare. Mi riferisco alle partecipazione negli assoli della Batten, Loureiro, Sheehan, Thorsen, Rain. Questa è stata la mossa più originale di tutte, che ancora una volta ci contraddistingue. Per quanto riguarda i pezzi, a me ovviamente piacciono tutti, ognuno per una caratteristica particolare e poi chi lo ascolterà, è normale, avrà le proprie preferenze. Staremo a vedere!!!

AC WILD - D’accordissimo su BULLDOZER al 100%. Se per innovazione intendi “suono moderno virtuale artefatto” ti confermo che non c’è proprio. Invece ci sono nuove idee musicali proposte con il nostro gusto, certamente non moderno. Se per pezzi alla Slayer intendi l’atmosfera di Reign In Blood allora sì. Dal punto di vista compositivo solo alcuni tratti propongono melodie ispirate dal vecchio stile Slayer. Di fondo però il gusto melodico è quello tipico di Andy.

Andrea, spiega il processo di creazione dell’album Unexpected Fate (scrittura, arrangiamenti, strumenti utilizzati, tecniche di registrazione etc etc )

ANDY PANIGADA - Per quanto riguarda la struttura delle canzoni abbiamo fatto esattamente l'opposto degli altri album, in quanto non sono un insieme di blocchi rigidi di riffs che poi venivano cantati o sui quali veniva fatto l'assolo; ogni pezzo, dall'inizio fino alla fine, è costruito tenendo solo le parti che il pezzo stesso richiedeva, non copiando per forza il blocco precedente, ma seguendo esattamente le esigenze della canzone e del tema trattato, levando parti "pallose" ed inutili, tenendo solo il succo ed eliminando la buccia!!!

Per cui ci sono pezzi che durano 2 minuti, altri fino a 5 minuti, ma ognuno fabbricato "artigianalmente" e "su misura" per l'ascolto tutto di filato in modo che l'ascoltatore debba dire alla fine: "Ma come, è già finito???" Anche gli arrangiamenti, le linee di voce e i passaggi di batteria sono sempre diversi, e secondo lo stile di ogni singolo pezzo, che sono più o meno tutti rappresentati, un misto tra IX e NEURODELIRI. Abbiamo registrato direttamente su PRO TOOLS senza usare nastri analogici, e solo per la batteria c'erano 18 microfoni aperti!!! Volevamo suoni completamente veri. Le chitarre e il basso sono stati registrati mandando il suono dell’ampli e pre analogici direttamente nel banco senza l'uso dei diffusori microfonati, per rendere il suono più diretto e preciso. Io ho usato una chitarra ESP con pick up EMG, AC Wild il "solito" basso Rickenbacker, il Manu la sua Mapex al gran complete.

Gli assoli di Jennifer Batten, che era presente in studio, sono stati improvvisati direttamente senza che lei avesse mai sentito prima i pezzi, quasi tutti caratterizzati o dai suoi suoni particolari ed effettati o usando la tecnica in cui lei è la migliore del mondo, il tapping. A Kiko Loureiro, invece, che era in Brasile, sono stati spediti i file delle parti interessate, e ho spiegato via mail a grandi linee quali tipi di assolo volevo, pensando poi di dover farli rifare con delle modifiche, ma invece quando li ho sentiti di ritorno e dentro le canzoni intere, li abbiamo tenuti senza modificare una sola virgola, aveva capito perfettamente lo spirito dei pezzi ed ha solo usato la sua tecnica "mostruosa", ma sempre al servizio dei pezzi, entrandoci dentro direttamente in perfetta sintonia, alternando sempre una dose di gusto e tecnica, mai fine a se stessa.

Incredibile, non per niente ogni anno è sempre votato tra i migliori chitarristi del mondo!!! A proposito di "Best Performer", abbiamo anche avuto la fortuna di avere ospite in "The Counter-Crusade" il mitico Billy Sheehan, gran bassista che è inutile presentare: il nome è già una garanzia!!! La song non era certo stata creata sapendo che ci avrebbe suonato anche lui, ma era l'unica che si adattasse perfettamente ad un bass-solo fenomenale come quello che ha inciso, in circa 15 minuti e senza aver mai sentito prima il pezzo!!! Ora capisco la differenza tra veri fuoriclasse e gente come noi, che si diverte suonando e basta!!!

Oltre a questi 3 artisti di fama mondiale, abbiamo avuto ospiti sempre in 2 assoli di "Buried alive by thrash", i mitici Olaf Thorsen (Vision Divine) e Anders Rain (Labyrinth); anche con loro ci siamo scambiati istruzioni e files via mail, ed e' funzionato tutto alla perfezione, buona la prima!!! Sono stato molto contento di aver potuto suonare con dei personaggi di questo calibro, tra i migliori al mondo, un sogno fino a solo un anno fa. Ma con buone idee, convinzione, umiltà, e forte determinazione siamo riusciti ancora una volta "inaspettatamente" a tirar fuori un gran disco che mi soddisfa al 1000 x 1000, come mai prima, ed è questo che intendevo quando dicevo che ai nostri fans avremmo riservato "il meglio" in assoluto, come del resto abbiamo sempre fatto, in buona fede, anche in passato.

Quali saranno i brani tratti dal nuovo album che eseguirete di sicuro dal vivo?

AC WILD - Decideremo più avanti, tra qualche settimana. Questa estate comunque non suoneremo dal vivo.

Illustra nei particolari la copertina di Unexpected Fate e da chi e come è stata realizzata.

AC WILD - Il grafico è nuovo per noi, ma non per la scena metal. E’ Davide Nadalin che ha già realizzato molte copertine per la Scarlet. Ovviamente i contenuti sono stati tutti indicati da me. Lui ha capito bene cosa volevo comunicare e l’ha realizzata bene. E’ stata una esperienza nuova ma molto positiva.

Quali sono i pezzi risalenti agli anni Ottanta e quali invece quelli di recente stesura?

ANDY PANIGADA - Tutti i pezzi contengono delle parti originariamente scritte da me alla fine degli anni ’80. Solo Unexpected Fate è stata interamente realizzata nel 2008, ed è stato l'ultimo pezzo creato apposta pensando all'argomento del testo. Ho composto Unexpected Fate, sempre "su misura" e senza fronzoli. I finali di alcuni pezzi sono secchi, altri sono sfumati con gli assoli sfruttati il più possibile in quanto valeva la pena ascoltarli fino all'ultima nota…

Track By Track – descrizione del pezzo, del messaggio che contiene e degli special guest. Se vi sono aneddoti raccontali.

AC WILD - Innanzi tutto, tutte le idee musicali di base di tutti i brani (ad eccezione di The Prediction) sono di Andy. Io ho scritto i testi. Per quanto riguarda i contenuti darò qualche spunto, ma voglio lasciare all’ascoltatore la libertà di interpretarlo a suo modo, con il suo cervello.

1. Unexpected Fate: la copertina e il testo sono combinati. Il pezzo è collegabile con The Death of gods, ultimo brano di Final Separation. L’intro è ispirato al famoso Requiem di Mozart. L’ospite è Jennifer Batten che ha improvvisato l’assolo dopo aver sentito il brano una volta sola!!!

2. Aces Of Blasphemy: non dò alcun indizio o spunto. Volutamente Ognuno lo legga come meglio crede. L’ospite è sempre Jennifer Batten.

3. Salvation For Sale: non è dedicato ad una religione o setta in particolare, ma ad un fenomeno molto diffuso che ha molte vesti, esiste in molte culture differenti. L’ospite è Jennifer Batten.

4. Use Your Brain: è un invito alla riflessione molto esplicito. Ogni essere umano ha un proprio cervello, ma spesso per seguire una corrente non lo usa in modo autonomo. Naturalmente alcuni uomini potenti ne traggono un grande vantaggio. L’ospite è Kiko Loureiro.

5. Micro VIP: concettualmente è simile a Minkions, ma questa volta non sono delle bands a finire sotto i “riflettori”, ma un esercito di persone, una quantità impressionante. L’ospite è Jennifer Batten.

6. Bastards: è dedicata ai “potenti” di questo mondo. L’ospite è Jennifer Batten.

7. Buried Alive By Trash: è un testo molto semplice ed immediato. Prende spunto dalle strade piene di spazzatura di qualche tempo fa, e prosegue sui temi dell’inquinamento e del nucleare Gli ospiti sono Olaf Thørsen, Kiko Loureiro e Anders Rain.

8. The Counter-Crusade: il termine “counter-crusade” (contro-crociata) è stato inventato da me per descrivere un fenomeno storico, filosofico, culturale e religioso che ha poi generato, tra le sue varie forme, anche quel movimento che ha progettato il piano descritto in IX. Anche qui non voglio descrivere troppo dettagliatamente per lasciare maggior spazio alla libertà di interpretazione. Gli ospiti sono Billy Sheehan e Kiko Loureiro.

9. The Prediction: dopo aver letto attentamente i testi di "The Counter-Crusade" e "In the Name", e dopo aver visto attentamente la copertina di IX, Jennifer Batten ha deciso di creare questo breve brano strumentale e di chiamarlo "The Prediction". La parte di organo l’ho suonata io.

10. In The Name: è la descrizione della profezia di IX già avvenuta, con osservazioni finali. L’ospite è Jennifer Batten.


Secondo voi ci sono a livello di mercato e di interesse da parte dei fan i presupposti per un nuovo album dei Bulldozer?

ANDY PANIGADA - Da parte dei fans direi proprio di sì, visti i contatti sul mio My Space su quello del fan site; ed è proprio per il loro incitamento ed il loro supporto in questi anni bui ad una band che avrebbe dovuto rimanere sepolta per sempre "in the grave", che abbiamo trovato la forza e determinazione per ritornare. Grazie a tutti, ragazzi!!!

Il mercato... mah, dipende da chi lo fa, se lo facessero i fans, ti direi di si, ma a volte succede che il gradimento dei fans e le offerte del mercato non vadano assieme nella giusta direzione. Staremo a vedere comunque. Il nostro dovere come al solito è stato svolto al massimo delle nostre possibilità, nei secoli fedeli alla causa del Thrash e per questo sono tranquillo.

AC WILD - Il nostro approccio a questo progetto è puramente basato sulle idee e gusto personale. I fan ed il mercato reagiranno come meglio credono.

Chi fra voi ha fortemente voluto la reunion dei Bulldozer? Descrivi i primi passi del vostro ricongiungimento musicale.


ANDY PANIGADA - Mah, io onestamente non me lo ricordo proprio com'è andata di preciso, so solo che la voglia di suonare ancora assieme ha prevalso su ogni cosa, e ogni intoppo, di tempo, problemi tecnici, logistici sono svaniti nel nulla. E' proprio vero che quando si vuole fortemente e con determinazione qualcosa, e' molto più facile ottenerla!!!

Ci sono stati scazzi importanti fra voi due nella storia dei Bulldozer?

ANDY PANIGADA - Mah, qualche scazzo è inevitabile che avvenga in 7 anni di vita assieme, dentro e fuori dal gruppo, anche perché uscivamo assieme anche la sera ed eravamo amici, ma importanti non direi, diciamo che ognuno pensava di imporre la propria idea pensando fosse quella giusta e per il bene del gruppo, ma non essendo i Bulldozer una "one man band" ed avendo entrambi una forte personalità abbiamo dovuto alla fine raggiungere compromessi accettabili per entrambi, in maniera che nessuno si sentisse sminuito e fosse contento di dare il massimo apporto alla band. E per 7 anni è andata così.

AC WILD - C’è stato un momento di tensioni alla fine degli anni ‘80 quando Rob Klister voleva cambiare genere. Di fatto poi io ed Andy abbiamo gestito ogni cosa riguardante Bulldozer di comune accordo. Dal punto di vista artistico e storico Bulldozer ha le sue fondamenta sul binomio AndyPanigada-AC WILD. In questo ultimo CD c’è anche l’importante contributo artistico del Manu, del produttore A. Leonardi e degli ospiti.

Dopo l’infelicissima cover di The Final Separation vi è una svolta totale nella Vostra discografia a livello di immagini, a partire da quella di IX fino ad arrivare a Neurodeliri, molto complessa ed elaborata. C’è un collegamento a livello di significati fra quest’ultima – o quella di Neurodeliri - e quella di IX? Se si spiegane i contenuti.

AC WILD - Le copertine di Day of Wrath e Final Separation sono state fatte dalla Roadrunner che voleva darci l’immagine dei Venom clones. Con questa etichetta volevano vendere più dischi, e sicuramente Day of Wrath ha venduto bene. Una volta finita la storia con Roadrunner siamo stati liberi di fare ciò che volevamo. Di IX abbiamo già parlato: confermo che ci sono legami con Unexpected Fate, a livello di contenuti, e come ho già detto non voglio dare indizi o “chiavi interpretative”. La copertina di Neurodeliri è dedicata a Dario Carria e mostra il contrasto tra arte pura e istintiva da una parte ed il mondo della cultura, arte “affermata” e divulgata a livello “accademico” dall’altra. Il contesto artistico di questa copertina e quello dell’architettura (sia io che Marco Comerio, il designer, siamo architetti, anche se io svolgo un’altra professione).

Rimanendo a IX, come mai nella copertina interna una facciata è riempita completamente dalle vostre foto miste a immagini porno con tanto di riferimenti scritti alle varie pratiche erotiche?

AC WILD - Il collage è stato fatto da Rob Klister. Riflette un po’ la sua personalità, come descritta bene nel brano a lui dedicato. Allora il mondo della pornografia era molto diverso. Nel film "Cicciolina Number One" trovavi di tutto, era veramente estremo e ti sorprendeva. Oggi si tende a far tutto per schemi preordinati: una noia mortale.

So che desideri precisare alcune cose riguardo quanto scritto nel box di corollario alla vostra intervista apparsa sul numero 1 della rivista Classix Metal.


AC WILD - In quell’occasione sono stato definito come un appassionato produttore di Dance, Eurobeat e Techno, e frequentatore di discoteche. In realtà io sono solamente un editore musicale e produttore discografico dal 1990. Fino a ora ho fatto pubblicare (ma non li ho creati io) oltre 2.000 brani di svariati generi; ci sono sì Dance, Eurobeat e Techno, ma anche Classica, Pop Giapponese, Rock, Metal ed anche un album di Jazz. In Giappone la Eurobeat, la Techno e la Pop Giapponese hanno avuto un discreto successo, ed il mio nome di Editore e produttore esecutivo è stato conseguentemente associato a questi generi. L’avermi definito appassionato di questi generi o frequentatore di discoteche è pura fantasia: non sono mai salito su una pista da ballo e di certo me ne sto alla larga dalle discoteche. Mi potrete trovare alla Scala a sentire Barenboim, che reputo il più grande musicista vivente, ma mai in discoteca. Alcuni di voi ricorderanno che attorno al 1990 ho scritto una serie di articoli su Flash per una rubrica chiamata Music & Business dove ho illustrato le mie teorie su discografia ed editoria musicale. Ho voluto poi mettere in pratica queste teorie ed ho avuto un discreto successo in Giappone. Una cosa è il business e la professione di discografico, un'altra cosa è la passione per la musica e l’arte. Con i Bulldozer l’aspetto discografico è stato affidato alla Scarlet, proprio per non mischiare la mia passione con la mia professione.

Quali sono le affinità fra un gruppo come il vostro e i Death SS?


ANDY PANIGADA - Direi tutte, tranne musica e immagine!!!

AC WILD - la passione vera per ciò che si fa. Questa forse la più importante. Poi mi piace il fatto che loro sono amatissimi o detestati, senza vie di mezzo. Sono unici!!!

Credete in Dio?


ANDY PANIGADA - Dio come lo intende la Chiesa non direi, credo nel buonsenso delle persone, e se tutti potessimo vivere in maniera tranquilla e senza grossi problemi, non ci sarebbe l'esigenza nel rivolgersi a un Dio per richiederne favori. Questa figura è stata creata da dei furboni per far credere a coloro che hanno problemi che se pregheranno, le loro speranze di risolverli verranno ascoltate ed in un'altra vita troveranno anche loro il riscatto. Ed intanto in questa vita ti tengono "sotto" e te la fanno vivere "di me**a". Solo che oggi, tra tutti i vari problemi che si stanno ingigantendo a dismisura e ormai fuori anche dal loro controllo, gli umani stanno dando il peggio di loro stessi, e temo proprio che tra non molto i soliti potenti in accordo con la Chiesa si inventeranno una guerra che stermini le popolazioni più povere, deboli e inconsapevoli, in modo da poter occupare nuovi territori da sfruttare e tirare avanti magari per un altro secolo. E Dio allora starà ancora a guardare?

AC WILD - potrei scrivere un libro. La maggior parte della gente credente in occidente si immagina un Dio fatto a misura d’uomo, con sembianze umane. Nell’Islam tradizionale invece Dio è infinitamente trascendente e non ha sembianze umane. Nel Buddismo non esiste. In moltissimi casi la gente se lo “modella” secondo i propri interessi ed esigenze. In molti poi prevale la convinzione che sia stato l’uomo a creare Dio e non viceversa. Io personalmente credo nel Dio assolutamente Imprevedibile e Immanipolabile e sono convinto che nessuno, io compreso, possa avanzare pretese di alcun tipo. Nonostante mi sia capitato di avere avuto una visione del futuro molto precisa e dettagliata mi sento a maggior ragione ignorante e impotente in questa materia. Una volta mi ritenevo un esperto, ora, dopo aver approfondito e vissuto esperienze importanti sono giunto alla conclusione che è meglio non farsi troppe illusioni; forse è meglio ragionare con calma, senza pretese e presunzione…

Alberto, possiedi ancora il mantello nero con il bavero alto? Quello sulla cover di IX per capirci…


AC WILD – Sì, certo. Non è in buono stato, ha preso "un quarto di secolo" di polvere...

Non avete mai sentito l’esigenza di aggiungere una seconda chitarra la vostro gruppo?

ANDY PANIGADA - Si, questa è un'esigenza che dovrà essere risolta a breve con l'inserimento del secondo chitarrista, che deve essere sia ritmico che solista. Io ormai ho fatto il mio tempo come solista, e oggi ci sono dei ragazzi anche molto giovani che suonano veramente di brutto, parlo tecnicamente, anche se magari mancano un po' di feeling e di cuore. Penso che comunque dopo l'uscita del CD cominceremo a provarne qualcuno, ho già un paio di contatti, poi vi faremo sapere.

Che fine ha fatto Adriano “So Dark” Bosone, di fatto il Vostro mentore su Rockerilla? Qual è stata l’ultima volta che lo avete visto?


ANDY PANIGADA - Io l'ho visto un paio d'anni fa al supermercato, ma non ho avuto il coraggio di chiedergli se la donna con lui era la Tiziana Tempo, la sua compagna di allora (se si, era irriconoscibile)

AC WILD - Non l’ho più sentito. Non lo vedo da circa vent’anni.

Come mai non esiste un sito ufficiale della band?


AC WILD - Negli ultimi anni, quando non eravamo attivi, i Bulldozer erano presenti solo su fan sites. Io penso che sia giusto continuare così. Inoltre i siti ufficiali sono una sorta di “luogo dell’autocelebrazione” e per certi versi sono concettualmente tutti uguali. Distraggono dai contenuti veri della musica. Non a caso da quando c’è internet, la creatività musicale è crollata su tutti i fronti.

Cosa pensi della recentissima ristampa in Cd digipak limited edition di "Alive… In Poland" da parte della label polacca Metal Mind?


AC WILD - Non l’ho mai visto.

Spiega il perché del vostro diniego al festival tedesco di un paio di mesi fa.

AC WILD - E’stato scritto tanto, fin troppo. Non mi sono fidato del promoter. La sua reazione da ****** dimostra che è un promoter inaffidabile. Sono contento di non suonare in quel contesto. Per fortuna non tutti i promoter sono così. Nonostante tutto in Germania c’è diversa gente che crede ancora a quel tipo e ci classifica come “Poser” o presuntuosi. In molti ci hanno etichettato senza nemmeno aver ascoltato una nota del nuovo CD. Di sicuro ci siamo fatti dei nemici e ci saranno ripercussioni sulle vendite in Germania, ma come ho detto prima non ci interessa il consenso di chi è falso e bigotto anche se vestito da Thrasher.

Bulldozer-Unicef…

AC WILD - L’Unicef, così come molte altre associazioni, si occupa di bambini che spesso non hanno la possibilità di vivere per svariati motivi. Molti di questi sono vittime dell’ingordigia di alcuni potenti. E’ un tema trattato nel nostro ultimo CD. Da anni ho dato qualche piccolo contributo a questa organizzazione.

Qual è il messaggio che Vi sentite di lanciare alle nuove band emergenti italiane?


ANDY PANIGADA - Innanzitutto, di suonare molto, di fare selezione naturale di elementi che non hanno attitudine, che frenano gli altri, di "provarci" naturalmente mettendocela tutta e dando il proprio massimo, di richiedere almeno il giusto e meritato rimborso spese (ricordate il motto: chi non chiede un ca**o, non vale un ca**o) e comunque se dopo un po' non riuscite a combinare niente di nuovo rispetto agli altri gruppi che valga la pena di essere ricordato, cambiate o gruppo, o dedicatevi ad altro, non è detto che il futuro di tutti quelli che iniziano a suonare sia di camparci con la musica, non è un disonore lavorare in altri settori, anche se meno divertenti. Ed è giusto anche nei confronti degli altri gruppi che stanno per farcela, ma a causa della concorrenza sleale di altre band che magari per suonare al posto tuo magari vanno gratis o magari pagano anche, non riescono a dare una svolta al loro destino.

Purtroppo non c'è posto per tutti, e non è neanche detto che siano solo i migliori a farcela, a volte neanche la bravura o l'originalità paga, figuriamoci chi non ha nemmeno una di queste qualità. Anche noi ci abbiamo sbattuto il muso contro e comunque ogni lezione serve per crescere e fare esperienze, se non altro a evitare di ripetere gli stessi errori. Bisogna saper capire quando è ora di smettere, o anche l'ora di ricominciare, perché no?

Ultima cosa, ma molto importante: se gli organizzatori di concerti vi cercano perché valete, chiedetegli pure il giusto, e ve lo daranno. Ma se vi proponete voi perché se no loro non ve lo chiederebbero mai e non pretendete neanche 1 euro o peggio, siete disposti anche a pagare, ecco, con questo comportamento siete già condannati, e peggio ancora, condannerete anche gli altri gruppi a non pretendere neanche il minimo sindacale, mentre gli organizzatori anche se fanno 30 ingressi a 5 euro senza pagare nessuno, hanno fatto la loro giornata senza neanche sbattersi, e voi, invece, che ci avete guadagnato? E tutto questo, per cosa?

Comunque, ribadisco che per divertimento, tutti hanno il diritto di suonare e, appunto, di divertirsi.

AC WILD - Da diversi anni la situazione per i gruppi emergenti è molto difficile. Sulla rete quando visiti i siti ufficiali non riesci mai a capire il valore artistico reale di una band di quel tipo. Inoltre i metodi attuali di registrazione permettono a chiunque di essere tecnicamente perfetto. E quindi è molto facile diventare una delle migliaia di micro celebrità ma è difficilissimo fare il passo successivo. Anche dal vivo soprattutto in Italia ci sono molte possibilità di suonare ma spesso la qualità di impianti, fonici etc. rendono queste esibizioni poco significative. E’ molto difficile di questi tempi lasciare un segno forte, e anche quando lo si fa, si finisce spesso nel “mega-minestrone”. Io penso che per fare qualcosa di importante si debba avere un’idea molto forte ed originale associata alla determinazione di portarla avanti ad ogni costo.

Manu, conoscevi già i Bulldozer prima di suonarci insieme?

MANU - Certamente! In quanto metal fan tricolore ritengo necessario conoscere ed apprezzare le band che hanno scritto la storia di questa musica in Italia, a maggior ragione se parliamo dei Bulldozer, cioè la band italiana più significativa di sempre nel panorama internazionale, sopratutto per quelli come me che provengono dall' underground Thrash nazionale.

Come definiriesti due personaggi come AC Wild e Andy Panigada?

MANU - A mio avviso Andy è un grande compositore nonché un inguaribile festaiolo! E’ fantastico vedere come in lui si contrappongano l'estrema serietà e professionalità della sala prove e dello studio di registrazione con l' attitudine a far casino e sparare le più assurde stronzate in giro per i locali! Considero invece AC Wild come una persona attenta e composta in ogni situazione, sia in sala prove che nei bar e nella vita di tutti i giorni. Sono due entità che si completano a vicenda, accomunate da una smodata attenzione per i particolari, ed è solamente il loro lavoro sinergico a dar vita alle songs e all'immagine dei Bulldozer. Non credo sarebbe possibile ottenere gli stessi risultati se entrambi lavorassero per conto proprio.

Che sensazioni provi quando ti trovi fianco a fianco con due leggende come Loro?


MANU - Preferisco non pensarci, altrimenti vado fuori di testa! Faccio un respiro profondo e mi dico: "Okay, è solamente (solamente?!?) un tuo nuovo gruppo... siediti lì dietro le pelli e picchia come fai con le altre band..". Cerco di non farmi sopraffare dalle emozioni, altrimenti il rischio è quello di non riuscire a lavorare come richiedono le circostanze.

Hai mai incontrato di persona il tuo predecessore Rob “Klister” Cabrini?


MANU - No, non ho mai avuto l’occasione di incontrarlo di persona. Sicuramente avrò modo di conoscerlo più avanti e lo spero proprio, perché avrei un paio di domande da fargli.

Quali sono i dischi dei Bulldozer che ami di più?

MANU - IX e Neurodeliri, il primo per la violenza massiccia che spara fuori dalle casse, il secondo perché lo vedo come il lavoro più maturo dal punto di vista compositivo. Di IX mi piace parecchio il suono della batteria, con la doppia cassa molto potente e i piatti squillanti e presenti. Neurodeliri è stato il primo disco dei Bulldozer che ho ascoltato e ricordo che rimasi molto colpito dal fatto che quelle canzoni non avessero nulla da invidiare alle composizioni dei grandi nomi estremi nel panorama internazionale. Ascolto molto volentieri anche The Final Separation, la cui title-track è secondo me pura espressione di malvagità. Anche gli altri pezzi che sono sul live hanno un forte impatto, senza contare l’adrenalina a mille di "Ride Hard... Die Fast".

Piani futuri? Concerti pianificati?

AC WILD: Pochi concerti ma mirati, stando attenti a certi promoter. Per il 2009 abbiamo intenzione di fare due concerti a novembre a favore dell’Unicef. Uno presumibilmente a Milano e l’altro in Germania. Più avanti pianificheremo il 2010. Ogni cosa a suo tempo. Un saluto a tutti voi.

Andrea, qualcosa da aggiungere?

ANDY PANIGADA – Sì: Stay Minkions!!!

Stefano “Steven Rich” Ricetti



PLAYLIST YOUTUBE

la lista viene rilasciata a puro scopo divulgativo.
qualora siate interessatial cd vi esorto a cercarlo nei negozi!!!



Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 24/10/2010, 22:19
 
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view post Posted on 23/10/2010, 23:26     +1   -1
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REVIEW
"Ma chi sono i BULLDOZER ? " si chiederanno in molti.......


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....gli anni 80 sono stati per l'Heavy Metal un periodo molto (MA MOLTO!) prolifico per l'Heavy Metal ed in particolare per il TRASH METAL !
Slayer, Overkill , Celtic Frost , Venom , Nuclear Assault, Kreator , Sodom , Morbid Angel , Obituary , Pestilence , Destruction , Dark Angel , Anthrax , Napalm Death , Suicidal Tendencies , Testament........se solo volessi stilare una lista di tutti i gruppi che hanno DATO QUALCOSA a questo genere credo che NON FINIREI MAI!....
Credeteci o no , ma in questo IMMENSO MARE di bands che ogni mese riuscivano ad aggiungere qualcosa di innovativo e di superlativo a questa frangia del metal c'erano anche GRUPPI TOTALMENTE ITALIANI !!!!

Mentre in italia eravamo affascinati da musicisti come Mattia Bazar , Fiorella Mannoia , Battiato e i continui arrivi dall estero , in italia c'era
un movimento silente che cresceva e sempre piu' riusciva a catturare l'attenzione su di se .
Spesso Apprezzati piu' all estero che in italia , gruppi come DEATH SS (gia' dagli inizi degli anni 70...) , NEGAZIONE , STRANA OFFICINA si affacciavano sul mondo con albums che OGGI sono una vera APOTEOSI per coloro che ascoltano questo genere.
Fra questi gruppi vi furono i BULLDOZER , ai quali le bands
straniere che tanto si fregiano di essere grandi musicisti DEVONO molto , MA MOLTO , piu' di quanto si pensi!

Se pensate che io stia esagerando o che stia semplicemente intessendo le lodi di un gruppo che adoro , vi sbagliate e vi sbagliate anche parecchio.
Pensate che gli stessi SLAYER sono tutt'oggi in contatto con questa band , in quanto molte delle loro sonorita' sono state prese a piene mani
da questa band che in soli due albums ha bruciato tappe che pochi gruppi al mondo sono riusciti a raggiungere.

WE ARE FUCKING ITALIANS !

Nei due album che li hanno consacrati definitivamente nell' OLIMPO (ade...) delle bands ci sono alcune canzoni dai titoli molto singolari e che hanno una storia veramente particolare.
MINKIONS , WE ARE FUCKING ITALIANS e IMPOTENCE dfatti sono brani dedicati a "CERTI GIORNALISTI INGLESI"
che , a quanto pare , criticarono duramente la band negli 80.
In tutta sincerita' non ho mai capito bene come e' nata la questione , ma brani come WE ARE FUCKING ITALIANS la dice molto lunga.
Inoltre brani come THE EDRBY (dedicata al milan) e ILONA THE VERY BEST la dicono molto lunga su che tipo di approccio avevano questi ragazzacci nei confronti della musica.
Uno spaccato (musicale) su un periodo in italia che ha prodotto molto , un periodo in cui SI SUONAVA e SI SUONAVA VERAMENTE , spaccandosi il culo su corde e rullanti.
Altroche foto da copertina e drums machine.


HO FATTO un po' di man bassa di materiale dal sito TRUEMETAL.IT

e vorrei proporvi alcune recensioni dei reiussue degli albums di questa band , perche' anche se AC WILD sembra in certi momenti un po' troppo "presuntuoso" , reputo che si meritino veramente di essere celebrati anche oltre 20 anni dopo quegli stessi albums che ancora oggi
riescono a colpire al cuore.
Noterete un po' di nota polemica nelle mie parole , difatti trovo Wild un po' troppo immodesto in certi punti...........pero'..............posso assicurarvi che dopo aver ascoltato albums come IX e NEURODELIRI
converrete con me che la sua IMMODESTIA e' piu' che motivata!
Ovviamente ho aggiunto anche un mio commento agli albums!



materiale di riferimento

web (immagini varie delle copertine)
tremetal.it (recensioni dei reissue)
metalarchives (note sugli albums)


CITAZIONE
1984 - FALLEN ANGEL - demotape
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Released by the band as a tape and as a 7".
Bootlegged by BWQ Rec. as Double-7", limited to 150 copies in 1999.
Officially re-released by Warlord Rec. in 2001, limited to 1000 hand-numbered
copies.

AC Wild - Vocals, Bass, Keyboards
Andy Panigada - Guitars
Dario Carria - Bass
Erminio Galli - Drums

1. Fallen Angel 03:38
2. Another Beer (It's What I Need) 03:2

Nel esce la demo di questo terzetto milanese.
sebbene i due brani presentati possano richiamare un po troppo lo stile
dei motorhead , si tratta di poco materiale per riuscire a dare un giudizio
definitivo.
ad oggi questa demo e' uno degli oggetti legati alla band piu' ricercati-


per ascoltare la demo eccovi la playlist youtube

#entry423053570


CITAZIONE

1985 THE DAY OF WRATH


imageimageimage

A.C. Wild - Vocals, Bass
Andy Panigada - Guitars
Don Andras - Drums
Dario Carria - Bass*

Re-released on August 13, 2007 by Metal Mind Productions from Poland as a new
digipack edition on golden disc, featuring one bonus track, digitally remastered
using 24-Bit process and limited to numerated 2000 copies. The bonus track is:

10. Fallen Angel


1. The Exorcism 02:49
2. Cut-Throat 03:54
3. Insurrection of the Living Damned 05:43
4. Fallen Angel* 03:56
5. The Great Deceiver 04:31
6. Mad Man 04:41
7. Whisky Time 04:15
8. Welcome Death 06:08
9. Endless Funeral 05:41


review a cura del sito truemetal.it

CITAZIONE
Grazie all’indomito lavoro di riscoperta di album del passato da parte dell’etichetta polacca Metal Mind, è disponibile da due anni e mezzo sul mercato la versione digipak rimasterizzata e limitata a duemila esemplari dell’album di esordio dei nostrani Bulldozer (per chi volesse e non le avesse ancora lette sono disponibili due interviste sul Nostro portale: Bulldozer 1 e Bulldozer 2).
Corre l’anno 1985 e nel mese di giugno The Day Of Wrath compare nei negozi corredato da una copertina blasfema scelta direttamente dalla label Roadrunner, con la quale il gruppo meneghino aveva firmato il primo contratto della carriera, nel novembre del 1984. Altra assoluta novità per l’epoca la presenza di un signore del rumore come Algy Ward dei Tank alla produzione, particolare che aiuta non poco la diffusione a livello mondiale del prodotto che in poco tempo raggiunge lande fino ad allora inesplorate per un ensemble tricolore.
The Day Of Wrath costituisce una vera bomba all’interno della scena italica di metà anni Ottanta: tre ragazzacci brutti, sporchi e cattivi vomitati da una delle tante periferie metropolitane della Nostra penisola sputano al mondo tutta la rabbia che hanno in corpo senza guardare in faccia nessuno, evitando i soliti piagnistei e vittimismi tipici da musicisti frustrati, sia per quanto attiene i testi che l’immagine, attraverso nove brani brutali, violenti che aborriscono i compromessi. Una novità assoluta, proprio perché va ricordato che grossi calibri come Extrema, Necrodeath, Nuclear Symphony, Schizo e Incinerator - fra gli altri -, nel 1985 viaggiavano ancora a livello di demo piuttosto che prove in cantina e il debutto su full length sarebbe avvenuto per tutti soltanto anni dopo.
Il calvario sonoro inizia con The Exorcism/Cut Throat, binomio tanto vincente da essere riproposto al concerto di reunion italiano dello scorso 19 dicembre a Milano. L’incipit in latino di un esorcismo con i lamenti di sottofondo è da accapponare la pelle, ancora oggi, mentre la deflagrazione avviene subito dopo, a opera dei tre Bulldozer, casinisti come non mai, in un’orgia di tumulto. Cut Throat presenta per la prima volta a livello ufficiale su full length il tipico timbro vocale di AC Wild, una sorta di sporco e bastardo incrocio fra l’ugola catarrosa di Lemmy e quella foderata di follia di Cronos. Le coordinate stilistiche ripropongono, alla maniera dei cingolati milanesi, la lezione dei Motorhead e dei Venom, senza molte variazioni di sorta. Violenza assicurata, quindi. L’influenza di Algy Ward esplode nella successiva e cupa Insurrection Of The Living Damned mentre Fallen Angel – con Dario Carria al basso – è una cavalcata nera al vetriolo che non lascia prigionieri. Ancora furia cieca con The Great Deceiver, nonostante l’inizio cadenzato, e davvero incredibile, nell’occasione, la somiglianza fra la voce di Alberto Contini e quella di Conrad Lant così come nella seguente Mad Man. Oltre ai primi due pezzi, il vero cavallo di battaglia dei meneghini è però Whisky Time, collocato al settimo posto di The Day Of Wrath: inizio sputato a la Tank, poi solo di Andras, delirio chitarristico da parte di Andy e infine chiude la voce alcolica di AC Wild, fra il deflagrare del titolo e le note assassine della sei corde, Venom docet. Welcome Death costituisce l’unico pezzo “classico” del lotto, dove la velocità per una volta viene accantonata a favore della pesantezza, sempre però in comunione con delle liriche inquietanti, trademark dei Bulldozer targati 1985. Il disco originale finisce tramite la strumentale e sinistra Endless Funeral, mentre questa edizione della Metal Mind propone Fallen Angel, tratta dall’omonimo 45 giri del 1984, che chiude a mo’ di bonus track il Cd, quando i Bulldozer erano quattro e oltre all’accoppiata d’acciaio AC Wild/Panigada vi suonavano Dario Carria (basso) ed Erminio Galli (batteria). Interessante soprattutto dal punto di vista conoscitivo e storico in quanto evidenzia la differenza di suono fra la band del prima – pressoché totalmente debitrice della Nwobhm più violenta – e quella di The Day Of Wrath, dal suono più moderno, sporco, brutale e intransigente.
Dal punto di vista del packaging la parte di alloggiamento del booklet ripropone la copertina del singolo Fallen Angel, quando i Bulldözer utilizzavano la umlaut nel moniker, poi un succoso libretto di dodici pagine comprensivo di tutti i testi e di alcune foto vintage della band. Bella la confezione cartonata in materiale veramente solido riportante fedelmente la copertina dell’epoca e la foto posta sul retro, dove fanno bella mostra di sé i tre figuri: Don Andras in versione ultra-tamarra con sigaro e occhiali scuri a goccia, Andy solamente con sigaro e maglietta strappata mentre il buon AC Wild, in abito talare bianco, chiude il simpatico quadretto con tanto di lingua di fuori mentre sfoglia l’immancabile rivista porno. Da segnalare, all’interno del booklet, quattro pagine riportanti la storia del gruppo, in lingua inglese, contenenti informazioni dettagliate, alcune delle quali citate anche nella recensione e altre rivelatesi inesatte, come quando viene attribuito al mese di marzo 1985 l’uscita dell’album.
The Day Of Wrath costituisce l’inizio di una felice saga estrema: il seme del thrash made in Milan è stato tratto. Più avanti germoglierà appieno, scrollandosi di dosso la prosopopea legata a quanto scritto ancora oggi sugli sticker che accompagnano questa release, dove campeggia, fra il resto, la frase: “A must for Venom and Motorhead fans”.
Stefano “Steven Rich” Ricetti




per ascoltare la demo eccovi la playlist youtube

#entry423053570

CITAZIONE

1986 THE FINAL SEPARATION

imageimageimage

A.C. Wild - Vocals, Bass
Andy Panigada - Guitars
Don Andras - Drums, Vocals*

Re-released on August 13, 2007 by Metal Mind Productions from Poland as a new
digipack edition on golden disc, featuring one bonus track, digitally remastered
using 24-Bit process and limited to numerated 2000 copies. The bonus track is:
9. Another Beer (It's What I Need)

1. Final Separation 04:50
2. Ride Hard-Die Fast 03:59
3. The Cave 04:34
4. Sex Symbols's Bullshit 03:31
5. "Don" Andras* 03:04
6. Never Relax! 05:35
7. Don't Trust the "Saint" 04:28
8. The Death of Gods 10:05



review a cura del sito truemetal.it

CITAZIONE

Forti del contratto Roadrunner i guerrieri meneghini Bulldozer sfornano il secondo album della carriera dal titolo The Final Separation e dalla copertina oscena, probabilmente da top ten del peggio del decennio compreso fra il 1980 e il 1990. Tutto accade non per caso, nel senso che è proprio la plenipotenziaria etichetta a scegliere foto e artwork senza preoccuparsi di sentire come la pensa la premiata ditta Contini/Panigada ed eruttare nei negozi l’album, nel febbraio del 1986. Il fine è, chiaramente, quello di “vendere” sul mercato i Bulldozer come la copia più credibile e sostenibile dei Venom alle latitudini del Mediterraneo. Al di là del valore intrinseco dei brani componenti il disco, è la produzione la vera pecca di tutta l’operazione. La release su Cd in versione remaster da parte della label Metal Mind operata nel 2007, oggetto della recensione, riesce a mitigare l’effetto nefasto ottenuto anni fa sul suono dei cingolati più famosi d’Italia, fortunatamente.
La confezione in digipak corazzato non delude di certo le attese: oltre alle quattro pagine relative alla storia della band in lingua inglese campeggiano delle bellissime foto dei tre Bulldozer con alle spalle l’azzurro del cielo e già in formazione quello che diventerà il sostituto di Don Andras, ovvero Rob “Klister” Cabrini. Il booklet di dodici facciate propone poi tutti i testi, l’interno della cover principale è dedicato a uno scatto durante il periodo di Fallen Angel - quindi con la line-up a quattro elementi - e, per chiudere, il retro riporta l’immagine originale comparsa a suo tempo sull’Lp, con Andras, Panigada e Contini in versione “urinaria”. Di schiena, ovviamente.
Il disco inizia con i quasi cinque minuti della title track The Final Separation: brano malvagio, oscuro e fetido dal riff ipnotico, uno di quei pezzi che suggellano il salto di qualità da parte di un gruppo. Immenso il lavoro alla sei corde da parte di Andy “Bull”, sostenuto da una sezione ritmica a pieno regime, che di diritto lo fa entrare a far parte di quei must irrinunciabili da proporre dal vivo. In una sola parola, un classico. Speed Metal a manetta in Ride Hard-Die Fast, traccia nella quale il titolo pare vomitato direttamente dagli inferi, da parte di un AC Wild particolarmente ficcante. Da sottolineare il tangibile miglioramento della tecnica chitarristica di Andrea Panigada che unisce, oltre alla tipica alta velocità masturbatoria – Riva docet -, il dovuto feeling al proprio strumento.
Restando in tema, The Cave si apre fra i gemiti di una vergine (???) – leggere attentamente il testo per accertarsene - per poi ripercorrere la lezione pesante dei Motorhead. Ancora sesso in primo piano con l’inequivocabile Sex Symbols' Bullshit, canzone veloce e irridente i presunti infaticabili stalloni del rock biz. Se innegabile è l’influenza degli inglesi Tank sul trio milanese in quest’ultima traccia la sterzata avviene, e in modo piuttosto brusco, con "Don" Andras, ovvero l’apprezzabile - e fino a quel momento inedita - parodia in chiave metallica estrema di una tarantella napoletana, lingua inclusa. E’ la dimostrazione vivente che i Bulldozer non hanno paura di niente e nessuno, altrimenti non si spiegherebbe in altro modo l’inserimento di un brano discusso e discutibile come quello intitolato al Loro chitarrista baffuto.
Classic killer Bulldozer sound targato 1986 in Never Relax! e Don't Trust the "Saint" ma è con la lugubre ed epica The Death Of Gods che i Nostri si superano: dieci minuti di orgasmo nero in salsa metallica dall’andamento profondo e pesante, a mo’ dei Black Sabbath più pericolosi. Il pezzo posto in chiusura dell’album originale infatti mostra un lato fino a quel momento inedito da parte di AC Wild e soci, ovvero l’immersione in territori dark, senza però abbandonare del tutto le sfuriate veloci, tipiche del Loro trademark. La versione digipak del disco cala definitivamente il sipario con la bonus track Another Beer (It's What I Need), tratta dal 45 giri del 1984: puro divertimento in alta velocità dal valore storico e poco più… aaaahhhh!
The Final Separation mostra una band in fase di netta maturazione che sempre più assume una fisionomia propria, che verrà definitivamente consacrata nel disco successivo.
Stefano “Steven Rich” Ricetti


LINK per ascoltare la playlist dell album su youtube

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CITAZIONE

1987 IX

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A.C. Wild - Vocals, Bass, Keyboards
Andy Panigada - Guitars
Rob "Klister" Cabrini - Drums

LP released in 1988 by Discomagic
Pic-LP released in 2001 on Warmetal Records, limited to 500 copies.

Re-released on August 13, 2007 by Metal Mind Productions from Poland as a new
digipack edition on golden disc, featuring one bonus track, digitally remastered
using 24-Bit process and limited to numerated 2000 copies. The bonus track is:
10. The Derby (AC Wild+Labyrinth) - Live in Tokyo

1. IX 03:37
2. Desert ! 04:30
3. Ilona the Very Best 02:41
4. Misogynists 03:37
5. Heaven's Jail
6. Rob "Klister" 02:00
7. The Derby 04:02
8. No-way 02:59
9. The Vision Never Fades 04:48



review a cura del sito truemetal.it


CITAZIONE
Li chiamavano Bulldozer… no, non è un remake del film di Bud Spencer, ma il nome della band italiana più famosa all’estero in ambito Thrash’N’Speed già ai tempi di The Day of Wrath e The Final Separation. Nonostante fino ad allora fossero stati ingiustamente stroncati da quegli sciovinisti impenitenti di Kerrang! nonché da Metal Hammer Germany – in entrambi i casi con una valutazione riportante uno zero al quoto! - i Nostri, capitanati da AC Wild, al secolo Alberto Contini (uno dei personaggi italiani più credibili della Italian Way of Metal) sfornano nel 1988 il miglior parto discografico della loro storia. A fianco del bassista/cantante Alberto troviamo il fido Andy Panigada all’ascia e il nuovo entrato Rob “Klister” Cabrini dietro le pelli, subentrato al posto dello storico “Don” Andras.
Il titolo dell’album è IX, riferendosi al nono cerchio infernale, quello dei traditori, dove ha dimora Lucifero e la title track, terremotante, rende bene l’idea! La voce di AC Wild è il prodotto del putrido mix fra il Lemmy più incazzato, Cronos dei Venom e Tom Araya degli Slayer, mentore della band milanese. I brani sono tutte mazzate: duri, feroci e violenti per un totale di furia metallica di poco superiore alla mezzora, sulla falsariga di Reign in Blood, di slayeriana memoria. Si passa dalla tellurica opener IX a Ilona the very Best, primo omaggio dei nostri all’Ilona nazionale, l’onorevole Cicciolina Staller, poi bissato anche nel successivo Neurodeliri. La velocità rimane sempre oltre i limiti consentiti: The Derby è un anthem dedicato alle violenze inenarrabili sugli spalti dello stadio Meazza, con un coro “Milan, Milan” neanche troppo nascosto, d’altronde proprio AC usava girare i palchi di mezza Italia con l’adesivo della squadra milanista in bella vista sul suo basso. Desert! è furia cieca ancora una volta: tanto per ribadire il concetto. L’onda d’urto del Bulldozer si compie e perpetua senza lasciar prigionieri tramite bordate metalliche feroci rispondenti ai nomi di Misogynists, Heaven’s Jail, Rob “Klister, No-Way e dell’epica The Vision Never Fades. IX è composto da nove episodi di Thrash purissimo, letali e competitivi a tutti i livelli. Il disco fu il primo, fra quelli estremi, a uscire anche in Cd.
L’album si sviluppò in due momenti diversi, ben distinti. I primi quattro pezzi costituivano originariamente il demo per la Roadrunner, una sorta di viatico per il terzo capitolo discoalbum dei Bulldozer. L’etichetta però non ne volle sapere di continuare il rapporto con i milanesi (nonostante l’indiscutibile qualità del materiale), in quanto il secondo disco, The Final Separation, non aveva onorato le loro aspettative commerciali, per vari motivi. I Nostri optarono quindi per la pubblicazione di un Ep, e ottennero un colloquio con un responsabile della No Stop, il distributore della Roadrunner negli anni Ottanta: ebbene, il tizio non si presentò all’appuntamento e, per un semplice caso della vita, ebbero la dritta per entrare in contatto con la Discomagic, allora molto interessata al movimento Thrash/HM tramite la costola Metalmaster. I Bulldozer firmarono praticamente subito il contratto e ottennero un buon anticipo, superiore a quanto si sarebbero aspettati dalla Roadrunner.
Quanto letto finora costituisce un consistente stralcio – più qualche doverosa aggiunta, a Suo tempo “tagliata” per i cronici problemi di spazio - della mia recensione pubblicata nel dicembre 2006 sulla rivista Metal Maniac all’interno dell’excursus sulle origini e sui momenti principali del movimento heavy metal in Italia dall’inizio fino alla fine degli anni Ottanta. Ad integrazione di quanto scritto va sottolineato che da quel momento in poi i Bulldozer si pongono si di un piano diverso rispetto a quanto pubblicato fino a IX. L’innesto di Cabrini dietro le pelli innerva non di poco il muro di fuoco sprigionato in sede live da parte dei Nostri, grazie a un drumming devastante e nello stesso tempo possente. Il songwriting compie il decisivo salto di qualità, fatto che li fa ascendere all’interno del novero degli intoccabili – o quasi – del Thrash mondiale. La reissue-remaster del 2007 del disco da parte della label polacca Metal Mind, oltre a consegnare in dote il solito digipak di cartone massiccio, offre un booklet di tutto rispetto che riporta la storia della band in lingua inglese, la copertina interna dell’alloggiamento dell’allora Lp - consistente nel collage di alcuni ritagli in bianco e nero tratti da riviste porno dell’epoca -, tutti i testi – per chi avesse il tempo e la voglia val la pena di soffermarsi attentamente su quelli di Ilona The Very Best e Misogynists – e un paio di foto con i tre loschi figuri nei dintorni del Duomo di Milano. Sotto la foto della back cover - leggermente rivisitata rispetto al vinile dl tempo che fu - va sottolineato l’errore di aver accreditato Panigada come bassista/cantante e Contini in veste di chitarrista. A mo’ di bonus track vi è la versione live del classico dei classici The Derby, interpretato dai Labyrinth nel 2004 in quel della terra del Sol Levante, precisamente a Tokyo, con AC Wild nelle vesti di special guest.
La storia della musica dura passa necessariamente da Cocito e da questo imprescindibile “nono”: the deepest circe of Italian hell.


Stefano “Steven Rich” Ricetti




LINK per ascoltare la playlist dell album su youtube

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CITAZIONE


1988 NEURODELIRI
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image
[/size]

"This album IS dedicated to Dario Carria, founding member of Bulldozer who
committed suicide this year. The title of this album, Neurodeliri, is named for
the band he created after his involvement in Bulldozer. His contribution to our
music has been very important and great. We respect his final choice."
-Bulldozer

[size=1]
A.C. Wild - Vocals, bass, keyboards, effects
Andy Panigada - All guitars
Rob "Klister" Cabrini - Drums, backing vocals
All songs written by Contini/Panigada.
Produced by John K. Birdsells and Bulldozer.
LP released by Metalmaster in 1989.
Pic-LP released in 2001 by Warlord Records, limited to 500 copies.
Re-released on August 13, 2007 by Metal Mind Productions from Poland as a new
digipack edition on golden disc, digitally remastered using 24-bit process,
limited to 2000 numerated copies and featuring one bonus track taken from the EP
"Trilogy - Dance Got Sick!":
9. Dance Got Sick - Part One
1. Overture/Neurodeliri 05:01
2. Minkions 02:46
3. We Are.....Italian 03:01
4. Art of Deception 04:26
5. Ilona Had Been Elected 04:13
6. Impotence 02:28
7. Mors Tua-Vita Mea 02:47
8. Willful Death/You'll Be Recalled 04:54



review a cura del sito truemetal.it

CITAZIONE
Fucking Great! E' uscita la nuova bomba incendiaria targata Bulldozer e vi assicuro che è un killer di inaudita ferocia! I tre scellerati milanesi si ripropongono al pubblico internazionale con un pietter di una durezza unica, un manifesto di violenza sonora e di velocità assurda che avrà l'effetto di un mazzata in pieno viso per tutti i poverelli di spirito che si sono ostinati fino ad oggi a criticare il radicalismo del gruppo. "Neurodeliri" è un concentrato di rabbia distruttrice che spazza via gran parte del pattume infausto che ogni giorno viene importato dall'Inghilterra o dalla Germania! I Bulldozer sono l'esaltante dimostrazione che l'Italia non ha NULLA da invidiare alle altre apparentemente più avanzate nazioni in campo Metal; dai solchi del quarto lavoro di A.C. Wild & Soci viene fuori il miglior Death Metal che il nostro paese abbia mai avuto l'opportunità di partorire!
Non confusione fine a se stessa; non tempi "a batticarne" ciechi e senza convinzione; non riffs incomprensibili spiaccicati in spazi caotici né voci passate in graticola senza il minimo filo logico o legame alla musica: i Bulldozer hanno tirato fuori nove brani (+ intro) grandiosi, corredati da testi intelligenti e polemici contro chi fa del razzismo a buon mercato o si atteggia a benpensante della domenica! II furioso Bulldozer-sound si è ormai staccato dai modelli ai quali veniva spesso in passato legato: l'uso di tastiere a dir poco sorprendente in partiture apparentemente inaccessibili per uno strumento usualmente accostato a cose ben più soft, un chitarrismo cronometrico ma che trova sbocchi per assoli non privi di gusto, un drumming micidiale mai piatto e monocorde, una voce al vetriolo priva di fronzoli ma non per questo mancante di espressività sono gli ingredienti che fanno di "Neurodeliri" un album imperdibile per tutti gli estimatori del genere. "We Are... Italian", "Ilona Had Been Elected", "Minkions", "Willful Death", la title-track e tutte le altre sono diamanti grezzi che sarebbe un vero peccato perdere... Qui l'incazzatura è vera, è fatta bene, è made in Italy: che altro si può volere di più dalla vita?!? Thrashers: BUY IT OR DIE!!! (V.B.)
Questa il testo originale della recensione grondante attitudine di Neurodeliri da parte di Vincenzo “Jamaica” Barone e pubblicata sulle pagine della rivista H/M numero 59. Talvolta è necessario scomodare certi scritti per poter assaporare e respirare l’atmosfera reale del contesto temporale nel quale un disco è uscito.
Neurodeliri vede la luce nell’ottobre 1988 e sancisce, di fatto, a livello di full length in studio, la fine della prima parte della carriera dei meneghini Bulldozer, allora schegge impazzite, per veemenza e testi, del movimento metallico italiano che fa riferimento al decennio degli anni Ottanta. Ad AC Wild e Andy Panigada piace ricordare che la carriera del Loro prodotto cingolato ebbe termine al culmine di un lungo percorso artistico che si chiuse nel momento in cui la band era al 100% della forma e dello splendore. Un po’ come quando un pugile si ritira dalle scene da campione del mondo e come tale viene ricordato nelle statistiche e dai fan. L’album è dedicato completamente alla memoria di Dario Carria, un ex componente del gruppo che si tolse al vita proprio nel 1988 e che formò dopo la sua dipartita dai Bulldozer i Neurodeliri, che danno appunto il titolo al quarto disco dei milanesi.
Musicalmente parlando l’innesto di nuove idee e l’utilizzo delle tastiere fornisce un inedita luce al sound del trio, come ben specificato da Barone sopra, costituendo un capitolo degno di essere annoverato fra gli highlight della storia del combo lombardo. Il fatto di succedere a una grande release come IX costituiva non poca responsabilità, che comunque i Nostri hanno dimostrato di saper ampiamente gestire. La reissue del 2007 dal disco in versione remaster da parte della label polacca Metal Mind in sole 2000 copie numerate si completa di un bel digipak in cartone ultra-resistente e un booklet con tutti i testi – da leggere e gustare con la dovuta e doverosa calma -, più due pagine con la storia del gruppo in lingua inglese. Oltre a questo, a mo’ di bonus track, vi è Dance Got Sick – Part One, ovvero un curioso esperimento – per l’epoca – di contaminazione fra il Thrash aggressivo dei Bulldozer – davvero killer il suono dell’ascia di Panigada – e la musica Rappcore, uscito a Suo tempo sotto forma di Ep nel 1992, con il titolo Trilogy – Dance Got Sick.
Stefano “Steven Rich” Ricetti




LINK per ascoltare la playlist dell album su youtube

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CITAZIONE

1990 ALIVE IN POLAND

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Recorded in the Sport Hall in Zabrze for over 5,000 people in November 17th
1989.
A.C. Wild - Vocals, Bass, Keyboards
Andy Panigada - Guitars
Rob "Klister" Cabrini - Drums
The CD version has extra tracks:
8. Don't Trust the Saint
9. The Cave
11. The Final Separation
There is also a bootleg CD version called 'Greetings from Poland', which adds
some extra studio tracks from the 'IX' album.
Remastered by Metal Mind Records (digipack version, limited to 2000 copies) on
the 6th of April, 2009.
1. IX 06:05
2. Desert! 03:21
3. Ilona the Very Best 02:55
4. Impotence 04:39
5. The Derby 02:23
6. Heaven's Jail 02:45
7. Minkions 04:34
8. Mors Tua Vita Mea 02:53
9. Overkill (Motörhead cover) 04:54
10. Willful Death (You'll Be Recalled) 04:23



review a cura del sito truemetal.it


CITAZIONE
Come nacque l’opportunità di suonare in Polonia? Posto allora e anche adesso inusuale per un band italiana…

L’amante del padrone della Discomagic era polacca, e al Midem avevano conosciuto il Manager dei Turbo, che erano stati appena scaricati dalla Noise. Così la Discomagic ha cominciato ad avere rapporti di lavoro con colui che aveva il monopolio del metal in Polonia… dagli Slayer ai Guns. Nello stesso tempo alcune case pirata avevano pubblicato IX che aveva avuto un ottimo riscontro. Così il manager polacco ci organizzò il concerto con registrazione incorporata del live. In cambio gli avremmo ceduto i diritti del live per tutto l’Est europeo. Lo stesso manager, che oggi rappresenta anche la Roadrunner in Polonia, ha promosso e organizzato la ri-pubblicazione della nostra intera vecchia discografia. E’ sempre lui. Sicuramente la Polonia è stata, e forse lo è ancora adesso, il paese in cui abbiamo avuto più successo.

Ti va di raccontare per i lettori più giovani il Calvario del viaggio Milano-Katowice e ritorno in occasione del concerto in Polonia del 17 novembre 1989 di fronte a cinquemila paganti?


Ci sarebbe da scrivere un libro… non era ancora caduto il muro di Berlino. Sono arrivati a prendere noi e gli strumenti con una specie di pulmino. Telaio Citroen, carrozzeria Ducato Fiat e Citroen, motore Renault, sotto il culo un serbatoio da 300 litri artigianale, pieno di carburante polacco che allora costava 1/10 del nostro. Un rottame totale, con lo spettro del povero Scirea che aveva trovato da poco la morte a Katovice mentre viaggiava su un simile rottame. Al loro arrivo abbiamo dovuto cercare un meccanico per riparare il motore che perdeva carburante. In Austria, di notte, con la strada gelata abbiamo fatto un bel testa-coda… vi ricordate i Metallica?… c’è mancato poco. Alla frontiera con la Cecoslovacchia ci bloccano sei ore perché il pulmino era polacco e solo per fortuna un doganiere era un nostro fan… con un paio di magliette ce la siamo cavata. In Cecoslovacchia ci fermiamo in un Autogrill: avevano solo un uovo e bibite al sapore Last al limone. Nella mia stanza d’albergo a Katowice la finestra era rotta: temperatura della stanza: -2°. Previdente, sapendo di andare al freddo, mi ero portato i vestiti da sci-alpinismo. Per fortuna il concerto è andato bene così come la registrazione del live.

Queste le due illuminanti risposte fornite da AC Wild in occasione dell’intervista di qualche tempo fa, che ritengo didattiche per inquadrare un disco come Alive... in Poland, reissue disponibile sul mercato in versione digipak rimasterizzata limitata a duemila copie, da parte della sempre attiva label polacca Metal Mind. Rispetto al vinile del tempo che fu non vi sono particolari migliorie dal punto di vista grafico: il booklet ricalca l’edizione della Metalmaster apribile, quindi niente meraviglie particolari.
Gli undici brani proposti quella notte alla Sport Hall rappresentano la summa del violentissimo Bulldozer sound, una sorta di Best Of di quanto realizzato dai Nostri fino a quel momento e immortala su disco il gruppo al massimo del proprio splendore. Un anno dopo, per la precisione il 1° dicembre del 1990, presso il Garage Prego di Milano, la premiata ditta Contini&Panigada avrebbe chiuso i battenti, da “campione del mondo”, esattamente come Carlos Monzon fra le corde del ring. Il singolo Trilogy Dance Got Sick del 1992 rappresenta infatti un esperimento estemporaneo, non di certo il viatico per una nuova incarnazione del gruppo, a quel punto ormai definitivamente sciolto.
Accanto a bordate Thrash del calibro di Desert! e Ilona The Very Best trovano spazio momenti più epici come l’immensa The Derby e Willful Death. L’adrenalina scorre a fiumi per tutta la durata del disco e non vi sono cali di tensione all’interno di un album dal vivo VERO dal primo all’ultimo secondo, scevro da taroccate di sorta da studio. La cover ipervitaminizzata di Overkill dei Motorhead rappresenta la ciliegina apposta al di sopra di un rude, ma immortale caposaldo della Nwoihm.
E, come ben sapete, la storia continua...
Stefano “Steven Rich” Ricetti




per ascoltare la demo eccovi la playlist youtube

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CITAZIONE

1992 Dance Got Sick!

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A.C. Wild - Vocals, Bass, Keyboards
Andy Panigada - Guitars
Rob "Klister" Cabrini - Drums
&
Dr. D.O.P.E. - (Guest) Vocals
1. Thrash Rappcore v.1 04:04
2. Thrash Rappcore v.2 04:04
3. Core Rap Version 03:54
4. Tech-core Rap Sickness 03:46



Un ep brutto quanto triste !!!!! da evitare a pie' pari!!!!!


per ascoltare la demo eccovi la playlist youtube

#entry423053570


CITAZIONE
2008 Last Live Legend
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Live In Milan 1st December 1990.
Released on 12" limited to 135 copies.
1. IX 05:08
2. Ilona the Very Best 03:17
3. Impotence 02:59
4. The Derby 05:09
5. Heaven's Jail 02:29
6. Minkions 03:26
7. Mors Tua Vita Mea 03:29
8. Final Separation 05:25
9. Willful Death 06:19





RACCOLTE & BOOTLEGS


CITAZIONE
The Years of Wrath 1983/1990 Boxed set, 1999
image

Came with a postcard.
CD 1. The Day Of Wrath
CD 2. The Final Separation
CD 3. IX
CD 4. Neurodeliri



CITAZIONE
Regenerated In The Grave Boxed set, 2006
image


Limited to 2000 hand-numbered copies.
CD 1. The Day Of Wrath
CD 2. The Final Separation
CD 3. IX
CD 4. Neurodeliri
CD 5. Alive...In Poland


.....sebbene questa raccolta possa apparire come la solita raccolta , devo dire che a differenza della precedente offre un buon packaging , tutti i testi della band , diverse bonus tracks e la storia del gruppo!

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Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 24/10/2010, 20:24
 
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view post Posted on 24/10/2010, 21:01     +1   -1
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PLAYLISTS YOUTUBE e IMMAGINI DELLA BAND!

ovviamente questi links vengono proposti per puro scopo divulgativo!
vi esorto a mettervi alla ricerca di questi albums qualora ne siate interessati!

PLAYLISTS YOUTUBE e IMMAGINI DELLA BAND!

ovviamente questi links vengono proposti per puro scopo divulgativo!
vi esorto a mettervi alla ricerca di questi albums qualora ne siate interessati!


1984 fallen angel DEMO







1985 the day of wrath







1986 the final separation




1987 IX









1988 NEURDELIRI



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view post Posted on 24/10/2010, 21:31     +1   -1
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BULLDOZER :
MILAN - NAPOLI : 1 - 1 !!!!

...cosa c'entrano Napoli e Milan con questo gruppo ?
ve lo spiego subito...................

...se avete letto il thread , noterete che fra i loro brani ve ne e' uno che e' intitolato THE DERBY , ed e' dedicato al MILAN (!!!)
e potete ascoltare la dedica del cantante nell album dal vivo registrato in polonia :




e il napoli?
Beh , ascoltate questa canzone :



("schiattamurt appripara o tauto !!!" :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: )

la canzone e' dedicata al batterista del periodo della band , che era di origini campane!!!!
 
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view post Posted on 25/10/2010, 13:34     +1   -1
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If I was going to kill you, you'd already be dead

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Una delle band migliori e sottovalutate di tutte i tempi. Loro e i Necrodeath erano il fiore all'occhiello del metal estremo italiano, insieme agli Schizo. Bei tempi... :farofflook.gif:
Ps: i Negazione non hanno mai fatto metal, sono stati ai Sottopressione, i portabandiera dell'Hard Core Italiano.
 
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Freya72
view post Posted on 25/10/2010, 13:53     +1   -1




Godzy, complimenti per questo splendido e documentatissimo topic !!!
Hai messo le copertine, bravissimo !!!
 
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view post Posted on 16/11/2010, 08:29     +1   -1
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grazie giovani,ma come avrete visto non è tutta farina etc etc.
xgren: per i negazione poi ti spiego.

tornando ai bulldozer,stamattina riascoltavo "we are (fucking) italians" , brano nato fra mille polemiche. siamo verso la metà degli 80 e il metal dilaga, gruppi come questo vengono spesso bollati come "pizza,mandolino e spaghetti", ma la musica parla da sola. con soli 3 album sti 3 ragazzi si affermano in tutto il mondo, e il loro più grande orgoglio è essere (fottutamente) italiani!
grandi! grandi!
 
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view post Posted on 21/4/2011, 22:10     +1   -1
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peccato che alla fine in sti threads mi ritrovo a parlare da solo :dito:
 
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view post Posted on 17/9/2015, 06:57     +1   -1
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