Go Nagai Net

Girellari Fuori Moda, Chi dovrebbe "trasmettere" il valore dei manga classici?

« Older   Newer »
  Share  
Spirito del Male Hardias
icon12  view post Posted on 10/12/2010, 11:33     +1   -1




Sposto qui un intervento che avevo postato altrove e che finiva per essere OT...


Sawa faceva notare che le vendite dei manga classici (Ishinomori, Nagai, ecc.) sono bassissime... ci si attesta sulle 10.000 copie. Considerate che editori quali Bonelli CHIUDONO una testata se questa scende sotto le 40.000 copie...

Mamma mia... il panorama è veramente triste... immaginavo che le vendite fossero basse... ma qui siamo veramente al di sotto dell'accettabile.
In realtà non è stranissimo. Per la maggior parte dei più giovani i fumetti dei grandi autori come Tezuka, Matsumoto, Ishinomori, Nagai o Yokoyama sono obsoleti e (soprattutto, a sentir loro) DISEGNATI MALE.
E' ovvio che SORVOLEREMO su questa affermazione, ma non c'è dubbio che lo stile anni '60-'70 di questi maestri, evidentemente, non riesce a catturare l'attenzione dei più giovani.
Io non li leggo... ma dico BEN VENGANO Naruto e One Piece (o Tex) che fanno leggere fumetti a un gran numero di persone salvaguardando l'editoria... ma è un vero peccato che i ragazzi non provino nemmeno ad avvicinarsi ai grandi del passato (e in alcuni casi anche del presente).

Quando ero più giovane amavo leggere la collezione di mio padre di Topolino (parlo di numeri molto vecchi) e le vecchie storie di Paperino degli anni '60 pubblicate da Mondadori mi affascinavano. Lo stesso dicasi per il Braccio di Ferro di Segar.
Forse sono così perché sono cresciuto in una casa dove i fumetti ci sono sempre stati. Mio papà aveva anche la collezione de "IL MAGO", una vecchia rivista di fumetti dove ho imparato ad apprezzare Shultz, Jacovitti, Pratt, Segar e molti altri.

Però non capisco il "disinteresse" verso quegli autori che il manga se lo sono inventato o che, in qualche modo, hanno steso le basi per i manga di oggi.

Vi racconto uno dei miei pallosi aneddoti. Quando andavo alle superiori (mooolti anni fa) avevo già iniziato a giocare ai giochi di ruolo ed ero già un appassionato di fantasy. Avevo letto "lo Hobbit" ma non riuscivo a digerire il Signore degli Anelli. I compagni di scuola mi dicevano: "ma come? Ti piace il fantasy e non hai letto il Signore degli Anelli?"

Ma io, cocciuto, niente da fare. Riuscivo a leggere poche pagine del primo capitolo "Una festa a lungo attesa" e poi smettevo. Trovavo lo stile prolisso, ridondante, vecchio, VECCHIO, VECCHISSIMO!
Preferivo roba del tipo DRAGONLANCE e altri romanzacci del genere. Tutta azione, molto veloci, facili da leggere.

Qualche anno dopo, vedendo il Signore degli Anelli nella mia libreria, mi sono detto: "Aoh! Ma non è possibile che proprio tu che ami il fantasy, non ti sei ancora letto quella che è considerata LA BIBBIA del fantasy! Coraggio!" ho preso il libro e ho iniziato a leggerlo con l'idea che dovevo leggerlo, perché tutto quello che mi piaceva era, in qualche modo, scaturito da quel libro.

Inutile dire che è stato bellissimo. Ho letto il Signore degli Anelli in pochissimo tempo (vista la voluminosità del tomo) e ne ho un ricordo vivido, splendido. Dopo, la robetta come la DRAGONLANCE si è rivelata per quello che era: un romanzetto superficiale e terra terra.

Bisogna sempre cercare di andare al di là della prima impressione.

Non so se sia possibile fare qualcosa in merito. Spesso succede che le opinioni di chi ha oggi una quarantina d'anni vengono in genere bollate come "girellare a priori", come se il giudizio su questi fumetti sia oscurato da nostalgie e malinconie. E allora come, se possibile, gli editori potrebbero promuovere la lettura di questi classici?
 
Top
view post Posted on 10/12/2010, 11:56     +1   -1

Taglia le spese, comprami un Gunpla

Group:
Member
Posts:
15,083
Reputation:
+3

Status:


CITAZIONE
Poco Sasà, veramente poco, è stato un colpo anche per me, nel senso che immaginavo che non avessero un gran stuolo di fan, ma il quadro che mi hanno sottoposto mi ha fatto meravigliare persino che alcune cosse siano state pubblicate.

Pensa che ci sono manga che raggiungono le 400.000 copie (che è la stessa tiratura di Tex, hai letto bene, parlo di One Piece e Naruto) e i grandiautori non salgono l di sopra delle 10.000 unità, gran parte delle quali sotto forma di giacenze nelle fumetterie.

Non c'è davvero da stare allegri, alcuni poi vengono stampati al di sotto delle 5000 copie, questo è il quadro generale che mi è stato presentato.


Che tristezza

Il post incriminato :prof:

Un dubbio che è venuto in mente a me, e se i manga avessero incominciato a scocciare?
 
Top
view post Posted on 10/12/2010, 13:54     +1   -1
Avatar

srotolatore di girelle

Group:
Super Mod
Posts:
2,838
Reputation:
+15
Location:
padova / venezia

Status:


personalmente non credo che i manga abbiano iniziato a scocciare, ma non parlerei neanche di questioni di moda o non moda solo per i manga.
Il problema dei classici vale secondo me per tutti i media di largo consumo....
qualche esempio:
libri: quanta gente legge ancora alcuni classici (indipendentemente dal genere) e quanti leggono solo le ultime novità?
film: dappertutto (cinema, tv, canali a pagamento, noleggi ed acquisti) trovi proposte di film dozzinali e non è possibile magari trovare qualcosa che fa parte di pietre miliari del cinema
musica: non parliamo nemmeno di ascoltare musica classica al giorno d'oggi, ma quanti ascoltano grandi esempi della musica pop degli anni passati (o cosa passa per radio o in televisione) e quanti ascoltano solo le ultime uscite?
personalmente credo che la massa si limiti a "pescare le cose sul primo scaffale del supermercato" anzichè cercare i prodotti di qualità, perchè è molto più facile seguire la moda che pensare con la propria testa o farsi una cultura e dei gusti propri.
ovviamente non intendo neanche lontanamente dire che tutte le produzioni attuali non valgano nulla, in ogni campo per fortuna continuano anche ad esserci cose molto interessanti.
 
Top
view post Posted on 10/12/2010, 14:17     +1   -1
Avatar

Ho dei pensieri che non condivido!

Group:
Mod storici
Posts:
13,445
Reputation:
+6
Location:
Seconda stella a destra.

Status:


Lo affermi tu stesso, in qualche modo bisogna avere la maturità per affrontare certe cose. Le nuove generazioni possono tranquillamente sedersi a leggere e guardare quella che noi consideriamo 'robetta' , ma sicuramente si stanno avvicinando a manga e anime classici un pò per volta, quando il loro gusto sarà più affinato riusciranno a digerire qualcosa che anche se 'disegnato male' è sicuramente 'pieno' sia graficamente che come storia. Credo semplicemente non si possa forzare la mano più di tanto...
 
Top
Xed
view post Posted on 10/12/2010, 14:44     +1   -1




One Piece e Naruto li trasmettono in tv. Fuori dal mondo del manga invece ormai più nessuno sà chi sono Nagai, Matsumoto e Tezuka perché, anche se sono stati prodotti anime abbastanza famosi in italia sulle loro opere ormai non vengono più trasmessi.
(Anche se venissero trasmessi direbbero "SONO VECCHI" e cambierebbero canale, perché per la cultura che c'è oggi in italia qualsiasi cosa abbia più di 2 anni è da buttare nel cesso.)
In più le opere di un certo rilievo le puoi trovare solamente in fumetteria (luogo che secondo molti è da sfigati e inavvicinabile, parlo per esperienza), mentre Naruto e One piece li trovi comodamente in edicola, quindi hanno più visibilità verso persone che di manga non se ne intendono proprio.
In sostanza secondo me se il manga di Goldrake fosse uscito in edicola insieme all'anime, in percentuale (perché chiaramente le vendite dell'epoca erano diverse a prescindere) avrebbe venduto quanto Naruto e One Piece oggi. Questo chiaramente secondo me.
 
Top
view post Posted on 10/12/2010, 17:58     +1   -1
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
55,511
Reputation:
-58
Location:
Inferno

Status:


nicola.
volevo dirti che ho letto il tuo messaggio e l'ho trovato molto interessante e ricco di spunti
(non di sputi eh :rotfl: ) . purtroppo sto avendo pochissimo tempo per stare al pc e ne avro' sempre meno fino al periodo della befana , pero' ci terrei a dire che ti ringrazio per questo intervento.
se riesco ti volevo rispondere alcune cose.

ue, ovviamente grazie a tutti per la partecipazione a discussioni come questa , peccato che alla fine quando arrivo io o succede il flame o mando in vacca

chiuso offtopic
 
Top
view post Posted on 10/12/2010, 18:16     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

Group:
Bannati
Posts:
10,245
Reputation:
+4

Status:


E' un argomento interessante e complesso, bisognerebbe vederlo da diversi punti di vista per comprenderlo meglio...

Intanto posso dire questo: al giorno d'oggi, in tutto il mondo civilizzato (non solo in Italia) si è portati a guardare le ultime novità (Naruto, One Piece, ecc.) e non quello che è uscito prima, per due semplici motivi:

- ci vuole sforzo (te li devi cercare), mentre quelli nuovi te li trovi in TV o all'edicola senza problemi

- devi sapere che esistono: se nessuno ne parla, o se ne fanno pochi accenni, nessuno ne saprà nulla.

Per quanto riguarda la faccenda del "sono vecchi e disegnati male": alcuni lavori possono durare nel tempo, altri possono mostrare un pò di usura e sembrare datati. Per queste ultime opere bisognerebbe avvicinarsi con un pò di disponibilità, cosa che può avere solo un appassionato, non un neofita che ha appena cominciato a sapere qualcosa del mondo dei manga.

Personalmente, ritengo che i capolavori resistono all'usura del tempo e sono visti sempre con ammirazione da generazioni diverse.

"La febbre dell'oro" di Charlot, "Via col Vento", "Don Camillo", oppure, nell'ambito fumettistico, il Topolino di Gottfredson (per capirci, quello delle prime storie, con Giuseppe Tubi o Eta Beta) o il Paperino di Barks (quello classico con Amelia, la Banda Bassotti, Paperone eccetera) restano sempre sulla breccia perchè sono appunto capolavori...lo stesso si può dire di tanti lavori manga e anime... :face8.gif:
 
Web  Top
view post Posted on 10/12/2010, 18:21     +1   -1

Taglia le spese, comprami un Gunpla

Group:
Member
Posts:
15,083
Reputation:
+3

Status:


Allora, tempo fà io ho aperto un forumuncolo, con dei ragazzi tra i 20 e i 25 anni, più altri elementi tra i 30 e i 35, ebbene, non c'è nessuno di questi ragazzi che non si stia appassionando ai grandi autori, è bastato parlargliene, cioè, solo stuzzicarli, bastava solo quello. Anche parlandone dal vivo mostrano molto più interesse che leggerne nei forum.

Una delle cose che mi ha sempre fatto girare le OO è il preconcetto sbagliato che i GGGiovani non capiscano le cose ed è inutile che le spieghi, ho affrontato l'argomento alla Fortezza di Mikeros, Sul Japop, su Animeclick, e la risposta era sempre la stessa, "meglio lasciar perdere"

I giovani non conoscono i vecchi autori semplicemente perchè nessuno fà uno sforzo per promuoverli.

Io in un mese mi sono circondato di Ragazzi che stanno conoscendo Tezuka, e tutti hanno ora nella loro biblioteca Devilman e La storia dei 3 adolf, e continuano, assorbono, chiedono. Uno di loro ha lavorato una settimana oer comprarsi ilcofanetto del 3 Adolf, altro che cazzate

E' una cazzata che le leve anziane li liquidino con un "basta che si leggono Naruto" come è sbagliato sottovalutare prodotti come One Piece e lo stesso Naruto. Dei quali in genere se ne ha la cultura del "una volta ho visto un paio di puntate", paradossalmente o trovato molta più ottusaggine tra gli adulti.


Altro grosso problema è il costo, essendo il manga da nicchia a tiratura bassissima ha anche costi esorbitanti,ovvio che chi compra manga da 3.90 non può comprare manga da 10

Ho molto da dire al riguardo, ma aspetto prima di sentire i vari pareri. Il classico non è morto, semplicemente non è possibile attualmente divulgarne la bellezza.
 
Top
view post Posted on 10/12/2010, 18:45     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

Group:
Bannati
Posts:
10,245
Reputation:
+4

Status:


Sostanzialmente sono d'accordo con te...di queste cose basta parlarne, vedrai che i frutti vengono fuori dopo!

Complimenti per il tuo lavoro di "propaganda!"! :nagai:
 
Web  Top
view post Posted on 10/12/2010, 18:54     +1   -1

Poeta

Group:
Member
Posts:
12,343
Reputation:
+3
Location:
Livorno

Status:


CITAZIONE (Spirito del Male Hardias @ 10/12/2010, 11:33) 
Sposto qui un intervento che avevo postato altrove e che finiva per essere OT...


Sawa faceva notare che le vendite dei manga classici (Ishinomori, Nagai, ecc.) sono bassissime... ci si attesta sulle 10.000 copie. Considerate che editori quali Bonelli CHIUDONO una testata se questa scende sotto le 40.000 copie...

Mamma mia... il panorama è veramente triste... immaginavo che le vendite fossero basse... ma qui siamo veramente al di sotto dell'accettabile.
In realtà non è stranissimo. Per la maggior parte dei più giovani i fumetti dei grandi autori come Tezuka, Matsumoto, Ishinomori, Nagai o Yokoyama sono obsoleti e (soprattutto, a sentir loro) DISEGNATI MALE.
E' ovvio che SORVOLEREMO su questa affermazione, ma non c'è dubbio che lo stile anni '60-'70 di questi maestri, evidentemente, non riesce a catturare l'attenzione dei più giovani.
Io non li leggo... ma dico BEN VENGANO Naruto e One Piece (o Tex) che fanno leggere fumetti a un gran numero di persone salvaguardando l'editoria... ma è un vero peccato che i ragazzi non provino nemmeno ad avvicinarsi ai grandi del passato (e in alcuni casi anche del presente).

Quando ero più giovane amavo leggere la collezione di mio padre di Topolino (parlo di numeri molto vecchi) e le vecchie storie di Paperino degli anni '60 pubblicate da Mondadori mi affascinavano. Lo stesso dicasi per il Braccio di Ferro di Segar.
Forse sono così perché sono cresciuto in una casa dove i fumetti ci sono sempre stati. Mio papà aveva anche la collezione de "IL MAGO", una vecchia rivista di fumetti dove ho imparato ad apprezzare Shultz, Jacovitti, Pratt, Segar e molti altri.

Però non capisco il "disinteresse" verso quegli autori che il manga se lo sono inventato o che, in qualche modo, hanno steso le basi per i manga di oggi.

Vi racconto uno dei miei pallosi aneddoti. Quando andavo alle superiori (mooolti anni fa) avevo già iniziato a giocare ai giochi di ruolo ed ero già un appassionato di fantasy. Avevo letto "lo Hobbit" ma non riuscivo a digerire il Signore degli Anelli. I compagni di scuola mi dicevano: "ma come? Ti piace il fantasy e non hai letto il Signore degli Anelli?"

Ma io, cocciuto, niente da fare. Riuscivo a leggere poche pagine del primo capitolo "Una festa a lungo attesa" e poi smettevo. Trovavo lo stile prolisso, ridondante, vecchio, VECCHIO, VECCHISSIMO!
Preferivo roba del tipo DRAGONLANCE e altri romanzacci del genere. Tutta azione, molto veloci, facili da leggere.

Qualche anno dopo, vedendo il Signore degli Anelli nella mia libreria, mi sono detto: "Aoh! Ma non è possibile che proprio tu che ami il fantasy, non ti sei ancora letto quella che è considerata LA BIBBIA del fantasy! Coraggio!" ho preso il libro e ho iniziato a leggerlo con l'idea che dovevo leggerlo, perché tutto quello che mi piaceva era, in qualche modo, scaturito da quel libro.

Inutile dire che è stato bellissimo. Ho letto il Signore degli Anelli in pochissimo tempo (vista la voluminosità del tomo) e ne ho un ricordo vivido, splendido. Dopo, la robetta come la DRAGONLANCE si è rivelata per quello che era: un romanzetto superficiale e terra terra.

Bisogna sempre cercare di andare al di là della prima impressione.

Non so se sia possibile fare qualcosa in merito. Spesso succede che le opinioni di chi ha oggi una quarantina d'anni vengono in genere bollate come "girellare a priori", come se il giudizio su questi fumetti sia oscurato da nostalgie e malinconie. E allora come, se possibile, gli editori potrebbero promuovere la lettura di questi classici?

hardias te penzzavi he che fosse cosi ? INVECE NO CI SONO IO
 
Top
Spirito del Male Hardias
view post Posted on 13/12/2010, 13:42     +1   -1




Sono d'accordo con Sawa. E, più o meno, trovo condivisibili ed interessanti tutte le vostre risposte.

Qualche riflessione.
Io detesto "catalogare" le persone. Faccio del mio meglio per evitare nella tentazione di "bollare" il prossimo in un modo o nell'altro, vuoi per le scelte politiche, l'orientamento sessuale, la religiosità, ecc. Allo stesso modo, cerco di evitare di farlo quando si tira in ballo l'età.

Quando ero piccolo andavo sempre a vedere i cartoni animati da un mio amichetto che aveva uno splendido TV a colori (a casa mia ne avevamo uno in bianco e nero). I genitori del mio amico, oppure suo fratello maggiore (che all'epoca era già maggiorenne) ci dicevano: "ma che state a fare? Non guardate questi cartoni violenti" oppure "Erano meglio i vecchi cartoni dell'epoca nostra, che erano innocui".

Negli anni '80 ho avuto un bellissimo regalo: un Commodore Vic20. E passavo interi pomeriggi a giocarci. E anche lì: "Ma perché non esci invece di giocare con quella roba? Ai miei tempi si giocava con tutt'altro..."

A fine anni '80 ho iniziato a giocare ai giochi di ruolo. Ci si riuniva a casa di un amico, dopo la scuola, e si giocava. Era bellissimo. E, ovviamente, ci si sentiva dire: "Ma che state affa' intorno a un tavolo a tira' dadi? Uscite, andate a giocare a pallone. Ai miei tempi..."

Quando sono usciti i primi manga i commenti erano simili, si faceva il confronto con fumetti come Tex, Zagor o i supereroi Marvel e si denigrava la "semplicità" di disegno dei "fumettari" giapponesi in confronto al disegno realistico delle vecchie testate occidentali.

Gli anni sono passati, ed ora sono io a vedere intorno a me ragazzi che non solo non hanno i passatempi o le passioni che avevo io, ma che magari le denigrano. Però non voglio essere quello che gli va a dire: "ma che state affa'?".

E' ovvio che abbiano passioni ed eroi che non i miei: io sono nato 20 anni e passa prima di loro. Però è vero anche che, quando i manga hanno iniziato a fare capolino nel Belpaese, le riviste facevano anche informazione. Mangazine prima, ZERO e le altre testate Granata Press dopo, hanno cercato di informare tutti noi su chi fossero gli autori di quegli eroi che tanto ci avevano appassionati quando eravamo piccoli.
Prima che avessi modo di leggere Mangazine, ad esempio, io ignoravo che Go Nagai fosse l'autore di tutte le serie che mi erano piaciute di più. Ignoravo che Koji-Rio-Alcor fossero la stessa persona, ecc. ecc.
Ho scoperto chi fossero Osamu Tezuka, Leiji Matsumoto e tanti altri senza aver ancora letto nessuno dei loro fumetti. Perché su quelle prime riviste di fumettistica nipponica si leggevano delle retrospettive e c'era quindi modo di informarsi.

La responsabilità del piattume generale deve quindi, in qualche modo, dipendere dall'editore e dagli addetti al settore. Sicuramente i costi incidono... ma d'altro canto ricordo bene che per comprare Devilman si spendevano 4.000 lire e c'erano 80 pagine. I volumetti di oggi costano 8 euro ma ci sono più del doppio delle pagine di allora (se non di più) e nella maggior parte dei casi la qualità della stampa è nettamente migliore a quella schifosa della Granata Press.
Insomma, 4.000 lire per un fumetto di 80 pagine non erano poche, visto e considerato che con quasi 2.000 lire ti portavi a casa un fumetto Bonelli di 100 pagine. No?
Insisto a dire: ben vengano Naruto o One Piece che, con le loro tirature stratosferiche aiutano l'editoria a tirare avanti... ma la cultura si fa anche utilizzando il denaro che ti entra da una parte grazie ad un prodotto commerciale, per proporne uno non commerciale ma importante dal punto di vista culturale.

La parola chiave in questo senso mi sembra "informazione".
 
Top
-Candy-
view post Posted on 13/12/2010, 14:22     +1   -1




Io penso che ogni cosa faccia la sua epoca. Fra 30 anni, Naruto e One Piece saranno bei ricordi dei ragazzi di oggi, ci saranno i loro nostalgici come ci siamo noi per Harlock o Lady Oscar. Il fenomeno tenderà a scemare, e qualcun altro sarà sotto le luci della ribalta. E' legge di mercato, e di vita.

Tex, visto che lo hai nominato ne parlo, è un discorso a parte, sinceramente è meraviglia comune che la fumettistica italiana basi la sua esistenza in grossa percentuale su questo splendido personaggio. Non si sa perchè, ma così è.
 
Top
Freya72
view post Posted on 13/12/2010, 14:29     +1   -1




Dicussione interessantissima. Non ho molto tempo per scrivere putroppo (dopo una week di ferie, ho trovato un delirio sulla scrivania !!!), ma ho notato anch'io che Naruto e One Piece vanno per la maggiore. Quando qui in ufficio mi capita qualche stagista malato per i fumetti mi lancio subito nella mischia e resto sbalordita nel constatare che ragazzi con 12-15 anni meno me, pur appassionati di manga, conoscano a malapena il nome di Nagai o se lo conoscono liquidano tutto come roba vecchia.
Certe, le prime riviste / fanzine contenevano tante notizie utili (pure io scoprii così la vera identità di Koji !) ma oggi i ragazzi possono documentarsi sui classici del manga consultando siti internet, forum, andando alle mostre del fumetto, in tanti modi insomma.

Vorrei inoltre sottolineare che oggi sono disponibili tanti studi e saggi volti ad approfindire manga & anime attuali e del passato e la cultura giapponese che ad essi è sottesa. Alcuni costano molto perché sono quasi testi universitari, altri sono più accessibili come veste e come costi (penso alle collane I Love Anime e Japan Files). Quindi, chi vuole informarsi può farlo benissimo. Magari occorrebbe qualche stimolo da parte delle case editrici.

Manga e anime anni '70 cmq, a mio avviso, resistono nel tempo.... penso all'ultimo Romics: negli stand a farla da padrone erano sempre i modellini dei robot nagaiani !

Concludo dicendo che pur legatissima agli anime che vanno dalla mia infanzia fino alla fine degli ani '90 (dopo ho cominciato a lavorare e il mio tempo libero è drasticamente diminuito), cerco di tenermi aggiornata e non è detto che poi non ci siano cose interessanti tra le nuove produzioni. Ad esempio, Code Geass mi è piaciuto da matti !
 
Top
view post Posted on 1/1/2011, 17:36     +1   -1
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
55,511
Reputation:
-58
Location:
Inferno

Status:


CITAZIONE (Spirito del Male Hardias @ 13/12/2010, 13:42) 
La parola chiave in questo senso mi sembra "informazione".

gia'.
informazione.
Peccato che siamo su un forum pubblico e "l'informazione" ha comunque dei paletti da rispettare.


Grazie lo stesso Signor Margaria , le siamo comunque riconoscenti per
i grandi sforzi fatti da lei , dalla sua rete e l'azienda che rappresenta
per riportare in italia il piu' grande degli eroi.
Ma a quanto pare tocca a noi gi GonagaiNet tenere alto il vessillo (con i ricordi , con fanart ,fanfic e magari anche gli YAOI che visti i risultati del thread dedicato sembrano veramente piacere tanto soprattutto ai visitatori anonimi) di ATLAS UFO ROBOT.

credo sia proprio il caso di dirlo.............


image




THE END
 
Top
tuttocartoni
view post Posted on 1/1/2011, 18:42     +1   -1




Durante tutta la fiera avete promosso lo slogan "Orgoglio Girellaro". Per chi ancora non lo sapesse potrebbe spiegarci cosa significa per Ronin Manga "Girellaro" e come questo aggettivo trova riscontro nelle proposte editoriali?
[KB] Il termine ‘girellaro' è nato nell'ambiente del fandom italiano, dove circola già da qualche tempo. La cosa divertente è che le stesse persone che lo usano oggi hanno opinioni differenti sul suo corretto utilizzo.
Questa definizione ha origini che nel nostro paese ricordano un po' quelle del termine ‘otaku', il quale veniva usato in Giappone come pronome personale tra i fan di fumetto, animazione, modellismo e videogiochi. Quando in patria il termine ‘otaku' filtrò fuori dai fan club e si diffuse, la gente iniziò a usare il termine ‘otaku' proprio per indicare quel tipo di appassionati, ma con un'accezione dispregiativa, un po' come nerd o geek nel resto del mondo. Ma quando ‘otaku' iniziò a essere usato anche fuori dai confini del paese d'origine, i fan di anime e manga di tutto il mondo - giapponesi inclusi - iniziarono ad auto-definirsi tali e a sostenersi a vicenda, dando origine a quello che potremmo definire un vero e proprio "movimento otaku" internazionale.
Allo stesso modo, il termine ‘girellaro' pare sia nato come dispregiativo per quel tipo di fan (italiano) di manga e anime che - pur attento e incuriosito dalle novità editoriali, televisive e cinematografiche in circolazione oggi - tiene comunque in altissima considerazione i beniamini della sua infanzia e adolescenza, ovvero tutte quelle produzioni che anni prima hanno acceso la sua passione per l'immaginario nipponico. Passione (non dimentichiamolo) grazie alla quale è stata possibile la diffusione ‘cosciente' del fumetto e dei cartoni giapponesi nel nostro paese negli ultimi venticinque anni. Il termine ‘girellaro' deriva nientemeno che dal nome della celeberrima merendina, Girella, poiché il primo picco massimo della sua notorietà avvenne proprio negli anni '70 e '80, ovvero gli anni in cui i proto-otaku italiani erano ragazzini che venivano spesso ridicolizzati dai coetanei per la loro passione per i cartoni animati. Ora che la Girella è tornata in auge alla grande, e dato che una marea di appassionati di manga e anime si dichiarano oggi felicemente orgogliosi di esserlo, oggi sono loro stessi ad autodefinirsi - anche con tono di sfida - ‘girellari'. E dato che anche noi ci sentiamo parte del gruppo, abbiamo colto la palla al balzo, e nel corso di Lucca Comics 2010 ci siamo divertiti insieme ai produttori della Girella (che si sono dimostrati davvero aperti e spiritosi) a dichiarare la nascita dell'Orgoglio Girellaro in Italia, con tanto di ufficializzazione della stessa azienda che la produce

Una percentuale di titoli annunciati da Ronin Manga e Kappa Edizioni è (e sarà) decisamente ‘girellara', per dichiarazione d'intenti. Ecco dunque come siamo approdati a tutto questo. Ma si tratta di un gioco, e vorremmo che rimanesse tale. Altrimenti ci si troverebbe a parlare inutilmente del sesso degli angeli, attività (tragicamente) diffusa nell'ambiente dell'intrattenimento.

http://www.nanoda.com/it/editoriali/interv...a-edizioni.html
 
Top
28 replies since 10/12/2010, 11:33   2881 views
  Share