Dopo West and Soda, Bruno Bozzetto fece uscire nel 1968 "Vip, mio fratello superuomo".
Oltre a Bozzetto, gli altri autori del cartone furono:
- Attilio Giovannini, Guido Manuli (co-sceneggiatori) - Giovanni Mulazzani (sfondi: Bozzetto li chiama “opere d’arte” per la cura e la stilizzazione) - Giancarlo Rossi (effetti sonori: non avete neanche un’idea di quello che ha tirato fuori per farli!)
Guido Manuli, con le sue idee e gag dirompenti, spesso è chiamato il “Tex Avery italiano”. Tex Avery è famoso per i cartoni irriverenti, in particolare quelli sul lupo che diventa allupato ogni volta che vede una bella donna.
Il film è stato finanziato e coprodotto da case statunitensi, che erano state colpite dalla qualità di “West and Soda”, fatto qualche anno prima.
Inizialmente, Bozzetto avrebbe voluto solo Minivip come protagonista, ma i produttori americani vollero anche Supervip, che comunque resta un personaggio secondario.
E’ una parodia del mondo dei supereroi e nello stesso tempo un’accusa verso uno stile di vita che manipola l’uomo rendendolo una rotella di un immenso ingranaggio, attraverso il personaggio della cattiva per eccellenza, Happy Betty.
PERSONAGGI
Supervip e Minivip; Happy Betty e Schulz; il Colonnello; Lisa; Nervustrella, la ragazza di Minivip; Nervustrella, Supervip e Lisa.
TRAMA
Nel film si parla della famigliadei Vip: si tratta di una dinastia di superuomini dedicati, da generazione a generazione, all’impresa del supereroe, ricalcando ironicamente il personaggio dell’Uomo Mascherato, al quale Minivip e Supervip fanno riferimento, anche fisicamente, con le loro tute rosse.
Tra l’altro, non bisogna dimenticare che l’Uomo Mascherato (creato nel 1936) è stato il primo eroe in calzamaglia in assoluto, cioè il primo super-eroe. Quindi, una scelta azzeccata.
Tornando alla famiglia Vip, l’ultima generazione di Vip è composta da due fratelli: il fortissimo Supervip e il gracilissimo Minivip, che è una specie di "Rat-Man" ante litteram.
Questo provoca un complesso di inferiorità nel gracile Minivip, e gli psicologi gli consigliano una bella crociera sul mare.
Tra l’altro, Minivip sulla nave si mette l’impermeabile e il cappello, come fa sempre l’Uomo Mascherato per andare in incognito (vabbè, diciamo così: un tizio con la mascherina, l’impermeabile a scacchi, il cappello e il bavero rialzato, con un cane lupo al guinzaglio ovviamente NON si nota… ).
Alla fine, Minivip finisce su una zattera con un leone, che poi si rivela essere Lisa, una studentessa di antropologia intenta a scrivere una tesi proprio sulla famiglia Vip. Tutti e due finiscono sull’isola di Happy Betty, la regina dei supermercati HB (HappyBetty, appunto). L’obiettivo della malvagia Happy Betty è conquistare il mondo trasformando gli abitanti in acquirenti dei prodotti HB. Minivip alla fine riesce a salvare il mondo, mentre Supervip, anche se interviene, non fa quasi nulla perché si distrae con Lisa: un po’ come la favola della lepre e della tartaruga…
MUSICA
La musica in Minivip spesso è cantata, parodiando i ritornelli pubblicitari di “Carosello”. L’autore era Franco Godi e le parole erano cantate da Nora Orlandi. Il cantante della sigla era Erbert Pagani. La musica era tipo bossanova e cori di musica sudamericana, che Bozzetto, dopo un momento di perplessità, trovò adattissime per il film. Certe canzoni vere e proprie furono imposte dagli americani, come quella in cui Minivip e il leone sono sull’isola, che fa allungare la storia, appesantendola, secondo Bozzetto. Ma era obbligatorio metterla.
VOCE
La voce di Minivip era di Oreste Lionello: il personaggio di Minivip infatti faceva venire in mente a Bozzetto Woody Allen, e allora il doppiatore di Woody Allen era proprio Lionello. Per questo Bozzetto scelse lui.
La voce del tedesco piccoletto isterico, Schulz, era di Pino Locchi, doppiatore italiano di James Bond: fa un certo effetto sentire la voce dell’impeccabile 007 assumere quella di un piccoletto isterico che sbraita sempre in italo tedesco.
NOTE E CURIOSITA'
Fu trasmesso per la prima volta in TV nel 1971 nella rubrica serale di Rai 2 “Mille e una sera”.
Nella scena di Minivip contro il Colonnello, Bozzetto ha imitato l’incontro di boxe di Charlot.
Esiste anche un fumetto di “Vip mio fratello superuomo”: si tratta di brevi storie, a volte a colori e a volte in bianco e nero, che spesso criticano i tic e le manie dell’uomo d’oggi.
In Italia a quei tempi l’animazione era davvero tutta a livello sperimentale: non si sapeva, per esempio, quale fosse il tipo di colore che si poteva mettere sui rodovetri, perché nessuno dei coloristi voleva rivelarlo, geloso dei propri segreti. Si dovette fare per tentativi. Oppure non si sapeva dove trovare i rodovetri, e quale fosse il loro giusto grado di trasparenza. Questo solo per dare un’idea del lavoro che si fece. In sostanza, si era in pieno Far West. La “Verticale”, un apparecchio che fotografava i rodovetri uno per uno, in Italia non esisteva e Bozzetto dovette fabbricarla, chiedendo aiuto a suo padre, che era capace di progettare le macchine, descrivendogli le “Verticali” che lui aveva visto all’estero. Non esisteva nemmeno il tecnico delle Verticali e chiamarono un elettricista, Luciano Mazzetti, che ben presto divenne esperto dell’apparecchio.
All’estero, West and Soda e Minivip non riscossero molto successo: il successo venne più tardi con “Allegro non troppo”, che uscì qualche anno dopo.
PSICOVIP
Recentemente, Bozzetto ha ripreso il personaggio di Minivip facendo PsicoVip, una serie televisiva di 26 episodi in animazione 3D prodotta da RaiFiction e Maga Animation studio. E’ stato proiettato al Future Film Festival di Bologna. Si tratta di sedute psichiatriche dove Minivip racconta ad uno psichiatra inaffidabile, Mr. Doc, i suoi complessi riguardo al fratello maggiore. Lo psichiatra non gli dà nessun aiuto, in compenso gli fa pagare la parcella di 80 euro ogni volta. Il sito è questo: www.psicovip.com/
Io sono dell'idea (l'ho rivisto poco tempo fa) che la visione di Bozzetto sia ancora attuale. Basta pensare ad alcuni cartoni animati di Cartoon Network (Leone il cane fifone, Billy e Mandy e anche Samurai Jack tra gli altri ma potrei ricordare anche George della Giungla e SuperChicken, andando solo un po' più indietro nel tempo) per vedere numerose affinità con il tratto bozzettiano. Davvero dei gioiellini, proprio così!!!