| In questo periodo mi sono divertita con Harlock, guardando di nuovo e da nuovo alcune serie. Anche se qui non è certo il protagonista, non potevo non vedere anche questa.
Visto che ho un pò di tempo a disposizione, se non dispiace a nessuno, mi permetto di fare qualche piccola riflessione nel thread apposito.
La prima considerazione riguarda l'aspetto della cronologia. Ho sentito diversi amici lamentarsi della "mancanza di coerenza temporale" nei lavori di Matsumoto. Questo perchè probabilmente si aspettavano una sorta di linearità, cioè che una vicenda avvenisse prima di un'altra, che ci fosse un prequel, un sequel e così via. Consapevole di ciò, ho scelto di avvicinarmi alle vicende che vedono Harlock sia come protagonista sia come coprotagonista, con lo spirito più distaccato possibile: Harlock quindi diventa l'interprete di una storia, quasi un attore che ogni volta sostiene una parte, rinnovandosi a seconda della sceneggiatura, pur mantenendo alcuni elementi distintivi di base (a partire dal "look" fino ad alcune connotazioni caratteriali).
Una seconda considerazione riguarda la sceneggiatura. Cosmo Warrior Zero propone senz'altro una narrativa convenzionale: un comandante virtuoso perde brutalmente la famiglia (moglie giovane e bella e figlio piccolissimo) nel conflitto di turno e per tale motivo sceglie volontariamente di ritirarsi. Il suo anziano e saggio vice, che si rivelerà nel corso degli eventi la voce della sua coscienza, lo esorta duramente a reagire e a continuare a combattere proprio in nome di ciò che ha perduto. Quindi nuova missione: catturare un pericoloso pirata che scorrazza libero per lo spazio. Così inizia l'avventura del Comandante nello spazio: dovrà fronteggiare un'aspra rivolta interna perchè l'equipaggio è composto da razze diverse (uomini e meccanoidi), salverà il classico gruppo di ragazzini, ingaggerà il muscoloso e verace mercenario Grenadier, si innamorerà del suo comandante in seconda Marina Oki, che cela un terribile segreto, e incontrerà (finalmente) Harlock, Tochiro e Esmeralda. I buoni trionfano contro i cattivi, Warrius cambierà idea su Harlock, rivedendo la propria posizione e capendo che, a volte, nulla non è come sembra: talvolta un uomo per poter preservare i propri ideali e per esprimere il proprio libero pensiero è costretto a diventare un "fuorilegge". Addirittura c'è anche un inaspettato lato sentimentale, visto che Marina non muore e contraccambia Warrius.
Alcuni episodi sono prevalentemente comici, altri di pura azione. I momenti che ho individuati come i più interessanti e divertenti sono quelli ambientati a Gun Frontier, perchè è particolarmente curioso l'attaccamento degli autori ai temi western. Tornano infatti alcuni archetipi quasi ispirati alla Trilogia del dollaro: Tochiro subisce la classica "impiccaggione" western come trucco per far arrivare il giovane Harlock, Harlock stesso (qui più giovane, con entrambi gli occhi, senza mantello e tuta azzurra) sembra un pistolero di Sergio Leone con battute sintetiche alla Clint Eastwood (come nel "duello" con Sylviana), Harlock e Warrius bevono al saloon e conversano filosoficamente.
Nono sono esperta delle tecniche di animazione: so che alcuni lo considerano un lavoro un pò limitato da questo punto di vista, ma qui per mia ignoranza personale non posso dire nulla.
Nel complesso l'ho trovata gradevole, non troppo lunga e non impelagata in "spiegoni scientifici" di difficile comprensione. La musica di accompagnamento è delicata e piacevole, forse un pò troppo romantica per un genere comunque fantascientifico.
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