JEEG ROBOT - KAZUO NAKAMURA, L'ARTISTA (Articolo di Joe7; fonti: articolo di Mario Verger)Questo è il link dell'articolo di Mario Verger su Kazuo Nakamura: www.rapportoconfidenziale.org/?p=13517Kazuo Nakamura è il disegnatore per eccellenza di Jeeg Robot. Il suo disegno, pieno di linee morbide e delicate, accostate a tratti decisi e marcati, è stato determinante per il successo della serie. Per essere precisi, Nakamura è stato il
Character Designer di Jeeg. Chi è un Character Designer? E’ il disegnatore di base, quello che deve fornire l’aspetto grafico dei personaggi, degli sfondi e delle costruzioni, realizzando dei model sheet, cioè “prove grafiche” (in Giappone sono chiamati settei). I settei di Jeeg Robot sono tutti opera di Kazuo Nakamura.
Il suo talento è tale da essere chiamato:
“Il Michelangelo giapponese”. In questo articolo, presenterò un po’ questo grande autore, ancora sconosciuto in Italia. Ringrazio soprattutto
Mario Verger per il suo interessante e dettagliatissimo articolo.
Kazuo Nakamura nacque a Nagasaki: da notare che, in molti anime disegnati da lui, si vede spesso la costa sudoccidentale del Giappone, appartenente all’isola/penisola di Kyushu, dove si trova Nagasaki. La sua carriera iniziò giovanissimo a Tokyo, presso la
Toei Animation, come assistente alle macchine del film Saiyuki (1960; in Italia si chiamò: “
Le tredici fatiche di Ercolino”).
Poi divenne operatore cinematografico nel film Anju to zushiomaru (1961; in Italia, “
Robin e i due moschettieri e mezzo”).
La sua carriera continuò a svilupparsi, diventando primo operatore nel film Arabian Night Sinbad no Boken (1962; in Italia: “
Simbad il marinaio”).
Successivamente, Nakamura fa un ulteriore passo in avanti: viene assunto dalla
Mushi Productions, la casa editrice di cartoni animati gestita da Osamu Tezuka, l’autore di Astroboy e della Principessa Zaffiro. Il suo primo lavoro da professionista fu nel cartone
Rocky Joe, nel quale riuscì a rendere efficaci molte scene ad effetto sulle battaglie sul ring, grazie a colorazioni ardite, inquadrature e tratti pesanti di inchiostro, rendendo le scene altamente drammatiche.
Più avanti, divenne assistente di
Kazuo Komatsubara, un altro grande dell’animazione (i lavori di Komatsubara su Goldrake e altre opere sono leggenda: un giorno vi parlerò anche di lui). Insieme a lui, fece
Ryu, il ragazzo delle caverne, soprattutto nell’episodio 26 (“Bianchi alla riscossa”).
Ottenuta ormai una certa professionalità, nel 1974 fondò una casa editrice di cartoni indipendente: la
Nakamura Productions, esistente ancor oggi. Da qui, Nakamura diventerà uno dei più importanti Production Designer, lavorando per i principali studi di animazione del Giappone.
JEEG ROBOTNakamura è legato a doppio filo a quest’opera: per la prima volta infatti, divenne Character Designer e si impegnò particolarmente. La Toei gli affidò l’incarico non solo del design, ma anche della sceneggiatura e regia. Inoltre, sono opera sua:
- le scene delle sigle di apertura e chiusura;
- come pure la scena classica dove Hiroshi, unendo i pugni saltando in aria, diventa umanoide e poi si trasforma nella testa di Jeeg Robot d’acciaio, seguita dall’unione dei componenti magnetici;
- la scena di uscita del Big Shooter;
- la creazione dei mostri Haniwa
- la creazione grafica di tutti i personaggi (la Himika di Jeeg è “Nakamuriana”, mentre quella di Shin Jeeg è più “Nagaiana”). Forse l’idea del vestito di Elvis Presley per Hiroshi è stata sua. Infatti, il primo Hiroshi, quello del manga di Go Nagai e Tetsuya Yasuda, ha una tuta anonima, invece del vestito classico.
- Le esplosioni delle battaglie
STILENakamura ha uno stile tutto suo: inquadrature a tre quarti, personaggi che spuntano dal basso verso l’alto (celebre è la sua uscita di Mazinga Z dalla piscina).
Il suo tratto è corposo, robusto, quasi da fumetto, con tratti forti e vigorosi rinforzati da tratteggi, spesso incrociati talvolta col chiaroscuro quasi abbozzato.
Un esempio è la scena nella quale la regina Himika risorge dopo millenni: un capolavoro di cura dei particolari e dei passaggi cinematografici da una scena all’altra.
I personaggi a mezzobusto spesso sono robusti, coi muscoli delle spalle e braccia evidenziati a fitti tratti di chiaroscuro, mentre la testa è leggermente più grande per darle un tono più realistico e di maggior soggezione. Se invece i personaggi sono interi, per dare maggiori suggestioni prospettiche, Nakamura realizza la testa piccola sormontata da un corpo robusto e imponente. Spesso i giovani sono vigorosi, coi muscoli in evidenza, tratteggiati con pesanti masse chiaroscurali e segno forte.
Inoltre, gli occhi, soprattutto quelli delle protagoniste femminili come Miwa, hanno le iridi luminose e spesso sono presenti in primo piano dando una maggior tensione emotiva, grazie a studiati movimenti e lievi luccichii.
I visi, con le pieghe decise, danno una sensazione di tensione nervosa ed emotiva di notevole effetto, come pure le mani, coi tendini e muscoli sempre ben evidenziati: Nakamura è un fedele allievo dell’anatomia di Burne Hogarth, che è un classico del disegno artistico e del movimento. Persino i personaggi scherzosi e umoristici, come Don e Pancho, sono trattati con grande cura da Nakamura.
EFFETTI SPECIALIAnche per gli effetti speciali, Nakamura è un maestro: un esempio su tutti è la stanza del computer all’interno della base, dove si trova l’immagine virtuale del professor Shiba, tutta di un rosa soffuso che sembra avvolgere l’intero ambiente, personaggi compresi.
Anche l’immagine del professor Shiba, nitida e opaca rispetto al fondo sottostante, è un effetto speciale “stile Nakamura”: lo sfondo è molto luminoso, realistico e con un effetto quasi a cristalli liquidi.
Altri particolari sono le lenti delle maschere o degli occhiali, con una trasparenza accennata con l’aerografo. Oppure i fari delle auto e delle moto, accesi e brillanti, con tecnica a sovraimpressione, anche per l’effetto sole in alcune scene (si ricordi per esempio la scena della sfida con le moto tra Koji e Akira in Mazinga Z contro Devilman). Oppure con il brillio di una spada, o dell’occhio del malvagio. Le scene dove compare l’acqua sono realizzate con grande maestria: l’uscita del Big Shooter, per esempio, o la pioggia della scena della gara automobilistica del primo episodio.
EPISODIGli episodi di Jeeg realizzati da Nakamura sono:
1 – Il risveglio dei mostri
5 – Macchie solari
11 – Lotta senza quartiere
14 – All’ultimo istante
18 – Transfert di memoria
27 – Odio implacabile
32 – Rivolta al centro della Terra
37 – Missione senza ritorno
40 – Raggio Omega
43 – Preso in ostaggio
ALTRE OPEREI suoi lavori più famosi ai quali ha partecipato sono:
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Devilman (lavorò come direttore di animazione di diverse tra la più riuscite puntate);
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Mazinga Z (sigla, scena dell’uscita del robot dalla base. Gli episodi ai quali ha collaborato sono il 3, 7, 14, 25, 31, 36, 48, 58)
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Grande Mazinga (la scena dell’uscita dall’acqua del Grande Mazinga e l’agganciamento; le esplosioni. Gli episodi animati da Nakamura sono: 11-19, la famosa puntata di Jun sul suo colore della pelle, 26-32-37-43-48-53);
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Getter Robot (episodi della prima serie: 9, 11, 15, 22 - in cui compare il Getter femmina, la Getta Q, 29, 35. Poi quelli della seconda serie: 7, 10, 13, 17)
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Zambot 3 (trasformazioni principali)
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Gundam (episodi più significativi)
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Trider G7 (trasformazione del robot)
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Daitarn 3 (alcune puntate, tra cui la prima; la trasformazione della Mach Patrol e del robot)
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Daltanious (trasformazione)
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Voltron (character design “americanizzato”)
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God Sigma-
Grand PrixTra un pò posterò il seguito.
Potete commentare qui: #entry478395496Edited by joe 7 - 8/6/2014, 18:58