Vi ringrazio dei vostri commenti, anche se non posso essere d’accordo con le vostre osservazioni, e questo non IMHO (cioè:
“a mia opinione senza alcuna prova”), ma basandomi, come posso, su dati di fatto: poi, ciascuno la pensi come meglio crede.
Comincio con il discorso sulla ferita di Actarus. Su questo argomento, Aster scrive che
“lui avrebbe voluto allontanare da sé Venusia proprio sapendosi condannato, e che lei abbia invece voluto restargli accanto fino alla fine.”Niente di più sbagliato: Actarus, al contrario, dopo la ferita, si apre ancora di più a Venusia di sua propria iniziativa. Solo, non in modo evidente, perché – come vedremo – il rapporto tra Actarus e Venusia fu assai malvisto dagli spettatori giapponesi, che odiavano il personaggio di Venusia. E quindi gli autori dovettero correre ai ripari, nascondendo la cosa: ma questa rimane presente per chi analizza con attenzione gli episodi. Faccio qualche esempio: nell’episodio 70, in cui la ferita di Actarus ormai è ad uno stadio avanzato, eppure Actarus si confida con Venusia parlandole di sua madre. Oppure, la confidenza tra Actarus e Venusia alla gita al lago dell’episodio 47.
Inoltre, in nessun momento nella serie Actarus rifiuta di avere Venusia al suo fianco come combattente perché
“si sente condannato”, come dice Aster: questo lo dice lei senza alcuna prova. Invece, Actarus dice nell’episodio 39 che non vuole che Venusia combatta perché non vuole che lei sia coinvolta in questa guerra. Questo mostra non solo l’attaccamento di Actarus a Venusia, ma anche il suo profondo altruismo. Infatti, anche se sta per morire per la sua ferita al vegatron, nello stesso momento pensa ad evitare il più possibile la morte, o il rischio di morire, di Venusia. Il suo pensiero, invece di essere un
“vorrei ma non posso”, è piuttosto:
“se devo morire io, non voglio che muoia lei”.
In nessun momento della serie ci sono questi pensieri eutanasici in Actarus, tipo:
“sono ormai inutile, è meglio che Venusia vada a scegliersi uno più sano ed aitante di me”. In tal caso, non sarebbe più amore, ma animalità, la sopravvivenza del più forte. Davanti alle prospettive della sofferenza e della morte, l’amore, se è vero, si rafforza e pensa solo al bene dell’altro. Se la fine è vicina, due che si amano non si separano, ma cercano di vivere più intensamente gli ultimi momenti che vivono, sapendo che non torneranno mai più e quindi sono i più preziosi che ci siano. Questo è appunto l’atteggiamento di Actarus nei confronti di Venusia, e ovviamente anche nei confronti di lei verso di lui.
Passiamo ora all’argomento di Naida, molto controverso a causa dell’ambiguità della storia. Quello che dice Gerdha sulla
“vera personalità” di Naida non è una sua supposizione, ma è una cosa vera, e nel dossier sarà spiegato chiaramente (ormai sono arrivato a quasi 100 pagine, con le descrizioni e immagini, ed è solo l’inizio).
Posso dire comunque già adesso due cose su Naida:
- la prima è che lei non ama Duke Fleed, ma lo odia, di un odio feroce e terribile, mascherato ma presente.
- la seconda è che Naida in tutto l’episodio non è stata condizionata da Re Vega, tranne nel momento in cui viene stimolata ad aggredire Duke Fleed nell’hangar. E, vista la personalità di Naida, per Re Vega è stato facile influenzarla.
Per questo Gerdha dice della
“scoperta della vera personalità della sua ex fidanzata” da parte di Actarus. In sostanza, Naida è morta senza essere stata rimpianta da nessuno, nemmeno da Actarus, se non riguardo al dolore su quello che Naida avrebbe potuto essere e non è stata.
Inoltre, se Aster parla dell’episodio di Naida come uno spin-off, allora non capisco perché nello stesso tempo lei parli dei “patimenti” di Actarus per una storia che non c’è mai stata.
Comunque, la storia dell’episodio di Naida come uno “spin off” è venuto fuori dall’intervista fatta dal club giapponese Nagaifans agli autori e pubblicata sul Roman Album (
#entry507243889), in cui Katsuta, il produttore, dice:
Quell'episodio l'ho inserito come supplemento. Ma non è piaciuto a tutti, anzi, siamo stati criticati parecchio nello staff per questo supplemento, dicendo che era come una doccia fredda. Io volevo tentare qualcosa di azzardato. Quando alla fine ho deciso di farlo, abbiamo avuto un grande successo e da allora ho continuato a inserire di proposito questi elementi.La parola
“supplemento” qui non significa
“spin-off”: infatti, nella stessa frase, Katsuta dice che
“ha continuato ad inserire di proposito questi elementi”. Che senso ha mettere degli spin-off in continuazione in una storia che dovrebbe essere coerente dall’inizio alla fine e non una delle interminabili serie di supereroi piene di mondi alternativi?
La frase ha più senso se si parla di una
“storia particolare”, raccontata in modo particolare, come è in effetti la storia di Naida, che è tutta una
“narrazione mascherata”, in cui quello che vedi non è quello che è. E lo stesso si può dire dell’episodio 72, quello di Rubina, anch’esso una
“narrazione mascherata”, come quella di Naida. E, guarda caso, entrambe le storie hanno lo stesso sceneggiatore (Mitsuru Mashima), lo stesso regista (Tomoharu Katsumata) e lo stesso sakkan (Shingo Araki). Inoltre, entrambe le storie sono legate a doppio filo, come dirò nel dossier. Quindi, si può benissimo dire che l’episodio 72 di Rubina è un
“supplemento” come l’episodio 25 di Naida, secondo la terminologia di Katsuta. Cioè, due storie reali, realmente accadute nel mondo di Actarus, e particolari, dove quello che si vede non è quello che è.
E’ lo stile di Goldrake: lo si può notare anche seguendo questa analisi su Actarus e Venusia, dove spesso le cose non sono quello che sembrano. Ed è possibile che Katsuta si riferisse anche a questo quando parlava di
“inserimento di elementi (al plurale, quindi non uno solo)
nella serie”.
Edited by joe 7 - 18/5/2013, 16:30