| La cosa triste è vedere alcune cose escluse da ciò che vale la pena sapere perché "inutili". La storia dell'arte inutile... la musica inutile... la letteratura inutile... per molti conta solo ciò che procura ricchezza - quindi uno sport come il calcio è utile perché può darti la possibilità di diventare multimilionario, gli sport minori sono per "sfigati". Questa cosa la vedo tutti i giorni a scuola, non solo tra i figli ma soprattutto per i genitori. Infatti se arte musica o letteratura portano ricchezza improvvisamente diventano temi degli di discussione.
C'è poi il rovescio della medaglia: ieri parlavo con la figlia sedicenne di una mia amica, studentessa modello al classico. Lei ascolta solo musica classica ed evita come la peste i computer, dicendo che i libri sono meglio. Ora, chi mi conosce sa che sono librodipendente, ma come si può dire che la carta è meglio dei megabyte? Sono due cose diverse, con usi a volte sovrapponibili ma che soprattutto si possono integrare, come ai tempi in cui sedici anni li avevo io si poteva solo sognare. Se vuoi notizie aggiornate in tempo reale, spiacente, il web è mille volte meglio. Se vuoi trovare immagini, non c'è storia. E la musica: lei insisteva "Ma non puoi dire che il Lago dei Cigni è brutto". Mai pensato niente di simile. Io cercavo solo di farle capire che anche il rock, il jazz, eccetera, possono essere belli. Spero che si tratti solo di radicalismo adolescenziale: quella ragazza si sta privando di una buona fetta di vita, e conosco altri giovani, ed adulti, con lo stesso atteggiamento.
Per quanto mi riguarda, quoto Calatea, ed aggiungo Terenzio: "Homo sum, humani nihil a me alienum puto". Sono un essere umano, non ritengo estraneo a me nulla di ciò che è umano: e tutto ciò che può accrescere la mia conoscenza, in qualsiasi campo, è ben accetto, nella consapevolezza che quanto non so sarà sempre molto più di ciò che so.
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