SCOOP! GOLDRAKE NON E' NAGAIANO!! Ecco qui un vero reperto archeologico. Un servizio di Topolino degli anni '70 sulla produzione di Goldrake. E' una vera perla...
Per prima cosa, il titolo dice: "Mazinga, DRAGUN, Goldrake" e ti chiedi, perplesso, chi sia questo "Dragun". Dopo un pò, capisci che parlano del
Getter Dragon, la seconda versione del Getter guidata da Ryo. Se questo è il titolo, immaginatevi il resto...
Poi dicono: "il padre di questi personaggi è
Tadanao Tsuji, un giapponese trentaseienne che lavora alla TOEI..." e qui resti come minimo basito.
Non sai neanche chi sia questo Tadanao. Sul sito Encirobot non c'è, mentre sul sito "Animenewsnetwork" scopri che era un Art Director. (
www.animenewsnetwork.com/encyclopedia/anime.php?id=1198) Ora, chi è un Art Director? E' una figura professionale tipica della comunicazione pubblicitaria, che si occupa di studiare la parte visuale, grafica e tipografica della comunicazione di un prodotto o servizio. In sostanza, si occupa della pubblicità, o del lancio pubblicitario di un prodotto. Quindi, l'autore dell'articolo (non firmato, tra l'altro) ha confuso il "grafico pubblicitario" con l'autore della storia. Bisogna capire, si era ai primi passi...ma veramente ai primi. Infatti questo sembra essere un articolo di seconda mano: ma poi ne parliamo. Andiamo avanti.
E' da notare che l'articolo parla di questi personaggi che "hanno conquistato il mondo", però "in Germania sono stati messi in quarantena" e questo, in effetti, era vero: Goldrake non è uscito quasi per niente nella terra teutonica.
Più avanti, parlano ancora di "Tadanao Tsuji, il padre di Goldrake"...vabbè.
Le foto raffigurano la fabbrica Bandai dei giocattoli: tra l'altro, si vedono le operaie che montano ed inscatolano un modellino "Shogun Warrior" di DANGUARD, alto 60 cm come il famoso Goldrake gigante che fece furore nel '78 in Italia. Un Danguard di cui io non sapevo nemmeno l'esistenza...
Alla fine, pubblicità: un libro gioco della Mondadori (guarda caso, la stessa casa editrice del Topolino di allora) su Mazinga Z, al prezzo contenuto di 3500 lire (credo sia 10 volte il prezzo di un Topolino di quegli anni..qualcuno può confermarmelo?
).
Avevo detto prima che quell'articolo sembra di seconda mano: infatti, su
"Sorrisi e Canzoni TV" di allora, c'è quasi lo stesso articolo, solo più amplificato. Eccolo qui: (preso dal sito
http://cartonirobotici.altervista.org)
L'articolo è di uno sconosciuto Paolo Cucco, omonimo dell'attuale scrittore/produttore della TV. Le foto sono di un tal Garritano, lo stesso fotografo del servizio su Topolino.
La prima foto che compare è il famoso Tadanao Tsuji, l'"AUTORE" di Goldrake, che mostra soddisfatto la sua creatura...
Anche l'articolo parla di "Dragun", quindi è chiaro che sono entrambi della stessa fonte.
Tra l'altro, sopra l'immagine di Goldrake nelle prime due pagine, c'è il palazzo della Toei con il manifesto di un tal "Nature Boy", un nuovo personaggio che hanno fatto a quel tempo...solo che non so chi sia...
Dicono che sia un "Robin Hood" contadino, uno che raddrizza i torti. Mai visto nè sentito: google è silenzioso. Qualcuno ne sa niente di questo fantomatico Natur Boy, che ha un nome da supereroe?
Inoltre, sempre in questo articolo, oltre al famigerato Tadanao, si fa cenno a
Tomoharu Katsumata. Infatti, cito testuale:
"(Tadanao) lavora coadiuvato da una squadra di disegnatori coordinati da un direttore, Tomoharu Katsumata. E' qui che Tsuji pensa ai suoi personaggi".Prima di parlare di questo misterioso Katsumata, fermiamoci un attimo al nostro beneamato Tadanao. A parte il fatto che lui è un collaboratore esterno che pensa alla pubblicità, e nemmeno un disegnatore, vorrei tanto sapere se questo malinteso - chiamiamolo così - sia dovuto:
a) alla superficialità dell'intervistatore, o
b) all'incomunicabilità giapponese che non era interessata al commercio estero, o
c) al fatto che questo Tadanao abbia voluto fare il furbo prendendo in giro il giornalista e il fotografo. Scusatemi tanto: questo Tadanao,
addetto alla pubblicità, ripeto, che si fa fotografare nell'atto di disegnare, con il berretto da mezzemaniche, sta recitando, in sostanza, una parte...
Ma passiamo ora a questo "Tomoharu Katsumata" che sarebbe il "direttore che coordina tutto". Per la verità, Katsumata era solo uno dei 18 registi di Goldrake, e nemmeno uno dei più prolifici, avendo lavorato solo su 7 episodi (si veda l'articolo:
#entry497183903). Insomma, totale disinformatja...
Ma la follia è solo agli inizi. Dovete sapere che il nostro Tadanao, vero napulitano verace tipo Totò alla fontana di Trevi, fa capire all'articolista che
"dalla sua matita è uscito (...) forse il più bello e il meno violento della serie di cartoni animati giapponesi, CAPITAN HARLOCK!!"Terra inghiottimi...
Ed ora, la famigerata leggenda dei cartoni animati fatti col computer. A quanto sembra di capire, Tadanao e soci fanno i disegni, poi il computer, attraverso complicatissimi calcoli algoritmici o cose simili, effettua il movimento, che però così è ripetitivo e meccanico, a differenza del tratto morbido e umano della Disney, fatto da esseri umani e non da computer insensibili. E da lì (e varie altre fonti) partì la leggenda...
Al giorno d'oggi, il computer, in effetti è usato nei cartoni animati: curiosamente, però, più massicciamente nella Disney e affini americani, più che in Giappone, dove fanno dei pastiche inguardabili, dove si capisce cosa è stato disegnato a mano e cosa no...
E' il progresso, bellezza!
Poi l'articolo parla del merchandising della Bandai (che qui chiama "merchandise": forse un tempo lo si chiamava così).
Le ultime due pagine contengono invece un articolo di
Nicoletta Artom, colei che ha portato Goldrake in Italia: ne riparleremo su "Tutto Goldrake". Nell'articolo, Nicoletta fa un riassunto della storia del cartone animato, assai esauriente ed interessante.
Ci sono anche qui le stesse foto della fabbrica Bandai che produce i mega-Danguard.
Infine, si posta nell'ultima pagina lo spaccato del Grande Mazinga edito dalla Fabbri che ne stava pubblicando il fumetto. Tutte le armi, poi, sono citate in modo esatto: almeno la Nicoletta, qui, aveva fatto un servizio di qualità...
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