Scenetta raccontata da mia suocera, datata molti anni fa.
Nella loro famiglia, come in molte famiglie tedesche, a Natale l'albero diventava una vera ossessione: suo padre comprava il più grande e più bello possibile, e dopo impiegava
ore per decorarlo. Tra l'altro ogni singolo filo di lametta veniva stirato con il ferro e quindi posto sul ramo a distanza esatta dal prossimo. (Forse con l'aiuto di un righello.
)
E sua moglie ci teneva moltissimo e gli stava dietro come un cane da guardia: guai se quando arrivavano gli altri parenti non trovavano l'albero perfetto che più non si può.
Alla fine, la sera del 24 suo padre si chiudeva nella camera da letto, al piano superiore, e si rifiutava di scendere. Diceva di sentirsi male e di sentire l'avvicinarsi della sua ultima ora. Un parente dopo l'altro doveva salire e implorarlo di scendere.
Alla fine, eroicamente, lui scendeva e dichiarava: "Lo faccio ancora una volta, ma solo perché questo è
l'ultimo Natale che passeremo insieme."
Con la storia dell'"ultimo Natale" tirò avanti ancora per una ventina d'anni...