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Storie di fantasmi regionali

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view post Posted on 5/12/2016, 10:47     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Siccome mio marito mi chiedeva l’altra sera se in Italia ci sono storie di fantasmi (lui non ne conosceva nessuna, e per i fantasmi di norma sono famose l’Inghilterra, la Germania, l’Austria e via dicendo), ho pensato di domandare un po’ a voi.

Comincio con una leggenda molto popolare e molto diffusa da noi: il Furchengänger.
La versione che conosco io è quella di una brava famiglia di mugnai che non mancava mai alla messa nonostante vivesse lontano dalla chiesa; la leggenda è ambientata molti anni fa, prima che ci fossero treni e autostrade, nella regione dell’Eifel, ricca di boschi e famosa per i suoi inverni rigidi.
Una notte di Natale, la famiglia decise di andare alla messa di mezzanotte nonostante il maltempo. Il garzone li precedette con una lanterna, perché quasi non si vedeva la mano davanti agli occhi.
Improvvisamente, videro davanti a loro una lucetta nei campi: appariva, scompariva, si ingrandiva, si rimpiccioliva. Avvicinandosi, videro infine un ometto con una lanterna in mano, pallido e smarrito, con una grossa e pesante pietra in mano, che vagava per i solchi dei campi. Quando si furono avvicinati abbastanza lo sentirono mormorare, senza sosta: “Dove lo devo mettere? Dove lo devo mettere?”
Alla famiglia vennero i brividi perché capirono di avere a che fare con un fantasma: un contadino che a suo tempo si era creduto molto furbo spostando la pietra miliare tra i suoi appezzamenti e quelli del vicino, per guadagnare terreno. Dopo la morte, secondo la leggenda uno così non trova pace ed è condannato a cercare in eterno il posto giusto.
Per fortuna una volta al mugnaio il padre aveva detto cosa bisogna fare in un caso come questo. L’uomo si fece coraggio, e quando lo spirito gli fu davanti e gli chiese, con sguardo assente e sofferente, “Dove lo devo mettere?” gli rispose con voce forte e chiara: “Rimettilo dove lo avevi preso!”
Al che lo spirito rimise subito la pietra al posto giusto e quindi si dissolse davanti agli occhi della famiglia del mugnaio, esclamando: “Grazie, mi hai salvato!”
 
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view post Posted on 5/12/2016, 16:00     +1   -1
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Professore della Girella

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Io ne conosco un paio tramandate da lontani parenti e avvenute quando non ero ancora nata.
Si narra che in un piccolo paese della mia regione, uno degli abitanti incontrò il dottore del luogo e si salutarono come sempre: dopo alcuni giorni, questo tizio venne a sapere che il dottore era morto giorni prima della data in cui lui l'aveva visto.

La seconda: di notte nei pressi del cimitero, un mio lontano zio, vide due persone vestite da scozzesi con la cornamusa, e i loro passi sulla ghiaia non si sentivano, sembrava camminassero sollevati un poco da terra o fossero senza peso.

Io conosco solo queste due, note unicamente dalla gente del luogo, nazionali nessuna, eppure abbiamo in Italia tanti castelli, beh, però, c'è a Montebello il famoso fantasma di Azzurrina che si fa sentire ogni 5 anni al solsistizio d'estate con temporale d'obbligo, la ricorrenza in cui lei era sparita e mai più trovata nè da viva nè da morta.
 
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view post Posted on 5/12/2016, 19:44     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Da noi a Pescantina, nella provincia di Verona, c'è la leggenda della vendetta della defunta: una donna cattiva era morta ed era stata sepolta in cimitero.
Però da allora il paese era funestato da continue disgrazie: persone che si facevano male, oggetti che si muovevano... insomma, non c'era pace.
Sicuramente era colpa della vecchia malvagia, il cui spettro s'aggirava combinando guai.
Una donna coraggiosa decise di compiere una sorta di esorcismo: sarebbe andata a mezzanotte in cimitero per piantare un chiodo sulla tomba della vecchia, in modo da "inchiodarvela" e toglierle la possibilità di fare del male al paese.
Andata in cimitero, con la paura che possiamo immaginare, andò a conficcare il chiodo, ma come fece per scappar via si sentì trattenere per lo scialle: la vecchia strega la stava tirando!
Dal terrore, la povera donna morì.
Il giorno dopo la trovarono cadavere sulla tomba, con lo scialle trattenuto dal chiodo... che aveva bloccato lo scialle...
Ma naturalmente, era stata la vecchia strega!
 
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view post Posted on 5/12/2016, 20:50     +1   -1
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Filologo della Girella

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Per la storia del chiodo usato per "fermare" uno spirito: gli archeologi, per giustificare l'eccessivo numero di chiodi che spesso sono rinvenuti all'interno di sepolture locali di epoca romana, ipotizzano che il chiodo potesse essere un oggetto simbolico che avesse proprio a che fare con il fermare, l'inchiodare gli spiriti...
Questa leggenda sembrerebbe confermare. Molto interessante.

Per quanto riguarda le leggende di fantasmi, la Valle Camonica ne è stranamente priva, al punto che, per rendere più interessante l'unico castello locale ancora in piedi, avevamo pensato di inventarcene una di sana pianta... Sob... Cercasi fantasma disperatamente ^^.
 
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view post Posted on 6/12/2016, 10:21     +1   +1   -1
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srotolatore di girelle

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io ho scoperto solo l'anno scorso ritrovando dei lontani parenti che abbiamo adirittura una storia di fantasmi di famiglia.
Una zia di mio nonno era a letto reduce da un'influenza in un giorno d'inverno. Quando verso la metà della mattina le domestiche aprirono le finestre per dare aria alla stanza, la signora, un po' anziana e provata, ebbe un improvviso collasso e morì, mentre la nipotina si trovava a scuola.
Diffusasi rapidamente la notizia in città (ad Udine), il pomeriggio successivo la maestra della nipote si presentò a fare le condoglianze e raccontò che durante la ricreazione della mattina precedente aveva visto la defunta in ottima salute e vestita a puntino che osservava la nipote giocare con i compagni all'interno della scuola, ma quando si era girata per suonare la campanella di fine intervallo non aveva più visto la signora e non era quindi riuscita a progerle il saluto che sarebbe stato l'ultimo. Si era stupita ovviamente della presenza della signora nei locali della scuola, ma ben maggiore fu lo stupore quando le dissero che la signora era spirata nel suo letto approssimativamente a quell'ora.
L'episodio mi è stato raccontato dalla nipotina in questione, che oramai è a sua volta una adorabile ed adorante nonnina e che ha assistito al racconto in diretta della sua maestra.
 
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view post Posted on 6/12/2016, 11:38     +1   -1
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Filologo della Girella

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Affascinante :face8.gif:
questo racconto
 
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view post Posted on 6/12/2016, 12:14     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Da piccola, sentivo spesso una mano carezzarmi la sommità della testa; mi voltavo convinta di vedere la mamma o il papà, e non vedevo nessuno.
Mi dicevo che era l'angelo custode, e non mi ponevo problemi.
Più grande, ho saputo che mio nonno, morto quando io ero di neanche un anno, faceva proprio così, una carezza aulla sommità della testa, da quella persona affettuosa e riservatissima che era.
L'ultima volta l'ho sentito a vent'anni. Mi manca, ma "so" che sta bene.
 
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view post Posted on 17/12/2016, 22:19     +1   +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Mia madre mi disse una volta che la nonna - ormai molto anziana, stava all'ospizio dei vecchi - le aveva detto che il nonno era venuto a trovarla, e che le aveva promesso di tornare presto.
All'inizio, lei pensò che l'anziana signora avesse fantasticato; il nonno era morto 15 anni prima. Ma la nonna morì pochi giorni dopo. Spero sia stato il nonno a venire a prenderla... :wub:
 
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view post Posted on 30/12/2016, 19:12     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Mio marito mi raccontò una volta che vicino a dove faceva il campeggio con gli amici da giovane si trova quella che chiamano "la cappella dei fantasmi".

Si tratta di una normalissima cappella cattolica, come ce ne sono sparse qua e là, ma di questa si raccontava una storia inquietante: una volta, il 24 dicembre a mezzanotte, un poveretto che passava di lì entrò nella cappella per assistere alla messa. La messa si celebrò normalmente, solo alla fine il buon uomo si accorse di essere circondato da persone tutte a lui sconosciute, e che erano tutte stranamente serie e quiete.
Tornato al suo villaggio, raccontò della sua avventura, e quando ne sentì un'anziana signora, ella si fece descrivere chi era stato alla messa; quindi spiegò, "Non mi stupisce che tu non abbia riconosciuto nessuno - è tutta gente morta da un pezzo."
Da allora la gente crede che a mezzanotte di Natale, ogni anno, i morti del loro villaggio si ritrovino nella vecchia cappella per celebrare la messa, e nessuno ha il coraggio di mettervi piede o di avvicinarvisi proprio in quel periodo.
 
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view post Posted on 19/10/2023, 10:13     +1   +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Questa non è proprio una storia "di fantasmi“, ma siccome siamo nel periodo giusto ve la racconto. È molto popolare in Baviera; ne fecero anche un’opera, con il testo scritto da Michael Ende, l’autore della Storia Infinita, di Momo e altri classici. Ende, che proviene da Garmisch-Partenkirchen, scrisse l’intero testo in dialetto. La musica dell’opera è di Wilfried Hiller.


Il Goggolori

Frutto della fantasia popolana, il Goggolori è un "Schratt“, cioè uno spiritello dei boschi.

Finning sul lago di Ammer. 17° secolo, poco prima della Guerra dei Trent’Anni.


L’opera narra di una coppia di fattori poveri e sfortunati, che non potendone più della miseria chiesero allo spiritello di rendere fertile il loro terreno e di proteggere le loro bestie e i loro prodotti. In breve tempo divennero i più ricchi della contea di Finning, i loro frutti erano i più belli, il loro formaggio il migliore, il loro lino il più fino. Ma lo spiritello aveva chiesto qualcosa in cambio: la prima parte di ogni cosa. Il primo pane sfornato, il primo formaggio maturato, i primi frutti di ogni albero, la prima botte di vino o di birra, il primo pezzo di lino. E anche il primo figlio.

I fattori avevano pensato di avere molti figli, ma ebbero soltanto Zeipoth, una ragazza bella e buona. E sapevano che quando sarebbe diventata vergine (cioè quando avrebbe incominciato a mestruare), avrebbero dovuto cederla al Goggolori. Cercando aiuto si rivolsero a un monaco del posto: questi, convinto che lo spiritello fosse una creatura demoniaca, consigliò di dare la ragazza in moglie a un brav’uomo perché il giuramento del matrimonio sarebbe stato vincolante. La ragazza voleva bene ad Aberwin, un giovane factotum e violinista senza soldi. La fattoressa non volle saperne e si rivolse ad Ullerin, una donna del luogo che si intendeva di medicina e di stregoneria. Ullerin tentò di acchiappare lo spiritello, ma senza successo; invece, questi venne a sapere che i fattori volevano imbrogliarlo. Per vendicarsi chiamò a sé tutte le api, vespe e zanzare del bosco e fece rincorrere Ullerin che dovette fuggire nella palude per salvarsi, quasi annegò e fu punta da tutte le parti.

Inaspettatamente, qualche giorno dopo Zeipoth trovò il Goggolori mentre coglieva le prugnole nel bosco. Siccome i genitori non ne avevano mai parlato, lo trovò solo un ometto piccolo e buffo. Questi le spiegò chi fosse e anche che la conosceva; e le diede della ladra perché, le disse, le prugnole appartenevano a lui. Zeipoth per tutta risposta lo intrappolò nel suo cestino per portarlo a casa. Lo spiritello si ribellò e volle farla ragionare, ma la ragazza gli disse che avrebbero giocato insieme, che gli avrebbe cucito un bell’abito, e che l’avrebbe lasciato dormire in mezzo alle sue trecce la notte. Al che il Goggolori capì che la ragazza lo trovava simpatico, e si lasciò portare via senza fiatare.

La fattoressa andò a trovare Ullerin, la trovò gemente e tutta coperta di punture e le disse che sapeva del suo fallimento: avevano lo spiritello in casa, dove combinava un dispetto dopo l’altro e continuava a cambiare forma, sapendosi trasformare in qualsiasi animale, o anche in oggetti come un uovo o una scopa.
Non volendosi arrendere, la fattoressa chiese a Ullerin se non sapeva altro rimedio. Esitando, la donna le disse che possedeva un pezzetto di luna in una fiala; e che se lo gettava addosso a qualcuno, chiunque, anche uno spiritello, sarebbe diventato di pietra. Ma se non lo colpiva, sarebbero stati guai per tutti. La fattoressa la pagò bene e si portò a casa la fiala.

Una sera le donne in casa dei fattori erano intente a filare quando il Goggolori, ora in grandezza di un ragazzino e con indosso un bel vestito cucito da Zeipoth, comparve in mezzo a loro e fece ballare i fusi. La fattoressa gli scagliò addosso la fiala e lo spiritello scomparve in un filo di fumo.

Qualche settimana dopo vi fu una gran festa per ringraziare il raccolto; tutto il paese scese in piazza tra banchetti, canti e balli. La fattoressa festeggiò più di tutti, convinta di essersi finalmente liberata della promessa. Inaspettatamente, il monaco dichiarò che Zeipoth avrebbe sposato Aberwin. In quella, uno dei pupazzi di paglia si animò: era il Goggolori, che annunciava che presto il paese sarebbe stato colpito dalla peste. Quindi sparì, portando con sé Zeipoth. La fattoressa si sentì subito male, e il fattore capì che il Goggolori si stava vendicando.

Zeipoth ritornò al suo villaggio circa un anno dopo, di notte, completamente disorientata. Trovò il padre al cimitero, davanti alla tomba della madre. Il padre le disse che c’era stata la peste e che sua madre era stata la prima a morire.
Zeipoth disse al padre che il Goggolori l’aveva portata nel suo regno al di fuori di tempo e luogo, dove regnava sovrano. Ma le aveva rivelato il suo segreto: che non poteva morire, e quindi non avrebbe mai guardato Dio.
Il padre raccontò a Zeipoth del patto che lui e sua moglie avevano fatto con lo spiritello prima che lei nascesse, e la ragazza capì che questi l’aveva portata via per proteggerla.

In quella dalla tomba si alzò lo spirito della fattoressa, tutto imprigionato in fili di lana confusi e annodati; era la sua punizione per avere fatto venire la peste. Spiegò a marito e figlia che il pezzetto di luna che aveva gettato addosso allo spiritello, mancando l’obbiettivo, aveva fatto scendere la peste nei dintorni, e che lei era stata la prima vittima. Non avrebbe trovato pace prima di riuscire a districare tutti i fili.
Il padre di Zeipoth morì poco dopo, lasciandola sola.

Qualche anno dopo una strana scena apparve in una taverna del luogo: un soldato di ventura straniero, ben vestito e con un cappello piumato, stava giocando a carte con Ullerin. La donna era diventata ricca rubando i gioielli ai morti, seppellendoli e curando i malati. L’uomo la accusò di barare e lei non negò. Sprezzante, gli disse che lo riconosceva: era lui il Goggolori, che adesso aveva forma umana. Ma lei lo aveva defraudato di tutto; lui aveva perduto il suo potere rivelando il suo segreto a Zeipoth.

Zeipoth uscì da un angolo della taverna, dicendole che una cosa ancora gli rimaneva: lei. Se avesse vinto il prossimo gioco di carte, sarebbe divenuta la serva di Ullerin per il resto della vita. Ullerin mise in posta i suoi poteri: se avesse perduto avrebbe lasciato il paese e non sarebbe più stata capace di stregoneria. Mise un suo occhio sul tavolo per fare la spia, e un suo piede per terra per prendere a calci il soldato qualora barasse. Incoraggiato, il soldato giocò meglio e questa volta vinse. Ullerin non poté più riappropriarsi del suo occhio, e il suo proprio piede la cacciò a calci.

Il soldato, che era davvero il Goggolori in spoglie umani, ringraziò Zeipoth: nel suo cuore, le disse, si trovava un potere più grande della sua magia, della stregoneria e anche della chiesa.
Nella taverna erano entrati il monaco, sempre convinto che il Goggolori fosse una creatura nefasta; e Aberwin, scampato alla guerra.
Zeipoth, davanti agli sguardi atterriti di tutti, fece un giuramento: per riparare al patto dei suoi genitori, al loro tradimento e alla strage che avevano causato in paese, donò la sua morte al Goggolori, affinché un giorno potesse vedere il Signore.

Il Goggolori tornò nel suo regno insieme a Zeipoth, giurando che finché ancora viveva, le avrebbe donato ogni felicità immaginabile.

Molto tempo dopo, Zeipoth ha i capelli bianchi ma il viso giovane. È seduta davanti a un enorme telaio, intenta a tessere il velo della Vergine. Su questo velo si trovano intessuti i disegni di tutte le creature animali, vegetali e minerali di questa Terra, per cui il lavoro di Zeipoth durerà in eterno.

Edited by Delari - 1/11/2023, 11:22
 
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view post Posted on 1/11/2023, 07:42     +1   -1
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Nostalgico degli anni '80

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Volendo, ce ne sono anche qui a Sassari. Tempo fa scrissi un post sul mio blog che narra strane vicende nella città che mi ospita. Io credo nell'esistenza degli Spriti (noi stessi lo siamo spogli dell'involucro fisico) ma suppongo che qualche storia sia frutto di immaginazione.
 
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view post Posted on 7/1/2024, 20:38     +1   +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Il cappello di ferro

Secondo una leggenda della Stiria, secoli fa un gruppo di pescatori di lago trovò intrappolata nella rete una creatura spaventevole: sebbene umana, aveva la coda di pesce, i capelli verdi e puzzava di alghe. Spaventati, vollero ucciderla: ma la creatura disse loro, "Lasciatemi, e vi posso esaudire un desiderio. Avete la scelta tra un piede d'oro, un cuore d'argento, o un cappello di ferro."
Basiti, gli uomini ne parlarono un po', quindi risposero, "Ti lasciamo andare se ci offri il cappello di ferro."
La creatura ridacchiò: "Ottima scelta. Il piede d'oro sarebbe stata una minera d'oro che si sarebbe esaurita in dieci anni, il cuore d'argento una miniera d'argento esaurita in cinquant'anni. Ma se guardate in quella montagna," e indicò una montagna dall'altra parte del lago un monte che aveva la strana forma di un cappello, "vi troverete abbastanza ferro da bastarvi ancora per molte generazioni."

Detto questo, la viscida creatura scivolò nuovamente in acqua e non fu più vista. Gli abitanti del luogo esplorarono la montagna e vi trovarono un enorme giacimento di ferro, che gettò le basi per il benessere della regione e viene ancora sfruttato fino ai nostri giorni.
 
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view post Posted on 8/1/2024, 08:24     +1   +1   -1
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà

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La leggenda di Azzurrina

La Romagna è terra ricca di antiche leggende e racconti di fantasmi legati a rocche e castelli del territorio.
Sicuramente tra i più celebri racconti soprannaturali, spicca la leggenda di Azzurrina, la bambina albina che durante il medioevo scomparve misteriosamente senza lasciare alcuna traccia di sé e che ancora oggi si narra infesti kl Castello di Montebello a Torriana.

La leggenda narra che il Signore di Montebello, Ugolinuccio Malatesta, avesse una figlioletta di nome Guendalina dai capelli completamente bianchi. La bambina era albina e proprio per questo motivo, a causa del suo aspetto, veniva tenuta nascosta all'interno del castello per proteggerla dalle accuse di stregoneria. A nulla servivano i tentativi disperati della madre di tingerle i capelli con colorazioni naturali che puntualmente scolorivano in un inquietante colore azzurrino, da qui il soprannome Azzurrina.

Una notte, durante il solstizio d’estate del 1375, imperversava un violento temporale e la bambina giocava con la sua palla di pezza per le stanze del castello, sempre sorvegliata a vista da due guardie personali. Improvvisamente la palla rotolò giù nei sotterranei e cadde nella ghiacciaia (un pozzo profondo chiuso da un’unica botola e senza altre via di uscita).
Improvvisamente le guardie udirono un urlo straziante, ma accorse sul luogo dell’accaduto, presso la ghiacciaia, non trovarono nulla: la bambina era svanita, di lei non rimase alcuna traccia e non venne mai più ritrovata.

Ancora oggi il suo fantasma si aggira per i sotterranei del castello e durante le notti del solstizio d’estate (ogni cinque anni) si possono udire i suoi pianti e lamenti. C'è chi dice di averla vista e addirittura dipinta: il quadro appeso sopra il luogo della sua scomparsa infatti sarebbe postumo, creato in seguito alla visione del suo fantasma!

https://www.bellariaigeamarina.org/it/news...-AZZURRINA.html


https://m.youtube.com/watch?v=P9VC7eb5rb4&...gUJQXp6dXJyaW5h
 
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