Mi sa che l'aneddoto sui "nostri eroi" (comunque integrato nella pagina wiki a lui dedicata) risaliva all'ultimo editoriale d/v.
Penso che tra le cose rivelate in questa intervista ce ne siano anche di interessanti,'inedite' e veritiere,tipo l'aneddoto sul passaggio tra Granata a Dynamic Italia (l'utilizzo della struttura ecc) .
Riguardo il media-mix,credo proprio si riferisse al fatto che Granata fosse stata la prima a tentare l'esperimento. E' inutile andare a cercare esempi di cent'anni prima,devi contestualizzare: è chiaro che Colpi si riferisca alla sua esperienza editoriale,che 'nasce' ufficialmente nei primissimi anni '90,agli albori della 'seconda invasione anime' di cui lui è stato uno dei principali artefici,e questo è un fatto incontestabile.
Sul fatto che dei primi prodotti home video i costi reggessero sulla forza delle vendite,credo ci sia poco da obiettare: era così,vedi lo stesso Baoh (per citare uno dei capisaldi dell'animazione giappa in Italia,importato dalla concorrenza ma è per fare un esempio) ,nato per passione e spinto dal fattore novità.
Credo però anch'io che tu abbia ragione riguardo la lunga distanza: in effetti a un certo punto (parlo già della fine anni 90-primissimi 2000) il catalogo Dynamic Italia era così imponente che dubito avrebbero potuto spingere qualsiasi titolo in televisione. Alcune cose,tipo Hyper Doll Rika Chan (cito a memoria,mi pare si chiamasse così) erano spudorati cloni di serie più celebri. Una volta che Mediaset aveva già importato i titoloni di punta (Sailor Moon,Slayers ecc) sa che je fregava di cuccarsi il clone povero? E anche ad altre serie che magari avrebbero meritato maggiore successo non mi pare sia andata meglio.
Però è anche vero che certi titoli sono effettivamente entrati nell'immaginario collettivo,a un certo punto: ricordo per esempio con piacere le serate con gli amici attaccati alla tv a seguire gli episodi di Golden Boy,o dei commenti entusiastici delle ragazzine sui primi forum in rete quando MTV passava Le situazioni di Lui e Lei (serie che adoro anch'io) ,o il piacere di tornare a casa dopo una dura giornata di lavoro,girare su Raidue e gustarmi in santa pace Guru Guru. Che dire poi delle maratone chilometriche tipo "MTV Robothon" ? Cazzarola,un intero pomeriggio di goduria pura!!
Penso che Colpi abbia detto bene quando parla di "trend" ,perché appunto così è stato: nient'altro che una moda passeggera. Duratura,certo,ma passeggera. Anzitutto credo che la questione dei costi sia sfuggita di mano. Da un lato è giusto che i giapponesi ottenessero quanto realmente spettasse loro,invece di ricevere cifre ridicole sui diritti per i passaggi tv. Dall'altro,però,temo che l'alzamento di asticella abbia finito per creare una sorta di duopolio televisivo (Mtv+Rai - Mediaset fa storia a sè) che non avrebbe potuto reggere proprio per la suddetta questione dei prezzi. Inoltre,con la scissione e la nascita di Shin Vision il mercato televisivo ebbe un altro operatore,ma i canali interessati sempre quelli restavano.
Il trend è proseguito a lungo (pensate giusto alla seconda giovinezza di Daitarn,le cui repliche sono continuate su Mtv almeno fino al 2005: se ci ripenso ancora non me ne capacito!) ma come tutte le mode prima o poi si sgonfia... e infatti a un certo punto la sezione anime è stata soppressa. Il successivo tentativo di Dynit di portare serie di qualità sulla nascente Rai4 non mi pare abbia dato gli stessi frutti. Il periodo d'oro si era ormai esaurito.
Per certi versi mi stupisco di quanto siano cambiate ulteriormente le cose negli ultimi anni,primo tra tutti il fatto che la stessa MTV sia mutata drasticamente (a un certo punto non trasmetteva altro che finti reality americani, 'du balle quadre) e infine chiusa/trasformata in un canale completamente differente (è il canale Otto,giusto? Che tristezza... ) .
C'è una questione che continua a non essermi ancora chiara : a un certo punto Dynamic Italia,dopo la cacciata di Di Sanzo e i transfughi che decisero di seguirlo,sembrava stesse destinata a rimanere una solida attività,con Mazzotta assunto come nuovo direttore artistico. Di questo breve periodo si trovano pochissime tracce in rete (ho raccolto giusto un paio di vecchie interviste e dichiarazioni qua e là) .
L'operazione sembrava essere una sorta di tentativo di mantenere a galla Dynamic Italia (mentre tutte le altre associate europee venivano chiuse) ,ma poi successe qualcosa che portò al cambiamento in Dynit e alla soppressione dell'utilizzo del vecchio nome.
Ecco,quello che vorrei capire io è questo: furono i dipendenti rimasti a non accettare la nuova direzione e quindi a volersene distaccare,creando una realtà alternativa (appunto Dynit) o furono i giapponesi a decidere di ritirare la licenza ?
Perché da un lato è vero che se le cose fossero andate diversamente con d/world i giappi di Dynamic Planning non avrebbero avuto alcun motivo di continuare a mantenere la Dynamic italiana (e mi sa che è andata così,almeno inizialmente) ,ma dall'altro è altrettanto vero che se questa fosse sopravvissuta le cose sarebbero potute andare immensamente meglio e avremmo evitato tante piccole/grandi delusioni future (prima fra tutte,una maggior puntualità di uscite,no interruzioni ai manga in corso e magari Goldrake sarebbe potuto uscire integralmente e mandato in onda in chiaro) .
La scissione ha comunque portato a una differenziazione di uscite e questo è stato un bene (più editori=più roba importata sul nostro mercato) ma per molti altri aspetti si è rivelata devastante .
Tuttavia continuo a non capire come sia andata riguardo l'effettiva chiusura di Dynamic Italia: la struttura c'era,i dipendenti anche,l'accordo con Sunrise era ormai alle porte e si prospettava la nuova invasione nagaiana poi proseguita con d/visual,quindi perché ricominciare tutto da zero?