Commenti sull'imbattibile Daitarn 3
Topic di riferimentoTutto Daitarn 3https://gonagai.forumfree.it/?t=75416543I miei pareri e commento su Daitarn sono sparsi un po' nei diversi thread (ad esempio mi sono espresso su quello sui comandanti meganoidi preferiti)in questo forum e in altri.
Volendo riassumere un po' le mie opinioni ho notato come questa serie appaia fortemente disomogenea data la sua costituzione "autoconclusiva" incentrata sul comandate nemico di puntata. Da ciò è molto mutevole il registro degli episodi che passano da quelli, seri a quelli parodistici, a quelli "sperimentali".
Dietro poi c'è la mano del regista Tomino spesso visibilmente "allergico" alle restrizioni del genere robotico classico e per questo pronto a dare alla storia svolte a sorpresa, che possono apparire incongruenti e poco comprensibili (es. l'episodio finale).
Volendo tracciare una linea interpretativa comune io riscontro come in Daitarn si alternino due aspetti : il primo è quello solare, divertente e disimpegnato, ma anche appariscente e esaltante legato al merchandising robotico : abbiamo un protagonista affascinate e agente segreto, ma anche fortemente caricaturale e autoironico, che spesso smonta la sua immagine dell'eroe tutto di un pezzo attraverso la comicità slapstic e numerose gag (degne di Lupin o City Hunter), due assistenti belle e affascinanti, il maggiordomo, il bambino pestifero e un campionario di nemici fortemente grotteschi e caratteristici.
Forte è l'impianto da "spettacolo", le frasi a effetto e i tormentoni che spesso diventano protagonisti a loro volta e soggetto di ulteriore ironia (le stesse espressioni del robot e il fatto che anche gli altri buoni si cimentino ai suoi comandi).
Il secondo aspetto invece è quello più amaro : una visione spesso disillusa e/o impietosa sui vizi e sulle debolezze umane incarnate dai comandanti meganoidi, spinti a intraprendere la via del male da motivazioni e traumi personali, ma anche dalle loro ossessioni. L'autore si mostra fortemente critico nei confronti dell'animo umano attraverso Banjo che però a sua volta non sfugge al pessimismo dell'autore.
Quindi a mio parere
1 Daitarn è tragicomico? L'umorismo serve a mascherare un forte disagio e pessimismo?
In realtà no, perché spesso vuole fare solo ridere, come spesso mostra l'eroismo del robot e del protagonista in modo genuino e rassicurante.
Diciamo che la tragicommedia è usata come mezzo espressivo nel corso della serie. Ma non è l'unico
2 La solitudine autoreferenziale dei meganoidi vendicativi e ossessivi contro la collettività del gruppo degli eroi coeso e solare?
In un certo senso si e in un certo senso no.
Gli eroi sono un gruppo simpatico e positivo, i sentimenti che intercorrono tra loro sono autentici (es. l'episodio in cui Reika con il suo amore per Banjo riesce a contrastare il potere mentale dell'imperatore di Lumis), Banjo sa far ridere genuinamente il pubblico ed essere un valido punto di riferimento, però in lui c'è anche una forte componente di solitudine e anche di ossessione per il proprio passato. Molto forte è il contrasto generazionale padre/figlio e molto forte è il messaggio che il confine tra bene e male non è sempre netto, anche quando crediamo di essere nel giusto.
Edited by gigi la trottola - 18/11/2021, 18:30