| Restando nel campo puramente 'speculativo' , di pura ipotesi, tanto per fare discussione spicciola: mi sono rivisto ieri i film del primo volume delle notti dei super robot (stavolta su BD - qualità video suprema indubbiamente,ma non ho notato grande differenza coi dvd - forse perché già abituato da visioni recenti col lettore BD che upscala automaticamente il dvd rendendo praticamente nullo il divario ad occhio umano. Una volta che l'occhio si è abituato, hai voglia a cogliere le differenze...) . Mettendo i sub fedeli durante la visione, la prima cosa che spicca è la differenza tra i dialoghi originali, quelli adattati ai tempi da Dynamic Italia e quelli adattati recentemente da Yamato. La sostanza,il succo, resta più o meno il medesimo ma torna sempre in superficie quel senso di scollamento tipico dell'adattamento italiano: confrontando le tre fonti, tra le due italiane "ognuno c'ha messo il suo" , nel senso che paiono opere che seguono un canovaccio ma sostanzialmente sono "libere interpretazioni". Per me è l'ennesima conferma che un adattamento fedele all'opera non si realizzerà MAI, la cosa che conta in questi lavori è differenziare, rendere "personale",riconoscibile l'adattamento. Sia DI che Y inventano parecchio e non mi sembra lo facciano per avvicinarsi il più possibile agli intenti originari, semmai per creare un testo che possa essere depositato come proprio,originale,unico. Fateci caso, già l'adattamento Dynamic del '98 inventa per differenziarsi da quello storico del '79 (che avrà pur le sue lacune,invenzioni ed errori,ma oggettivamente è molto più calzante di qualsiasi altra cosa venuta dopo) ,con la scusa della fedeltà ai dialoghi originali che invece abbiamo visto essere più o meno distante. L'intento è un altro, il legittimare un adattamento come proprio (e in quel caso specifico sarebbe dovuto diventare "l'unico",cancellando dalla memoria il precedente che era stato additato come non autorizzato e non ufficiale) . In generale è un discorso assolutamente tipico di qualsiasi produzione editoriale ,non è che riguardi solamente i suddetti marchi. Basta comprare un libro tradotto in italiano e confrontarlo col testo originale per comprendere quanto il traduttore abbia messo di suo (anche nel titolo,che può essere cambiato per mera strategia di marketing. Dubito che traduzioni e adattamenti non siano sottoposti al diritto d'autore: di fatto rappresentano un'opera a sé stante, perché non sono mai traduzioni letterali e ogni editore mantiene il possesso della propria traduzione (editore, non adattatore: dubito che quest'ultimo percepisca royalties,in fondo ha solamente svolto un lavoro affidatogli da una committenza,che ne diventa proprietaria) . La situazione poi si è ancor più ingarbugliata,perché se ci pensate il doppiaggio del '98 è comunque stato curato (più o meno) dalle stesse persone che l'avrebbero ripreso in mano nel 2014. La differenza sta forse giusto nella traduzione e adattamento (e la prova la troviamo oggi nei dvd/BD in circolazione,coi sub fedeli che svelano quanto siano inventati entrambi i conviventi adattamenti in quell'assurdo minestrone di voci vecchie e nuove che è il doppiaggio attuale - non tanto per le voci, quanto per i dialoghi inventati ex novo!!) . Situa ingarbugliata,dicevo, perché sostanzialmente la cricca attuale vede quel lavoro come "loro"(difatti nel '98 lo curarono loro) ; la vecchia Dynamic al massimo ne potrebbe contestare appunto la traduzione e l'adattamento, immagino realizzati da qualcuno che nel 2014 non aveva più nulla a che fare con i curatori di oggi. D'altronde Dynamic Italia non esiste più da anni e quando esisteva, lavorazioni come quella sui film nagaiani erano seguite e approvate dallo stesso direttore artistico che ha fatto altrettanto anni dopo. Altro quesito interessante verte sulla proprietà dei doppiaggi (intesa come proprietà intellettuale e fisica di "master" fisici,bobine o quant'altro) : chi ne detiene il possesso? Teoricamente quelle piste non sarebbero dovute appartenere a Toei o alla Dynamic giapponese? Non c'era mica un cavillo,nato a un certo punto degli anni '90, che vedeva il passaggio di proprietà della pista audio estera alla casa produttrice originaria? Chiaramente, restiamo sempre nel campo di ipotesi, ma pensandoci bene c'è abbastanza materia per rendere interessante la discussione - nei dovuti limiti,ovviamente.
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