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Gaetano Curreri in terapia intensiva dopo un infarto sul palco.

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view post Posted on 5/8/2021, 17:10     +1   -1
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Arrestato per spaccio di Girelle

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BOLOGNA."Siamo veramente felici di comunicarvi che Gaetano ha superato brillantemente l’infarto e adesso sta bene. L’abbiamo sentito via telefono e ringrazia tutti per l’affetto e le belle parole spese per lui. Ci uniamo anche noi ai suoi ringraziamenti che condividiamo pienamente, in queste ore difficili il vostro supporto ci ha aiutato tanto, vi teniamo aggiornati". Lo scrivono sui social gli Stadio, a seguito dell'infarto sul palco a San Benedetto del Tronto che ha colpito il loro leader, il cantante bolognese Gaetano Curreri. Appena otto ore prima, nella notte, proprio la band aveva comunicato il malore.

Il malore sul palco

Curreri, 69 anni, è ricoverato all'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno dopo il malore la scorsa notte mentre stava concedendo l'ultimo bis del concerto che ha tenuto a San Benedetto del Tronto nell'ambito della rassegna "Nel cuore e nell'anima. Ritratti d'autore in musica e parole". Mentre cantava "Piazza Grande" dell'amico Lucio Dalla ha iniziato a barcollare e si è fermato, immediatamente sorretto dagli altri musicisti del Solis String Quartet. "Canzoni da camera" era il titolo della serata in cui Curreri intonava vari successi accompagnato dall'orchestra sinfonica.

La testimonianza del medico

I componenti della band si sono accorti subito del malessere di Gaetano e lo hanno abbracciato evitandogli di cadere. I primi soccorsi gli sono stati portati da alcuni medici, fra cui il dottor Mauro Mario Mariani, che stava assistendo al concerto. E che a Repubblica racconta: "Dopo un'ora e venti di concerto, al momento del bis, Gaetano ha detto: 'Voglio dedicarvi piazza Grande'. Ha iniziato a cantare, poi ha iniziato a farfugliare, ha esitato, ha ripreso un pezzo di strofa e ha barcollato. Lo staff lo ha sorretto. Non ha perso mai i sensi. Sono salito sul palco: in pochi secondi aveva attorno a lui quattro medici e due infermieri. La prima cosa da fare in questi casi è sincerarsi che non ci sia un arresto cardiaco, o sono guai. Diciamo che lui ci ha facilitato il compito. Io gli ho tenuto i piedi sollevati per tutto il tempo. I soccorsi sono stati immediati. Nella sfortuna bisogna trovarsi nel posto giusto. Il reparto di Ascoli Piceno della nostra azienda è un’eccellenza, in meno di mezz'ora è arrivato dalla piazza alla sala operatoria. Mi auguro di poter festeggiare presto con lui, non in ospedale ma fra amici".
 
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