Letture fumettistiche - Dylan Dog

Dylan Dog n.218 - L'incubo dipinto



In una chiesa sconsacrata di uno sperduto paesino chiamato Ffestiniog viene ritrovato un dipinto raffigurante il martirio di san Sebastiano e realizzato da un pittore di nome Hyeronimus Quail, specializzato nel ritrarre soggetti in agonia.
Quando alcuni omicidi cominciano a susseguirsi nel paese, il sindaco decide di chiamare Dylan Dog a investigare.
Albo che omaggia il film di Pupi Avati "le case dalle finestre che ridono". Nonostante trovi che ormai questo fumetto non sia più quello degli anni'80 questa storia non è male sia come atmosfera che come sviluppo, il problema sta nella soluzione finale, troppo inverosimile per come si era indirizzata la storia fino a quel momento(i disegni anche non mi hanno fatto impazzire).
Si lascia leggere ma il vero Dylan Dog era un'altra cosa.

Dylan Dog - l'inquilino misterioso



Rhonda Mitichell ha un grave problema da affrontare: crede che nel palazzo dove lei abita vi dimori Satana in persona.
Lei stessa è stata testimone oculare di strani avvenimenti, elettrodomestici che si mettono in moto da soli, bambole che prendono vita, persone che si moltiplicano.
Dopo il fallito tentativo con l'esorcista del paese tocca a Dylan Dog scoprire l'arcano.
Anche questo albo ha velati rimandi cinematografici(nello specifico i due capolavori di Roman Polanski "l'inquilino del terzo piano" e "Rosemary's baby"), il palazzo è stato disegnato egregiamente, dà quella sensazione di tenebrosita', l'intervallo ambientato nella Londra vittoriana anche è buono, il resto un po' così, tutto sommato però si tratta di un buon albo visti gli standard bassissimi degli ultimi anni

Dylan Dog n. 124 - Il picco della strega




Storia che si rifa' molto al film Picnic a Hanging Rock di Peter Weir(tre ragazze che scompaiono misteriosamente sull'altura di una montagna), del film in questione conserva l'atmosfera onirica e inquietante, con un finale malinconico anche se a mio parere un po' troppo tirato.
I disegni sono bellissimi.

Dylan Dog n.3 - Le notti della luna piena. Tiziano Sclavi. Ernesto Grassani. Giuseppe Montanari. 1987





Bell’avventura in terra straniera per l'indagatore dell'incubo.
Rileggendola, oltre a deliziarmi di nuovo con gli splendidi disegni del duo Montanari e Grassani(i miei disegnatori preferiti in assoluto), ho constatato, ahimè, di quanto sia peggiorato il personaggio di Groucho negli ultimi anni, ormai ridotto a una semplice macchietta mentre all’epoca era un vero e proprio co-protagonista della storia, esilarante con le sue divertenti battute e che riusciva a strapparti una risata anche se ti sentivi giù di morale.
Nonostante il titolo rende omaggio a un classico del cinema horror(il film di Eric Rohmer), la fonte d’ispirazione diretta dell’albo è uno dei film più belli di Dario Argento, Suspiria(il collegio femminile in Germania, ragazze che scompaiono misteriosamente, le streghe, l’incendio finale).
Il finale è aperto, preludio al seguito che avverrà a distanza di circa dieci anni.
In sostanza un buon albo, non tra i miei preferiti ma più che godibile.


p.s. alla faccia dell’astemia di Dylan, pure qui si trangugia una bella birra senza alcun problema!

Anche per me fu uno schock, un personaggio cosi' simpatico e bonario che in realta'

Dylan Dog n.4 - Il fantasma di Anna Never. Tiziano Sclavi. Corrado Roi. 1987




Guy Rogers e' un attore fallito, la sua vita ormai è in preda all’alcol, alla solitudine e alla follia, la sua mente sta lentamente e inesorabilmente crollando, le immagini del delirio lo perseguitano giorno e notte alle quali si mescola un’immagine ben più cruda, quella di un fantasma di una giovane donna inseguita e uccisa da un mostro.
Cos' e' in realtà questo fantasma? E’ soltanto una proiezione della mente annebbiata di Guy o è qualcosa di più misterioso?
Albo per me poco interessante, troppo embrionale, il suo punto di forza è senza dubbio la sceneggiatura, realizzata in più parti per trarre in inganno il lettore(il confronto realtà-finzione cinematografica è molto forte), sicuramente innovativa per quell’epoca ma assolutamente non la migliore di Sclavi.
Il doppio finale poi per me stona(anche se è un elemento tipico del cinema horror) e se l’albo si fosse concluso qualche pagina prima ne avrebbe sicuramente guadagnato di più a mio modesto parere.
Nonostante ciò gli si deve il merito di essere la prima vera storia caratterizzata dagli incubi “sclaviani” e dalle lugubri atmosfere metropolitane, quegli incubi e misteri che diventeranno in seguito il punto di forza di questo fumetto.
Sclavi omaggia esplicitamente Matheson e il suo bellissimo romanzo "Io sono Helen Driscoll", gettando qualche piccolo seme della sua teoria degli universi paralleli che verrà meglio sviluppata negli anni a venire.
Due parole sui disegni di Roi, affascinanti come sempre ma i suoi migliori rimangono, per me, quelli di “Alfa e Omega”.
Indubbiamente una storia particolare e affascinante ma non sufficiente a mio modesto parere.

Dylan Dog n.8 - il ritorno del mostro. Tiziano Sclavi. Luigi Piccatto. 1987.



Leonora Steele, una ricca, affascinante e caparbia donna e' divenuta cieca a causa di un grave shock occorsole quando era una ragazza: la sua intera famiglia e' stata sterminata da un folle.
Ora, nel sedicesimo anno da quel terribile giorno, l'assassino e' evaso dall'istituto psichiatrico nel quale era stato rinchiuso dopo la strage in cerca dell'ultima sopravvissuta e per terminare cosi' il suo lavoro.
Ma e' davvero cosi'? E' lui il vero responsabile? Oppure e' soltanto una vittima?
Thriller vagamente ispirato a "Halloween" di John Carpenter, inquietante ma anche struggente, una storia che mette in risalto i pregiudizi che spesso vengono rivolti nei confronti di chi consideriamo diverso.
Bellissimi i disegni dei sotterranei del castello.

Io ho smesso da tempo, mi piace rileggermi i primi albi come sto facendo quest'estate ma i nuovi albi, quei pochissimi che ho comprato in questi anni, mi hanno soltanto delusa(l'ultimo e' stato Profondo nero sceneggiato da Dario Argento, una roba indecente).
Preferisco perdermi nei bei ricordi del passato.