Addio a Gianfranco D’Angelo

E' morto nella notte fra il 14 e il 15 agosto al Policlinico Gemelli di Roma dopo una breve malattia Gianfranco D’Angelo. L’attore avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 19 agosto. Nella sua lunga carriera sul palcoscenico D’Angelo, nato nella Capitale nel 1936, ha lavorato nelle vesti di attore, comico, cabarettista, doppiatore, imitatore e cantante. In un’intervista rilasciata alcuni anni fa al settimanale ‘TV Sorrisi e Canzoni’ aveva raccontato i suoi inizi spiegando di venire “da una famiglia poverissima, ho perso i genitori a tre anni e sono cresciuto con gli zii. Ho fatto tanti mestieri, ma ho amato il teatro fin da bambino. Ho anche lavorato dietro le quinte: macchinista, attrezzista”. D’Angelo è stato anche impiegato alla Sip, la compagnia telefonica, “alla sera recitavo in cabaret con i testi che mi ero fatto scrivere da Maurizio Costanzo, che all’epoca era un semplice giornalista”.

Poi fu chiamato al ‘Puff’, storico cabaret romano, per sostituire Montesano che era andato a fare un varietà in tv. “Mi licenziai e da quel momento non mi sono più fermato: il teatro, la radio, il ‘Bagaglino’, i film e poi la tv“. D’Angelo ha debuttato in Rai all’inizio degli anni ’70, poi nel corso della carriera ha fatto parte anche del gruppo di professionisti che hanno dato vita al programma cult degli anni 80 ‘Drive in’. “Studiammo ‘Drive in’ con Enrico Vaime, Franco Mercuri e Antonio Ricci, e lo proponemmo a Berlusconi”. A Mediaset ha lavorato anche a ‘Striscia la notizia’, di cui ha condotto le prime edizioni al fianco di Ezio Greggio, e ‘Odiens’. Nel 2019 era apparso nel film ‘W gli sposi’ diretto da Valerio Zanoli. Lascia due figlie, Daniela e Simona, anche loro attrici.

Già è un dispiacere perdere uno dei comici più noti e rimasti attivi fino all'ultimo (ormai la sua attività era esclusivamente incentrata in teatro, salvo rare eccezioni più o meno recenti su cui è meglio sorvolare) nonostante l'età avanzata. Lo è ancora di più quando capita a ferragosto, con la gente che in quel momento ha solo in testa le vacanze. Praticamente due giorni dopo la notizia è già dimenticata... Noi girellari non lo dimenticheremo di certo, la sua simpatia era qualcosa di unico, contagiosa e così splendidamente umana.
Più che per i suoi ruoli in Drive In (onestamente ricordo poco, forse perché in realtà non c'era molto da ricordare... lo spessore di quel programma era pari a zero e anche i mitici Fidanken e il Tenerone dopo la centesima volta venivano a noia) preferisco ricordarlo per la moltitudine di personaggi grotteschi interpretati nella sua carriera cinematografica. I vari professori nella serie della liceale, a volte rappresentati in chiave fascistoide (efficace perché da un lato accontentava i nostalgici, dall'altro pareva una super presa in giro agli stessi) , a volte nevrotici pieni di tic (il malato immaginario in "Io zombo tu zombi ella zomba" mi fa sbellicare dalle risate ogni volta che lo rivedo) .
Mi piace ricordarlo anche nella tardissima e unica commedia che tentò blandamente il rilancio del genere sexy nel nuovo millennio ("Se lo fai sono guai", presente anche Malaspina nel ruolo del cardinale!!) , fallendo miseramente dato che non venne distribuita al cinema, dove interpretava un improbabile chirurgo arrapatissimo nonostante i 60 e passa anni sul groppone (era proprio questa la chiave comica, la classica sospensione d'incredulità!!) che passava il tempo ad inseguire la protagonista fregna assieme a Michele Gammino (nel ruolo del becchino,anche lui arrapato!!) in giro per Ischia piuttosto che in sala operatoria (dove comunque c'era la sua assistente, la Sellerona al top della bellezza, da sturbo!!) .

Mi mancherà... Soprattutto, mi spiace non essere mai riuscito a vedere almeno un suo spettacolo teatrale. Credo che sul palcoscenico sarebbe stato irresistibile, ancora più che in tv o al cinema, ma a questo punto non lo scoprirò mai.

Rip Gianfranco.