SUSPIRIALingua originale italiano, tedesco, inglese
Paese di produzione Italia
Anno 1977
Durata 99 minuti
Genere orrore
Regia Dario Argento
Soggetto Dario Argento, Daria Nicolodi
Sceneggiatura Dario Argento, Daria Nicolodi
Produttore Claudio Argento
Produttore esecutivo Salvatore Argento
Casa di produzione SEDA Spettacoli
Suspiria è un film del 1977 diretto da Dario Argento, ispirato al romanzo Suspiria De Profundis di Thomas de Quincey, e interpretato da Jessica Harper e Stefania Casini. Il film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri ed ha avuto due sequel: Inferno (1980) e La terza madre (2007). È considerato insieme a Profondo Rosso il capolavoro di Dario Argento.
TRAMA
Susy Benner è una brillante studentessa di danza classica che decide di perfezionare le sue capacità artistiche iscrivendosi alla prestigiosa Accademia di danza a Friburgo.
La protagonista fa il suo arrivo in una notte di tempesta; alla scuola incrocia una ragazza, Pat, che sembra fuggire precipitosamente dall'edificio: questa urla alcune parole apparentemente sconnesse, rese peraltro incomprensibili dal temporale. A Susy viene inoltre negato il permesso di entrare a scuola, così deve riparare in città. Nel frattempo Pat, che aveva trovato rifugio presso un'amica che frequenta la scuola, viene massacrata da una misteriosa figura di cui si vede solo il braccio, che prima la sbatte ripetutamente contro una finestra, poi la sventra con un coltello e alla fine la impicca facendola precipitare da un grande lucernario di vetro. Anche la sua amica, accorsa ad aiutarla, rimane uccisa, trafitta da pezzi di vetro e metallo.
Il giorno dopo, mentre si indaga sulla morte di Pat, Susy entra nell'accademia di danza, dove incontra la vicedirettrice Madame Blanche e l'insegnante Miss Tanner; le vengono inoltre presentati i suoi compagni di corso, tra cui Sarah e Olga, con la quale dovrà coabitare in un appartamento in città finché la sua camera non sarà pronta. Percependo un'atmosfera tesa nell'accademia, Susy chiederà di rimanere nell'appartamento di Olga anche quando, il giorno dopo, la sua camera sarà pronta.
Poco dopo la ragazza fa uno strano incontro con la cuoca della scuola, la quale sembra ipnotizzarla con uno strano oggetto luminoso, che le fa perdere improvvisamente le forze. Dopo uno svenimento nel corso di una sessione di danza, un medico prescrive a Susy una cura a base di riposo e vino rosso; la ragazza viene inoltre costretta a prendere alloggio all'interno dell'accademia.
Susy diventa amica di Sarah, la cui stanza confina con la sua. Mentre gli studenti si preparano per la cena, una miriade di larve inizia a precipitare dal soffitto, causando un panico generale. Madame Blanche riferisce che la causa è del cibo avariato in soffitta, e in attesa della disinfestazione gli studenti dovranno dormire nella sala degli esercizi. Durante la notte Sarah sente uno strano rantolo, e rivela a Susy i suoi sospetti: per lei si tratta della direttrice della scuola, che nessuno ha mai visto e che secondo la Blanche dovrebbe trovarsi all'estero. Inoltre le dice che le insegnanti dell'accademia, invece di uscire dopo le lezioni, di notte rimangono nell'edificio: lo testimonierebbero i passi che si sentono tutte le notti nei corridoi.
Il giorno dopo Daniel, il pianista cieco dell'accademia, viene licenziato dopo che il suo cane-guida azzanna Albert, il nipote di Madame Blanche; nel frattempo Sarah, diventata sempre più inquieta, inizia a cercare di svelare il mistero che circonda la scuola, ma quando invita Susy ad aiutarla a seguire i passi nel corridoio, quest'ultima cade in un sonno profondo. Intanto Daniel, mentre attraversa una piazza deserta, percepisce una strana presenza intorno a sé, poco prima che il suo cane, apparentemente tranquillo, si rivolti contro di lui e lo sbrani ferocemente.
Sarah rivela a Susy che lei e Pat erano molto amiche, e che nell'ultimo periodo le aveva fatto degli strani discorsi. Incalzata, Susy tenta di ricostruire le grida che aveva udito la notte del suo arrivo, ma tutto ciò che riesce a rammentare sono le parole "segreto" e "Iris".
Le due cercano allora gli appunti di Pat nella sua stanza, ma essi sono stati rubati; intanto Susy si addormenta di nuovo, e Sarah decide di seguire i passi da sola. Ben presto però la ragazza si ritrova a sua volta inseguita da una figura invisibile; la giovane cerca rifugio prima in soffitta e poi in una stanza piena di fil di ferro, ma ben presto rimane invischiata in quest'ultimo e mentre lotta per liberarsi la figura misteriosa la sgozza.
Il mattino dopo, Miss Tanner dice a Susy che Sarah è partita improvvisamente e senza dare spiegazioni, ma lei non ci crede e decide di incontrare uno psicologo, il dottor Mandel, con il quale la sua amica aveva preso contatti tempo prima. Il dottore le dice che Sarah era rimasta affascinata da una storia raccontatale da Pat tempo prima, secondo la quale l'accademia sarebbe stata fondata da Helena Markos, un'emigrata greca ritenuta da molti una strega, e che oltre alla danza nell'accademia era solita insegnare anche la magia nera, insieme a un gruppo di streghe; un suo collega esperto di paranormale, il professor Milius, le dice inoltre che la storia della Markos è tutt'altro che impossibile, poiché la magia esiste davvero; se la Markos ha davvero riunito delle streghe intorno a sé, l'unico modo per liberarsi di tutte loro è uccidere lei. Susy torna a scuola e scopre che tutti i suoi colleghi sono a teatro; trovandosi da sola nell'accademia, evita di bere il vino che le viene servito, evidentemente drogato, e segue i passi nei corridoi. Quando entra nell'ufficio di Madame Blanche, vedendo le decorazioni dei muri si ricorda la frase intera di Pat: Il segreto ho visto dietro la porta; dei tre iris, gira quello blu!
Manipolando la raffigurazione dell'iris blu, riesce a trovare in effetti un passaggio segreto, dove trova la Blanche, la Tanner e gli altri membri della congrega impegnati in una discussione che ha come scopo quello di ucciderla. In un'altra stanza Susy trova il cadavere di Sarah inchiodato ad una bara.
Mentre cerca riparo dalle streghe, Susy entra in un'altra stanza, dove accidentalmente risveglia quella che si rivela essere Helena Markos in persona. Quest'ultima, invisibile, rianima illusoriamente il corpo di Sarah e le comanda di aggredire Susy, ma lei riesce a pugnalare la strega con un cristallo decorativo. La morte di Helena Markos causa anche quella di tutte le altre streghe e l'accademia va a fuoco. Susy riesce a fuggire mentre l'edificio viene completamente distrutto.
Il regista ha dichiarato che l'ispirazione iniziale per il film nasce da un viaggio da lui compiuto attraverso le "capitali magiche europee" (ovvero Torino, Lione e Praga) e alla visita della Scuola di Waldorf fondata da Rudolf Steiner e situata vicino a Basilea nei pressi del centro del "Triangolo Magico" formato dalla sovrapposizione dei confini di tre stati (Francia, Germania e Svizzera).
La compagna del regista Daria Nicolodi ha collaborato nella realizzazione del film, curandone con Argento la sceneggiatura, nata ispirandosi alla sua infanzia: sull'idea del regista, la Nicolodi introdusse alcune caratteristiche di fiabe come Alice, Biancaneve, Barbablù e Pinocchio, ma in particolare i racconti di sua nonna Yvonne Loeb. Quest'ultima, celebre pianista di origine francese, le narrò le sue esperienze presso un istituto artistico e musicale francese (di cui l'attrice ha preferito non rivelare il nome per ragioni di sicurezza) che aveva frequentato durante un corso di perfezionamento e da cui era fuggita dopo aver scoperto che la didattica ufficiale era in realtà un paravento dietro cui si celava una vera scuola di magia nera. Lo stesso Argento si è ispirato inoltre alla lettura di numerose fiabe infantili soprattutto per ideare il personaggio di Elena Markos, la Regina Nera. L'ambientazione gotica (Friburgo e la Foresta Nera) si deve comunque alla penna di Argento. Il film ha riscosso un successo mondiale ma, a causa del contenuto particolarmente violento, fu vietato in molti paesi ai minori di 18 anni. Il film è il primo capitolo della cosiddetta Trilogia delle Madri. I titoli dei capitoli successivi, girati nel 1980 e nel 2007, sono: Inferno e La terza madre. Il titolo Suspiria (come la storia della Trilogia de Le tre madri) è stato ispirato dal libro Suspiria De Profundis di Thomas de Quincey, che lo scrisse dopo un soggiorno a Milano, presso la villa dei conti Imbonati. Inizialmente il regista aveva pensato di girare il film con attrici minorenni (13-15 anni) ma ciò non gli fu possibile sia a causa del divieto in Germania di portare sullo schermo attrici di minore età, sia per la contrarietà da parte dei finanziatori, in particolare da parte del distributore e della Focus, società di produzione americana consociata nella realizzazione della pellicola. Per rimanere almeno in parte fedele alle proprie intenzioni iniziali Dario Argento optò nell'utilizzare porte che avessero le maniglie poste molto più in alto rispetto al loro normale posizionamento: l'idea era quella di trasmettere agli spettatori quella difficoltà che i bambini hanno nel raggiungere la maniglia, vera chiave d'apertura verso l'esterno. Inoltre in alcune scene i personaggi femminili hanno comportamenti palesemente infantili (vd. scene di contrasto tra Olga e Sara). Il film è stato girato praticamente in sequenza e perciò il montaggio ne è risultato facilitato: per completarlo sono occorsi solo una decina di giorni.
CASTING
Durante la fase preparatoria del film, Argento e Daria Nicolodi compirono un viaggio a Los Angeles durante il quale visionarono diverse attrici. Il regista scelse Jessica Harper dopo averla vista recitare ne Il fantasma del palcoscenico; la conobbe a Los Angeles rimanendo colpito dal suo volto da bambina ed in particolare dai suoi occhioni da Manga giapponese. Per il ruolo della vicedirettrice Argento optò per Joan Bennett, anche influenzato dal fatto che per diversi anni era stata l'attrice di riferimento di Fritz Lang, uno dei suoi registi preferiti.
AMBIENTAZIONE
Il film è stato girato in diverse località tedesche come la Foresta Nera, Monaco di Baviera e Friburgo. In quest'ultima città inizialmente fu scelta, per ambientare l'accademia di danza, la Haus zum Walfisch (Casa della balena), palazzo cinquecentesco un tempo abitato da Erasmo da Rotterdam, dove tradizione vuole che egli abbia scritto il suo celebre Elogio della follia. Ai tempi della lavorazione del film era una banca e il permesso per girarvi alcune scene fu presto revocato, pertanto la produzione fu costretta a ricostruire esterni e interni dell'edificio presso gli studi De Paolis di Roma, sebbene nel montaggio finale rimangano alcune parti filmate nella casa del filosofo.[1] Altra celebre location è la Königsplatz di Monaco di Baviera, dove il pianista cieco Daniel - interpretato da Flavio Bucci - viene assalito e ucciso dal proprio cane guida. Sempre a Monaco sono riconducibili diverse altre ambientazioni: l'aeroporto dove atterra la protagonista a inizio film, la piscina liberty Müllersches Volksbad in cui nuotano Susy e Sara, la BMW Tower sede del convegno di psichiatria, la birreria Hofbräuhaus e l'attuale sede dell'Assessorato alla Cultura (Kulturreferat) nell'antica Burgstrasse, i cui esterni identificano il palazzo dove si consumano i primi due brutali omicidi.
Alcune scene minori, tra cui l'incursione nelle soffitte dell'accademia di danza, sono state girate a Santa Maria di Galeria, frazione di Roma non lontana dal Lago di Bracciano. Argento stesso, nel libro Dario Argento, si gira! pubblicato a fine 2014, ha invece smentito le ricorrenti voci secondo cui alcune riprese fossero state effettuate presso Villa Capriglio a Torino.