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Dalla parte delle bambine, Elena Gianini Belotti

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.Luce.
view post Posted on 20/10/2022, 16:45     +6   +1   -1




DALLA PARTE DELLE BAMBINE

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«Le radici della nostra individualità ci sfuggono; altri le hanno coltivate per noi, a nostra insaputa.»

La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori "innati", bensì ai "condizionamenti culturali" che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo "dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta "a sfavore del sesso femminile". La cultura alla quale apparteniamo come ogni altra cultura si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il "mito" della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo "qualità umane". L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".


Non ho mai letto questo libro, ma in prima Superiore, la prof di Pedagogia ce ne parlò molto.
In sostanza l'autrice sostiene che: vengono imposte alle femmine solo certi tipi di giocattoli come la bambola, la cucina, eccetera, mentre loro devono essere come i maschi. Avere il trenino, il meccano, le armi giocattolo.
Ho sempre pensato che, se davvero lei ha scritto così, ha fatto un'imposizione a rovescio.
La cosa più saggia che si può fare per lasciare liberi nelle scelte maschi e femmine, sia chiedere loro cosa preferiscono e ci sta anche che vogliano entrambi i tipi di giocattoli a seconda dei momenti.

Un bambino aveva la Barbie e Ken, li vestiva ci giocava con le amiche (non era effeminato, i genitori lo avevano fatto scegliere), diceva che l'indomani si sarebbero sposati, e via discorrendo.

Lasciar scegliere e fare molto attenzione a non scaricare le proprie eventuali frustrazioni (maschilismo, oppressioni, imposizioni) sui bambini.
 
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view post Posted on 20/10/2022, 18:59     +2   +1   -1
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Ill.mo Fil. della Girella

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Lo ricordo. Alle elementari ci fecero leggere un estratto (che belli i tempi in cui l'ora di italiano era anche argomento di discussione letteraria!) e ne rimasi colpito. I miei compagni di classe (i maschietti) non si sentirono particolarmente 'conquistati' da quella lettura, ma capii che era qualcosa che meritava un approfondimento. Non so però se le compagne corsero in massa a implorare i genitori ad acquistarne copia... Di certo, una volta tanto, quel giorno furono tutte liete che si parlò di qualcosa di diverso dal solito, dedicato esclusivamente a loro. Ripensare a questo saggio significa anzitutto per me ripensare a un tipo di scuola elementare che ormai non esiste più ... Ad un livello culturale che si è abbassato in maniera vergognosa rispetto ai 'nostri tempi'. Spero che oggi siano spuntate nuove autrici che sulla spinta di Elena Gianini Belotti abbiano aggiornato l'argomento, e spero che a scuola se ne parli ancora. Grazie Luce per avermi sbloccato un prezioso ricordo della mia infanzia! <3
 
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view post Posted on 23/10/2022, 15:23     +3   +1   -1
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Talebano della Girella

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Achille visse la sua infanzia tra ragazze. Addirittura veniva vestito come una femmina. Questo fu un artificio della madre, la dea Teti ( Achille veniva appellato anche il "tetide" con riferimento alla madre oppure il "pelide" con riferimento al padre Peleo).
Cresciuto quindi come femmina avrebbe dovuto acquisire col tempo gusti poco "guerreschi"; non partire in guerra e conseguentemente evitare la morte, sebbene dopo tanta gloria, così come vaticinato.
L'astuto Ulisse sapeva che senza Achille non avrebbe mai potuto conquistare troia, così attuò uno stratagemma: recò a tutte le ragazze dei doni e tra questi ci mise dentro anche una spada.
Naturalmente Achille impugnò una spada ( anche se non ne aveva mai vista prima una), mentre le altre scelsero i doni femminili. Così per Ulisse fu facile individuare il tetide e convincerlo a seguirlo in battaglia.
La morale della favola è che conta relativamente l'ambiente nel quale si è cresciuto e in un modo o nell'altro emerge l'indole che ci caratterizza. Questo almeno nella saggezza antica.
Credo che la cosa più giusta al mondo d'oggi sia semplicemente offrire indifferentemente a maschi o femmine, a ciascun individuo, pari opportunità. Credo che l'autrice alludesse più a questo. Per l'epoca erano concetti innovativi, se non rivoluzionari. Oggi è un mondo diverso.
 
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view post Posted on 23/10/2022, 16:15     +1   +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Non ho mai letto questo libro, neanche un estratto, quindi non so di cosa parli.
Sono comunque dell'idea che i bambini, maschi o femmine che siano, abbiano diritto a giocare con ciò che desiderano.
Ricordo ancora l'orrore dei miei figli, maschi entrambi, quando erano ragazzini e guardavano i cartoni in TV: le pubblicità trasmesse erano ovviamente tutte imperniate su giocattoli, solo armi per i maschi, e trucchi, bambole e "cose da principesse" per le femmine.
Mi chiesero cosa pensassero gli adulti che facevano quelle pubblicità: maschi violenti e aggressivi, femmine leziose e frivole?
Convenimmo assieme che si trattava di stereotipi odiosi e sorpassati, che imponevamo modelli ridicoli.

Per la cronaca, da bambina non sopportavo le bambole. Quando ne ricevetti in dono, chiesi come ci si giocasse e a che servissero. Non era polemica: proprio, non vedevo cosa potessero avere d'interessante.
Vestirle? Pettinarle? Non usavo il termine "che OO", ma fu esattamente ciò che espressi.

Da sempre, mi batto contro etichette e stereotipi.
 
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view post Posted on 1/1/2023, 18:20     +1   +1   -1
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Ill.mo Fil. della Girella

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Sniff... sob! Se pensavate di aver lasciato alle spalle il 2022 e la mietitura di personaggi celebri, purtroppo c'è un'altra brutta notizia passata praticamente inosservata (il che la dice lunga su quanto IN BASSO sia finita la cultura italiana...).

Elena Gianini Belotti è deceduta il 24 (o 25, non è chiaro) dicembre 2022 alla veneranda età di 93 anni. Che la terra le sia lieve.

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2...231d90d97d.html
 
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view post Posted on 1/1/2023, 19:23     +1   -1
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Talebano della Girella

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Si. È morta la vigilia di natale. Volevo postare la notizia. Ma non sono riuscito a ritrovare la discussione 🤷‍♂️.
Questo scorcio di anno è stato molto severo...
Deodato è stata un'altra grave perdita per la cultura italiana ( Hannibal holocaust).
 
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5 replies since 20/10/2022, 16:45   133 views
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