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Il Pesco

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.Luce.
view post Posted on 4/3/2023, 13:49     +2   +1   -1




IL PESCO

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“Questo alberino è un finto pesco” disse la nonna a Elisa, la sua nipotina di sette anni.
Da pochi mesi, i nonni materni di Elisa si erano trasferiti in una casa nuova di due piani. Sul retro un piccolo fazzoletto di erba, davanti alcune aiuole dove troneggiava un abete gigantesco che rubava luce alla casa, e di lato, una strisciolina lunga e sottile di prato dove avevano piantato siepi, rose e alberelli.
“E non fa le pesche?” chiese la bambina.
“No, non le fa, ma è molto carino.”

La nonna continuò col giardinaggio, mentre Elisa pensava ancora con rimpianto all’altra casa, quella in cui quasi ogni pomeriggio della sua breve vita c’era andata, mentre i suoi genitori erano al lavoro.
Alla notizia improvvisa che quella casa non sarebbe più stata la loro si dispiacque, le era molto affezionata. Un giorno lo disse ad alta voce, e le risposero: “Era poi tutta da rifare! Ti piacciono le case vecchie?”
Lei non aveva idea del significato casa vecchia, le piaceva e basta.
Ma anche quella nuova in fondo non era male; poteva fare il giro della casa con la bicicletta, correre e divertirsi.

Quel giorno di primavera, rimase con la mente fissa su quel piccolo albero e meditava una cosa.
Se è un finto pesco, perché non dovrebbe produrre i frutti?
Ricordò che qualche anno prima, le avevano detto che le piante erano creature pensanti e lei ne era stata felice. Osservava quella della sua casa, e sentiva di avere degli amici accanto a sé.

Adesso che sono sola vado a parlargli, voglio implorarlo di dare frutti.
E così fece. Si mise davanti a quella pianta e parlò a lungo.
“Ciao, sono tua amica, ti chiedo per favore di produrre delle pesche quando sarà la stagione. Io ti verrò sempre a trovare, non ti abbandonerò mai, ti farò compagnia. Pensa che bello! Nessuno se lo aspetta, sarà una magnifica sorpresa per tutti. Ogni volta che verrò qui e avrò un momento libero sarò da te.”
Elisa rimase a lungo a conversare con l’albero, poi se ne andò via felice; nei giorni successivi, tornò spesso a parlargli.
Quando arrivò l’estate, con grande sorpresa di tutti, l’albero produsse molte pesche, ed erano anche buone da mangiare. La bambina lo ringraziò molto, era sempre stata sicura che lui l’avrebbe esaudita.

Passarono i mesi e venne l’inverno. Al ritorno della bella stagione, Elisa cercò tra le piante il suo amico, ma non riusciva più a distinguerlo, perché le sembravano tutti simili. Così non gli parlò più e nell’estate successiva, di pesche nemmeno l’ombra.

Elisa aveva molti amici immaginari, ma si guardava bene dal raccontarlo a chiunque: i personaggi delle fiabe erano per lei persone in carne ed ossa, fantasticava che abitassero con lei, conversassero, dividessero segreti e magie.
Una domenica pomeriggio si era messa a disegnare delle fanciulle vestite come delle principesse.
Quel giorno, desiderò con tutta l’anima che una di loro si staccasse dal foglio, si animasse e divenisse una creatura vivente, ma che poteva vedere solo lei. Un’amica speciale, dotata di poteri speciali, in grado di affrontare tutto, fare cose mirabolanti e, soprattutto, la capisse.
Poi, col passare delle ore e dei giorni, tutto questo si assopiva, quella strana nostalgia mista ad inquietudine si placava, e lei tornava ai suoi compiti di scuola, i disegni, i libri illustrati.
E la vita andava avanti, ma la fantasia di Elisa non si fermava mai. Con gli anni mutò solo il contenuto dei suoi sogni, ma non certo la capacità di inventare cose e situazioni di tutti i tipi: strane, divertenti, assurde, dissacranti, magiche, ai confini dell’impossibile.


Fine




Questo breve racconto è autobiografico, la protagonista sono io, ed è tutto vero.
 
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view post Posted on 4/3/2023, 22:49     +1   +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Che bella storia, Luce.
Che le piante reagiscano, è vero: ero piccola, si era spezzata una foglia del filodendro di casa. Era rimasta appesa per una piccola parte di picciolo, avrebbe dovuto avvizzire in breve tempo. Le parlai, la toccai immaginando di passarle la mia energia, e rimase verde e bella per giorni e giorni. Grazie per avermi riportato questo ricordo... e chissà che buone saranno state quelle pesche! 👏👏👏
 
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view post Posted on 5/3/2023, 18:20     +1   +1   -1
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà

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Anche mia nonna amava parlare con le piante, aveva un giardino bellissimo e ogni mattina si alzava e dava loro il buongiorno, carezzandole una a una.
Mi ha insegnato l'amore per la natura e per i fiori.❤❤
 
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2 replies since 4/3/2023, 13:49   56 views
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