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Trasformazioni Robot anni '80 - Top 30 Transformation Robot

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view post Posted on 1/11/2023, 19:43     +1   +1   -1
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Arrestato per spaccio di Girelle

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view post Posted on 10/11/2023, 12:27     +1   +1   -1
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La mia TOP 5 dell'Epoca Classica:

1- Daiapolon/Diapolon
2- Daltanias/Daltanious
3- God Sigma
4- Baldios
5- Daitarn 3
 
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view post Posted on 10/11/2023, 14:09     +1   +1   -1
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà

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Le mie trasformazioni preferite sono:

Tekkaman, la mia preferita in assoluto(che mi inquietava molto tra l'altro)
Ufo Diapolon(anche questa m'inquietava devo dire)
Golion
Daltanious
Gaiking
Raideen
Gordian(i tre robot che si incastravano a matrioska mi piacevano un sacco)
Jeeg
 
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view post Posted on 10/11/2023, 20:47     +1   +1   -1
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Arrestato per spaccio di Girelle

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la mia Top10 :b:

1) Daltanious
2) Golion
3) Combattler
4) Gaiking
5) Gakeen
6) Jeeg
7) Daitarn III
8) Getter Robot G
9) God Sigma
10) Gunbuster

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view post Posted on 10/11/2023, 20:54     +1   -1
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QUOTE (KentoStraker @ 10/11/2023, 20:47) 
la mia Top10 :b:

2) Golion
10) Gunbuster

Personalmente, non ho considerato le serie posteriori al 1980.
 
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view post Posted on 10/11/2023, 22:51     +1   -1
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Jeeg
Getter robot/G
Gaiking
Danguard
Gakeen e ...stop
Ma preferibilmente mi sarebbe piaciuto che nn.si trasformassero proprio mai come Z E GM
*Tekkaman sarebbe bella inserirla ma nn è una serie robotica.. ma con robot
 
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view post Posted on 11/11/2023, 00:01     +1   +1   -1
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Mostro Guerriero dell'esercito degli spiriti malvagi (Generale Hardias)

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1. Jeeg
2. Gaiking
3. Baldios
4. Daltanious
5. Getter Dragon
 
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view post Posted on 11/11/2023, 21:13     +1   +1   -1
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QUOTE (Mamirez @ 11/11/2023, 00:01) 
3. Baldios
4. Daltanious

Innegabilmente emozionanti.

Ma perché Gaiking? Chiedo per curiosità. In fondo, è un agganciamento piuttosto veloce e sbrigativo.
 
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view post Posted on 12/11/2023, 02:10     +2   +1   -1
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CITAZIONE (Knight1977 @ 11/11/2023, 21:13) 
CITAZIONE (Mamirez @ 11/11/2023, 00:01) 
3. Baldios
4. Daltanious

Innegabilmente emozionanti.

Ma perché Gaiking? Chiedo per curiosità. In fondo, è un agganciamento piuttosto veloce e sbrigativo.

Mi ha sempre colpito vedere la testa del robot uscire dalla sommità del Drago Spaziale con le sue corna.
Effettivamente è un aggiornamento veloce, come quello di Jeeg che è il mio preferito in assoluto, ma non per questo meno emozionante, almeno per me.
 
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view post Posted on 12/11/2023, 14:00     +1   +1   -1
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QUOTE (Mamirez @ 12/11/2023, 02:10) 
QUOTE (Knight1977 @ 11/11/2023, 21:13) 
Innegabilmente emozionanti.

Ma perché Gaiking? Chiedo per curiosità. In fondo, è un agganciamento piuttosto veloce e sbrigativo.

Mi ha sempre colpito vedere la testa del robot uscire dalla sommità del Drago Spaziale con le sue corna.
Effettivamente è un aggiornamento veloce, come quello di Jeeg che è il mio preferito in assoluto, ma non per questo meno emozionante, almeno per me.

Sì, capisco!
La formazione del Jeeg è anche essa molto emozionante, direi che sia la mia #6.
 
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view post Posted on 13/11/2023, 13:30     +3   +1   -1
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Arrestato per spaccio di Girelle

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Io do una classifica un filo alternativa rispetto a quelle che avete proposto, contemplando dei mecha / trasformazioni che mediamente non riscuotono tutto questo entusiasmo.

Cosa ci piace di più di queste trasformazioni? Tutta la sequenza? La pura trasformazione del mecha? La rappresentazione nel suo insieme, musica, inquadrature ed effetti vari compresi? L’aspetto tecnico-meccanico o la resa emotiva? Velocità? Spettacolarità? O imponenza?
Per ciascuno di noi c’è una risposta diversa, senz’altro con un mix peculiare di questi elementi. Son puramente gusti. A me piace che ci sia un po’ tutto (e grazie al cavolo, direte voi :D), con gli ingredienti miscelati ciascuno in misura opportuna da non rovinare l’effetto complessivo.
E allora? Allora, con un po’ di ironia ... andiamo!

1. Diapolon
Senza se e senza ma.
Diapolon per me ha letteralmente tutto. Il che é anche una sorpresa, nell’ambito di una serie che non ha nella ricercatezza grafica il suo punto di forza. Ma la trasformazione é qualcosa che aspetti puntata dopo puntata e ti fa sempre effetto.
Bella dall’inizio alla fine. Dall’attivazione vocale dei 3 mecha da parte di Takeshi, alla trasformazione e agganciamento in volo, tecnica, elaborata ma in fondo semplice, sino alla famosa “fusione del corpo”, intensa, sofferta, . E se non fosse abbastanza, si prosegue con quel lento, maestoso atterraggio e la proclamazione bellicosa della propria identità robotica. Nulla di meno, per un mecha supremo che é di fatto un dio.
Trasformazione lenta il giusto, cadenzata, potente in ogni aspetto, intensa dove e quando serve, urlata dove e quando serve. Sacrifica un filo di spettacolarità, ma l’attore in scena ha tale personalità da divorarsi il palcoscenico.
Divino.

2. God Mars
L’outsider (sottovalutato) che non ti aspetti.
Ebbene sì, il poco conosciuto e amato mecha di Mars ha per me una delle sequenze più riuscite. Non direi adrenalinica, nè scioccante, né fantasmagorica. Ma molto, molto curata, splendidamente accompagnata dalla musica e con una grafica ben più moderna e stilosa di molti suoi pari, frutto anche della sensibilità dei sopraggiunti anni 80 che la rendono gioco-forza più moderna. Ma : con un buon equilibrio complessivo, si é riusciti a non impataccarla e renderla barocca.
Anche in questo caso, un bel lavoro, partendo dal fatto che i vari robot componenti sono in fondo squadrati e sgraziati e che il God Mars, benchè imponente e minaccioso nella foggia, abbia in palese limite di plasticità e la caratterizzazione della testa più sciapa (non brutta, ma sciapa) che si sia mai vista.
Diversamente da Diapolon, una sincronizzazione del pilota col mecha non dolorosa / impegnativa, tecnicamente più spiegabile (o meglio risolta, si direbbe) ma egualmente ben resa, tra giochi di luce / energia e espressioni del pilota.
Come e più che in Diapolon, il mecha non sembra aver bisogno di fare granché al termine della trasformazione. La sua presenza, imperiosa, basta, stagliandosi massiccio e composto nello spazio.
“Ti stimo, fratello!” (cit.)

3. God Sigma
La classe e la perizia.
Tra i mecha componibili formati da altri mecha pilotabili, il primo della classe. (Diapolon non é proprio così...). Sicuramente il mecha design riuscito aiuta. Ma la sequenza é epica. Forse un po’ freddina, nel senso che appartiene a quelle che puntano sugli aspetti tecnici, ma su questi infarcisce la sequenza di tanta roba al punto giusto.
Plastica, movimentata, con un sapiente e variegato cambio di inquadrature, fasci energetici in ogni dove, nonché quell’infusione di energia e partenza della navicella dalla base, lento e potente, come l’ineluttabilità della vittoria del Sigma da lì a poco. Parte integrante della resa della trasformazione é secondo me l’accompagnamento musicale del main theme, che é poi anche la sigla stessa della serie; non particolarmente esaltante, ma perfetta nel seguire come una marcetta l’assemblaggio del mecha prima della furia della battaglia.
Professore.
 
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view post Posted on 13/11/2023, 13:32     +2   +1   -1
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Arrestato per spaccio di Girelle

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4. Vultus V
Il titano.
Se non fosse per la presenza di God Sigma, sarebbe sul podio, per di più ad un’incollatura dai primi 2.
Adoro Vultus, più di Sigma nell’insieme, sotto quasi tutti gli aspetti. Ma sulla trasformazione, comunque ineccepibile per i miei gusti, paga scotto di pochissimo, forse solo perchè, seppur splendidamente concepita, ha un minor carico emotivo, che compensa comunque con un rigore quasi assoluto. Ma son inezie, nell’insieme valgono quasi tutte le considerazioni fatte per God Sigma.
Nota di merito per due particolari : la splendida resa della formazione a V dei veicoli pre-assemblaggio, scenografica, forte, ma anche giustamente pulita ; le pose (katà?) del mecha assemblato, con la ripresa della rappresentazione della V, di nuovo molto d’effetto e sobria il giusto, considerato il soggetto.
Per le esagerazioni / il climax in materia di quest’ultimo aspetto, è pur vero che “ne deve mangiare ancora di pastasciutta” in buon V, ma questo sarà evidente con la posizione in classifica sotto di lui... ;)
Vultus é più misurato e tanto gli basta per dare l’idea di potenza e pericolosità. Ha il suo stile, ben cucito addosso e la cosa mi piace.
“Rzpct!”

5. Daitarn 3
La sindrome del primo della classe - Quando vuoi surclassare gli altri e ci credi.
Daitarn é il mio mecha preferito, il robottone d’elezione. Banjo non é il mio eroe per antonomasia, anche se ha doti fuor dal comune che lo fanno anche amare e un senso della spettacolarità senza pari (si direbbe quasi come il suo ego...:P). Ecco, nella sequenza di trasformazione c’è un po’ tutto questo, così come il carattere della serie, eccessiva, istrionica, “cool”.
Sicuramente rispetto alle sue concorrenti é quella che parte più tronfia : e dove l’abbiamo visto mai un pilota che chiama il suo mecha sbracciandosi in giuisa tanto plastica con tanto di fermo-posa alla fine? Buffonesco, ma diciamocelo, esaltante, appaga una certa parte del nostro ego... Da lì la sequenza si smorza un pochino, diventa, diventando più razionale, rigorosa (splendidamente disegnata), anche da un punto di vista “ingegneristico” tecnicamente valida, senza pezzi che volano di qua e di la uscendo da parti del mecha (cosa che io apprezzo infinitamente), ma senza sacrificare troppo la grandeur, usando comunque inquadrature e particolari affascinanti.
Personalmente adoro poi l’arrivo del Daitarn in modalità DaiFighter, l’allineamento e procedura di inserimento del Mach Attacher e ancor più la genialata dell’estrazione del cockpit del velivolo e la sua corsa sino all’alloggiamento nella testa del nostro mecha samurai. Ognuno di questi elementi é un piccolo gioiellino, studiato ad arte, che prepara alla successiva metamorfosi da astronave a robot umanoide del Daitarn, ineccepibile e splendidamente disegnata, sino al finale ... La pennellata dell’artista (Banjo), non strettamente richiesta ma fondamentale, quella che riprende il tono trionfalistico e smaccatamente smargiasso dell’inizio sequenza : il Daitarn si “attiva”, comincia a sgranchirsi, si percuote, si carica, urla (Banjo), fa la faccia minacciosa e assume pari gestualità. Ci si gasa (almeno io...) e tanto, inutile negarlo.
E allora perchè solo 5° posto in classifica...? Allora, innanzitutto é in scia a chi gli sta davanti. Poi, me lo sto chiedendo anch’io, che lo sto incensando ... Mah. Me lo direte magari voi ...
E’ che con Banjo e tutto ciò che lo riguarda sono iper-critico. Mica posso metterlo al numero 1 sempre e comunque...! Forse e dico forse, i maggiori pregi di questa serie sono anche i suoi limiti e questo è presente anche nella trasformazione del mecha ...
Su una cosa Daitarn vince e stravince : la musica di accompagnamento (sofisticata, so catchy) e i suoni in generale della trasformazione. Un diamante!!
Sempre, comunque : 1-2-3, DAITARN 3!!!!!!!!

6. Gotriniton
Il tanto (tantissimo) nel poco - Quando sei talmente “grosso” da non dover neanche osare poi tanto.
Altra trasformazione poco citata e apprezzata, ma che a me piace veramente molto (ed è forse l’ultima che veramente mi smuove o mi tocca artisticamente).
Il mecha é splendidamente concepito e realizzato graficamente nel suo corpo, ma ha un grosso difetto che lo rende potenzialmente meno affascinante dei suoi colleghi : é già fatto e finito! Non si trasforma, né in questa fase, nè dopo, non ha configurazioni. E’ decisamente più moderno di gran parte dei suoi contendenti in questa classifica, ma segue la falsariga di un più stagionato Mazinger (nemmeno di un Goldrake, che avrà mezzi di supporto cui si aggancerà).
[ Nota : Non è del tutto vero, dato che la produzione scelse un formato diverso per i mezzi degli eroi, con i 3 jet che si possono combinare creando un robot di dimensioni e potenziale più limitati rispetto a Gotriniton, al quale invece si uniscono entrando separatamente in volo. ]
Eppure, han fatto un piccolo miracolo. Superando gli evidenti limiti di una sequenza che più che di trasformazione é di mero inserimento (quindi teoricamente poco appagante), hanno lavorato sulla rapidità della procedura, rimanendo però in un range “reale” (senza estremizzazioni alla Getter) e sulla sua stessa brevità, facendone un pro, lasciando il resto ad una grafica molto curata (già dal mecha design in sé) ed al dinamismo, con gustosi svolazzi e controsvolazzi dei jet e del mecha.
Belle-belle-belle per me le due accelerazioni con propulsori “che spingono”del robot prima ( dopo inserimento dei primi 2 jet nelle gambe) e del jet principale che va a recuperare il robot e completare l’inserimento. Mi sembra tutto molto ben studiato e calibrato, tanto da non risultare superfluo o inutile.
Vivace e debitamente potente la musica e gustosissima per me la resa sonora dei propulsori di cui sopra, che in questa sequenza riempiono molto la scena, ma in modo non eccessivo.
Gioiellino.
 
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view post Posted on 13/11/2023, 13:34     +2   +1   -1
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7. Arbegas
Grandi potenzialità, ma non si impegna - Sindrome del fratello minore.
Arrivando dopo i miti degli anni 70, come altri suoi omologhi paga un po’ pegno in termini di fantasia, ma in perfetto stile 80 da una bella spalmata di pataccame (in senso buono, su tutto). Ed ecco che sebbene la trasformazione del mecha si riassuma in “mecha di scatole che si scompone in scatole ricomponendosi in scatole”, alias “Se il Kubo di Rubik combattesse per la Terra”, non potendosi neanche sognare di arrivare a livelli naif come in Getter Robot, si gioca il suo appeal su plasticità velocità, ritmo ed effetti scenografici visibili più a noi spettatori che all’avversario. Risultato abbastanza raggiunto, considerando i presupposti di partenza e il tutto sommato anonimo mecha design.
MI piacciono i particolari dei meccanismi interni che si agganciano e cominciano a lavorare e menzione particolare va all’anomalia della gestualità del Dio Elettrico dopo l’agganciamento, il quale, invece che mulinare subito gesti all’aria, prima si raggomitola per poi esplodere la sua potenza (e una immancabile posa). Vorrebbe intimorire, ma personalmente mi fa più effetto uno statico e imperioso God Mars ...
Anche l’immagine delle postazioni di pilotaggio dei 3 piloti che (più simbolicamente che altro, credo) fluttuano rapidamente nel robot e si riassegnano, é un’idea che mi garba, anche se non aggiunge chissà quale emozione. E’ più fumo negli occhi, ma di una certa qualità.
Compito ben svolto, ma si poteva fare di più e osare altrove.
Sorpresa, riuscita, a metà.

8. Bryger
La piccola rockstar (cangiante).
Un altro figlio degli anni 80 del secolo scorso, con tutto quello che ne consegue. La Trasformazione Prismatica é affascinante in sè e in parte ci eravamo già intrattenuti con la trasformazione da auto ad astronave, che ovviamente non ci basta (vogliamo il colosso d’acciaio, diamine ...!). In sè non é che succeda l’iradddeddio nel passaggio da astronave a robot, ma i volumi sono studiati per cambiare radicalmente silhouette con pochi passaggi e già questo, vedendo il risultato, mi piace molto ed è una nota di merito e di ingegno. Energia / luce cangiante bianco-azzurra ovunque a fare da sfondo perchè la lezione l’abbiamo imparata ed ogni buon spettacolo sa come massimizzare i gesti dei propri attori e nascondere le magagne e le mancanze.
Ma si sta ancora su livelli giusto sopra la sufficienza, sino all’accelerazione improvvisa che ci palesa l’aspetto definitivo di Bryger con la comparsa delle elaborate ali sul petto e del capoccione con espressione volitiva del mecha, che si produce in una breve e tarantolata danza di ingresso in scena che nemmanco il miglior cantante di hair metal. Ma tutta questa fuffa in questo caso alla fine mi piace ... ;)
Rock on.

9. Daimos
Talento e attitudine, ma non bastano.
Trasformazione esageratamente lunga in relazione alle due cose in croce che si verificano per dare la forma finale al robot. Pesante (in tutti i sensi, veder correre il Tranzer su strada rocciosa mi fa venire il mal di testa!!) ; inutile, pericolosa e pure poco rispettosa dell’ambiente ...! :D
Pacchiana, con quel katà finale da robot karateka, nel quale la precisione grafica delle immagini non brilla di certo e non aiuta a dare appeal. Eppure ... Eppure ha anche dei difetti, il principale dei quali è che tutto sommato non solo non mi dispiace, ma anche mi piaciucchia .. ! ;P
Più seriamente, il robot, così massiccio in entrambe le sue configurazioni, meritava una resa migliore della trasformazione. Affidato alle mani di chi si é occupato dei suoi omologhi 80iani che lo precedono in classifica, immagino avrebbe guadagnato dei punti, ma i tempi non erano ancora maturi.
Comunque la top 10 per me la porta a casa. Persino davanti ad un mostro sacro.
Rivedibile.

10. Baldios
L’esteta, un po’ manieristico.
Qui me la cavo facilmente. Anche se forse esprimerò un orientamento un po’ impopolare...
Sempre apprezzato il mecha design, quasi perfetto salvo purtroppo che per le gambe (e dunque molto bello il Pulser Burn, non all’altezza gli altri 2 velivoli).
E la trasformazione é per me irrimediabilmente condizionata da questo. Fatta bene, un buon compromesso tra esigenze “real” e scenografiche , formalmente ok ma mi trasmette meno che altre. Ciò nonostante entra in top 10, perché ha la sua brava ragion d’essere. Principalmente nella sua solennità complessiva, ben corroborata dall’azzeccata musica e dagli stupendi suoni che accompagnano i mille ripiegamenti delle parti meccaniche.
Di contro, devo ammettere che anche la sua eccessiva lunghezza mi leva un po’ di fascino.
Bello, ma non balla (abbastanza, imho).
 
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view post Posted on 13/11/2023, 13:35     +3   +1   -1
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Arrestato per spaccio di Girelle

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Fuori classifica , con raziocinio : Jeeg.
Il robot magnetico non l’ho voluto considerare appositamente, ritenendo il suo più un assemblaggio che una trasformazione, fatta salva quella di Hiroshi in cyborg e testa di Jeeg, che va da sè che emoziona e come poche.
In modo sfacciatamente parachiulo da parte mia, così da non doverlo rapportare agli altri e godermelo senza classificarlo.
:diablo:
Precauzione forse eccessiva, perché probabilmente lo avrei messo al #1, dato il pathos che comporta.
Brivido caldo!
 
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view post Posted on 13/11/2023, 13:48     +2   +1   -1
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Jeeg è un caso un po' strano, una contraddizione vivente : trasformazione di Hiroshi nella testa impossibile e assemblamento del corpo preciso e realistico tanto da poter essere riprodotto in giocattolo (es. i Micronauti)
 
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